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Niki Vendola, la miccia che fa esplodere il Pd


marcopa
Illustrious Member
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Nichi Vendola, la miccia che fa esplodere il Pd
di Ritanna Armeni

Si riapre il dibattito a sinistra. Il senatore del Pd Nicola Latorre, in un’intervista al ”Corriere della Sera”, ha proposto a Nichi Vendola di rifondare una nuova sinistra. Un nuovo Pd? E che ne sarà di Sel? Il contributo di Ritanna Armeni che anticipa l’uscita del nostro settimanale dedicato a questo tema con un articolo di Piero Sansonetti dal titolo “Ha ragione Latorre”.

Massimo D’Alema e Walter Veltroni sono molto preoccupati che Nichi Vendola lanci un’opa sul Pd. Che il governatore pugliese, attraverso lo strumento delle primarie, dimostri la preferenza degli elettori della sinistra e di quelli del Pd nei suoi confronti. In effetti la possibilità non può essere esclusa. Le eventuali primarie – stando ai sondaggi, agli umori popolari e al giudizio degli osservatori – possono avere solo due possibili esiti. O una vittoria di Vendola e quindi, di fatto, una delegittimazione del segretario e del gruppo dirigente dei democratici o una vittoria di Bersani, ma talmente esigua da mettere in forse e in crisi non solo la sua segreteria, non solo il gruppo dirigente, ma l’intero progetto su cui il partito democratico si è fondato e costruito cioè l’alleanza fra ex ds e ex popolari.
Di qui la preoccupazione di D’Alema e Veltroni. Di qui la proposta di Nicola La Torre a Nichi Vendola di “un nuovo atto fondativo del Pd al quale partecipi anche lui”. In sostanza di una rifondazione del partito democratico con nuovi soci per dare una risposta radicale ad un capitalismo autoritario.
Si tratta di preoccupazioni e di una proposta che nascono da assilli , da problemi e da analisi tutto sommato simili.
I dirigenti del Pd sono oramai convinti (anche se non lo diranno mai esplicitamente) che le premesse su cui si è fondato il Partito democratico sono venute meno. Si sono frantumati tutti i pilastri su cui reggeva: il modello bipolare, l’ipotesi di un partito maggioritario che potesse fare a meno di alleati, l’idea che si potesse cancellare la sinistra e la contrapposizione con la destra.
Si sono anche persuasi che proprio questi fallimenti rendono prossima una divisione dello stesso partito. Gli ex popolari mostrano segni di sofferenza e di insofferenza sempre più profondi ed espliciti. Che non possono d’altronde che aumentare di fronte alla possibilità di un qualsiasi rapporto– alleanza con Vendola.
La terza convinzione riguarda proprio Nichi Vendola. Il governatore della Puglia è molto più forte di quanto i dirigenti del Pd si aspettassero. Vola nei sondaggi, conquista fette consistenti di elettorato di sinistra, scompagina gli equilibri interni al Pd spostando la sua base sociale, rende credibile una ipotesi che fino a qualche tempo fa poteva apparire lontanissima, la vittoria delle opposizioni sulla destra e su Berlusconi. Appare infine dotato di un carisma di cui gli attuali dirigenti del Pd sembrano privi.
Nichi Vendola è oggi per il partito democratico insieme prezioso e pericoloso. Prezioso perché – è ormai chiaro – senza di lui non si vince. Pericoloso perché la sua stessa presenza oggi destabilizza il Pd. L’obiettivo è quindi conquistarlo e neutralizzarlo. Offrirgli la possibilità di una leadership del Pd attraverso le primarie di partito. Ed eliminare la possibilità di primarie di coalizione. Per quelle si può pensare ad un altro leader che peraltro dovrebbe essere indicato dall’alleanza antiberlusconiana con il centro. Insomma l’ipotesi è quella di rifondare una partito di sinistra dando per scontata la fine del Pd, ma insieme di creare i presupposti di una alleanza più ampia.
Ovviamente è una ipotesi legittima, che appare persino razionale, ma crediamo irrealistica. Essa muove dal presupposto, che sembra allo stato attuale assai poco probabile, che non si vada rapidamente alle elezioni politiche. E che quindi sia possibile realizzare una strategia indubbiamente importante e nuova (come definire altrimenti l’accettazione da parte del gruppo dirigente democratico del fallimento della propria proposta e la presa d’atto che sul Pd oggi c’è un’opa di Vendola?) interna allo schieramento di sinistra. Che lo amplii senza destabilizzarlo. Che costruisca e aggreghi senza distruggere. Che insomma sia possibile una operazione, che qualcuno potrebbe definire gattopardesca , per cui si dice di voler cambiare tutto per non cambiare nulla. Ma nell’attuale situazione della sinistra questo è possibile? Ed è possibile assimilare Vendola ai tanti fenomeni politici nati all’insegna dell’antiberlusconismo. “Il fenomeno Vendola – ha detto di recente in una intervista a Panorama Fausto Bertinotti – nasce su un terreno, diverso, da quello in cui finora è stata imprigionata la politica italiana, quindi anche il Pd, parlo della contrapposizione berlusconismo– antiberlusconismo. Si tratta di un terreno vergine, fuori da ogni tradizione, e persino fuori da ogni forma di revisionismo. Vendola non è in nessun modo condizionato e imprigionato dal passato. Si rivolge a tutti non solo alla sua parte riproponendo la politica in modo diverso, eccentrico, originale. La sua forza sta nel presente e nel futuro. Mi fanno sorridere coloro che, anche nel Pd, contano le sue forze e le sue pattuglie. Mi fanno pensare a quelli che chiedevano quante divisioni avesse il papa…” Ecco, abbiamo l’impressione che con un fenomeno di questo tipo le strategie a tavolino non funzionino. Che l’importante presa d’atto della situazione della sinistra e del Pd da parte dei suoi dirigenti non possa cancellare e neppure fermare una necessaria durissima crisi all’interno di quel partito e del suo gruppo dirigente.
Abbiamo l’impressione che, comunque vada a finire, Nichi Vendola oggi sia il detonatore, la miccia che non può che provocare una esplosione che coinvolge tutta la sinistra a cominciare dal Pd anche se non si limiterà ad esso.

