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Massonicamente vostri


helios
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Massonicamente vostri
Viceministri e politici renziani, ex ministri di Letta, giornalisti Tg3 alla corte del Grande Oriente d'Italia.
[Stefania Elena Carnemolla]
Redazione
domenica 4 ottobre 2015 21:15
megachip.globalist.it

Roma, 19 settembre 2015, Villa Il Vascello, sede del Grande Oriente d'Italia. Nel parco allestito a party - con palco, tendone, gazebi, tavoli per il rinfresco - i massoni, stretti l'uno all'altro, fraternamente festeggiano. È l'Equinozio d'Autunno e il 20 settembre i fratelli andranno a deporre corone a Porta Pia - la Breccia, come dimenticarla? -, dove, attraversata la strada, c'è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del Viceministro renziano Riccardo Nencini.

Ed eccolo, il 19 settembre, Nencini sul palco. Un foglio di carta intestata del Grande Oriente d'Italia in mano. Il viceministro di Renzi? Proprio lui. Toscano, Nencini, come il primo ministro italiano e il Gran Maestro Stefano Bisi, da Siena. Toscano come Denis Verdini, ex Forza Italia e ora grande alleato del Pd. Toscano come il renziano Eugenio Giani, anche lui sul palco con Nencini. "Il giglio magico si espande", titolava, il 14 aprile scorso, Il Foglio, ricordando lo sbarco di Giani a Roma come candidato al Credito Sportivo, la banca pubblica per la concessione di contributi a tasso agevolato per l'impiantistica sportiva e il sostegno allo sport: "A Roma è in arrivo, in quota giglio magico, il Mastrapasqua fiorentino. Si chiama Eugenio Giani, è un renziano, socialista liberale, ed è candidato alla presidenza del Credito Sportivo, banca pubblica, commissariata dal 2011, che ha finanziato il 75 per cento degli impianti italiani", così Il Foglio.

Dal 25 giugno 2015 l'empolese Giani, classe 1959 - eletto nel 2014, con il Pd, alla Regione - è presidente del Consiglio Regionale della Toscana. Tanti gli incarichi accumulati negli anni: consigliere comunale a Firenze (1990-1999), presidente della Firenze Parcheggi spa (1996-2000), assessore del Comune di Firenze (1999-2009), dal 2008 presidente Ente Casa Buonarroti, presidente del Museo per i Ragazzi di Palazzo Vecchio (2008-2009), presidente del Museo Stibbert (2008-2009), presidente del Consiglio Comunale di Firenze (2009-2014), presidente del Coni provinciale dal 2009 e consigliere del Coni nazionale dal 2013 - incarico che gli frutta 5.252 euro -, quindi, dal 2012, presidente della Società Dantesca Italiana.

Anche Nencini, che oggi è senatore, ha fatto carriera, fra una cosa e l'altra, alla Regione Toscana. Poi, arrivato a Roma, ecco la poltrona a viceministro in un dicastero di peso. Da Porta Pia alla villa sul Gianicolo il passo è stato breve, anche se non era la prima volta che Nencini partecipava a un convivio massonico. Il 10 aprile scorso, durante una tre giorni massonica, Nencini era, infatti, al Palacongressi di Rimini a parlare di Giovanni Becciolini, massone toscano ucciso dai fascisti il 3 ottobre 1925.

Commosso, il viceministro di Renzi, intervenendo alla cerimonia: "Sono riconoscente di essere qui. È la prima volta che parlo allo stesso microfono di un mio vecchio maestro, il professor Santi Fedele. Ringrazio per il privilegio di questo invito. Lo faccio nella persona dell'amico Stefano Bisi. Un ricordo emozionante e non capita spesso di unire la mia attività politica con la passione. Vi ringrazio e saluto molto volentieri il signor Becciolini", così, Nencini, in una cronaca massonica dell'epoca, cronaca che ricorderà che "ha tenuto a partecipare a questo importante momento di rievocazone storica anche il viceministro delle Infrastrutture, l'on. (sic) Riccardo Nencini, ospite a Rimini della Gran Loggia".

C'era il viceministro di Renzi, a Rimini, quando i massoni, consegnando al figlio di Becciolini, Bruno, insegne e grembiule, hanno insignito Giovanni Becciolini dell'onorificenza di Gran Maestro Onorario alla Memoria, con Nencini, poco più in là, a difesa della libertà (di massoneria): "È questo il messaggio che viene impartito alle squadre fasciste prima della notte di San Bartolomeo: la Massoneria deve essere distrutta e a questo fine tutti i mezzi sono buoni, dal manganello al revolver, dai vetri infranti al fuoco purificatore. Penso che è importante aver dedicato questa giornata alla libertà".

