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Falso buonismo e doppia morale sul conflitto in Medio Oriente


sarah
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C'è.rasa, dalle colonne del foglio, suggerisce una soluzione definita "creativa" per risolvere i tanti mali del conflitto in Medio Oriente. Tra tante insensatezze credo che questa meriti menzione, visto che è già stata criticata da molti. Però è sottile e originale. In poche parole, il direttore consiglia di "evacuare" in qualche modo la popolazione di Gaza suddividendo i circa due milioni di individui in piccoli gruppi di circa 10000 da assegnare a diversi paesi, con l'Italia capofila. Un'operazione di pulizia etnica a pieno titolo, bellamente confusa con l'ennesima operazione umanitaria di generica accoglienza. Come dire: aiutiamo is.reale a risolvere il proprio problema, facendocene carico. Che importa poi se il tutto assomiglierà ad una deportazione, questo lo diranno i complottisti che come al solito non capiscono nulla, poveretti. Che importano le tensioni sociali, i diritti violati, la divisione di una comunità... In "certi contesti" le cose cambiano il loro significato e la differenza la fa spesso il committente. Non siamo mica in Ucraina. Non ultimo il fatto che is.reale, accusando la popolazione di Gaza di essere collusa con il ter.ro.rismo, di fatto giustifica già le proprie stragi di civili. Allora, a maggior ragione, sono tutte frottole visto che poi il "trasferimento" forzato di queste persone verso altri paesi non costituirebbe pericolo. Allora si tratta davvero di civili inermi che vengono uccisi. Come la mettiamo, chiederei al direttore. Si leggono già diverse critiche a questo "bizzarro" editoriale ma mi è sembrato un ulteriore, utile spunto di riflessione. Qui l'articolo originale, per abbonati

https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/11/24/news/cosa-puo-fare-l-occidente-per-isolare-ancora-di-piu-hamas-aiutando-i-palestinesi--5940257/


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PietroGE
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Me lo aspettavo. Sia Il Foglio che Domani (edito da De Benedetti) sono il megafono degli interessi ebraici e ora senza il minimo senso di vergogna cercano di favorire la pulizia etnica di Israele mentre nel contempo accusano di razzismo tutti quelli che vogliono farla finita con l'invasione dell'Europa da parte di africani e islamici. Ecco a cosa si è ridotta la casta degli scribacchini nostrani , sono ormai personale di servizio, autisti e camerieri della lobby. L'idea che trasmettono ai (pochissimi) lettori è che ormai l'Europa e l'Italia in particolare sono terra di nessuno che aspetta di essere popolata, campo profughi che ha solo una politica : quella dell'accoglienza degli invasori. E quando qualcuno si ribella scatta subito l'accusa di razzismo o meglio di antisemitismo, e nessuno gli fa notare che i primi antisemiti sono quelli che vogliono fare pulizia etnica dei semiti di Gaza e della Palestina in generale. 


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oriundo2006
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In tema, segnalo questo articolo, che riporta quanto Ilan Pappè, storico jewish e dunque non attaccabile per 'antisemitismo' ( dopo vi dico cosa penso su questo termine ), ha avuto modo di criticare Travaglio ed altri a proposito di una sottoscrizione 'pro-Palestina' firmata da eminenti studiosi universitari:

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-occupazione_della_palestina_ilan_papp_risponde_a_travaglio/8_51769/

Nulla di realmente differente da quanto già sappiamo ed abbiamo più volte ripetuto su questo blog.

Piuttosto, vorrei aggiungere quanto a mia conoscenza circa l'epiteto di 'antisemita'. 'Semita' in qusta particolare accezione, significa 'seguaci di Horus, Shemshu-Horus', ovvero extraterrestri alla stregua di Horus, loro capostipite e  comandante.

Ma chi era Horus ?

Era Adamo extraterrestre, colui il quale obbedendo a disposizioni del Signore dell' Universo, 'creò' l' adamo umano, terrestre, con tutte le 'benedizioni' speciali che il Signore dell' Universo aveva dato allo scopo, più altre 'speciali' per compiere la sua missione ?

