Mi viene da pensare che dovremo essere soprattutto noi monoteisti che riconosciamo l’unico DIO a dover essere vicino a chi la pensa in modo diverso da noi, ed allora mi chiedo, perché opponiamo a volte resistenza e rigetto nei confronti di situazioni che non sono riconosciute da noi?
In verità trovo che dovremo essere noi a dovere approssimarci con infinito amore verso coloro che ancora
si trovano a doversi rendere consapevoli dell’unicità in DIO UNO.
In fondo tutte le infinite possibilità e diversità religiose e spirituali umane le vedrei come le facenti parte dell’infinito ed amorevole DIO UNO NOSTRO SIGNORE IL GLORIOSO,
sia che gli altri si stiano già risvegliato in consapevolezza o meno, quindi andrebbero sempre amati.
Trovo che non bisogna arroccarsi ma aprirsi a gli altri.
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