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"Non mi rompete" - Morto Francesco Di Giacomo

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radisol
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"Non mi rompete, ve ne prego". E' morto Francesco Di Giacomo

Si è spenta una voce sognante e che faceva sognare. Quella di Francesco Di Giacomo, la "voce" del Banco del Mutuo Soccorso, uno dei gruppi più innovativi del rock italiano degli anni Settanta e Ottanta. "Darwin", "Moby Dick", "Capolinea" e tanti altri LP, quei vinili che hanno riempito la vita e le orecchie di almeno due generazioni. Una voce lirica prestata e integrata con il rock e le sue proiezioni psichedeliche nel panorama musicale italiano. Il Banco del Mutuo Soccorso è indissolubilmente legato a Francesco Di Giacomo. Un musicista, un artista sempre disponibile e prestarsi anche a iniziative politiche e sociali e ad arricchirle con la sua sorniona presenza o, quando possibile, con il suo contributo artistico. Francesco, 67 anni è morto in un incidente stradale vicino Zagarolo nei pressi di Roma. Ciao Francesco, la tua voce continuerà a farci sognare.

http://www.contropiano.org/cultura/item/22360-non-mi-rompete-ve-ne-prego-e-morto-francesco-di-giacomo

guarda e ascolta: Non mi rompete (brano live del BMS, voce Francesco Di Giacomo) :

http://www.youtube.com/watch?v=wLzqcZQSjDs

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Da un commento al brano su youtube :

Angelo Ravasini, Pete Seeger, Freak Antoni ed ora Francesco Di Giacomo ...

In meno di un mese ....

Sta morendo la colonna sonora della mia generazione ... ed un pò anche io con questa ....


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clausneghe
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Eh,già...Moriremo tutti 🙄


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radisol
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Eh,già...Moriremo tutti 🙄

Certo, moriremo tutti, prima o poi.

E poi è anche vero che tutte le persone nominate, salvo Freak, viaggiavano versi i settanta, Seeger credo ancora di più.

Ed io non ne ho ancora sessanta.

Ed è vero che, di incidente stradale come nel caso di Francesco, muoiono anche e soprattutto un sacco di giovani.

Però, indubbiamente, la sensazione di una generazione, coi suoi molti simbolismi e con le sue storia e cultura, che sta uscendo di scena è molto forte.

E fa il suo effetto.


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dino23
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Certezza dell'addio e possibilità, solo possibilità, che se un giorno potrà esserci qualche buon diavolo a sfogliare album e memorie anche di questa (nostra) generazione, di sicuro non avrà di che incantarsi.

Se invece tempo arriverà in cui a prendersi l'intera eredità di maschi, femmine, cantanti e ... batteristi, saranno solo i batteri; beh, buono per il pianeta !


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Oltretutto Di Giacomo è sempre stato un gran "compagno". Un vero peccato.


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patrocloo
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Il vizio di sparare cazzate non te lo vuoi proprio togliere, eh durruti?


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radisol
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"Compagni" lo erano anche tutti gli altri che ho citato ... Ravasini, Antoni, Seeger, quest'ultimo poi in forma davvero militante e con tutto quello che significava essere "compagni" negli States sin da tempi del maccartismo ...

Ma non è questo il problema vero ... Lucio Battisti non era un "compagno" ... anche se non era nemmeno il "fascista" che qualcuno, in mancanza di un "olimpo" proprio, si rivendica ... ma non c'è dubbio che è stato, forse più di ogni altro in Italia, rappresentativo di un'epoca e di una generazione ...

Il problema è quello di una intera generazione di artisti e di "intellettuali"
( e stavolta lo dico nel senso nobile del termine, oltretutto nessuno dei citati, e ovviamente nemmeno Di Giacomo, poteva dirsi "radical chic", categoria che ho francamente in odio da sempre) che sta oggettivamente scomparendo ...

E che obiettivamente non se ne vedono i successori .... anche a cercarli con la lente di ingrandimento ...


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Lucio Battisti non era un "compagno" ... anche se non era nemmeno il "fascista" che qualcuno, in mancanza di un "olimpo" proprio, si rivendica ... ma non c'è dubbio che è stato, forse più di ogni altro in Italia, rappresentativo di un'epoca e di una generazione ...

