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Università Roma blindata per Letta e Napolitano


radisol
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FUORI I SIGNORI DELL'AUSTERITY DALL'UNIVERSITA'!

Giovedì 12 dicembre le più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Napolitano al Presidente del Consiglio Letta ai presidenti delle camere Boldrini e Grasso, oltre a numerosi esponenti del Governo, saranno presenti in Sapienza in occasione di un convegno organizzato dal Ministero dell'Ambiente in tema di biodiversità e green economy. I responsabili diretti della devastazione dei nostri territori e della conseguente messa in discussione del nostro diritto alla salute si riuniranno alla presenza di nomi di spicco come Squinzi per discutere di politiche ambientali nell'ottica del “rilancio del Paese”. In una sola conferenza si paleserà la totale connivenza delle istituzioni con i poteri forti e il tentativo di subordinare la Ricerca ad interessi privati perpetrato negli ultimi anni.

La Città Universitaria sarà messa ancora una volta a disposizione di un'odiosa e ipocrita passerella e resa invivibile ed inaccessibile agli studenti e alle studentesse che la vivono tutti i giorni.

Il Governo Letta verrà, con chi lo sostiene e lo ha voluto, a cercare una legittimità che non ha mai avuto, in quanto emanazione diretta dei dettami della Troika e quindi delle politiche di austerity con le quali si vuole far pagare la crisi a chi non l'ha creata. Ci risulta impossibile infatti considerare legittimo un governo che continua ad imporre tagli e privatizzazioni mentre spende miliardi per decine di F35, per grandi opere inutili e dannose e per il pagamento di un debito che non ci appartiene.

Qualora ci fosse bisogno di sottolinearlo, anche in materia d'istruzione questo esecutivo si pone in continuità con i precedenti, proseguendo l'aziendalizzazione e la trasformazione in senso privatistico di scuole ed università, sempre più asservite a logiche di profitto e criteri di mercato, oltre che falcidiate da anni di tagli che ne mettono in discussione il funzionamento e l'esistenza stessa. Lo spettro della valutazione condiziona in partenza i percorsi di studi e la produzione di sapere, minando l'indipendenza di una ricerca già sottoposta al ricatto della precarietà.

Nel nome della meritocrazia e della competizione si innalzano barriere che limitano l'accesso agli studi, già di per sé condizionato dall'assenza di un welfare studentesco adeguato, con il risultato di escludere un numero sempre maggiore di giovani dal mondo della formazione.

I decreti approvati in questi mesi, dai ritocchi al criterio di assegnazione del FFO introdotto nel Dl Fare al provvedimento sui punti organico contro il quale le università del sud si sono mobilitate, per finire alla bozza di riforma Carrozza circolata in queste settimane, ci mostrano che la strada è segnata: una divisione sempre più netta tra scuole ed università di serie A e di serie B, con un ruolo sempre maggiore dei poli d'eccellenza e di istituti ed atenei privati (sempre più finanziati con soldi pubblici) ed una negazione sistematica del diritto allo studio. Un'istruzione di qualità diventa affare per pochi “meritevoli”, per tutti gli altri le uniche prospettive sono la precarietà e la disoccupazione.

Per questo giovedì 12 non rimarremo impassibili a guardare la sfilata dei responsabili degli attacchi che quotidianamente subiamo, ma risponderemo con una giornata di mobilitazione che provi, ripartendo dalle esperienze che in queste settimane si sono prodotte, dalla giornata del 6 dicembre alle scuole e gli studentati occupati, a rimettere al centro di un dibattito pubblico sterile e distante dalla realtà i nostri bisogni, le nostre necessità, le nostre rivendicazioni, nell'ottica della costruzione di un percorso che ci porti nei prossimi mesi ad affermare le nostre ragioni con sempre maggior forza!

