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Aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista

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Tao
 Tao
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Gentile Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell'importanza dell'istruzione, delle buone letture e dello studio, l'etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita.
Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell'apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.

Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto.
A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.

Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.
Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana.

Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all'entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all'insistenza dell'anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l'ho presa per il colletto e l'ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata. Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.

Lavorando al Quirinale ogni tanto vado a comprare un panino in piazza Fontana di Trevi: ho sventato 2 borseggi da parte delle zingarelle. Ad un turista di Palermo ho fatto recuperare tutto il bottino che gli era stato trafugato e, appena mi accorgo della loro presenza di branco in caccia, avverto la polizia che staziona alla fontana: nessuno si muove perché devono stare vicino alle moto o alle macchine.
Ed allora capisco che Fontana di Trevi è terra di nessuno, tra decine di venditori di pistolette che fanno le bolle di sapone e di quegli aggeggi rumorosissimi che si lanciano in aria e fanno il verso dei grilli mentre le bande imperversano.

Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro? E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?

Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?
Perché lo schieramento politico che mi rappresenta, se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all'esecuzione"?

Perché quando Fini, allora competitor di Rutelli a sindaco di Roma, propose di spostare i campi nomadi fuori dal Gra di Roma, tutti noi della sinistra (quindi me incluso ed in prima fila) gridammo "tutti i fascisti fuori dal raccordo" ed ora, a più di quindici anni di distanza, prevale l'idea del mio sindaco e del prefetto di compiere in tutta fretta questa operazione smentendo così, sostanzialmente, tutta la politica fin qui seguita dell'integrazione e dell'accoglienza solidale?

Perché devo sopportare lo strazio umano di vedere per le strade, di giorno e di notte, giovanissime prostitute schiave senza che a qualcuno, di destra prima e di sinistra ora, sia venuto in mente di vietare la prostituzione in strada cambiando semplicemente la legge in vigore? Però se i cittadini delle zone interessate scendono in strada e reclamano, con le ronde e con le fiaccole, un minimo di decenza ed anche di lotta alla schiavitù ecco subito le anime belle gridare al fascismo ed al ritorno delle camicie brune.

Sta crescendo ogni giorno di più l'intolleranza, sta montando l'odio per lo straniero e nessuno fa nulla per spegnere queste pericolosissime braci. Centinaia di persone come me, che hanno sempre litigato con tutti per difendere chi entra in questo Paese, che si sono battute come leoni contro l'intolleranza e la violenza xenofoba, sono stremate e ridotte, ormai, alla schizofrenia. Io voglio spegnere quelle braci prima che si trasformino in un incendio di rancori e violenza, non voglio lasciare più il monopolio della legalità alla destra e quindi non capisco, perché dare il voto locale agli immigrati, dopo 5 anni di permanenza nel nostro Paese, quando in nessun grande Paese dell'Europa Occidentale questo avviene.

So benissimo, come tutti gli italiani, che in Italia, ogni giorno, mille e più reati, anche odiosissimi, vengono compiuti da miei connazionali, nessuno crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati, non voglio e mi opporrò con tutte le mie forze al dagli allo straniero. Ma voglio legalità, voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi.
Claudio Poverini

Se Nicolas Sarkozy ha conquistato l'Eliseo è anche per come ha affrontato prima da ministro dell'Interno, poi durante la campagna elettorale il tema dell'immigrazione. Con durezza, diciamolo. Senza negare, almeno a parole, una tradizione d'accoglienza che si vuole generosa, ma senza risparmiarsi l'elenco dettagliato di tutti i casi in cui i nuovi arrivati saranno immediatamente espulsi. La sua è stata una campagna visibilmente di destra appoggiata dai media e dall'industria ma, anche alla luce della lettera che pubblichiamo (necessariamente tagliata) ciò che dobbiamo chiederci è: sul punto specifico dell'immigrazione dove si collocano oggi i confini tra destra e sinistra?

Ricordo perfettamente gli anni in cui 'Law and Order', slogan della destra americana, era stato adottato nelle campagne elettorali fasciste: 'Legge e Ordine'. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non è più di destra ammettere che la criminalità e il disordine sociale rappresentano un problema grave per l'equità della nostra convivenza. Non è di destra sostenere che l'immigrazione deve essere controllata, o chiedere agli immigrati di farsi carico di una serie di responsabilità civili, ivi compreso (per fare un esempio) l'obbligo di apprendere la lingua nazionale. Non è di destra reclamare una cultura della legalità che valga per tutti.