Fonte www.altronline.it


Citazione
grilmi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 334
 

Mah, secondo me stiamo comunque discutendo del sesso degli angeli, non esiste più una politica italiana degna di questo nome perche non ha più nessuno spazio di manovra avendo da una parte una massa piu o meno ingoranterincretinita che si sveglia solo quando minacciano di sospendere una partita di calcio e dall altra il costoso e inutile apparato europeo che decide(pur non essendo stato votato da nessuno) sempre di piu e sempre in piu ambiti, controllato a sua volta dalle lobbies che detengono il vero potere nel mondo tra cui sicuramente la piu importante, quella delle banche. Ogni ulteriore passaggio è inutile, come inutili sono le proteste degli studenti che ripetono slogan ideati da qualcun altro in modo vuoto, giusto per saltare un giorno di scuola e fare un po di casino, per esempio vorrei conoscere il numero di "protestanti" che ha letto per intero la riforma...Per concludere manca la materia prima, una classe dirigente e un leader che sappiano e abbiano il coraggio di dire alla gente come stanno le cose, anche se molti non capirebbero. L'ultima vicenda di Berlusconi e Putin poi è la migliore, basta fare una semplice riflessione: vogliamo comprare il gas dai russi a meta prezzo oppure siccome in russia non ci sono "diritti civili" lo vogliamo comprare dagli americani che hanno costruito il loro gasdotto sui cadaveri degli afgani(compresi donne e bambini) al doppio(quindi con molti piu diritti civili democratici e libertari). Ci da cosi fastidio per una volta pagare qualcosa di importante meno degli altri evitando l ipocrisia impostaci dai leaks o da qualche altra eminente fonte eterodiretta?


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Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

Concordo con Grilmi, Vendola, D'Alema o Bersani non cambia assolutamete nulla, come non cambia nulla se si sostituisce a vendola, Fini o Casini.

Berlusconi, pur nel suo essere "puttaniere" e, forse, mafioso, in qualche maniera, a volte maldestra, riesce ad impostare una minimissima geopolitica italiana indipendente. Gli altri sono la stessa m....da.


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