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Sì al doppio incarico. Un'occasione persa per dare ...


Mari
 Mari
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Sì al doppio incarico. Un'occasione persa per dare credibilità alla politica

(Matteo Scirè) È possibile fare il sindaco e allo stesso tempo il senatore della Repubblica? Sì, secondo la Giunta per le elezioni del Senato, o meglio a giudizio dei componenti del Pdl e della Lega, mentre i senatori del Pd e dell’Idv hanno abbandonato i lavori della seduta per protesta. No, per la Corte costituzionale che qualche mese fa era stata chiamata a fornire l’interpretazione autentica della legge sull’incompatibilità del doppio incarico
a seguito del ricorso di un elettore di Catania nei confronti dal sindaco e senatore etneo Raffaele Stancanelli. La sentenza della Corte aveva costretto Stancanelli a scegliere se continuare a fare il sindaco o il senatore. Stancanelli dopo qualche giorno di riflessione decise di rinunciare allo scranno rosso di Palazzo Madama per rimanere a governare la sua città.

Il Senato aveva la possibilità di coprire il vuoto normativo che fino ad oggi ha consentito a due senatori - nella fattispecie i sindaci di Molfetta Antonio Azzollini e Afragola Vincenzo Nespoli, entrambi del Pdl - di esercitare il proprio ruolo di parlamentari o primi cittadini: rappresentanti del popolo italiano dal martedì al giovedì, tanto durano i lavori parlamentari nel corso della settimana, e amministratori di città negli altri due giorni: il lunedì e il venerdì. Un “sacrificio” per il quale i politici in questione percepiscono due indennità su incarichi ai quali non possono dedicarsi a tempo pieno.

Purtroppo i cattivi maestri non tardano a trovare seguaci e proprio oggi la Commissione verifica poteri dell’Assemblea regionale siciliana, che da più di un anno è stata chiamata a pronunciarsi su Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina e deputato regionale del Pdl, ha preso la palla al balzo spostando la decisione all’11 gennaio prossimo.

Se dal punto di vista formale, stante la decisione della Giunta per le elezioni del Senato, non c’è incompatibilità rimane aperta la questione etica e morale sull’opportunità che un parlamentare possa dividersi tra due cariche pubbliche così delicate che richiedono grande impegno e responsabilità: può un sindaco operare scelte e prendere decisioni che incidono sulla vita di una comunità di cittadini mentre si trova in Parlamento e viceversa? Con quale serenità e attenzione potrà svolgere il ruolo di sindaco e di parlamentare? E quando dovrà essere presente in Comune e in Aula a cosa darà precedenza?

Interrogativi che chiamano in causa la coscienza dei diretti interessati e dei partiti di appartenenza che purtroppo hanno hanno mostrato il volto di una politica piccola, lontana dal buon senso e dall’interesse comune. Un’occasione persa che in questo momento di crisi avrebbe potuto contribuito a ridare alla politica un po’ di credibilità e autorevolezza.

oggi, 23 dicembre 2011 16:14
http://www.italiainformazioni.it/giornale/politica/137553/doppio-incarico-unoccasione-persa-dare-credibilit-alla-politica.htm


Citazione
dana74
Illustrious Member
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Post: 14469
 

Italia Informazioni poteva elencare anche gli altri 121 casi di doppi incarichi, incluso Fassino e De Magistris.

Doppi incarichi, tutti i nomi

Meglio di una poltrona c’è solo una doppia poltrona, magari con annesso raddoppio dell’indennità e dei privilegi. I parlamentari nostrani, europei e nazionali, hanno preso il vizio di accumulare su di sé più cariche elettive, tanto che sono oggi oltre un centinaio quelli che possono vantare nel proprio curriculum un seggio a Roma o a Strasburgo e, contemporaneamente, una fascia tricolore, un assessorato o un ruolo di consigliere in qualche comune e provincia d’Italia.

Secondo i dati elaborati da OpenPolis, che l’Espresso pubblica in esclusiva, ci sono centoventuno casi di doppi incarichi nei nostri parlamenti, molto spesso legati a personalità semisconosciute del panorama politico, ma con qualche eccezione di rilievo.

A ogni tornata elettorale la storia è sempre la stessa: alcuni di questi esempi finiscono sulla stampa e alimentano la polemica, salvo poi tornare nell’ombra dopo qualche settimana. I casi più piccoli si meritano invece qualche appunto dalla stampa locale e poi finiscono nel dimenticatoio. Dai dati di OpenPolis pare che ad andare di moda siano soprattutto i seggi nei consigli comunali piccoli e grandi della Penisola, poltrone “locali” che non dispiacciono a cinquantaquattro parlamentari.

Tra tanti nomi che non dicono nulla al grande pubblico ci sono anche politici di primo piano come Francesco Rutelli, senatore del Terzo polo e consigliere comunale a Roma (dopo aver perso la corsa per il Campidoglio) e Riccardo de Corato, deputato Pdl e consigliere a Milano dopo aver perso la carica di vicesindaco.

Sempre nel consiglio del capoluogo lombardo siede Matteo Salvini, consigliere della Lega Nord ed europarlamentare, mentre bisogna andare ancora più a Nord per trovare l’ultras berlusconiana Michaela Biancofiore, deputata Pdl e consigliere comunale a Bolzano.

