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Strage P.zza della Loggia: tutti assolti


helios
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Strage di piazza Loggia: assolti i 4 imputati
Parti civili condannate al rimborso delle spese
Assolti Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte, legati alla Destra eversiva degli anni '70

Assolti. Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte non sono colpevoli per la strage di piazza della Loggia, che il 28 maggio di 38 anni fa fece otto morti e oltre cento feriti. Così hanno deciso i giudici della Corte d'assise d'appello dopo 5 giorni di camera di consiglio in un albergo cittadino. Hanno confermato la sentenza del processo di Primo grado che si era concluso il 16 novembre 2010 con l'assoluzione dei cinque imputati (oltre ai quattro citati anche Pino Rauti). Per Delfino, Maggi, Zorzi e Tramonte i pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni avevano chiesto l'ergastolo.

Parti civili condannate alle spese processuali. I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso in appello proposto dalle parti civili Camera del Lavoro di Brescia e di Elvezio Natali, un famigliare di una delle vittime della strage nei confronti di Pino Rauti, e ha posto il pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili appellanti, come previsto dalla legge.

I famigliari delle vittime e Brescia sono destinate a non avere ancora, nemmeno dopo il quarto processo d'appello, quella Strage, tutti assolti in appello Strage, tutti assolti in appello Strage, tutti assolti in appello Strage, tutti assolti in appello Strage, tutti assolti in appello Strage, tutti assolti in appello «pace» invocata dal pg Roberto di Martino al termine della sua requisitoria in aula martedì 10 aprile: «ridatela alla città», aveva chiesto alla corte, certo che gli elementi portati dall'accusa nel processo d'appello portassero a una sentenza di colpevolezza. Per questo aveva chiesto quattro condanne all'ergastolo per i quattro imputati legati all'estrema destra eversiva di quegli anni: Carlo Maria Maggi, medico mestrino (il «dottore»), leader di Ordine nuovo che avrebbe ideato gli attentati; Delfo Zorzi, l'ordinovista che avrebbe procurato l'ordigno esploso nel cestino; Maurizio Tramonte (alias «fonte Tritone»), informatore dei servizi segreti che avrebbe partecipato alle riunioni preparatorie; e Francesco Delfino, ex generale dei carabinieri che non avrebbe fatto nulla per evitare la strage. Erano stati assolti, in primo grado, insieme a Pino Rauti, fondatore del centro studi di Ordine Nuovo. E tornati in aula il 14 febbraio scorso. Una sentenza confermata alle 11.11 di oggi, sabato 14 aprile.

Hanno vinto gli avvocati delle difese, che denunciavano la totale assenza di prove a carico dei loro assistiti, in un procedimento che conta un milione di pagine agli atti e quarant'anni di storia alle spalle. Elementi più forti degli altri le parti ne hanno forniti eccome: cavalcati o distrutti. Il racconto del pentito Carlo Digilio, ex agente della Cia, l'intercettazione ambientale tra Roberto Raho e Pietro Battiston (che dimostrerebbe il timore di essere collegati ai «mestrini» che maneggiavano le bombe e nascondevano gelignite alla trattoria Scalinetto di Venezia). Ma pure le veline di Tramonte al Sid, testimoni del ruolo di Maggi e Zorzi. E poi ci sono stati loro, i primi periti chiamati a identificare l'esplosivo, risentiti in secondo grado. Non fu tritolo, hanno sostenuto a differenza del collegio di primo grado.
Dopo 38 anni, nessun colpevole.

http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_aprile_14/strage-2004073358687.shtml


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Luca Martinelli
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avevi dubbi, amico? Nulla è cambiato da quei tempi. Finche' si tratta di chiacchierare del film su Piazza Fontana si puo' fare, tanto sono solo chiacchiere. Ma quando si fa sul serio...allora è un'altra cosa.


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grillone
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Post: 880
 

bisogna vedere se i giudici hanno accertato la verità, oppure semplicemente gettato la spugna, nel primo caso il verdetto va rispettato, anche se a qualcuno potrà non piacere. per il secondo caso, non saprei proprio cosa dire


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helios
Illustrious Member
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Di Martino, abbiamo fatto il massimo
14 aprile, 18:46

C'é amarezza ma anche la "serenità di aver fatto tutto il possibile" nelle parole del procuratore Roberto di Martino dopo la sentenza con la quale in appello è stata confermata l'assoluzione per tutti gli imputati nel processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia. Di Martino, procuratore a Cremona e che si occupa dell' inchiesta sul calcioscommesse, segue la terza inchiesta sull' eccidio dal 1993, quando era pm a Brescia. Ha voluto essere applicato alla Procura generale dopo il processo di primo grado, considerata la complessità del dibattimento e allarga le braccia dopo la lettura della sentenza: "Già solo il fatto che siano passati 38 anni non poteva non condizionare il risultato, noi abbiamo fatto il possibile, ci siamo impegnati al massimo. Era una cosa che doveva raggiungere una sua conclusione. Per questo ho ritenuto doveroso partecipare alla fase di appello". Di Martino è convinto che le parole del presidente Enzo Platé che ha ringraziato i giudici popolari per la loro abnegazione non siano pro forma. "Altrettanto ha fatto il collegio - commenta - lo abbiamo capito già dalla lettura della relazione che ha seguito passo per passo i momenti del nostro appello. E questo denota anche da parte dei togati una conoscenza approfondita degli atti e quindi non possiamo che prendere atto di questa decisione. E' chiaro che siamo oramai a una valutazione storica, più che giuridica". Di un'eventuale impugnazione in Cassazione sarà il suo collega Francesco Piantoni ad occuparsi, perché di Martino non fa più parte della Procura di Brescia, quando tra 90 giorni si conosceranno le motivazioni

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/04/14/visualizza_new.html_185376305.html

bisogna vedere se i giudici hanno accertato la verità, oppure semplicemente gettato la spugna,

quello che pare è che bisognava (dopo 38 anni) arrivare ad una ...conclusione.
Siccome non esistono colpevoli dobbiamo dedurre che i morti di piazza della loggia si siano suicidati?

avevi dubbi, amico? Nulla è cambiato da quei tempi. Finche' si tratta di chiacchierare del film su Piazza Fontana si puo' fare, tanto sono solo chiacchiere. Ma quando si fa sul serio...allora è un'altra cosa.

nessun dubbio....
solo che per arrivare a queste 'conclusioni' potevano impiegare meno tempo e non 38 anni senza alcun colpevole. Se hanno vinto gli avvocati della difesa loro, per primi, sanno che non è stata fatta giustizia ma è andato avanti uno show per 38 anni.


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