La Creazione fu a due mani, l' una 'pura', dovuta all'Adamo primigenio, di cui saremmo tutti copie conformi ma non tutte uguali, e l'altra deformata da seth/satana/shiatan ?

Tanti indizi parrebbero suffragare da queste ipotesi e molti scrittori si sono cimentati nell' impresa a mio avviso con risultati importanti.

Essere 'seguaci' di Horus/Adamo significherebbe allora vantare una propria discendenza diretta dal nostro augusto progenitore, diretta e non mediata dagli 'animali-goy', semibestie risultati da altri ceppi ibridatisi successivamente ed 'impuramente'. Notate quanto ci tengano alla 'purezza' etnica costoro: non è un caso. Chiaro. Aprire gli occhi per favore: questa esigenza si trovava anche nell' Egitto ed in altre civilità.

Notate anche a questo proposito che la genealogia egizia, incredibilmente centi-millenaria, indica come Horus e seth ebbero da combattere per il dominio, con risultati alterni ma nulla che a ben vedere autorizzi, come successivamente venne fatto, a ritenere l' Egitto semplicemente come pagano e politeista, come anche l' India, che riporta altrettanti combattimenti fra Rama e la progenie demoniaca capitanata da ravana ( e uguali conflitti decisivi per noi sono presenti con Shiva contro il demone ).

Questo tanto per far capire come le religioni successive 'monoteiste' in questo quadrante di Pianeta terra, furono create astraendo apposta da tali complesse genealogie: furono fatte per 'animali-uomini' perchè le elites al potere sapevano esattamente le cose e solo intorbidandole e negandole sulla base di una falsa uguaglianza fra gli esseri umani ad opera di un 'solo' 'padre', 'unico 'dio' a questo punto assai ambiguo, potevano assicurare la loro continuità nel possesso.

Possesso chiaramente sia di saperi speciali e sia proprio perciò di correlative pretese egemoniche su masse di iloti 'semivocalis', capaci unicamente e ciecamente di ripetere quanto avevano appreso da sacerdoti-guru-profeti, alcuni della discendenza 'speciale' altri no.

Simili tutti ma non uguali: solo alcuni 'uguali' perchè discendenti diretti dal capostipite dell' umana genìa.

Questa 'doppia' origine contribuirebbe a spiegare la 'doppia morale' ed il perchè oggi tutti gli stati sono assisi ai piedi di costoro e non osano fare alcunche contro di loro, qualsiasi immonda follia intendano fare, quale ributtante politica perseguano oggi anche se sappiamo che essa è la continuazione millenaria di un Piano generale fissato dalla bibbia: comandare sul genere umano 'dedicandolo' a quel loro 'dio' che glielo ha permesso/concesso.

Non solo.

A complicare le cose un' ultima notazione.

Mosè l' Egizio non 'ebreo' e di stirpe e classe sociale 'alta' era sacerdote di seth.

Capite adesso gli equivoci e le difficoltà di comprensione attuale del problema del 'semitismo' ebraico e dell'accusa di 'antisemitismo'...? Io ho messo tutto in dubitativo ma questa a mio avviso potrebbe essere l' idea fondante della 'differenza': sarebbe l' accusa di 'antisemitismo', con tutto ciò che ne discende, accusa di negare la discendenza 'speciale', di voler distruggere tale lignaggio eminente, che però risulta adulterato dal giudaismo sin dai suoi esordi come espressione 'solitaria' di un popolo 'speciale' e 'deviato'.

Popolo 'speciale' ma non unico ad avere caratteristiche particolari, che sia ben chiaro.

Qui la questione si fa talmente intrigante ed intrigata da farmi tacere.