Battisti non era fascista in senso "stretto", ma il paroliere Giulio Rapetti in arte Mogol lo è eccome, ed accettare una collaborazione di tanti anni con un personaggio simile è indicativo delle tendenze ideologiche di Battisti. Il quale non rappresenta certo la "mia" epoca e la "mia" generazione, ovvero l'ambiente e le persone con cui sono cresciuto e che mi hanno circondato. Basta ascoltare con attenzione i testi che cantava Lucio, in uno qualsiasi dei suoi album più famosi, per accorgersi di che razza di generazione conservatrice maschilista destrorsa rappresentava quella coppia, nascosta sotto piacevoli melodie pop.


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radisol
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Lucio Battisti non era un "compagno" ... anche se non era nemmeno il "fascista" che qualcuno, in mancanza di un "olimpo" proprio, si rivendica ... ma non c'è dubbio che è stato, forse più di ogni altro in Italia, rappresentativo di un'epoca e di una generazione ...

Battisti non era fascista in senso "stretto", ma il paroliere Giulio Rapetti in arte Mogol lo è eccome, ed accettare una collaborazione di tanti anni con un personaggio simile è indicativo delle tendenze ideologiche di Battisti. Il quale non rappresenta certo la "mia" epoca e la "mia" generazione, ovvero l'ambiente e le persone con cui sono cresciuto e che mi hanno circondato. Basta ascoltare con attenzione i testi che cantava Lucio, in uno qualsiasi dei suoi album più famosi, per accorgersi di che razza di generazione conservatrice maschilista destrorsa rappresentava quella coppia, nascosta sotto piacevoli melodie pop.

Cazzate ... e soliti schemini ... "estetici" ed "identitari" ...

Qui tutto volevo affrontare meno che l'identità politica di Battisti e di Mogol .... la questione era più ampia ... e voleva andare ad analizzare l'assoluto vuoto culturale ed artistico di oggi ...

Ma se Battisti è stato iscritto ( molto riservatamente come per ogni sua scelta personale) per oltre 30 anni
( testimonianze in questo senso di Marco Pannella, Marcello Baraghini e Bruno Lauzi) al Partito Radicale ... sul quale si può dire di tutto meno che fosse "fascista" .... e nei settanta lo si poteva tranquillamente considerare a sinistra del Pci .... Mogol è stato invece per lunga pezza legato proprio al Pci ...

Ed è stato autore, ancora prima della collaborazione con Battisti, dei testi di gran parte delle canzoni "di protesta" più o meno in salsa beat di metà sessanta che poi, a mio giudizio, sono state fortemente all'origine del clima culturale da cui è nato il 1968 italico .... prima di Mogol e Battisti il modello della canzone italiana era Claudio Villa, anche lui militante del Pci ma anche portatore di una sub-cultura oggettivamente tuttaltro che libertaria e "progressista" ... certo in mezzo c'erano stati altri "comunisti", più "a la page" come Paoli, Bindi, Tenco, anche Modugno ... ma erano fenomeni "di nicchia" .... e quanto a "maschilismo" nei testi ed anche nei comportamenti personali, salvo forse Tenco che è purtroppo durato troppo poco, spesso non scherzavano nemmeno loro ...

Quanto ad un certo oggettivo "maschilismo" di alcuni testi di Mogol .... spesso però poi contraddetto da altri magari nello stesso album o addirittura nello stesso 45 giri .... ricordo la totale contraddizione nei due lati dello stesso 45 giri tra "La canzone del sole" ed "Anche per te" ... il primo era di un moralismo e di una sessuofobia allucinanti .... nel secondo invece si parlava in termini estremamente positivi e poetici nientemeno che di una prostituta .... ed i testi erano tutti e due di Mogol ... era comunque un "maschilismo" di fondo all'epoca largamente presente anche in un certo "immaginario de sinistra" .... e mi viene da pensare ancora al "comunismo" largamente rivendicato di un personaggio come Claudio Villa ... o come Gianni Morandi e Rita Pavone, anche loro regolarmente con la tessera del partitone in tasca ....

Il "femminismo" è arrivato dopo .... ed anche se nel merito era un fenomeno giusto ed inarrestabile .... non si può fermare il vento ..... ha però nella pratica e nel lungo periodo finito per produrre, tornando a parlare della "sinistra", più danni che vantaggi ....

Contribuendo non poco, finita la sacrosanta spinta "estremista" iniziale di un femminismo più direttamente proletario e di classe tipico del 1977, alla successiva creazione di quella mentalità "politically correct" che ha poi paralizzato e distrutto ogni idea di sinistra veramente alternativa allo stato di cose presenti ... in primo luogo al capitalismo in quanto tale ...