Appuntamento Giovedì 12 Dicembre, h9 @Piazzale di Fisica

Studenti e studentesse di Roma

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Sapienza, studenti in rivolta
“No al convegno con Letta” :

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/12/12/news/sapienza_studenti_in_rivolta_no_al_convegno_con_letta-73366731/

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"E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un
crescente furore.
Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e
s'avvicina l'epoca della vendemmia"

John Steinbeck, “Furore” 👿


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radisol
Illustrious Member
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I giovani contestano un convegno sulla Green Economy al quale avrebbero dovuto partecipare anche Letta e Napolitano. Carica dei reparti mobili dopo lancio di petardi. Due i fermati. In centro intanto manifestano i metalmeccanici della Fiom e i giovani medici

ROMA - Proteste all'università La Sapienza dove nell'aula magna del rettorato è in corso la conferenza nazionale "La Natura dell'Italia" sulla green economy, alla quale partecipano, tra gli altri, i ministri dell'ambiente, dell'economia, del lavoro, delle infrastrutture e della salute. Alla conferenza avrebbero dovuto partecipare il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e il premier Enrico Letta, anche se già ieri entrambi avevano comunicato di non poter essere presenti all'evento.

Striscioni e petardi. I manifestanti hanno affisso striscioni fuori e sul tetto dall'edificio che ospita il rettorato e hanno fatto esplodere anche alcuni petardi, oltre a lanciare uova e bottiglie. La protesta si è poi spostata davanti al piazzale del Rettorato. La polizia ha caricato i manifestanti che si erano avvicinati al portone lanciando una bomba carta. Ma i ragazzi, alcune centinaia, continuano ad urlare cori contro gli agenti e a lanciare petardi e bottiglie.

Il rettore minimizza. "La situazione è sotto controllo - sdrammatizza il rettore Luigi Frati durante il convegno - si tratta solo di qualche botto di saluto in vista della fine dell'anno". E ha invitato gli ospiti a non lasciare la sala per ragioni di sicurezza. Le forze dell'ordine presidiano l'ingresso e il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni esce scortato.

Due fermati. Sarebbero due, a quanto si apprende, gli studenti fermati dalla polizia. Il corteo, composto da alcune centinaia di persone, ha lasciato la zona del rettorato per proseguire il suo giro all'interno della città universitaria, allontanandosi quindi dall'aula magna, dove è stato esploso un petardo. Si apre con uno striscione che recita: "L'Università è di la vive non di chi la distrugge", e gli studenti protestano contro "una passerella indegna dei politici che hanno voluto l'austerità".

Tra gli 'obiettivi' dei manifestanti il presidente della Repubblica e quello del Consiglio: "La nostra Università non è una passerella per chi semina austerità! Napolitano e Letta non siete i benvenuti a La Sapienza!", si legge su un altro striscione. In un secondo momento il corteo si è diviso in due tronconi. Uno è entrato nella facoltà di Lettere e Filosofia per occupare le aule e bloccare la didattica. Da Lettere, poi, gli studenti sono entrati nella vicina facoltà di Matematica "Guido Castelnuovo". Il resto dei manifestanti è rimasto nel piazzale antistante l'edificio.

Ai poliziotti: toglietevi i caschi. Alcuni ragazzi hanno invitato i poliziotti a togliersi i caschi dell'assetto antisommossa, così come hanno fatto davanti al movimento dei forconi: "Toglietevi i caschi con noi, non solo quando siete davanti ai fascisti, è davanti agli studenti che vi dovete togliere i caschi", urlano gli studenti dei collettivi alla celere schierata. "Queste cose non si fanno all'università" grida una ragazza agli agenti che impugnano ancora i manganelli. "Toglietevi i caschi" gridano ancora i collettivi dietro la striscione, ma gli agenti rimangono schierati e non fanno cenno a togliersi nulla.

Le altre proteste. Mentre alla Sapienza gli studenti si scontrano con la polizia, nel centro della Capitale, in via del Corso, sfilano i metalmeccanici della Fiom, che hanno stabilito un presidio davanti a Palazzo Chigi. Pochi metri più in là, davanti a Montecitorio, protestano i giovani medici: "Cambiare per non partire" è il loro slogan.

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/12/12/news/scontri_sapienza-73397081/

FOTO :

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/12/12/foto/sapienza-73390296/1/#1


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