Firenze e i massoni, un legame forte, tanto da spingere il Comune a dedicare una via al massone Becciolini. Parola del Gran Maestro Stefano Bisi: "In questi anni il Comune di Firenze non si è dimenticato del sacrificio per la libertà di Giovanni Becciolini e gli ha dedicato una via. Ogni anno il 3 ottobre il Comune porta al cimitero una corona per ricordare questo martire della Libera Muratoria". Una corona d'alloro per Becciolini, il cui nipote, Jean-Jacques, figlio di Bruno, ha seguito le orme del nonno, diventando anch'egli massone. Una corona per il massone Becciolini, repubblicano, socialista, "amico intimo dei fratelli Rosselli" e "martire della Massoneria", così, lo ricordano i massoni. Una corona per Becciolini: paga il Comune di Firenze.

E chi c'era, ad esempio, alla commemorazione di Becciolini del 3 ottobre 2011? C'era Eugenio Giani, allora presidente del Consiglio comunale, quando a Firenze regnava a sindaco Matteo Renzi: "Il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani ha reso omaggio stamani al cimitero di Trespiano alle tombe di Gaetano Pilati e Giovanni Becciolini", così, un comunicato stampa del 3 ottobre 2011 di Palazzo Vecchio. Con tanto di parole di Giani: "Il Comune di Firenze ogni anno dedica a loro il 3 di ottobre una solenne commemorazione perché rappresentano il segno di una vita immolata per la libertà e i diritti di cui tutti noi oggi godiamo".

Il 19 settembre sul palco con Giani e Nencini, oltre al Gran Maestro, c'erano, invece, il senatore Mario Mauro, ex Forza Italia, ex Scelta Civica, ex ministro alla Difesa del governo Letta e oggi fra le nebulose e Luigi Maria Di Corato, direttore della Fondazione Brescia Musei, studi in Lettere a Siena, post laurea alla Bocconi a al Politecnico di Milano, sfilza di incarichi, fra cui docenze alla Cattolica di Milano, nonché Cavaliere, sotto il regno di Giorgio Napolitano, dell'Ordine al Merito della Repubblica. E c'era, foglia di fico, a parlare di rifugiati, Nico Piro, "giornalista inviato esteri del Tg3", lo ricorda senza indugio una cronaca massonica. Moderatore dell'incontro, il giornalista Claudio Giomini, "celebre per le sue telecronache del Palio di Siena".

Tutti insieme appassionatamente, con i massoni contenti di aver catturato altri pesci con cui arricchire il brodetto cucinato dagli chef con il grembiulino. Il grembiulino della massoneria.

http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=79481&typeb=0&massonicamente-vostri-


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PietroGE
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E pensare che quando De Bortoli parlò di "stantio odore di massoneria" nel suo articolo su Renzi fu criticato da molti.

http://www.corriere.it/editoriali/14_settembre_24/nemico-specchio-f3e6ce3e-43a8-11e4-bbc2-282fa2f68a02.shtml


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spadaccinonero
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la massoneria è il partito unico della borghesia

Gramsci


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helios
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E pensare che quando De Bortoli parlò di "stantio odore di massoneria" nel suo articolo su Renzi fu criticato da molti.

http://www.corriere.it/editoriali/14_settembre_24/nemico-specchio-f3e6ce3e-43a8-11e4-bbc2-282fa2f68a02.shtml

[bIntervista per Linkiesta a Gioele Magaldi, di Alessandro da Rold. Versione integrale e originaria, con alcune postille integrative, a cura di GOD/b]

1) “Stantio odore di massoneria”, caro Magaldi ma lei sul Corriere della Sera aveva mai letto un editoriale come quello di Ferruccio De Bortoli di mercoledì 24 settembre? Stiamo parlando del Corriere, dove negli anni ’70 governava Bruno Tassan Din...

R. L’editoriale di De Bortoli è stato qualcosa di effettivamente inedito e inusuale. Nessuno, però, ha notato la coincidenza tra la sua pubblicazione e la contemporanea presenza di Matteo Renzi alla sede newyorkese del Council on Foreign Relations, solidissimo sodalizio paramassonico istituito nel 1921, mentre nel 1920 era stato fondato il suo omologo britannico, il Royal Institute of International Affairs o Chatam House. Entrambe queste associazioni paramassoniche furono create su iniziativa della Ur-Lodge (termine che indica una superloggia sovranazionale) “Leviathan”. Ed entrambe, sia il Cfr che il Riia, continuano ad essere controllate e gestite da massoni, con la presenza ancillare e subalterna di paramassoni servizievoli, ossia di membri “profani” del jet-set politico, economico-finanziario, mediatico, diplomatico, militare e culturale internazionale, i quali ancora non hanno avuto un’iniziazione massonica presso il circuito elitario ed ambitissimo delle Ur-Lodges, ma aspirano ad averla.