Se i nomi dei politici possono dire poco, la disposizione geografica di questi doppi incarichi può essere interessante. Ne sanno qualcosa i cittadini di Olbia, che hanno prestato alla politica nazionale tre dei loro consiglieri comunali, o quelli di Borgomanero, paesino in provincia di Novara: 21mila abitanti e la fortuna di avere ben due consiglieri comunali che fanno anche i deputati a Roma (uno per la Lega e l’altro per il Pd). Meno folta la schiera degli assessori che conta solo quattro esponenti (tre del Pdl): tra questi emerge il caso del centrista Bruno Tabacci da poco nominato assessore nella giunta milanese di Giuliano Pisapia.

Risalendo la gerarchia degli incarichi cambiano i numeri e i nomi iniziano a farsi via via più interessanti. Nel nostro paese ci sono ben trentadue comuni che possono vantarsi di avere un primo cittadino onorevole. In molti casi si tratta di paesi di provincia che premiano il proprio candidato nella speranza di ricevere dei privilegi da Roma: non è un caso se 16 dei 32 primi cittadini sono esponenti della Lega Nord (che conta anche due dei tre vicesindaci), attaccata al territorio quanto alle poltrone.

Tra gli altri nomi che meritano una citazione ci sono il sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani che, oltre all’incarico nella squadra di Governo, tiene nel cassetto anche la fascia di Arconate, paese da seimila anime nel milanese.

Nella lista appare anche la new entry di Luigi De Magistris, europarlamentare Idv e sindaco di Napoli, e Piero Fassino, deputato del Pd e primo cittadino a Torino. Mentre Piero Fassino, nuovo sindaco di Torino si è dimesso da parlamentare, De Magistris dichiara di essere in attesa della ratifica formale della Cassazione che lo farà decadere dall’incarico a Strasburgo per incompatibilità. Ma visto che il ruolo di sindaco poco si addice a un vero leader politico, tredici parlamentari hanno preferito quello di presidente o vicepresidente della Provincia.

In questo caso sono gli esponenti del Pdl a dettare legge con otto poltrone, seguiti a debita distanza dai colleghi leghisti (tre province) e dai casi singoli di Udc e Pd. Non cambia molto guardando ai consigli provinciali, in cui i casi di doppio incarico sono in totale undici con solida prima posizione per il Pdl con quattro suoi deputati-consiglieri.

Alla fine di questo viaggio tra i doppi incarichi vale la pena tirare le somme: se nessun partito presente in Parlamento può infatti definirsi completamente escluso da questo malcostume, è anche vero che vanno fatte delle proporzioni. Sui centoventuno casi trovati da OpenPolis, più di un terzo (47) sono legati a parlamentari del Pdl, seguiti a poca distanza dai compagni di maggioranza della Lega, che possono contare su 42 “doppio-incarichisti” (il grafico).

Le formazioni di opposizione guardano da lontano, con il Pd fermo a quota quattordici casi (incluso Fassino), il Terzo Polo a nove, e l’Italia dei Valori a tre (incluso De Magistris). C’è però spazio e gloria anche per Iniziativa Responsabile, che nel suo piccolo riesce ad accumulare ben tre casi di doppi incarichi.

Per L’Espresso

http://www.mauromunafo.it/doppi-incarichi-tutti-i-nomi/


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Mari
 Mari
Famed Member
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Post: 3691
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Che schifo di paese e' questo 👿


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luca
 luca
Estimable Member
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Post: 149
 

Composizione attuale giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari

Presidente
FOLLINI Marco, PD

Vicepresidenti
LI GOTTI Luigi, IdV
BALBONI Alberto, PdL

Segretari
SARRO Carlo, PdL
MARINARO Francesca Maria, PD

Membri
ADAMO Marilena, PD
CASOLI Francesco, PdL
CASSON Felice, PD
D'ALIA Gianpiero, UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI
IZZO Cosimo, PdL
LEDDI Maria, PD
LEGNINI Giovanni, PD
LUSI Luigi, PD
MALAN Lucio, PdL
MAZZATORTA Sandro, LNP
MERCATALI Vidmer, PD
MUGNAI Franco, PdL
MURA Roberto, LNP
ORSI Franco, PdL
PISCITELLI Salvatore, CN-Io Sud-FS
SANNA Francesco, PD
SARO Giuseppe, PdL
TANCREDI Paolo, PdL

fonte: http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Commissioni/0-00021.htm

Italia informazione, cita come fonte 'open polis'. Questa fa' capo a "depp srl" che si occupa di analisi politica.
depp srl
lavora con:

open polis l'espresso senato RI
actionaid corriere della sera La7
regione lazio comune d roma il fatto quotidiano
enel CNA-PPC fondazione brodolini
fb associates(advocacy& lobbyng) fondazione mediterraneo aperto
legacoop epap

A mio avviso, con l'esecutivo monti, il parvenu' giornalistico, che ha incassato miliardi (nel susseguirsi delle legislazioni) in forma di contribuzione, e ha cooptato a disintegrare il tessuto sociale (guerra fra i poveri), sta ora cercando di sdoganarsi. Vedi il fiorire di programmi inchieste conto la classe politica (responsabile come quelle precedenti). Ora è il turno di lavare i piedi all'esecutivo dei banchieri e dei sionisti . prima di sciacquare il cervello al popolino e prepararlo alla carita'
saluti


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