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Arcadia
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Xylella, sequestrati tutti gli ulivi da abbattere: 10 indagati. C’è anche commissario straordinario Silletti

Il provvedimento della Procura di Lecce riguarda gli esemplari destinati all’abbattimento secondo il piano di contenimento del batterio. Iscritti nel registro degli indagati anche i ricercatori di Cnr e Iam. I reati confiscati vanno dalla diffusione colposa di una malattia delle piante alla distruzione o deturpamento di bellezze naturali

di Tiziana Colluto | 18 dicembre 2015

Svolta nell’inchiesta della Procura di Lecce sulla diffusione del batterio Xylella fastidiosa. Sono dieci i nomi che sono stati iscritti sul registro degli indagati. Tra loro, oltre a funzionari della Regione Puglia, ricercatori del Cnr e dello Iam e componenti del Servizio Fitosanitario centrale, c’è anche Giuseppe Silletti, comandante regionale del Corpo Forestale, nelle vesti di commissario straordinario per l’emergenza fitosanitaria. Rispondono dei reati di diffusione colposa di una malattia delle piante, inquinamento ambientale colposo, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, getto pericoloso di cose, distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

I nomi sono riportati nel decreto con cui le pm Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci dispongono il sequestro preventivo d’urgenza di tutte le piante di ulivo interessate dalle operazioni di rimozione immediata come previsto dal Piano Silletti e individuate nell’ordinanza del commissario del 10 dicembre scorso. Sotto chiave sono finiti anche tutti gli ulivi interessati dalla richiesta di rimozione volontaria “sulla base del verbale dell’Ispettore fitosanitario, in cui si rileva la presenza di sintomi ascrivibili a Xylella fastidiosa”, in esecuzione alle previsioni della nota di Silletti del 3 novembre scorso. Inoltre, sono sequestrate tutte le piante di olivo già destinatarie dei provvedimenti di ingiunzione e prescrizione di estirpazione di piante infette emessi dall’Osservatorio fitosanitario regionale. Su quei terreni, ad ogni modo, si consente qualunque intervento colturale che non sia il taglio degli alberi al colletto del tronco o la loro eradicazione.

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Il decreto è stato notificato a Silletti nel pomeriggio del 18 dicembre dagli agenti del Nucleo ispettivo del Corpo Forestale dello Stato.
Gli altri indagati sono l’ex e l’attuale dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale, Antonio Guario e Silvio Schito; Giuseppe D’Onghia, dirigente del Servizio Agricoltura Area politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia; Giuseppe Blasi, capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Servizio fitosanitario centrale; Vito Nicola Savino, docente dell’Università di Bari e direttore del Centro di ricerca Basile Caramia di Locorotondo; Franco Nigro, docente di Patologia vegetale presso Università di Bari; Donato Boscia, responsabile della sede operativa dell’Istituto per la protezione sostenibile delle Piante del Cnr; Maria Saponari, ricercatrice presso lo stesso istituto del Cnr; Franco Valentini, ricercatore presso lo Iam di Valenzano.

Nelle 58 pagine di decreto, viene ripercorsa l’intera vicenda, a partire dalla prima segnalazione dei sintomi di disseccamento degli ulivi, già dal 2004-2006 e poi nel 2008. All’inizio, però, si attribuirono le cause solo alla lebbra dell’olivo, per la quale, tra il 2010 e il 2012, sono stati anche avviati campi sperimentali “per testare prodotti non autorizzati” per combattere la malattia e per il diserbo degli oliveti con fitofarmaci Monsanto. Nelle varie tappe anche i primi convegni italiani su Xylella, come quello nell’ottobre 2010 presso lo Iam di Bari.

Infine, le analisi, fatte svolgere dalla Procura su ulivi di San Marzano (Ta) e Giovinazzo (Ba), con gli stessi sintomi delle piante salentine. Hanno dato esito negativo. E per gli inquirenti questa è la prova per cui “la sintomatologia del grave disseccamento degli alberi di ulivo non è necessariamente associata alla presenza del batterio, così come d’altronde non è , ancora allo stato, dimostrato che sia il batterio, e solo il batterio, la causa del disseccamento”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/18/xylella-sequestrati-tutti-gli-ulivi-da-abbattere-10-indagati-ce-anche-commissario-silletti/2317258/


Citazione
Servus
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 875
 

sequestrati tutti gli ulivi da abbattere

Poveri ulivi, tutti in manette e dritti in prigione ! Eppure sono solo da curare.

😯 🙁


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adestil
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 2314
 

monsanto,con appoggiò UE che stava comminando sanzioni all'Italia per i ritardi sulla distruzione delle piante,nonostante l'attivismo nel distruggerle del ministro di renzi, si sta vendicando dei danni economici mondiali che lo studio
di ricercatori e veterinari italiani gli inflissero
quando scoprirono e dimostrarono che a provocare la moria delle api a livello mondiale non era un fantomatico virus,l'inquinamento e quant'altro
che fece anche produrre documentari vari tra cui uno della BBC,falso!

Erano infatti i pesticidi neonicotinoidi che in grandi dosi distruggevano il sistema nervono degli insetti(sono veri insetticidi più che pesticidi per distruggere blatte formiche che infestano casa e cose del genere)

infatti sospendendo per 6mesi l'uso nelle colture di questi insetticidi le api ripresero a moltiplicarsi e a non morire..

lo stesso poi fu fatto a livello europeo mentre in america ci volle di più...

quindi mentre tutti parlavano della moria delle api come un effetto della industrializzazione e dell'inquinamento (stile kyoto per capirci strizzando l'occhio alle emissioni!) la realtà era ben diversa..
oggi non si sente più parlare delle moria delle api ma nessuno dice perchè non muoiono più e perchè invece morivano...

inoltre si danneggia un settore insostituibile dell'agricoltura italiana
che è l'olio che serve a permettere la totale importazione degli olii
di dubbia provenienza
proprio in questi giorni si è depenalizzato la mistificazione dell'olio con olii comunitari ed extracomunitari
infatti scrivere extravergine italiano e poi non è nè extravergine nè italiano ma miscela di olii da ogni parte del mondo non sarà un reato
sebbene è di fatto una truffa..

questo fa capire dove vanno a parare..
distruggere il locale a favore del globale..
per gli stessi motivi per cui made in Italy non significa più fatto in Italia
prodotto e materiale italiano
ma può essere il prodotto di ogni parte del mondo(anche sia prosciutto ad esempio)
e lo si può fare al 90% in ogni parte del mondo...

speriamo che il csm dove ci sono tutti renziani non trasferiscano i giudici con una scusa..
al nome del ''ce lo chiede l'europa''
e quel cretino di renzi prima fa la voce grossa contro la merkel a chiacchiere
poi il giorno dopo gli firma pure le mutande..
la Merkel lo sa e lo lascia fare..

solo Berlusconi gli stava sulle balle..perchè non eseguiva a bacchetta!
e pure ad Obama perchè troppo amico dei russi..


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ilcomplottista
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 203
 

Secondo me questi giovani PM sono molto lodevoli e coraggiosi, ma l'esperienza insegna che non faranno una grande carriera, oppure la faranno rapidamente a patto che smettano di indagare su certe cose.


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