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Nuove norme e blocco del Web:risposta italiana a Parigi


Eshin
Famed Member
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Nuove norme e blocco del Web: la risposta italiana agli estremisti

Il Viminale conferma che sono 53 i “foreign fighters” residenti nel nostro Paese. Passa per Bardonecchia la via dei jihadisti francesi diretti a combattere in Siria
REUTERS
Con le nuove norme sarà vietata la propaganda a favore della guerra santa

09/01/2015
GUIDO RUOTOLO E MASSIMO NUMA
Potrebbe accadere anche da noi che un gruppo di reduci dai teatri di guerra, i cosiddetti «foreign fighters», o un «indottrinato» via web che ha confezionato una bomba o che si è procurato un mitra, decidano di entrare in azione a Roma come a Milano.

L’allarme è massimo perché anche l’Italia è nel mirino. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, non nasconde la sua preoccupazione annunciando provvedimenti legislativi. La strage di Parigi rappresenta, per i nostri analisti, un ulteriore fattore di rischio «emulativo». E quello che voleva essere soltanto un disegno di legge in queste ore potrebbe diventare un provvedimento urgente, forse anche un decreto legge.

La «black list»
Per fronteggiare l’offensiva dell’Isis nascerà anche una «black list» dei siti web che veicolano la propaganda al terrorismo. I provider, su richiesta dell’autorità giudiziaria, dovranno oscurare i siti che ospitano i proclami terroristici. Ma il testo del Viminale prevede anche modifiche al Codice penale: sarà punito non solo chi arruola ma anche chi accetta di partire per il fronte (islamista). Puniti i finanziatori, gli organizzatori e chi fa propaganda degli stessi viaggi per i teatri di guerra, oggi per la Siria e l’Iraq.

Infine, l’adeguamento della normativa riguarda anche la cosiddetta «impresa terroristica individuale», il fai-da-te che apprende dal web come fabbricare una bomba. Sarà punito anche chi, appunto, si auto-addestra all’utilizzo delle armi, delle sostanze chimiche, e degli esplosivi. Sul terreno delle misure di prevenzione, si prevede il ritiro del passaporto al presunto terrorista che sta per lasciare l’Italia.

Il governo
Il ministro Alfano ha ribadito che sono 53 i «foreign fighters» residenti in Italia. Il numero naturalmente andrebbe aggiornato, sicuramente non tiene conto per esempio dell’avvenuta morte nel corso dei combattimenti di alcuni di loro o di chi ha deciso di rientrare a casa. E infine, non tiene conto della possibilità che altri reduci siano giunti in transito in Italia.

Sicuramente uno di loro, un siriano, Issa Bachia Ammar, è rientrato in Italia dopo essere andato in Siria. Ma chi sono i «foreign fighters» di casa nostra? Intanto l’età, tra i 25 e i 60 anni. I nostri «reduci» non sono italiani se non per una piccola percentuale (3-4 convertiti). La maggior parte sono stranieri di nazionalità balcanica o nordafricana. Di alcuni di loro sappiamo i nomi e la nazionalità perché deceduti o rientrati in Italia.

Nella primavera del 2013 è stato ucciso in Siria un giovane genovese, Giuliano Delnevo, 25 anni. Un anno fa, circa, in uno scontro ad Aleppo è morto l’imbianchino bosniaco residente a Longarone (Belluno), Ismar Mesinovic, che partì per la Siria portando con sè il figlio Ismail di tre anni. Chi sarebbe ancora vivo invece è un altro siriano, Haisam Sakhanh, l’elettricità che ha vissuto a Milano per 14 anni. Faceva parte del plotone di esecuzione dell’Is che ha fucilato diversi siriani in divisa.

La prevenzione invisibile
C’è poi anche il capitolo della prevenzione che dura da mesi tra le polizie e l’Intelligence Ue con i servizi anti-terrorismo italiani. Obiettivo, intercettare gli aspiranti combattenti Isis che, in particolare da Francia e Belgio, tentano di raggiungere il fronte di guerra in Siria o in Libia. In poco tempo, a partire dalla primavera scorsa, sono stati intercettati (molti in Piemonte e a Torino) e rimpatriati decine di jihadisti, quasi tutti con passaporto francese.

Perchè l’Italia? Le strutture anti-terrorismo francesi, che hanno infiltrato negli ambienti islamici radicali i loro agenti, hanno un quadro preciso sulle identità degli estremisti. I nordafricani con passaporto francese, anche di seconda o terza generazione, non potrebbero utilizzare navi, treno o aerei per raggiungere i campi di addestramento Isis in Iraq o nei territori del Kurdistan turco. E così la strada alternativa è diventata l’Italia. Sono cittadini Ue, protetti dal trattato di Schengen. Passano attraverso i varchi di frontiera, in particolare Bardonecchia e i valichi montani; poi altre triangolazioni, sui traghetti con meta Grecia o Albania.

Da lì in avanti i centri di arruolamento hanno organizzato linee e percorsi sicuri. Lo scambio di dati sensibili tra le polizie Ue sulle persone legate all’area integralista ha però consentito, alla rete di prevenzione del Viminale, di bloccare in Italia numerosi aspiranti guerriglieri. Successi importanti, tenuti segreti, che hanno consentito all’Italia di tenere - almeno sinora - la situazione dei transiti Isis sotto controllo.

http://www.lastampa.it/2015/01/09/esteri/nuove-norme-e-blocco-del-web-la-risposta-italiana-agli-estremisti-v6XShSqAOZ81jnk8uOTrtJ/pagina.html


Citazione
thepatriot87
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 191
 

cioè se uno legge su internet come funziona una bomba è automaticamente un terrorista?
Mah

Tra l'altro chi sarebbe così fesso da costruirsi una bomba da istruzioni trovate sulla rete?

Se mai un "terrorista" avesse come missione l'uso di una bomba verrebbe addestrato da esperti veri...

secondo, se uno vuole partire e combattere per una causa perchè dovrebbe essere punito? Mica sta tradendo l'Italia o andando contro di essa...

Secondo me bisognerebbe essere neutrali sotto questo punto di vista altrimenti potremmo veramente entrare nel mirino di qualche gruppo...


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thepatriot87
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 191
 

tra l'altro un "un foreign fighter" è meglio che esca dall'Italia piuttosto che covare qui la sua rabbia...


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rutzboy
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 347
 

Ma siamo pazzi? Io metterei un bel aereo disponibile a tutti quelli che vogliono andare a combattere con l'isis a gratis!!! Tutti i giorni innumerevoli voli roma milano baghdad, solo andata eh!


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