Notifiche
Cancella tutti

Salvini chiese anche a Emiliano Brancaccio di collaborare con la Lega


azul
 azul
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 157
Topic starter  

A rivelarlo è lo stesso economista in una recente intervista a MicroMega:

Ci incrociammo per caso, in uno studio televisivo. Era il novembre 2011, in piena crisi dello “spread”, alla vigilia della nascita del governo Monti. In una concitata trasmissione di Piazza Pulita contestai la solita idea mainstream che una politica di sacrifici potesse riportare sotto controllo i tassi d’interesse e rimettere in equilibrio l’Unione monetaria. Anche Salvini era ospite in studio: non portava la barba, ancora non baciava i crocifissi e non ammiccava ai fascisti, ma era invece molto interessato alla questione che ponevo. A fine trasmissione, ci ritrovammo a cenare a base di mozzarella e pomodoro. Insistette per offrirmi la cena e mi propose di collaborare sul problema della tenuta dell’eurozona. Ringraziai gentilmente per la mozzarella ma rifiutai l’invito a collaborare. Col senno di poi, posso dire di avere avuto un discreto intuito premonitore: tra mitragliatrici, santini, omofobia, xenofobia, nuove autonomie a favore delle regioni più forti e nuove tassazioni a favore dei ricchi, dubito che mi sarei sentito a mio agio…

Fonte: http://temi.repubblica.it/micromega-online/brancaccio-salvini-un-gattopardo-ma-lopposizione-non-e-la-sinistra-spread/


Citazione
MarioG
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3055
 

Beh, se i problemi principali che, a suo giudizio, avrebbe avuto a lavorare con Salvini, erano l'omofobia e la xenofobia, penso che, tutto sommato, a Salvini e' andata bene cosi'.


RispondiCitazione
azul
 azul
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 157
Topic starter  

La visione della crisi europea di Brancaccio è quella di una lotta tra due capitalismi: uno transnazionale e uno nazionale "in affanno", che ha sofferto e soffre la moneta unica e le spinte aggregatrici della globalizzazione. Salvini rappresenta quindi la difesa di questo capitalismo soccombente, difesa che al marxista Brancaccio non interessa affatto, basti vedere il disprezzo che nutre verso "il popolo delle partite IVA" e la stessa flat tax.
Brancaccio è fermo all'unione internazionale dei lavoratori, che si verificherà quando il salario dei proletari italiani sarà uguale a quello di un pakistanese. Una visione completamente irrealistica e arretrata, di chi non riesce a leggere l'attualità storica.
Bisogna però riconoscere a Brancaccio di aver giustamente rimarcato più volte l'importanza del controllo dei capitali nel caso si arrivi anche solo ad uno scontro iniziale con l'EU, per esempio con l'introduzione dei minibot.
Se non ricordo male sul tema della necessità del controllo dei movimenti dei capitali aveva anche polemizzato duramente con Bagnai, a torto però, perchè nei due libri antieuro del leghista, il controllo dei capitali è contemplato più volte come condizione necessaria al processo di uscita dalla moneta unica.


RispondiCitazione
Condividi: