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Per l'8 marzo aridatece le suffragette

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helios
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Per l'8 marzo aridatece le suffragette

Da sempre siamo affamate di giustizia. E assetate d'amore. Cent'anni fa teppiste inglesi lottavano per poter votare. Nella nostra festa copiamole: fatti, non parole.

di Lia Celi

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08 Marzo 2016

Mi si nota di più se commemoro l'8 marzo o se non me lo filo pari?
Se lo esalto o se propongo di abolirlo?
E in questo caso, abolirlo perché troppo femminista, o perché lo è troppo poco?
E se decido di celebrarlo, devo colorarlo a lutto in stile Laura Boldrini, che ha abbassato a mezz'asta le bandiere di Montecitorio per ricordare la piaga del femminicidio, o declinarlo in tinte ottimistiche, come la Casa della Cultura di Milano che dedicherà una serata alle bambine, le donne del futuro?
TRA ORIGAMI E ORGASMI. Personalmente, se fossi a Milano convergerei con le amiche al Teatro Nuovo dove va in scena lo spettacolo Puppetry of the Penis, in cui due attori nudi bizzarramente somiglianti ai Righeira si esibiscono nell'«antica arte degli origami del pene».
I loro genitali, opportunamente manipolati, si trasformano in mille cose, da un hamburger a un uccellino che chiede la pappa, dalla Torre di Pisa (e vabbè) al Vesuvio (che non ha un'eruzione da decenni, poveretto).
Show altamente sconsigliato al pubblico maschile: gli uomini già non hanno le idee chiare su come procurarci un orgasmo, se poi gli chiediamo l'origami potrebbero andare in tilt.
FESTA DIFFICILE DA GESTIRE. E rischia di andare in tilt anche l'8 marzo.
Una festa che mai come in questo 2016 è confusa e difficile da gestire, festeggiare, interpretare, quando donne sono il leader del Paese locomotiva d'Europa e il candidato più accreditato per la corsa alla Casa bianca, ma in tante parti del mondo per le ragazze è un rischio spesso mortale andare a scuola, vestirsi come vogliono, amare chi desiderano.
Le suffragette? Teppiste derise, arrestate, umiliate e seviziate

Alcune femministe che ai tempi sostenevano la dolorosa libertà delle donne di abortire oggi negano loro quella di prestarsi alla gestazione di un bambino per altri genitori.
E un film virtuoso e istruttivo come Suffragette ci mostra che le pioniere dei diritti delle donne non erano sfaccendate ed eccentriche borghesi come la signora Banks di Mary Poppins, non si limitavano a rivendicare pacificamente un sedile sul bus come Rosa Parks, e neanche facevano girotondi con sottanoni e fiori fra i capelli come le manifestanti Anni 70.
NON TEMEVANO LO SCONTRO. Le suffragette erano teppiste che spaccavano vetrine e facevano saltare le cassette della posta, non temevano lo scontro fisico con poliziotti più grossi di loro, anzi, li atterravano con le mosse di ju-jitsu insegnate loro da Edith Garrud, una tostissima suffragetta gallese alta un metro e 30.
Venivano derise, arrestate, umiliate, seviziate.
L'ex insegnante Emily Wilding Davison, imprigionata nove volte per rottura di vetri, bombe incendiarie contro cassette postali, lesioni eccetera, per sfuggire all'alimentazione forzata, una tortura più dolorosa dello sciopero della fame che attuava, si gettò da una scala rompendosi quasi l'osso del collo.
ADDITATE COME PAZZE CRIMINALI. Scarcerata, nel 1913 si presentò all'ippodromo di Epsom e corse sulla pista davanti al cavallo del re per appendere alle briglie la fascia di seta con scritto «Votes for Women», ma l'animale in corsa la travolse.
Mentre era in agonia, gli inglesi inondavano i giornali di lettere in cui la chiamavano pazza, criminale, indegna di esistere.
Oggi guardiamo con la stessa diffidenza no-Tav, vegani e Gay pride

