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Manovra, accelerate le privatizzazioni


arlights
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ROMA - Svolta del governo sulla politica delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni. La manovra, rivista e rafforzata dopo l'attacco speculativo ai titoli di Stato italiani, promettere di imprimere una forte accelerazione alla politica delle privatizzazioni (vendita di aziende di stato e municipalizzate) e delle liberalizzazioni (aumento del tasso di concorrenza sui mercati). Le due norme, rivoluzionarie rispetto alla politica "prudente" seguita dal centrodestra negli ultimi anni, portano la firma del ministro dell'Economia Tremonti che ieri ne ha fatto cenno durante le riunioni tenute con la maggioranza e con le opposizioni. Per le privatizzazioni, in ristagno da anni, non è escluso che "on the market" vengano collocate nuove quote dei colossi di Stato come l'Eni, l'Enel e la Finmeccanica dai quali fino ad oggi lo stato ha raccolto ricchi dividendi. La norma tecnicamente dovrebbe essere una deroga al Dpcm del 10 giugno del 2004 che sostanzialmente ricalcava lo schema delle privatizzazioni degli Anni Novanta con tutte le sue difficoltà.

Ma la nuova politica di privatizzazioni annunciata laconicamente ieri dal capogruppo del Pdl al Senato con un "daremo un segnale ai mercati" riguarderà soprattutto le municipalizzate. Senza toccare le aziende dell'acqua, per rispetto dell'esito del referendum, la manovra prevederà una clausola speciale all'interno del patto di stabilità in grado di spingere i Comuni ad agire. I Municipi che venderanno avranno premi, quelli che invece resisteranno saranno penalizzati. Le norme inserite nell'ultima versione della manovra, post-attacco speculativo, agiscono con forza anche su tema delle liberalizzazioni di tutti i servizi e delle professioni. L'idea è quella di imporre una griglia di misure volte ad abbassare le soglie di ingresso e ad introdurre maggiore concorrenza. Il governo dovrà indicare i settori che restano regolati e quelli che vengono liberalizzati. Se non lo farà entro sei mesi, scatteranno per tutti automaticamente le liberalizzazioni.

Novità giungono anche sul regime fiscale delle stock option che, secondo quanto risulta nella nuova versione della manovra, dovrebbero abbandonare il regime di tassazione speciale garantito fino ad oggi e rientrare nelle normali aliquote Irpef. Lo tsunami sulla manovra porterà anche un paio di intese bipartisan piuttosto rilevanti. Il centrosinistra si è impegnato a proporre un ordine giorno alla manovra in base al quale chiunque vincerà le elezioni garantirà l'attuazione delle norme e delle deleghe volte al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014. Sul fronte opposto il governo presenterà contemporaneamente un disegno di legge costituzionale per introdurre la cosiddetta golden rule ed emendare l'articolo 81 della carta fondamentale, la norma che impone per legge i pareggio di bilancio e consente il deficit solo per gli investimenti.

Ma questo non era lo spauracchio che doveva capitare nel caso in cui fosse salita al potere la sinistra o il famoso governo tecnico?
E questo doveva essere il governo che tentava una famosa politica indipendente non asservita all'occidente? Basta ricordare tutti gli articoli sul south stream...


Citazione
Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

ROMA - Svolta del governo sulla politica delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni. La manovra, rivista e rafforzata dopo l'attacco speculativo ai titoli di Stato italiani, promettere di imprimere una forte accelerazione alla politica delle privatizzazioni (vendita di aziende di stato e municipalizzate) e delle liberalizzazioni (aumento del tasso di concorrenza sui mercati). Le due norme, rivoluzionarie rispetto alla politica "prudente" seguita dal centrodestra negli ultimi anni, portano la firma del ministro dell'Economia Tremonti che ieri ne ha fatto cenno durante le riunioni tenute con la maggioranza e con le opposizioni. Per le privatizzazioni, in ristagno da anni, non è escluso che "on the market" vengano collocate nuove quote dei colossi di Stato come l'Eni, l'Enel e la Finmeccanica dai quali fino ad oggi lo stato ha raccolto ricchi dividendi. La norma tecnicamente dovrebbe essere una deroga al Dpcm del 10 giugno del 2004 che sostanzialmente ricalcava lo schema delle privatizzazioni degli Anni Novanta con tutte le sue difficoltà.

Ma la nuova politica di privatizzazioni annunciata laconicamente ieri dal capogruppo del Pdl al Senato con un "daremo un segnale ai mercati" riguarderà soprattutto le municipalizzate. Senza toccare le aziende dell'acqua, per rispetto dell'esito del referendum, la manovra prevederà una clausola speciale all'interno del patto di stabilità in grado di spingere i Comuni ad agire. I Municipi che venderanno avranno premi, quelli che invece resisteranno saranno penalizzati. Le norme inserite nell'ultima versione della manovra, post-attacco speculativo, agiscono con forza anche su tema delle liberalizzazioni di tutti i servizi e delle professioni. L'idea è quella di imporre una griglia di misure volte ad abbassare le soglie di ingresso e ad introdurre maggiore concorrenza. Il governo dovrà indicare i settori che restano regolati e quelli che vengono liberalizzati. Se non lo farà entro sei mesi, scatteranno per tutti automaticamente le liberalizzazioni.

Novità giungono anche sul regime fiscale delle stock option che, secondo quanto risulta nella nuova versione della manovra, dovrebbero abbandonare il regime di tassazione speciale garantito fino ad oggi e rientrare nelle normali aliquote Irpef. Lo tsunami sulla manovra porterà anche un paio di intese bipartisan piuttosto rilevanti. Il centrosinistra si è impegnato a proporre un ordine giorno alla manovra in base al quale chiunque vincerà le elezioni garantirà l'attuazione delle norme e delle deleghe volte al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014. Sul fronte opposto il governo presenterà contemporaneamente un disegno di legge costituzionale per introdurre la cosiddetta golden rule ed emendare l'articolo 81 della carta fondamentale, la norma che impone per legge i pareggio di bilancio e consente il deficit solo per gli investimenti.

Ma questo non era lo spauracchio che doveva capitare nel caso in cui fosse salita al potere la sinistra o il famoso governo tecnico?
E questo doveva essere il governo che tentava una famosa politica indipendente non asservita all'occidente? Basta ricordare tutti gli articoli sul south stream
...

E infatti...... Ma di quale governo si sta parlando? In Italia esiste un governo? Berlusconi chi?


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14384
 

E infatti...... Ma di quale governo si sta parlando? In Italia esiste un governo? Berlusconi chi?

si quelle comparse dette Berlusconi Bersani Di Pietro...li chiamano governanti ma povelli a scaricare cassette non ci vogliono andare anche se darebbero un contributo notevole all'interesse nazionale (solo per il fatto di levarsi da tre passi) qualora ci andassero.. 😉


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14384
 

"Ma questo non era lo spauracchio che doveva capitare nel caso in cui fosse salita al potere la sinistra o il famoso governo tecnico?
E questo doveva essere il governo che tentava una famosa politica indipendente non asservita all'occidente? Basta ricordare tutti gli articoli sul south stream."

mannaggia e mo la sinistra che si inventa per rendersi più accattivante ai padroni del mondo?
Eppure durante i suoi gov tecnici Dini, Amato etc di prove di fedeltà ne hanno date


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