2) Come mai questo duro articolo di De Bortoli, proprio adesso, mentre il premier si trova negli Stati Uniti? Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, scrive “Da che loggia viene la predica”...

R. Appunto. Sallusti, pur con tutti i limiti di un “non addetto ai lavori” del back-office o high-office del potere (un potere, nel mondo contemporaneo, che ai suoi massimi livelli è strutturalmente massonico) e pur motivato opportunisticamente dalla necessità di contestare a De Bortoli l’attacco a Renzi in tutela del Patto del Nazareno tra il premier e Berlusconi, è quello che è andato più vicino ad una corretta interpretazione dell’intervento debortoliano.

3) Ma lei cosa pensa di questo editoriale?

R. Pur con la difficoltà di parlare adeguatamente di cose serie in un contesto goliardico e sopra le righe come quello, ho accennato alle giuste chiavi interpretative dell’editoriale di De Bortoli in una intervista resa alla trasmissione “La Zanzara”, su Radio 24, lo scorso 25 settembre. Il mio intervento, non privo di notizie inedite per la pubblica opinione, è ascoltabile integralmente e senza pubblicità su You Tube, con il titolo “Ferruccio De Bortoli, la Massoneria, Matteo Renzi e Gioele Magaldi a La Zanzara del 25/09/2014”. In questa sede, posso dirle quanto segue. Da anni e mesi Matteo Renzi si comporta da wannabe, da aspirante massone. Ma l’iniziazione cui egli aspira non è presso il Grande Oriente d’Italia o presso qualche altra Comunione massonica ordinaria, su base nazionale italiana o estera. No, il premier italiano punta molto più in alto. Egli vorrebbe essere iniziato presso la Ur-Lodge “Three Eyes”, la medesima superloggia cui sin dal 1978 fu affiliato Giorgio Napolitano. La stessa superloggia cui è affiliato Mario Draghi, il quale è membro anche di altre Ur-Lodges sovranazionali come la “Pan-Europa”, la “Edmund Burke”, la “Compass Star-Rose” e la “Der Ring”. Ecco, Matteo Renzi vorrebbe essere accolto in uno di questi consessi super-elitari. E badi bene che si tratta di Ur-Lodges di tendenza neoaristocratica e conservatrice, non certo di superlogge progressiste come ad esempio la “Thomas Paine”, la “Montesquieu”, la “Ferdinand Lassalle”, la “Ioannes”, etc. L’attuale premier italiano, al pari di altri illustri personaggi sedicenti progressisti su un piano ufficiale e profano, in realtà vorrebbe tanto essere incluso- come membro alla pari- in quei salotti buoni dell’aristocrazia massonica reazionaria che attualmente sta ridisegnando in senso oligarchico la politica e la società europea. Il problema è che la sua domanda di affiliazione non è stata ancora accolta. I vari Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Angela Merkel, Jens Weidmann, Wolfgang Schaüble, Jean-Claude Trichet, Mark Rutte, Peter Sutherland, Anders Fogh Rasmussen, Michael Fuchs, Olli Rehn, Jens Stoltenberg, Lloyd Blankfein, Christian Noyer, Henry Kravis, Christine Lagarde, Frans Timmermans, Peter Mandelson, Jonathan Hill, Juergen Fitschen, Ewald Nowotny, Jyrki Katainen, José Angel Gurria, etc., non si fidano di Renzi wannabe massone cosi come non si sono mai fidati del libero muratore Silvio Berlusconi. Questi ed altri esponenti degli ambienti latomistici più elitari e selettivi hanno sempre nutrito diffidenza e insofferenza verso Berlusconi, considerandolo un parvenu del mondo del potere: troppo border-line, ingombrante, imbarazzante e individualista. E analogo sentimento di perplessità nutrono nei riguardi di Renzi, considerato un narcisista, uno spregiudicato e indisciplinato arrivista. Figuriamoci quanto poco venga apprezzato, da questi ambienti, l’asse Berlusconi-Renzi siglato dal Patto del Nazareno. Perciò, l’atteggiamento dell’establishment massonico neoaristocratico (euro-atlantico) verso l’attuale premier e segretario Pd è ambivalente. Da un lato ne apprezzano le politiche sostanzialmente prone al paradigma dell’austerità (nonostante i proclami e le chiacchiere sterili, generiche e ingannevoli a favore di un’Europa diversa), dall’altro ne temono l’indisciplina e i potenziali voltafaccia, considerandolo smodatamente ambizioso e capace persino, se gli convenisse, di passare un giorno armi e bagagli con il network massonico progressista. Morale della favola: all’aspirante massone elitario Renzi ancora non è stato accordato l’accesso ad una almeno delle superlogge sovranazionali sopra elencate. Renzi, allora, approfitta del suo viaggio negli Stati Uniti per conseguire obiettivi di natura personale su questo piano. Alla conferenza stampa pubblica presso il Council on Foreign Relations, ripete le solite banalità melense, ma in privato chiede e ottiene un’udienza presso un massone di spicco come Richard Nathan Haas, presidente dello stesso Cfr. E l’incontro privato è finalizzato a consentire l’accesso di Renzi presso un’altra Ur-Lodge, sostanzialmente fuori dall’influenza dei vari Napolitano, Draghi, etc. Mi riferisco alla “Leviathan”. La notizia di queste manovre renziane negli Usa, ovviamente, era nota sin da prima che il viaggio cominciasse. Ecco che, allora, il paramassone De Bortoli, su mandato di Draghi, scrive il suo editoriale proprio in coincidenza con la visita newyorkese di Renzi al Cfr. Il messaggio viene frainteso dai più, ignari di tutto quanto ho spiegato, ma è chiaro e semplice. Dice De Bortoli: “Caro Renzi, riallineati ai desiderata del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi, altrimenti comincio a sputtanarti sul versante ‘Massoneria”, sia con riferimento ai tuoi inciuci con Berlusconi, sia, se servirà, sparando più alto”. E il buon Alessandro Sallusti, pur non conoscendo i particolari e i retroscena precisi della vicenda, intuisce qualcosa di vero e lo scrive.

