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Roma,figlio del nuovo Commissario allo stadio con auto.....


marcopa
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da Contropiano.org

Il nuovo Commissario di Roma ha già problemi con l'auto blu

Domenica, 01 Novembre 2015

Ignazio Marino cominciò subito male, con un peccatuccio molto veniale, ingigantito dai media piddini e non, che tendevano a farlo fuori dal giorno del giuramento come sindaco di Roma. Aveva parcheggiato la ormai famosa Panda rossa della moglie in centro, sotto il Campidoglio, senza avere il badge. Una cazzatina (il sindaco ha ovviamente diritto a venire in centro per motivi di servizio, solo che non aveva ancora regolarizzato tutti i mezzi di cui disponeva, visto che - da sicuro vanesio - amava farsi fotografare in bicicletta).

Però il suo successore, il prefetto di Milano e dell'Expo, Francesco Paolo Tronca, nominato a capo dei vigili del fuoco, a tempi di Roberto Maroni ministro dell'interno, soffre però di vizietti ancora più caratteristici di una certa "kasta" politico-amministrativa: usare l'auto di servizio per scopi totalmente estranei alla sua funzione istituzionale. Tipo: accompagnare il figlio allo stadio Olimpico per vedere la partita.

Non siamo fra quelli che si scandalizzano per certe stupidaggini, perché consideriamo molto più grave quello che certi funzionari e/o politici fanno mentre esercitano il loro "servizio" (ad esempio firmando atti e delibere per decine di milioni di euro, o privando dei diritti i dipendenti pubblici), che non l'appropriazione esibizionistica di alcuni "benefit" a fini privati. Ma se credete che questo sia il metro di misura, allora ecco che dovebbe essere usato sempre. O no?

La denuncia, ben quattro anni fa venne dagli stessi vigili del fuoco, e fu raccolta da diversi giornali. Tra cui uno che ora dovrà fare i salti mortali per difendere questo funzionario scelto anche da Renzi: l'Unità.

Come passa veloce il tempo, signora mia. Che figure del tocca fare...

*****

L'auto dei VVFF per portare allo stadio il figlio del prefetto
Jolanda Bufalini

Auto e autista sarebbero destinati al soccorso ma vengono esonerati per accompagnare allo stadio il figlio del dirigente e “altra persona estranea”. Si dicono estremamente preoccupate le rappresentanze sindacali dei vigili del fuoco per i comportamenti che stanno prendendo piede ai vertici del Corpo più amato dagli italiani.

«Noi – dicono – siamo costretti a garantire quotidianamente la soccorsi e sicurezza ai cittadini e facciamo i conti con la carenza di mezzi, che sono anche vecchi, spesso malsicuri e, altrettanto spesso fermi per manutenzione, con esborso di denaro pubblico che sarebbe meglio utilizzato con l’acquisto di mezzi nuovi». Non solo, gli organici dei vigili del fuoco sono drammaticamente al di sotto delle necessità, i pagamenti di emolumenti e straordinari sono in ritardo e, dulcis in fundo, il taglio in finanziaria è stato del 50%.

A Roma, in particolare, la carenza di autisti è causa, talvolta, della sospensione dei mezzi di soccorso. Ma, evidentemente, recriminano, “i sacrifici non sono per tutti”. Dunque la richiesta di chiarimenti al comando romano.

I fatti, documentati da un’inchiesta interna, risalgono all’11 maggio, quando allo stadio Olimpico della Capitale, si gioca Roma-Inter per la coppa Italia. E’ l’occasione nella quale autista e mezzo di soccorso vengono distolti dal servizio per essere utilizzati come Ncc, noleggio con conducente ma gratuito, per accompagnare il figlio del dottor Francesco Paolo Tronca e un’altra persona a un incontro di calcio.

STIMA LEGHISTA
Il prefetto Tronca è stato nominato nel novembre 2008 dal ministro dell’Interno Roberto Maroni capo del dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, è persona di cultura, laureato in giurisprudenza e storia, Grande ufficiale al merito. Gran parte della sua carriera prefettizia si è svolta al nord, fra Varese, Milano e Brescia, dove si deve essere guadagnato la stima del ministro leghista. Ma la Roma dei ministeri esercita una grande attrazione sull’anti-burocratico Nord, come dimostra la più recente rivendicazione della Lega. Nell’attesa di trasferire a Milano qualche dicastero, la strategia, almeno per quanto riguarda i pompieri, sembra essere un’altra: mezzi nel Nord-est e dirigenti nella Capitale. Con relativi benefits. Al prefetto Tronca, ad esempio, sarebbero stati assegnati ben due attici, in via Piacenza, a due passi dal Quirinale. Alloggi di servizio che non gli spetterebbero.