Al contrario, la cultura della legalità (a ogni livello - qui il discorso sarebbe lungo) è ciò di cui abbiamo più bisogno per evidenti ragioni di giustizia. Non si possono lasciare impegni così delicati alla destr
a che li assolverebbe a modo suo, con brutalità cieca anche senza arrivare alle cannonate che qualcuno minacciava tempo fa. È la sinistra che deve farsene carico ed è un carico pesante, forse il compito più difficile che oggi debba affrontare. Bisogna cominciare a dirlo con parole forti e chiare, con lucidità di visione, con il coraggio di chi sa innovare, prima che la denuncia del signor Claudio Poverini venga sommersa nel caos di episodi sempre più frequenti di rigetto, di intolleranza. Perché a quel punto la battaglia l'avrebbero persa tutti, gli immigrati e i cittadini.
Corrado Augias

Fonte: www.repubblica.it
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7.05.07


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Truman
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Ecco come Repubblica si butta sul carro di Sarkozy dopo aver visto l'aria che tira. Legge e ordine oggi ed indulto quando tocca tirare Previti fuori dal carcere.


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Brezzarossa
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Non esiste un "carro Sarkozy", siamo in Italia. Piuttosto la sinistra si interroghi se dal punto di vista dell'immigrazione è in grado di dare risposte alla gente che, giustamente, si sente "non difesa". Non difesa da un'orda di poveracci a cui è consentito pure delinquere e per i quali il concetto di giustizia diviene improvvisamente elastico ed adattabile soprattutto per ostentare una mancanza di razzismo che francamente non sta ne in cielo ne in terra. Però si sà noi di sinistra dobbiamo "educare le masse" in senso universalistico ed a costo di passare per fessi.

Un caro saluto.


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psy
 psy
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Non sono sicuro che non esista un "carro Sarcozy". La puntata di stasera (7-5-2007) di 8 e mezzo di Ferrara, con ospite Fassino, si intitolava: "la sinistra dopo Sarcozy". Di primo acchito mi son chiesto: e che c'entra mo la sinistra con Sarcozy? Evidentemente qualcosa c'entra, se lo dice Ferrara.....


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Manunkind
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Ragazzi, non facciamo confusione per favore_

Sarò più breve che posso_

Non mi vorrei sbagliare, e mi rivolgo soprattutto a quelli di voi che si considerano o si piazzano più a sinistra possibile_

Se siete, o siamo, di sinistra - anch'io mi considero di sinistra per radici e per moltissimi aspetti - vuol dire che abbiamo una visione "sociale" invece che "darwiniana" - e la sicurezza pubblica e la legalità sono problemi gravi per la società, nel suo insieme_

Naturalmente io qui non sto parlando di immigrazione, né che non possiate fumarvi una canna in pace_ Sto dicendo che dovrebbe essere proprio la "sinistra" a capire e a farsi carico della portata sociale del problema sicurezza e del problema legalità - a partire da quella criminalità dei "colletti bianchi" e mafiosa di alto bordo, con conseguenti danni economici, fino alla criminalità disgraziata degli emarginati italiani, da Aosta a Palermo, e stranieri_

Mentre la sinistra non ha mai saputo fare questo discorso perché gli è sempre sembrato un'etichetta della destra, e ha avuto paura di perdere più voti di quanti già non ne perda con le politiche neo-liber-idiote che fa adesso, e poi anche perché un po' è sempre rimasta incagliata in quelle sue origini idealiste positiviste per cui chi delinque è costretto dal "sistema" ingiusto - e di conseguenza ad ogni persona che gli parlava di sicurezza pubblica la sinistra estrema rispondeva sempre: "per risolverla bisogna cambiare il sistema"_
Invece sembra che nell'idealismo della risposta si siano dimenticati una piccola congiunzione, ovvero "per risolverla bisogna ANCHE cambiare il sistema" - ma dobbiamo renderci conto, e accettare, che specialmente a breve termine, per dare più sicurezza ai cittadini bisogna agire con fermezza sul piano della legalità, a tappeto e a 360º - e nel frattempo cambiare anche il sistema, che aiuta, e può far rientare percentuali di popolazione dai bordi sfocati dell'emarginazione alla partecipazione piena_

In fin dei conti anche l'amore del Fascismo per l'Ordine Pubblico non era solo un ideologico amore per l'Ordine in generale - non dobbiamo ignorare che il Fascismo aveva una forte spinta "sociale"_
Questo lo dico perché sul polo opposto la visione di Sicurezza Pubblica che hanno i Darwinisti, ovvero gli ultraliberisti da legge della giungla, è una visione ben diversa - è una visione da "abbia sicurezza assoluta chi se la può pagare, gli altri si arrangino", quella visione che appare chiarissima in ogni metropoli dell'iperliberista continente americano_

Per finire - Sarkozy l'ho seguito bene, dato un mio amore personale per la Francia_ Gran parte dello scarto della sua vittoria, e degli éxploits di Le Pen negli anni precedenti, è venuto da questo_ Poi lui ha anche una capacità comunicativa, diretta, di colloquio paterno con l'elettore, impressionante - un vero talento, e una vera novità fra le varie retoriche che si erano reinstallate dopo l'era del "politichese"_ Ed ha anche un progetto per la Francia, in politica interna, che punta direttamente a vezzeggiare i bisogni più sentiti dai cittadini_
Questo non vuol dire che non mi faccia un po' paura, al momento_ Ancora ancora, se davvero facesse tutto quello che dice farà, sarebbe almeno un esempio di destra interessante, come lo è stato Aznar in Spagna_
Ma - 1) non ci credo quasi per niente, e credo che la sua campagna e il suo talento siano frutto di una potentissima e azzeccatissima operazione di marketing - 2) mi fa molta paura sul piano della politica estera, perché la Francia è un protagonista fondamentale per il peso europeo - 3) nonostante molti lo elogino, non mi sembra affatto che abbia attuato una vera o una buona politica come Ministro dell'Interno_