È ciò che tanti di noi, non solo a destra ma anche a sinistra, sia uomini che donne, dicono o pensano dei no-Tav, dei vegani militanti, del Gay pride e in genere di tutti quelli che danneggiano la pubblica proprietà o scocciano spettacolarmente il prossimo per dare visibilità e notorietà a una causa considerata scomoda o inattuale.
E in quello che cent'anni fa era (ancora per poco) il Paese più ricco e progredito del mondo, l'Inghilterra, il voto alle donne era considerato un ideale antisociale come oggi l'opposizione all'alta velocità, balzano come il veganesimo, contro natura come le nozze gay e la maternità surrogata secondo Giovanardi e soci.
SENZA DI LORO DOVE SAREMMO? E viene da chiedersi se le suffragette non avessero avuto il coraggio fisico di affrontare «tutti gli uomini e i cavalli del re», quando avrebbero ottenuto il diritto al voto?
E se l'Inghilterra, grazie a loro, non avese aperto la strada al suffragio femminile nel 1918 (limitato peraltro alle mogli over 30 di capifamiglia), con quanto ritardo l'altra metà del cielo avrebbe iniziato a conquistare i diritti politici nel resto del mondo?
IN ARABIA DIRITTI SOLO NEL 2015. Ed è più sorprendente che le donne della lontana e islamica Arabia saudita possano votare solo dal 2015 o che quelle del vicino e cristianissimo Liechtenstein abbiano dovuto aspettare fino al 1984 (l'uguaglianza fra i sessi nel Principato fu sancita solo nel 1992)?
Noi, divise tra autoaffermazione e bisogno di essere appetibili
Donne inglesi che 100 anni fa manifestavano per il diritto di voto.

Donne inglesi che 100 anni fa manifestavano per il diritto di voto.

La vera conciliazione impossibile per noi donne di oggi non è quella tra famiglia e lavoro.
È quella tra la voglia di autoaffermazione personale e il bisogno di essere sempre approvate, gradite, appetibili, giudicate «carine», non solo dagli uomini, ma anche dalle proprie madri, dai figli, dall'opinione pubblica, da papa Francesco e da Dolce&Gabbana.
In buona sostanza: siamo in bilico perenne tra la fame di giustizia e la sete d'amore.
SEMPRE INSODDISFATTE. Per secoli abbiamo sacrificato la fame alla sete; cent'anni fa alcune hanno invertito la tendenza, da alcuni decenni oscilliamo fra i due bisogni, senza deciderci, e il prezzo è l'insoddisfazione di chi resta con lo stomaco mezzo vuoto e pure con la bocca secca.
E allora, almeno l'8 marzo, concediamoci di alzarci da tavola sazie e un po' brille, anche se solo dopo una bella cena con le amiche prima o dopo l'origami del pene.
FATTI, NON PAROLE. Ma da domani facciamo nostro il motto inciso sulla tomba di Emily Davison, quello della Women's Social and Political Union, il movimento delle suffragette: «Fatti, non parole».

Twitter @LiaCeli
http://www.lettera43.it/fatti/per-l-8-marzo-aridatece-le-suffragette_43675237294.htm


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l'uguaglianza fra i sessi

Che significa? Che la vagina è uguale al pene?


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helios
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l'uguaglianza fra i sessi

Che significa? Che la vagina è uguale al pene?

Significa,visto che pare non si sia ancora recepito o non si voglia,che gli organi genitali determinano che una donna abbia uno stipendio inferiore ad in uomo e che tutto indica che il pene non e uguale alla vagina.
In pratIca si guarda nelle mutande invece di guardare nel cervello.
Non e ancora consolidato che il possessore di pene sia intellettualmente superiore in tutti i sensi di chi nasce con la vagina.

L articolo era piu ampio ma tant e..... Anche stavolta si guarda solo al sesso,deve essere una fissa.
Arridateci le suffragette che quelle avevano coraggio,adesso restano solo ragazzette che l unico coraggio che hanno e quello di mettersi il tacco 12 e tirar la bocca facendo finta di sorridere in questa devastazione sociale.


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Chi non ha interiorizzato il senso del commento è proprio chi l'ha postato che guarda dentro le mutande incapace di vedere dentro al cervello.


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spadaccinonero
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cito

"lottavano per poter votare."

si lotta per qualcosa di inutile, si rimane impassibili quando si perdono diritti basilari...

solo in pochi capiscono che c'è la fregatura ed è proprio sotto il naso


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helios
Illustrious Member
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cito

"lottavano per poter votare."

si lotta per qualcosa di inutile, si rimane impassibili quando si perdono diritti basilari...

solo in pochi capiscono che c'è la fregatura ed è proprio sotto il naso

in quel momento era importante questo. Sono momenti storici e il diritto di voto in quel momento voleva dire progredire.

La fregatura sul voto è arrivata dopo.
Si iniziano tutte le cose con la migliore delle intenzioni,altrimenti nessuno si metterebbe a lottare.


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spadaccinonero
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cito da Hell

"in quel momento era importante questo. "

ok, senza ombra di dubbio

ma...