4) Si è molto discusso in questi mesi dell’appartenenza o meno del premier Matteo Renzi alla massoneria. Si è parlato del padre e dei suoi rapporti con Denis Verdini. Ma Licio Gelli, ormai storico maestro venerabile della loggia massonica P2, ha smentito. Lei ne sa di più?

R. Tiziano Renzi, padre di Matteo, non è iscritto ad alcuna loggia. Ha rapporti di amicizia e vicinanza con alcuni massoni toscani, ma nulla di più. E comunque si tratta di ambienti di piccolo cabotaggio, gli stessi a cui ha accesso il massone Denis Verdini, un lillipuziano in grembiulino rispetto ai big dell’aristocrazia massonica euro-atlantica che ho citato sopra.

5) Rino Formica, ex ministro del Psi, amico del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha ribadito più volte che il governo Renzi è il programma di Rinascita
Nazionale del toscano Licio Gelli che potrebbe portare l’attuale presidente della Bce Mario Draghi al Quirinale...E’ d’accordo?

R. Il programma cui allude lei si chiamava “Piano di Rinascita Democratica”. Ma pochi sanno che non era altro che la declinazione su scala italiana dei progetti sovranazionali espressi nel manifesto-saggio “The Crisis of Democracy”, testo promulgato urbi et orbi dalla paramassonica Trilateral Commission nel 1975, su mandato della Ur-Lodge “Three Eyes”, che ne aveva distillato i contenuti oligarchici, tecnocratici e anti-democratici sin dalla fine degli anni Sessanta. Mario Draghi, se non costretto dagli eventi e da necessità superiori di commissariare personalmente l’Italia più di quanto non sia già commissariata, non ci pensa proprio a lasciare la poltrona di presidente della Bce (assai più importante della presidenza della Repubblica italiana) prima della scadenza naturale del suo mandato nel 2019.

6) Dietro l’editoriale di De Bortoli c’è chi dice ci sia proprio la mano di Draghi, magari per rimescolare le carte in vista della sempre più vicina elezione del nuovo presidente della Repubblica.

R. Le confermo che dietro l’editoriale di De Bortoli c’è la mano di Draghi, ma per le ragioni che le ho spiegato sopra, non per l’irragionevole prospettiva di voler accedere personalmente al Quirinale, quando la sua poltrona all’Eurotower è molto più prestigiosa e influente. Semmai, il massone oligarchico Draghi si preoccupa che, qualora Napolitano dovesse lasciare il Quirinale prima della fine del secondo settennato, al suo posto possa andare persona a lui gradita e fedele. E non qualcuno invece individuato dalla “strana coppia” Renzi-Berlusconi…

7) Sui presidenti della Repubblica italiana sono sempre circolate voci insistenti sulla loro appartenenza a logge massoniche? E’ vero? Ci fa qualche esempio?

R. Tra i presidenti della Repubblica italiana, sono stati massoni Luigi Einaudi, Giuseppe Saragat, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi. E, naturalmente, è massone Giorgio Napolitano. Ma anche Giovanni Leone e Sandro Pertini, pur non formalmente iniziati, furono eletti grazie al supporto di determinati ambienti massonici italiani (Leone) ed extra-italiani (Pertini).

8- Lei cosa pensa del Patto del Nazareno? Ha davvero l’aspetto di un patto massonico con Silvio Berlusconi?

