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Ministero Difesa-Faro Patresi(e altri):Canone concessione povero x locale di lusso in luogo stupendo


marcopa
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http://lecorvettedellelba.blogspot.it/2017/08/ministero-difesa-faro-patresi-canone-di.html

Ministero Difesa - Faro Patresi: Canone di concessione povero per locale di lusso in luogo stupendo

L’ incongruità della cifra che pagheranno i concessionari dei fari presenti nel bando Valore paese sarà evidente soprattutto ai commercianti che pagano canoni di affitto superiori per locali molto meno pregiati. Ma a me pare che iI lusso ostentato nella quasi totalità dei progetti vincitori non sia assolutamente in sintonia con la proprietà pubblica dei beni, con la cifra che pagheranno per la concessione, con la crisi economica del nostro paese che probabilmente tocca moltissimi ma non i vincitori del bando.

Al link

http://www.agenziademanio.it/export/sites/demanio/download/sala_stampa_1/Comunicato-Esito-Secondo-Bando-Fari.pdf

“Esito bando 2016” si legge:
“Investimenti per oltre 11 milioni di euro: imprese locali e nazionali, imprenditori esteri e aziende di settore si aggiudicano 15 strutture per i prossimi 50 anni. In autunno il terzo bando….
…..Lo Stato incasserà oltre 420 mila euro di canoni annui che, in considerazione della differente durata delle concessioni, ammonterà a quasi 8 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento. …..
…..Faro di Punta Polveraia, Marciana, Isola d’Elba (LI) Aggiudicatario provvisorio Alfa Promoter srl Sede Livorno Durata della concessione 17 anni Somma dei canoni offerti attualizzati € 555.344 Investimenti previsti € 815.500.”

Alfa Promoter srl si e'quindi impegnata a pagare a Difesa servizi Spa una somma di canoni pari a 555.000 euro a prezzi attualizzati per i 17 anni nei quali avrà la concessione del Faro di Patresi nel comune di Marciana all’ Isola d’ Elba. Sono circa 2.700 euro al mese. Allo scadere dei 17 anni Alfa Promoter srl, come tutti gli altri vincitori del bando, avrà anche buone possibilità di rinnovare la concessione.
Non conosco i canoni di affitto pagati in media dai ristoranti dell' Isola d' Elba ma, conoscendo i prezzi di affitto di alcuni locali commerciali, li immagino molto più alti. Inoltre, per aiutare degli amici ho selezionato negli annunci immobiliari di Roma quelli relativi a fondi di circa 100 mq in alcune zone periferiche. Il canone di affitto richiesto era in media attorno a 1.500 euro. Sono convintissimo dunque che il prezzo sia troppo basso, un regalo vero e proprio.

Alcuni siti che hanno scritto sul bando Valore Paese hanno riportato anche le cifre di canone che i vincitori della gara si sono impegnati a pagare e spesso non hanno capito gli importi dando cifre diverse tra loro e comunque non esatte.

Così l' attenzione e' stata posta sui luoghi bellissimi e sui progetti delle società vincitrici, quasi tutti orientati a locali di lusso. Locali di lusso in luoghi pubblici e a canoni di concessione incongrui con le ambizioni dei progetti, ma nessuno dei lettori ha potuto leggere i dati esatti dei canoni di concessione.

Due esempi:

Il Gambero Rosso ha scritto:
“Si calcola che l’intervento dei privati produrrà investimenti per 11 milioni di euro, generando pure 200 nuovi posti di lavoro: lo Stato incasserà da ognuno 420mila euro di canone annuo. “
Ma leggendo il comunicato “Esito bando 2016” si capisce benissimo che non è vero che “lo Stato incasserà da ognuno 420.000” e che la cifra 420.000 euro è complessiva.

La Stampa ha scritto:
http://www.lastampa.it/2017/08/15/italia/cronache/suite-terrazze-e-yoga-la-seconda-vita-dei-fari-per-il-turismo-deluxe-HQMNT2eamPzBRpJY2PaDbM/pagina.html
“ Ha prevalso Lorenzo Malafarina, manager bergamasco del turismo grande amico della scomparsa Franca Sozzani, che ha battuto sul filo Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e amministratore delegato del colosso della moda. Il patron del brand “Seventyseven Italian Luxury Heritage” l’ha spuntata mettendo sul piatto dell’Agenzia del Demanio e del ministero della Difesa un progetto di recupero da un milione e un canone di circa 450 mila euro per ciascuna struttura. In cambio ha ottenuto l’affidamento dei fari per vent’anni.

I Prada (che hanno partecipato alla gara per Levanzo, rinunciando poi a farsi avanti per quella di Marettimo) non l’hanno presa male, consolandosi con l’acquisto di gran parte delle proprietà delle isole che tra fine Ottocento e inizi del Novecento erano dei Florio, gli imprenditori delle tonnare e dei trasporti marittimi che su queste isole a un tiro di schioppo da Trapani, celebri per il mare turchese e per la storica battaglia navale che sancì la vittoria dei Romani sui Cartaginesi, erano i signori assoluti.