IL CASO CORTINA
I mugugni fra gli operativi dei vigili del fuoco, però, non finiscono qui perché a disposizione dell’alto dirigente ci sarebbero anche auto nuove dei vvf di Cortina d’Ampezzo. A Cortina la caserma dei vigili del fuoco è stata inaugurata l’anno scorso, in coincidenza con la prima parata nazionale del corpo che si è svolta, appunto, lungo le strade della Regina delle Dolomiti. Una sede bellissima, “belle camere e sui- te di lusso” ma, denuncia un comunicato della Usb di Belluno del mar- zo scorso, con scarso personale assegnato e turni di sei ore da coprire percorrendo, andata e ritorno, 70 chilometri di strada. E non finisce qui, il comando provinciale di Padova, per esempio, è sprovvisto di autogru – la vecchia entra e esce dall’officina di manutenzione - e la prima autobotte, immatricolata nel 1983, conta 28 anni di onorata carriera. Rinnovare il parco degli automezzi per i comandi provincia- li è un’utopia. In compenso, nota il Sindacato di base, “ai piani alti del dipartimento non si bada a spese”, vengono in particolare contestati i due aerei Piaggio in dotazione del Corpo utilizzati per i viaggi istituzionali. Mancano i soldi per il carburante ai mezzi di soccorso ma non quelli per il leasing, la manutenzione e la propulsione degli “aerei presidenziali”.

http://www.unita.it/italia/l-auto-dei-vvff-per-portare-br-allo-stadio-il-figlio-del-prefetto-1.298260

http://contropiano.org/politica/item/33781-il-nuovo-commissario-di-roma-ha-gia-problemi-con-l-auto-blu


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marcopa
Illustrious Member
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Anche su La Stampa di Torino:

Quando Tronca finì nel mirino per l’auto e l’autista dei vigili del fuoco usati per portare il figlio allo stadio
L’Unità denunciò la storia, e il Pd fece un’interrogazione contro il prefetto, allora capo del soccorso pubblico dei vigili del fuoco
ANSA

01/11/2015
JACOPO IACOBONI
Era solo quattro anni fa, ma c’è stato un momento in cui l’Unità e il Pd attaccarono molto duramente il neo commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca.

La storia è questa: nel maggio 2011 il giornale legato al Pd (e poi, ufficialmente, il partito in Parlamento) denunciò che Tronca, allora prefetto e capo del dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, per un uso improprio di risorse pubbliche.

Il quotidiano (era un’altra stagione, lo dirigeva Concita De Gregorio) raccontò un’inchiesta interna dei sindacati dei vigili del fuoco: l’11 maggio del 2011 un autista e un mezzo dei vigili del fuoco vennero «distolti dal servizio» per essere utilizzati come noleggio con conducente, ma gratuito, per portare «il figlio del dottor Francesco Paolo Tronca e un’altra persona» a un incontro di calcio (Roma-Inter di Coppa Italia). I sindacati denunciarono anche, e il giornale lo riportò, che «al prefetto Tronca sarebbero stati assegnati due attici, in via Piacenza, a due passi dal Quirinale. Alloggi di servizio che non gli spetterebbero».

In quella stagione un’Unità molto libera ricevette tante querele - finora tutte perse dai querelanti, e spessissimo temerarie. Chiamiamo Jolanda Bufalini, l’autrice dell’articolo: non solo non arrivò nessuna querela, ma neanche una smentita. Arrivò invece un’interrogazione parlamentare del Pd - allora guidato da Pierluigi Bersani.

La firmò il senatore Mario Gasbarri: «È noto che i vigili operano quotidianamente in tutto il territorio per garantire il soccorso ai cittadini, nonostante la scarsità di fondi, organico e risorse (...). Per questo occorre sapere se il ministro dell’Interno sia a conoscenza delle notizie riportate affinché ci informi se corrispondono a verità. Se così fosse, l’onorevole Maroni deve assolutamente chiarire quali siano i provvedimenti che intende adottare nei confronti di quei dirigenti pubblici che hanno distolto per motivi personali uomini e mezzi che avrebbero invece dovuto essere impiegati in operazioni di soccorso e quelli che con il proprio operato hanno permesso che ciò avvenisse». Maroni (tra parentesi, era stato lui a nominare Tronca) non rispose. Del resto, le campagne anticasta erano di là da venire, la storia non ebbe conseguenze penali, e da allora la carriera del prefetto non ha fatto altro che continuare a salire.


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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che scandalo

🙄

qui ci vuole il 5s

😉


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marcopa
Illustrious Member
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No è un peccato veniale, come erano peccati veniali quelli di Marino,

ma li hanno ingigantiti per motivi politici,

ed allora è davvero divertente questa storia, chissà che risate si è fatto il maldestro Marino

additato come ladro per rimborsi spese ingistuficati in una città come Roma,


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