R. Il Patto del Nazareno è un banale patto, per il 90% alla luce del sole, tra due capi politici che si somigliano. Simili nell’ambizione internazionale non sempre proporzionata ai mezzi a disposizione, e simili nell’individualismo, nella’autocrazia, nella tendenza a circondarsi di collaboratori “maggiordomi o mezze calzette”, nella spregiudicatezza e anche nella fenomenologia affabulatrice e parolaia, che nasconde però poca sostanza riformatrice. Certo, Berlusconi è stato ed è massone, mentre Renzi aspira a diventarlo, cercando di pervenire a quei salotti buoni dell’aristocrazia latomistica globale che sono sempre rimasti inaccessibili al primo.

9) Quanto durerà ancora il governo Renzi?

R. Questa domanda me la faccia nella prossima intervista.

10) L'Italia è ancora il Paese dei burattinai? Le logge comandano ancora o i poteri forti sono diventati troppo deboli?

R. E’ sbagliata la prospettiva generale con la quale si affronta solitamente questo tema. I poteri forti (dal Settecento ad oggi costitutivamente massonici) sono sempre stati tali e sempre lo saranno. Ma desta francamente compassione e tenerezza l’insipienza con la quale i giornalisti italiani (e non solo italiani) vanno cercando le tracce di questi poteri fra le mura di Comunioni libero-muratorie nazionali ormai in declino da vari decenni, e non sanno (quelli in stolta ma buona fede, perché gli altri loro colleghi vengono pagati appositamente per non parlare di certi temi o per farlo in termini del tutto innocui, scandalistico-mistificatori, gossipari e fuorvianti) alzare gli occhi al cielo dei circuiti massonici sovranazionali, i quali muovono immancabilmente le loro pedine politico-istituzionali, economico-finanziarie, diplomatiche, militari e mediatiche da Occidente ad Oriente, da Settentrione a Meridione. Comunque, proprio per colmare questo raccapricciante vuoto informativo a proposito di chi siano stati e chi siano al presente i liberi muratori più influenti dell’orbe terracqueo, da questo autunno 2014 ad ottobre 2015 la casa editrice Chiarelettere pubblicherà ben cinque volumi su questi temi. Parlo di volumi a mia firma e curatela, scritti in collaborazione con altri confratelli dell’establishment massonico progressista sovranazionale. Prima verranno pubblicati i tre volumi di Massoni S.r.ill. Società a responsabilità illimitata, poi i due volumi de Il Potere Globale e i suoi Venerabili Maestri. Troverà un’anticipazione esplicativa di questa vera e propria epopea editoriale nel testo MASSONI S.r.ill. Società a responsabilità illimitata e Il Potere Globale e i suoi Venerabili Maestri. Una poderosa operazione editoriale e mediatica italiana (e internazionale) tra ottobre 2014 e ottobre 2015 (clicca per leggere), pubblicato sul sito ufficiale di God, www.grandeoriente-democratico.com . Parimenti, troverà sul sito di God e su quello di Drp (www.democraziaradicalpopolare.it) degli interessanti interventi a proposito della costituenda Associazione “Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal”, tra cui le segnalo, per la sinteticità illustrativa, il Manifesto sintetico di presentazione dell'Associazione Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal, a cura di Cesare Trevisanut, DRP e GOD (clicca per leggere). Voi giornalisti e i cittadini italiani ed europei in genere, scoprirete che non è un caso se il fratello Barack Obama, nel suo recente intervento all’Onu, ha citato più e più volte Eleanor Roosevelt e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la più alta espressione ideologica della Libera Muratoria novecentesca. Coloro che animeranno le battaglie della costituenda Associazione “Eleanor Roosevelt” lo faranno proprio per contrastare l’involuzione oligarchica e tecnocratica della governance europea. Una governance di cui i massoni neoaristocratici Mario Draghi e Giorgio Napolitano sono tra i maggiori responsabili, insieme a diversi loro complici in grembiulino reazionario.

11) Stefano Bisi, nuovo Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, ha replicato all'editoriale di De Bortoli, spiegando che la massoneria "è una forza fresca, antica ma allo stesso tempo giovane".

R. Formalmente e idealmente il fratello Bisi ha ragione. E ho anche potuto apprezzare la sua lettera aperta di risposta all’editoriale di De Bortoli (pubblicata sul sito del Goi), specie quando contesta l’uso del termine “stantio”, con riferimento al mondo latomistico. Da che “loggia viene la predica…”, viene da ripetere citando Sallusti. Ciò premesso, mi auguro che i nuovi vertici istituzionali del Grande Oriente d’Italia guidati da Stefano Bisi riescano a schierare Palazzo Giustiniani in modo netto e limpido nel campo della Massoneria progressista. Cioè dalla parte di chi lotta per difendere la democraticità sostanziale, e non soltanto formalistica, della società italiana ed europea. Una democraticità sostanziale che fu conquistata proprio da fratelli massoni dalla “forza fresca, antica e allo stesso tempo giovane”, tra XVIII e XX secolo.