Dopo avere comprato una villa a Favignana con un giardino nascosto in una vecchia cava di tufo nella località Bue marino, hanno rilanciato sulla vicina isola di Levanzo, acquistando sulla collina il Baglio Florio e in paese la novecentesca Villa Burgarella. E soprattutto oltre quaranta ettari di terreno dove intendono avviare un’attività di produzione vinicola. Il loro super gommone Wally sfreccia nel mare a cercare il migliore pesce, così come fa la spola tra le isole l’idroambulanza da undici metri che hanno voluto regalare agli abitanti in segno di amicizia. Un cadeau da 300 mila euro. Gesto simile a quelli che ha fatto Giorgio Armani nella “sua” Pantelleria donando prima una Tac e poi un mammografo all’ospedale. A ogni isola il suo stilista “

Queste invece le cifre reali offerte per Marettino e Levanzo :
Faro di Punta Libeccio, Isola di Marettimo, Favignana (TP) Aggiudicatario provvisorio Mavi di Vincenzi Nadia & C. sas Sede Castrezzato (BS) Durata della concessione 17 anni Somma dei canoni offerti attualizzati € 342.804 (circa 1.600 euro al mese n.d.r.) Investimenti previsti € 1.100.000
Faro di Capo Grosso a Levanzo Favignana (TP) Aggiudicatario provvisorio Lorenzo Malafarina Sede Azienda Bergamo Durata della concessione 20 anni Somma dei canoni offerti attualizzati € 414.947 (qualcosa meno di 1.800 euro al mese n.d.r.) Investimenti previsti € 700.000.
Il contrasto tra i canoni mensili di concessione e il valore dei molti beni citati nello stralcio dell’ articolo della Stampa mi pare evidente.

Il manifesto di domenica ha dedicato una pagina al progetto per il Faro di Patresi mettendo in evidenza lo scempio ambientale dello stesso e la sua illegalità rispetto alle direttive urbanistiche del luogo.
Credo che sia giusto però parlare anche del lato economico e sociale dell’ operazione, in linea con tutte le altre d’ Italia. Un’ esaltazione del lusso costruita su beni pubblici disponibili a prezzi troppo bassi. Vedremo se altri la pensano come.

E’ tutto legale, non era prevista una base d’ asta, ma assolutamente ingiusto.

Marco Palombo


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marcopa
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2 - Ministero Difesa - Faro di Patresi: Perchè non è applicato il Regolamento delle concessioni di beni immobili dello Stato ?

DPR 296,Regolamento concessioni immobili dello stato. Canone commisurato a prezzi di mercato e accertati da uffici demanio, ma nel bando fari Valore Paese….

In un precedente scritto “ Ministero della Difesa – Faro di Patresi : Canone povero per locale di lusso in luogo stupendo “ ho espresso perplessità sugli importi del canone di concessione pagati per i fari inseriti nel progetto Valore Paese della Difesa Servizi S.p.A. di proprietà del Ministero della Difesa. Ho cercato di capire qualcosa di più e lo segnalo subito, premettendo che non contesto infrazioni delle leggi vigenti, non ho la competenza necessaria per farlo, ma scrivo solo domande che farei volentieri ad esperti del settore perché qualcosa non mi convince.

Contesto invece con forza la filosofia e il messaggio dati dall’ operazione.
Ovvero, “beni di proprietà dello Stato situati in contesti di assoluta bellezza e carichi di suggestione … ecosistemi … alcuni tra i più straordinari territori costieri italiani” , come si legge nella presentazione dell‘ iniziativa, che saranno sfruttati da privati a prezzi relativamente bassi, che stridono con i luoghi dati in concessione e con l’ ostentazione del lusso che è comune a molti progetti.

Nella mia ricerca ho trovato che le concessioni solitamente rispondono al D.P.R. n.296, 13 settembre 2005, Regolamento su criteri di concessione in uso dei beni immobili appartenenti allo Stato. Ma nel bando di gara per i fari del progetto Valore Paese è specificato che alla concessione non si applicano le disposizioni del D.P.R. n. 296.
Probabilmente tutto è legale, ma, per chi come me non è esperto di diritto, sembra anomalo che una legge dello Stato non si applichi perché così è scritto in un bando di gara.

Il regolamento citato nell’ art. 4,
al comma 1 prescrive che il canone sia commisurato ai prezzi del libero mercato e che questo sia accertato da competenti uffici del demanio,
mentre al comma 3 scrive che una concessione non possa essere in nessun caso superiore a 19 anni.
I due commi quindi escluderebbero canoni di concessione fissati solo dall’ offerta, anche se in un’ asta, e periodi di 30 o 50 anni di concessione. Troviamo invece le due condizioni nelle concessioni dei fari del progetto Valore Paese.

Art. 4.
Condizioni delle concessioni e delle locazioni

1. Il canone ordinario e' commisurato ai prezzi praticati in regime di libero mercato per analoghe tipologie, caratteristiche e destinazioni d'uso dell'immobile, come accertati dai competenti uffici dell'Agenzia del demanio.

……..
3. La durata della concessione e della locazione e' stabilita in anni sei. Puo' essere stabilito un termine superiore ai sei anni, e comunque non eccedente i diciannove:
a) quando il concessionario o il locatario si obbliga ad eseguire consistenti opere di ripristino, restauro o ristrutturazione in tempi prestabiliti, pena la revoca della concessione o la risoluzione del contratto di locazione;
b) quando l'Agenzia del demanio, con determinazione motivata, ne ravvisa l'opportunita', in relazione alle caratteristiche e alla tipologia dell'utilizzo


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