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Morte immortalità e storia


mazzam
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 742
Topic starter  

Di Bagnai
http://goofynomics.blogspot.it/2016/04/morte-immortalita-e-storia.html

Il tempo scorre inesorabile e avvicina alla fine tanto quel disegno profondamente eversore dell'ordine costituito che è il progetto cosiddetto "europeo" (la cui ragion d'essere, ormai ci è chiaro, sta nel sovvertire le costituzioni democratiche nate dalle lotte patriottiche contro il progetto imperiale nazifascista), quanto, in ordine sparso, i suoi autori e corifei.

I tanti uomini politici che dicono che "non potevano sapere", o magari che "sapevano ma speravano che", o magari che non dicono proprio nulla (sperando di farla franca); i tanti intellettuali che, contravvenendo gravemente a un elementare principio etico, hanno speso in un campo non loro (l'economia) la reputazione acquisita in altri campi del sapere; i tanti giornalisti che tradendo la loro missione (impossibile?) di riportare i fatti separatamente dalle opinioni, hanno trasformato le proprie disinformate opinioni in fatti, stranamente sempre orientati a favore del capitale e del settore privato, mai a favore del lavoro e del settore pubblico. Ecco: tutti questi personaggi, che oggettivamente, indipendentemente cioè dalle loro intenzioni (che non possiamo conoscere perché non misurabili), dalla loro buona fede (che riguarda il Padreterno, l'unico che può accertarla), indipendentemente insomma dai rilievi soggettivi, hanno collaborato a un progetto altrettanto oggettivamente criminoso (perché foriero di disastri economici e quindi umani ampiamente prevedibili, previsti e quindi evitabili, come nel blog e nei libri abbiamo dimostrato), tutti questi signori moriranno, alcuni senza avere la soddisfazione (per noi) di vedere il loro progetto disfarsi miseramente, nella vergogna e nel disonore.

Moriranno tutti, come del resto noi.

Non c'è quindi da rallegrarsi particolarmente: "io non sono un biologo ma la biologia non è una scienza quindi" in questo caso non funziona (come del resto, mutatis mutandis, in economia)!

C'è però da fare una riflessione molto serena e succinta, che desidero condividere con voi.

Il privilegio di chi esercita un lavoro intellettuale è quello di sopravvivere nelle proprie opere più agevolmente di quanto ciò non possa accadere a un bigliettaio, a un mungitore, a un tornitore, a un qualsiasi altro "meccanico". Ma ubi commoda, ibi et incommoda. Ciò che ti rende immortale, in re ipsa ti espone a una valutazione post mortem. L'unico cambiamento che con la morte interviene è qualitativo, non quantitativo: il giudizio da etico diventa storico, ma, se era negativo, non può e non deve diventare automaticamente positivo per il semplice fatto che chi ha esercitato in modo discutibile la propria professione intellettuale non ci sia più.

Questo va capito e chiarito, e ovviamente vale anche per me (mi affretto a chiarirlo).

Il rispetto deve essere assoluto e totale, un rispetto fatto, in un primo momento, di silenzio (che non è oblio), un rispetto rivolto, naturalmente, al dolore dei familiari, che hanno il diritto di conservare il proprio ricordo della persona di cui soffrono la mancanza (e che si spera sarà stata con loro più premurosa di quanto sia stata col resto dell'umanità). Se hanno diritti inalienabili sulla propria sfera privata, i familiari però non hanno alcun diritto sulla storia, che deve fare il suo lavoro e che, laddove ravvisasse e documentasse un ruolo storico dei sullodati intellettuali, non potrebbe rinunciare a documentarlo e a trarne le dovute conseguenze solo perché nel frattempo i de cujus se ne sono andati.

I due piani sono e devono essere tenuti separati.

Se bastasse morire per meritare un giudizio storico positivo, allora, da Attila in giù, la storia sarebbe piena solo di brave persone (esclusi alcuni viventi non abbastanza facoltosi da comprarsi un giornale). Ma naturalmente non è così. Il male esiste, ed esiste perché viene fatto, e viene fatto per i motivi più disparati: per soldi, per conformismo, per pigrizia mentale, per vendetta, per astratta volontà di potenza...

La morte, certo, ne cancella le conseguenze: ma non la morte di chi lo ha perpetrato: la morte di chi lo ha subito.

Ecco: questo non dimentichiamolo.

Quando dei nostri tempi si darà una lettura storica, quello che colpirà (ma fino a un certo punto, perché l'antisemitismo del XX secolo ha già palesato dinamiche simili, che quindi, mi dicono gli esperti, non sono, in definitiva, così sorprendenti) sarà l'ampiezza, il carattere totalizzante e totalitario della propaganda, il suo aspetto pervasivo, il modo in cui ha infiltrato e corrotto il processo democratico, rendendo fattualmente improponibile una composizione pacifica dei conflitti. Non possiamo pensare che questo elemento, a noi evidente fin da ora, non verrà studiato e documentato. Altro elemento che colpisce, questo forse sì senza precedenti, è l'odio verso il proprio paese manifestato dalle élite italiane, e non tanto per la sua intensità, quanto per il fatto che, appunto, queste élite non ce lo hanno mai nascosto (tralascio gli innumerevoli esempi, che conoscete). Anche questo elemento dovrà essere in qualche modo analizzato, nella speranza (vana?) che ciò aiuti a evitare il ripetersi di una catastrofe come quella che stiamo vivendo: un balzo all'indietro di quasi due decenni in conseguenza di politiche delle quali si sapeva che erano sbagliate ma si sperava (?) che moralizzassero (?) questo popolo di Untermenschen: voi.

Ma questo sarà un lavoro serio, cui dovranno dedicarsi professionisti, in tempi e modi compatibili con la loro scienza.

Noi possiamo solo continuare a fare opera di testimonianza. Le nostre valutazioni le terremo per noi, e guarderemo avanti, al futuro dei nostri figli.

Non abbassiamoci al livello dei nemici della nostra Costituzione.

Grazie.
Pubblicato da Alberto Bagnai a 19:13


Citazione
venezia63jr
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1229
 

Infatti ci troviamo in questa situazione grazie alle democrazie e all'imperialismo americano, inutile fare finta di non sapere dove si andava a finire appoggiando gli alleati e continuando a prendere in giro con la costituzione e i diritti che ci hanno imposto proprio i liberatori, bagnai fa finta di non sapere che questo era il corso della storia appena finita la guerra.


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Betelgeuse
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 48
 

No, credo che lo sappia benissimo. Il punto è come piantarla una volta per tutte con questo vassallaggio infinito, ma nessuno ha ancora una risposta.

Fosse per me io gli USA li rimanderei al volo al di là dell'Atlantico e con la massima goduria, ma purtroppo non ho questi poteri e chi li ha -toc toc, infima classe politica di corrotti e venduti, ci sei?- non lo farà mai...ergo credo proprio che ci tocchi attendere la prossima guerra, solo così ce li scrolleremo finalmente di dosso (forse).


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