N. B. Viceversa, la seguente è la versione dell’Intervista poi effettivamente pubblicata da Alessandro Da Rold per LINKIESTA:

“Magaldi, i massoni non si fidano di Renzi”, articolo-intervista di Alessandro Da Rold, pubblicata il 29 settembre 2014 su LINKIESTA (clicca per visionare).

La versione pubblicata è fededegna rispetto a quella originaria; nondimeno, il lettore noterà alcune differenze, omissioni e ri-montaggi dell’intervista con domande che non sono mai state effettivamente poste nei termini presentati. Nulla d
i grave: l’intervistatore, il bravo Alessandro Da Rold, ha chiesto licenza di poter operare così e il nostro Gran Maestro Gioele Magaldi, pur preferendo che la dialettica autentica delle domande e delle risposte venisse rispettata rigorosamente, gliel’ha concessa in extremis.
Ci auguriamo che la cosa non riaccada, perché spesso, in questo tipo di interviste, anche le più piccole sfumature hanno il loro peso.
E non ci è troppo piaciuto il passaggio, inesistente nell’intervista originaria, dove viene detto e fatto dire:

D. Ancora Napolitano? Ma si rende conto di quello che dice?
R. Voi giornalisti dovete capire che dare a qualcuno del massone non equivale di per sé ad accusarlo di qualcosa di brutto.
D. Lo sostiene lei

Ecco. Da Rold deve capire che la questione va completamente rovesciata.
Siccome la stessa libertà variamente declinata (compresa la libertà di stampa), la democrazia, le società aperte, lo stato di diritto, la divisione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), le istituzioni parlamentari, la liceità dell’opinione pubblica e della società civile (rispetto a poteri prevaricatori e dispotico-assolutistici), la laicità dello Stato, la promozione di diritti universali dell’uomo e del cittadino, le maggiori realizzazioni artistiche, letterarie e scientifiche della modernità sono figlie dell’elaborazione massonica lungo gli ultimi tre secoli, la prospettiva va totalmente riveduta e corretta.
Dare a qualcuno del massone, basicamente, significa fargli un grande complimento.
Significa considerarlo nella schiera di coloro che, sconfiggendo un Ancien Régime teocratico, ierocratico, liberticida, oligarchico e intollerante, hanno edificato, nei secoli della contemporaneità, le moderne democrazie liberali ed egualitarie, sotto il segno del trinomio Libertà, Fratellanza, Uguaglianza e al lume di fondamentali progressi scientifici, sociali e culturali.
Massone non è sinonimo di “lestofante, poco di buono, affarista, intrallazzatore, etc.”, se non nella mente bacata di semi-analfabeti di ritorno, di mentecatti e di manipolatori che mentono sapendo di mentire.
E chi crede o afferma il contrario, lo fa per ignoranza crassa o per mala fede, magari ispirato proprio da quei confratelli reazionari contro-iniziati i quali, per celarsi meglio, hanno tutto l’interesse a indirizzare un certo discredito verso i liberi muratori che operano in modo più scoperto e vulnerabile. Scoperto e vulnerabile rispetto alla massonofobia imperante presso giornalisti insipienti e sciatti e presso soggetti privi di educazione civica e storica.
Sveglia, pennivendoli da strapazzo e vittime o complici pecoroni della manipolazione/disinformazione mediatica propinata a piene mani da grandi giornali e reti televisive!
Chi l’ha fatta l’Unità d’Italia? Chi vi ha elevato dal rango miserabile di sudditi di alcuni staterelli dinastici e assolutistici regionali a quello di cittadini italiani, latori di diritti inalienabili, di tante libertà collettive e individuali e di sovranità politica? Di quella stessa sovranità e democrazia sostanziale di cui oggi lamentate la perdita, a causa di mille trame neo-aristocratiche e tecnocratiche?
E’ stato forse papa Pio IX, di recente santificato dalla Chiesa Cattolica (nella versione wojtylian-ratzingeriana), demonizzatore di ogni moderna libertà e di ogni anelito democratico e laico dello spirito e della convivenza civile? O qualche altro suo emulatore clericale e tradizionalista?
O forse i suoi epigoni di inizio Novecento, che accorrevano festosi all’abbraccio con le camicie nere fasciste (al pari dei massoni contro-iniziati reazionari)?
No, risposta sbagliata.
I padri della libertà, della laicità e della democrazia, in Italia (così come, nel resto del mondo occidentale, medesimo ruolo hanno avuto altri fratelli in grembiulino) sono stati personaggi come Cavour, Garibaldi, Mazzini, etc.
E a proposito di Mazzini, occorre ricordare che si deve a lui -come ai tanti altri massoni che accorsero per difenderne la cifra rivoluzionaria e modernissima- se fu promulgata la Costituzione della Repubblica romana del 1849.
Quella stessa Costituzione che è stata alla base della posteriore Costituzione italiana repubblicana del 1948.
La Costituzione definita da alcuni “la più bella del Mondo”…
Eppure, gli stessi che la definiscono così, ignorano bellamente che entrambi questi trattati costituzionali (quello del 1849 e quello del 1948) sono figli della Weltanschauung massonica progressista e sono stati redatti da padri costituenti che di quella “visione del mondo” erano parte, in modo diretto o indiretto.
Questi stessi che esaltano la “Costituzione più bella del Mondo” e i principi di legalità democratica e libertaria, poi demonizzano i massoni, credendo che aderire alla Libera Muratoria equivalga a divenire degli oscuri cospiratori contro l’interesse dei concittadini.
Ma, cari decerebrati che ragionate così, lo sapevate che la stessa democrazia, in Italia, in Europa e nel Mondo, è stata salvata dalla barbarie fascio-nazista ad opera dei massoni?
Lo sapevate che liberi muratori erano sia Winston Churchill (massone ex conservatore ed ex patrono del regime mussoliniano degli inizi, guadagnato infine alla causa democratica) che Franklin Delano Roosevelt e la gran parte dei suoi più stretti collaboratori civili e militari? E sapevate che costoro sconfissero in patria i filo-fascisti e filo-nazisti americani raggruppati nell’America First Committee e all’estero le truppe hitleriane?
Se non sapevate tutto ciò, prima di cianciare, mettetevi a studiare un po’ di storia, altrimenti la vostra percezione del presente sarà sempre viziata da ignoranza e cialtronaggine.