Però adesso per favore non dite che non credete agli extra, che gli omini verdi vi fanno ridere e tutto il resto. Questo non c'entra. E' semplicemente, quanto ho vi ho detto, una possibilità che può spiegare sia la presenza di poteri speciali, sia di saperi speciali, il che è INDUBITABILE, sia la speciale 'separatezza' che da sempre contorna il 'mistero' che avvolge questo popolo, mistero di cui sono gelosi custodi anche attraverso la loro lingua ( fatto decisivo ) e che non rivelano a nessuno.

Ma ci siamo noi a capirlo.

 

 


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sarah
Honorable Member
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Interessante. Mi sembra di poter dire che la parola "anti.semita" ( scusi il puntino ) abbia ormai raggiunto la piena identificazione con il concetto di "male assoluto" o di somma immoralità, se posso dire così. E questo in una gerarchia di significati in cui ogni altro "misfatto" occupa posizioni meno rilevanti, ma comunque inserite in quadro di valori che mi è difficile definire in modo soddisfacente. Si dice spesso che siamo nel pieno di una deriva morale, che tutto questo è il frutto di una lenta decadenza della civiltà ma, in effetti, tutto ciò non basta a spiegare l'attuale rigida centralità di un certo nucleo di "valori" ( mi duole definirli così ). Ho anche l'impressione che la stessa accezione del termine "anti.semita" abbia subito un mutamento in tempi recenti che lo fa trascendere anche rispetto al senso originale, se mai ce n'è stato uno. La chiesa cattolica, per esempio: fino ai tempi del concilio ( e persino dopo ) non ha mai nascosto alcuni elementi di pensiero orientati alla condanna del popolo ebraico, non solo storica ma anche e soprattutto morale in quanto "deicida". Oggigiorno, senza una chiara smentita del precedente orientamento, essa procede invece in assoluta conformità con il clima contemporaneo e quasi riscrivendo la gerarchia dei peccati o delle colpe per mettervi al vertice quelli "nuovi", tra cui appunto l'anti.semitismo. I benpensanti risponderanno che si tratta solo di un beneaugurato adeguamento ai valori "moderni", eppure io sento che qualcosa è cambiato. Anche le iniziative, apparentemente o autenticamente banali, delle testate giornalistiche che in questi giorni si sono così esposte sul conflitto in Medio Oriente ci raccontano qualcosa; ci raccontano che serpeggia una sorta di timore reverenziale che giustifica un riallineamento nei ranghi del più assoluto sostegno allo stato eb.raico. E ciò viene fatto spesso ricorrendo a simbologie antiche, sconosciute ai più e che potrebbero persino sembrare inefficaci come messaggi a meno di non voler credere che esse, per qualcuno, il significato ce l'abbiano eccome. C'è anche da rilevare un incredibile e grottesco allineamento dottrinale tra il cristianesimo protestante ( o almeno una parte di esso ) e le visioni bibliche che sarebbero alla base della presunta affermazione di superiorità del "popolo eletto". Molte chiese riformate del mondo anglosassone non esitano ad incoraggiare una certa visione del sionismo nell'ottica di facilitare una sorta di fine dei tempi o di scontro finale che vedrebbe un'altra rivelazione di Dio agli uomini. Perché? Se si esce dai contorni delle descrizioni riduttive che vedono queste chiese da sempre legate al tema apocalittico, si nota un fervore quasi autenticamente ispirato che non lascia indifferenti e che sembra assumere centralità in questa profondissima crisi di valori. In sostanza, un fanatismo impressionante che si consuma tutto in questo occidente dove assume valore, più che altrove, la contrapposizione tra "popolo superiore" e altri popoli. Il nostro atteggiamento di sudditanza, di apparente cecità di fronte all'evidente doppia morale e la nostra acquiescenza obbligatoria sono dunque frutto soltanto di un'ignoranza dilagante oppure seguono un'evoluzione che avvalora sempre più una sorta di demarcazione tra chi può dettare le regole ( non solo politiche ed economiche ma soprattutto spirituali e morali ) e chi le deve seguire? Grazie, @oriundo2006 per i suoi interessanti spunti di approfondimento.


oriundo2006 hanno apprezzato
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