Quando vedo le balde signore "tanto per bene" di "se non ora quando ?" ... mi ricordano più la "contessa" della canzone di Pietrangeli che un qualcosa di vagamente "de sinistra" .... l'esempio più evidente in questo senso è la ineffabile "maestrina" Laura Boldrini ...

Altro che fare le pulci, col troppo facile senno di oltre 40 anni dopo, ai testi di Mogol ... piuttosto guardiamoci "in casa" e rendiamoci conto di che mostri abbiamo prodotto ...

P.S.

Il "paroliere" di tutte o quasi le canzoni di Battisti dopo la rottura con Mogol è stato Pasquale Panella, militante anarchico ... ma anche nei suoi testi qualche "femminista politically correct" trovò molto da ridire rispetto ad un presunto "maschilismo" ...


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D'accordo radisol, tutto quello che vuoi, ma Battisti non l'ho mai sopportato. Intendiamoci, sopporto ancora meno gente come Guccini o De Gregori eh, proprio non li reggo, i cantautori...


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MM
 MM
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Si è trattato di "apporti culturali" che, seppur a volte aprendo anche a nuove dimensioni del vivere umano, hanno spesso intrisa la vita di un senso di dolore e sofferenza legato al sentimento, all'amore, al rapporto con l'altro, al rapporto con la vita, di fatica, a volte di "espiazione", di pianto e di disperazione, di depressione, di lacrime e di solitudine.
Meglio un Guccini o un De Gregori di un Masini, probabilmente, ma nel buono c'era anche del cattivo, di stampo quasi religioso o pseudomistico.

Tutta una serie di suggestioni e "struggimenti" vari non molto utili per la psiche, in realtà.


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radisol
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Ovviamente pure io preferivo e preferisco il "progressive" .... Banco, PFM, Orme, Area, Napoli Centrale .... ... il "demential" ( che poi non lo era affatto) degli Skiantos .... e tra i cantautori gente alla Finardi o alla Camerini ( tra l'altro tutti e due "scoperte" del clan Battisti e della sua casa discografica autoprodotta Numero Uno) .... e al top di tutti il grande ed unico Rino Gaetano ...

Però la mia risposta a bdurruti non era sulle preferenze musicali ... era molto più politica ... era l'ormai consumato discorso sugli estetismi e sugli indentarismi "de sinistra" ....

Francamente, ad oggi, credo di avere più a che spartire col più destrorso dei "forconi" o degli ultras da stadio ... che non con le signore bene di "se non ora quando ?" .... o con la Boldrini ...

Eppure non è per questo che mi sento meno comunista, anzi ....


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MM
 MM
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Francamente, ad oggi, credo di avere più a che spartire col più destrorso dei "forconi" o degli ultras da stadio ... che non con le signore bene di "se non ora quando ?" .... o con la Boldrini ...

Eppure non è per questo che mi sento meno comunista, anzi ....

Francamente, accade anche a me.

Comunque non conosco molto i cantautori italiani, li ho seguiti poco, quando la gran parte dei giovani seguiva i Battisti e i Vasco Rossi io seguivo Bruce Springsteen and the E Street Band, senza peraltro mai farne un mito, e anche qui non è che mancassero gli elementi suggestivi e struggenti da me prima citati, anzi.

Non mi dispiaceva Pierangelo Bertoli.


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yakoviev
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Battisti non era fascista in senso "stretto", ma il paroliere Giulio Rapetti in arte Mogol lo è eccome, ed accettare una collaborazione di tanti anni con un personaggio simile è indicativo delle tendenze ideologiche di Battisti. Il quale non rappresenta certo la "mia" epoca e la "mia" generazione, ovvero l'ambiente e le persone con cui sono cresciuto e che mi hanno circondato.

A parte che ruppe di brutto con Mogol e non si sa bene perchè, in ogni caso la storia della presunta "fascistaggine" di Battisti venne fuori dopo, nella seconda metà dei 70, e forse c'entrano qualche analista di testi o le femministe (che fra l'altro mettevano alla gogna anche Guccini, bollato come paternalista per pezzi tipo "Vedi Cara") . Quando io facevo il liceo, e in una scuola che dire "rossa" è poco, Battisti si apprezzava, e soprattutto si suonava con la chitarra. Io un po' a strimpellare ho imparato con le sue canzoni.


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yakoviev
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.... e tra i cantautori gente alla Finardi o alla Camerini ( tra l'altro tutti e due "scoperte" del clan Battisti e della sua casa discografica autoprodotta Numero Uno)

Non mi sembra proprio. Finardi fu lanciato dalla Cramps (la stessa casa degli Area) e mi sembra anche Camerini.


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