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Reggio Emilia - Il Piano Casa uccide!


radisol
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Martedì 24 Giugno 2014

Succede nell'Italia di Renzi, della rottamazione e della “sedicente” uscita dalla crisi. Ieri mattina un uomo di 63 anni a Reggio Emilia si è tolto la vita, in attesa dell'esecuzione dello sfratto si è assentato nella sua abitazione dopo aver aperto all'ufficiale giudiziario che attendeva al portone, ed è rientrato in casa per buttarsi dalla finestra e dire definitivamente addio ai suoi cari alla sua vita e al senso di angoscia e solitudine nella quale era stato lasciato dagli assistenti sociali e dalle istituzioni.

I carabinieri stanno indagando sul caso, ma noi che quotidianamente viviamo e ascoltiamo le migliaia di storie di chi ha intrapreso il lungo cammino di lotta per il diritto all'abitare, conosciamo già il colpevole, sappiamo già chi è Stato.

La storia di Erio Boldrini rispecchia quelle delle 140.000 famiglie che ogni anno in Italia si vedono recapitare un ingiunzione di sfratto, colpevoli a causa della crisi economia, di aver semplicemente perso il posto di lavoro, o di non riuscire più a far fronte alle spese a causa degli elevati affitti che gravano sulle già poche entrare e che non permettono di arrivare alla fine del mese. Di fronte a questa situazione è sempre più palese l'incapacità da parte delle istituzioni di far fronte o semplicemente di porre argini al problema, nonostante le ripetute promesse di blocco degli sfratti o di nuovi investimenti sulle politiche abitative. Sconvolgente è ancor di più, il silenzio con cui negli ultimi 10 anni sono triplicati i numeri delle famiglie allontanate con l'uso della forza pubblica dalle proprie abitazioni.

In questo contesto emergenziale il Piano Casa dovrebbe essere la soluzione e il social housing il cavallo di battaglia per spodestare le proposte che da anni i movimenti di lotta per la casa portano avanti. Il Ministro Lupi sa bene che i finanziamenti previsti per il piano serviranno solo ed esclusivamente ai costruttori e alle banche, speculatori, che sotto le mentite spoglie della finalità sociale avranno il via libera per la costruzione di nuovi alloggi destinati alla vendita o ad un affitto medio-alto.

Sicuramente uno strumento che non serve per garantire una casa a chi non ce l’ha o la sta perdendo, soprattutto per i milioni di giovani precari o disoccupati costretti a tornare a vivere con i genitori o a coloro che per la perdita del lavoro hanno come unica soluzione la strada o come sta avvenendo sempre in più casi il gesto estremo del suicidio.

Di fronte a tanta disperazione, dovuti a sgomberi, sfratti e pignoramenti che ci si ritrova a dover affrontare nella solitudine più totale e senza la ben che minima prospettiva data dall'assistenza, il Governo Renzi con il Piano Casa di Lupi e l'articolo 5, ha iniziato a togliere la possibilità di prendere la residenza nelle occupazioni e disposto il distacco degli allacci elettrici e idrici anche in forma retroattiva, trasformando un piano Casa nell’anticamera di un attacco più profondo che Renzi, Lupi e Alfano stanno predisponendo contro un movimento che ha saputo riportare nell’agenda di governo il diritto alla casa con migliaia di mobilitazioni.

E allora dobbiamo dire a gran voce che il Piano Casa ha già iniziato ad uccidere, e che l'unica soluzione non può che vivere nella resistenza sociale e nella continuità delle lotte e delle pratiche di riappropriazione che i movimenti per il diritto all'abitare con grande tenacia stanno sviluppando negli ultimi tempi in tutto il paese.

Quanto accaduto al signor Elio Boldrini non ci sembra un caso esemplare, ma è una delle prime manifestazioni “dell'effetto Renzi” nel corpo sociale, e rende palese la messa in conto da parte delle nuove elites al governo in Italia dell'eliminazione anche fisica dei così detti non garantiti di tutte le età e generazioni. L'attacco alla riproduzione sociale sferrato dalle prime riforme del governo è sotto gli occhi di tutti. Cosa significa d'altronde articolo 5 dal punto di vista delle lotte per il reddito? Non è forse il tentativo reazionario di fare “tabula rasa” fin dalle premesse alle lotte per un welfare di dignità e per la giustizia sociale? Per questa ragione la contrapposizione al partito-sistema che governa l'austerità made in UE in Italia deve saper rilanciare pratiche di solidarietà e reciproco mutualismo tra istanze di lotte anche diversificate sul piano del salario, del reddito e della lotta per la casa e porsi alla difesa offensiva di ciò che più prezioso abbiamo e che le elites sono pronti a strapparci: la vita stessa, come la terribile vicenda del signor Elio ci insegna.

InfoAut

http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/12127-il-piano-casa-uccide


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dana74
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tutto orrendamente vero.

L'unica cosa che non si tratta di nuove elites son le stesse di quelle instaurate del dopo tangentopoli


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radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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tutto orrendamente vero.

L'unica cosa che non si tratta di nuove elites son le stesse di quelle instaurate del dopo tangentopoli

Vabbè, che Renzi e le sue ragazze pon pon ... ed anche i finanzieri d'assalto che lo sostengono già delle prime primarie ... siamo precisamente la stessa "elite" uscita fuori dal dopo Tangentopoli, mi sembra una forzatura notevole ...

Vero che elementi di una certa "gerontocrazia", da Re Giorgio a Giuliano Amato allo stesso Berlusca, ma vale anche per vecchi banchieri e managers, abbiano ancora un ruolo notevole nel panorama italiano ... e che, al di là delle fanfaluche sulla presunta "rottamazione", ci siano forti elementi di sostanziale continuità nei contenuti ...

Però è vero pure che le facce sono notevolmente cambiate nei mesi scorsi ... ed anche il metodo ... chiarissimamente in peggio ..... ma certamente uno "change" di facciata, e non solo sempre di pura facciata, c'è stato e come ...

Senza il quale, col cavolo che il Pd sarebbe arrivato al 40,8% .... anche se in soldoni è poco più del 21 % reale .... insomma, almeno sull' "immagine" hanno saputo lavorare bene ... negarlo è impossibile ...


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