Così, al netto di certo provincialismo ermeneutico e della mancata messa a fuoco del problema delle Ur-Lodges sovranazionali oligarchiche e anti-democratiche, non ha tutti i torti quel Michele Moramarco (immaginiamo fratello massone) che ha pubblicato su www.7per24.it :

“De Bortoli, Del Rio e la massonofobia”, articolo del 29 settembre 2014 by Michele Moramarco, pubblicato su 7per24 (clicca per leggere).

Tornando alla versione pubblicata da Da Rold dell’intervista al Fratello Magaldi, in essa non compare quest’altro fondamentale passaggio:

“Perciò, l’atteggiamento dell’establishment massonico neoaristocratico (euro-atlantico) verso l’attuale premier e segretario Pd è ambivalente. Da un lato ne apprezzano le politiche sostanzialmente prone al paradigma dell’austerità (nonostante i proclami e le chiacchiere sterili, generiche e ingannevoli a favore di un’Europa diversa), dall’altro ne temono l’indisciplina e i potenziali voltafaccia, considerandolo smodatamente ambizioso e capace persino, se gli convenisse, di passare un giorno armi e bagagli con il network massonico progressista”,

e non viene menzionato nemmeno quest’altro:

“Troverà un’anticipazione esplicativa di questa vera e propria epopea editoriale nel testo MASSONI S.r.ill. Società a responsabilità illimitata e Il Potere Globale e i suoi Venerabili Maestri. Una poderosa operazione editoriale e mediatica italiana (e internazionale) tra ottobre 2014 e ottobre 2015 (clicca per leggere), pubblicato sul sito ufficiale di God, www.grandeoriente-democratico.com . Parimenti, troverà sul sito di God e su quello di Drp (www.democraziaradicalpopolare.it) degli interessanti interventi a proposito della costituenda Associazione “Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal”, tra cui le segnalo, per la sinteticità illustrativa, il Manifesto sintetico di presentazione dell'Associazione Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal, a cura di Cesare Trevisanut, DRP e GOD (clicca per leggere)."

Invece, sarebbe stato bene soffermarsi, da parte di Da Rold, su entrambi i passaggi. Sul primo, perché in esso si ragiona in termini sottili sulla possibilità non peregrina che Matteo Renzi possa sfilarsi dall’abbraccio mortale delle Ur-Lodges neo-aristocratiche e persino venire a bussare alla porta dei templi latomistici progressisti (anche se non è detto che gli venga aperto…).
Sul secondo, perché l’Associazione “Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal” sarà la grande novità civile e pre-politica della temperie contemporanea, in Italia e altrove.

[ Articolo del 29 settembre-1 ottobre 2014]
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

http://www.grandeoriente-democratico.com/Intervista_per_Linkiesta_a_Gioele_Magaldi_di_Alessandro_da_Rold_Versione_integrale_e_originaria_con_alcune_postille_integrative_a_cura_di_GOD.html


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spadaccinonero
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Ecco, matteo renzi vorrebbe essere accolto in uno di questi consessi super-elitari. E badi bene che si tratta di Ur-Lodges di tendenza neoaristocratica e conservatrice, non certo di superlogge progressiste come ad esempio la “Thomas Paine”, la “Montesquieu”, la “Ferdinand Lassalle”, la “Ioannes”

si, certo

massoni buoni contro massoni cattivi

😉

e come sempre la solita differenza tra conservatori e progressisti

ovviamente i secondi sono BBBRAVI

8)


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helios
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come si dice:...in fin dei conti, tirati via tutti gli orpelli, tutto resta sempre una guerra fra bande.