PER CHI?

in innumerevoli occasioni sento dire

"il popolo vuole"
"la gente chiede"
"il paese x ha detto"

parlando a nome di un soggetto astratto, una determinata minoranza è in grado di sopraffare interi popoli e nazioni

bisognerebbe riflettere su tutto questo


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MarioG
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l'uguaglianza fra i sessi

Che significa? Che la vagina è uguale al pene?

Salve Gaia. Mi e' diventata lepida pure lei?


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donjuan
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l'uguaglianza fra i sessi

Che significa? Che la vagina è uguale al pene?

😆


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helios
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cito da Hell

"in quel momento era importante questo. "

ok, senza ombra di dubbio

ma...

PER CHI?

in innumerevoli occasioni sento dire

"il popolo vuole"
"la gente chiede"
"il paese x ha detto"

parlando a nome di un soggetto astratto, una determinata minoranza è in grado di sopraffare interi popoli e nazioni

bisognerebbe riflettere su tutto questo

vero spad, ma guarda che era meglio allora di adesso anche per le donne.

Ora che le stesse sono andate in parlamento con le quote rosa e nemmeno per merito (se un merito è avere un padre in banca non ci capiamo) di fatto anche per gli uomini va peggio di prima. E la società in questa maniera va peggio di prima perchè o si e capaci in un determinato lavoro o si rovina anche lo stesso lavoro. Per cui adesso le quote rosa chi le ha volute?
gli uomini?
e per che cosa?per rovinare il parlamento del tutto?

Aridatece le sufragette che sapevano quello che facevamo e avevano anche degli ideali e nessuna avrebbe accettato di entrare in parlamento con le quote rosa.
Avevano anche una dignità che ora le donne hanno perso o meglio non sanno nemmeno piu che cosa è la dignità della persona.


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l'uguaglianza fra i sessi

Che significa? Che la vagina è uguale al pene?

Salve Gaia. Mi e' diventata lepida pure lei?

Se ci vuole, perché no?

Noto che la rete è frequentata maggiormente da parolai, gente con preparazione scolastica umanistica ma di tecnica zero, infatti confondono il papà con la mamma, quindi per ovviare all'inconveniente la signora Cirinnà ha pensato bene di fargli uguali: o due peni o due vagine, finita la confusione.


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cito

"lottavano per poter votare."

si lotta per qualcosa di inutile, si rimane impassibili quando si perdono diritti basilari...

solo in pochi capiscono che c'è la fregatura ed è proprio sotto il naso

..e pensare che all'IKEA o alla LIDL ci sono di quelle campagne promozionali sulle sveglie fantastiche.
N.B. Non mi risponda d'impeto, ci mediti.


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MarioG
Famed Member
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cito

"lottavano per poter votare."

si lotta per qualcosa di inutile, si rimane impassibili quando si perdono diritti basilari...

solo in pochi capiscono che c'è la fregatura ed è proprio sotto il naso

..e pensare che all'IKEA o alla LIDL ci sono di quelle campagne promozionali sulle sveglie fantastiche.
N.B. Non mi risponda d'impeto, ci mediti.

😆 😆 😆


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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cito

"lottavano per poter votare."

si lotta per qualcosa di inutile, si rimane impassibili quando si perdono diritti basilari...

solo in pochi capiscono che c'è la fregatura ed è proprio sotto il naso

..e pensare che all'IKEA o alla LIDL ci sono di quelle campagne promozionali sulle sveglie fantastiche.
N.B. Non mi risponda d'impeto, ci mediti.

allora spiegamela tu

😀

@Hell

della serie :

si stava meglio quando si stava...

"peggio"

8)


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cito

"lottavano per poter votare."

si lotta per qualcosa di inutile, si rimane impassibili quando si perdono diritti basilari...

solo in pochi capiscono che c'è la fregatura ed è proprio sotto il naso

..e pensare che all'IKEA o alla LIDL ci sono di quelle campagne promozionali sulle sveglie fantastiche.
N.B. Non mi risponda d'impeto, ci mediti.

allora spiegamela tu

😀 8)

Ho pubblicato un post dal titolo: "Il contratto" e non mi risulta che faccia distinzioni tra maschi e femmine, inoltre tale codice era in essere prima di ogni rivendicazione femminile, quindi non si abbassi a rispondere a personaggi che non capiscono pressoché nulla. E' chiaro?
Anche Temu ha constatato che il livello in CDC è sceso molto in basso, cerchi di non alimentare detta tendenza.


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