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spadaccinonero
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come si dice:...in fin dei conti, tirati via tutti gli orpelli, tutto resta sempre una guerra fra bande.

le guerre se le fanno gli stupidi che non conoscono chi tira i loro fili

al di sopra di due che si accapigliano ci sono altri che si fanno grasse risate...

la loquacità del magaLLi ha il suo perché, funge da depistaggio

al di sopra di Popoli e Nazioni non ci sono scontri ma solo strette di mano (ognuna con il suo particolare significato)


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helios
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le guerre se le fanno gli stupidi che non conoscono chi tira i loro fili

se fosse cosi non ci sarebbero le armi.Le armi le fanno quelli che poi fomentano le bande a farsi guerra.


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spadaccinonero
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le guerre se le fanno gli stupidi che non conoscono chi tira i loro fili

se fosse cosi non ci sarebbero le armi.Le armi le fanno quelli che poi fomentano le bande a farsi guerra.

chi fabbrica le armi, chi tira i fili quindi, guarda la gente scannarsi con i loro prodotti, si stringono la mano e si fanno grasse risate


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helios
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chi fabbrica le armi, chi tira i fili quindi, guarda la gente scannarsi con i loro prodotti, si stringono la mano e si fanno grasse risate

tieni presente che chi fabbrica armi ha una azienda con tanto di operai che vivono di quei soldi sporchi di sangue.
Se gli operai non ci fossero ci sarebbe chi fabbrica armi?
Quindi il problema non sta nell'errato pensare umano e solo in questo ipocrito modo di pensare che crea questo mondo infernale?
Le grasse risate nessuno le fa, il karma che si deve pagare non fa fare grosse risate a nessuno, è piuttosto in ogni caso una condanna.


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spadaccinonero
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chi fabbrica le armi, chi tira i fili quindi, guarda la gente scannarsi con i loro prodotti, si stringono la mano e si fanno grasse risate

tieni presente che chi fabbrica armi ha una azienda con tanto di operai che vivono di quei soldi sporchi di sangue.
Se gli operai non ci fossero ci sarebbe chi fabbrica armi?
Quindi il problema non sta nell'errato pensare umano e solo in questo ipocrito modo di pensare che crea questo mondo infernale?
Le grasse risate nessuno le fa, il karma che si deve pagare non fa fare grosse risate a nessuno, è piuttosto in ogni caso una condanna.

concordo al 100%

non a caso quando all'epoca mi fu proposto di andare in missione in afghanistan decisi di andar via dall'esercito

sapevo che quei 3 000 eu al mese li avrei pagati in altra maniera in futuro...


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helios
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chi fabbrica le armi, chi tira i fili quindi, guarda la gente scannarsi con i loro prodotti, si stringono la mano e si fanno grasse risate

tieni presente che chi fabbrica armi ha una azienda con tanto di operai che vivono di quei soldi sporchi di sangue.
Se gli operai non ci fossero ci sarebbe chi fabbrica armi?
Quindi il problema non sta nell'errato pensare umano e solo in questo ipocrito modo di pensare che crea questo mondo infernale?
Le grasse risate nessuno le fa, il karma che si deve pagare non fa fare grosse risate a nessuno, è piuttosto in ogni caso una condanna.

concordo al 100%

non a caso quando all'epoca mi fu proposto di andare in missione in afghanistan decisi di andar via dall'esercito

sapevo che quei 3 000 eu al mese li avrei pagati in altra maniera in futuro...

tu hai potuto scegliere, altri invece sono costretti.


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spadaccinonero
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chi fabbrica le armi, chi tira i fili quindi, guarda la gente scannarsi con i loro prodotti, si stringono la mano e si fanno grasse risate

tieni presente che chi fabbrica armi ha una azienda con tanto di operai che vivono di quei soldi sporchi di sangue.
Se gli operai non ci fossero ci sarebbe chi fabbrica armi?
Quindi il problema non sta nell'errato pensare umano e solo in questo ipocrito modo di pensare che crea questo mondo infernale?
Le grasse risate nessuno le fa, il karma che si deve pagare non fa fare grosse risate a nessuno, è piuttosto in ogni caso una condanna.

concordo al 100%

non a caso quando all'epoca mi fu proposto di andare in missione in afghanistan decisi di andar via dall'esercito

sapevo che quei 3 000 eu al mese li avrei pagati in altra maniera in futuro...

tu hai potuto scegliere, altri invece sono costretti.

anch'io ero costretto dallo spettro della disoccupazione che da allora non mi ha mai lasciato stare...


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