Leonardo Migliarini


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Anonymous
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Considero e faccio mio il post edito sopra, e mando un bel affanculo a tutti, razza di bla bla bla intellettuali e politici di ogni sorta. Se questo e' dovuto a italiani o a extracomunitari, la cosa non ha mai valso la considerazione, perche’, uno stato che sia cosi cretino, dalla sua nasciata, e si sia sempre adoperato per farne una giusta e dieci sbagliate, ora, paga il suo conto, e lo paghera' sempre di piu'. Non solo gli extra sono diventati apatici per tanti motivi, ma sopratutto, perche', da extracomunitari, la buona politica e socialita' italiana, non ha da insegnare niente a nessuno.
Oggi esiste la demagogia, dai bondolone al berluscone e a tutti dentro, senza fare di un' erba una differenza, ma tutti sono nel mazzo. E come lo e' la classe politica debosciata, cosi lo sono ora anche gli italiani: castrati, incapaci, vili, senza palle e senza materia grigia. Il caos, l' abbiamo in casa da sempre, e ora si mostra nel suo acuto stato, perche', nel caos ci siamo menati e scollati, come una maiala nel fango. Qui , ci vuole uno stato di diritto e di giustizia, a tutti i ranghi, perche' qui siamo tutti uguali, ma nel senso giusto, dall' alto per primi fino al basso. Abbiamo una societa' apatica, non italiana, perche' l 'italiano non e' mai esistito, se non in un' unico contesto, quello del calcio. ( che pena). Non continuo. Si lasci che una societa' si epuri da se'. Cosi e' sempre stato. Lo schifo olezza in ogni dove, in ogni contesto, in ogni luogo, su ogni persona. Credo fermamente, che parlarne, sia un reato, solo per capire che possa uscirne. Ma no nesiste una forma chiara e concreta, lucida e ferma, per porre in un solo momento, silenzio sul tutto, e per un procedere di coscienza. La liberta' no ne' una virtu', e neanche un pregio, ma e' la vile renumerazione, per ogni dove si vede e si sa', ogni giorno e sempre di piu'. Se avvenisse una disgrazia collettiva, vera, le cose cambierebbero, perche' l' uomo sarebbe meno stupido, e piu' a livello che le competerebbe, se non per diritto, almeno per pari merito, ma qui, bisognerebbe appellarci a un tipo di seconda guerra mondiale. Nessuno centra un niente. Tutti vagano e viaggiano ai margini, creando sempre piu' scorie e rimasugli che non si puliranno mai. Siamo troppo ricchi, troppo coglioni, e troppo scemi. Questa e' la nuda e pura verita'. Spero finisca in fretta. Le colpe occulte, strascicate, inerti, non prese e risolte, superficializzate, idiotizzate, ci fanno e faranno questo e altro. Soluzioni? Penso che nemmeno si sappia piu' ne dirle ne pensarle. Che schifo di menti e di societa' che siamo e abbiamo. Digeriamocela. Masturbiamoci ancora. Lasciate che il corso abbia il suo fine. Non c'e' altro che dire. Da me, qui, si dice : E' come dare una caramella a un asino.


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Pietro Ancona
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Caro Augias,
La lettera che ha pubblicato oggi con
relativa risposta è a mio parere in grande parte inventata.
Il signore che ritiene di diventare razzista per spinta di comportamenti scorretti, volgari, asociali degli stranieri che vivono in Italia era semplicemente predisposto per conto suo ad esserlo. Era razzista e non lo sapeva o fingeva con se stesso di non esserlo.
Tutti i comportamenti censurati dei passaggeri dell'autobus, dell'extracomunitario che non cede il posto alla vecchietta e che il Nostro di sinistra che diventa razzista accompagna per l'orecchio all'uscita sono semplicemente deformati ed amplificati. Intanto ci sono persone che ritengono che come i negri prima di Rosa dell'Alabama i nostri stranieri debbano alzarsi e cedere loro il posto perchè hanno "meno diritti" degli aborigeni locali. Questo atteggiamento è noto ai giovani stranieri che sono appunto perchè giovani e più ribelli meno inclini ad accettarlo:
Domandina al nostro di sinistra razzista tormentato: Avrebbe costretto un giovanotto italiano o una nostra ragazza ad alzarsi ed ad essere picchiata ed espulsa? Ritiene "normale" e civile il suo comportamento? Egli stesso confessa di essersene vergognato. Dobbiamo crederlo?
Non voglio intrattenermi su tutte le fantasie infantili degli stupri con la ragazza araba e sulle possibili punizioni tremende che avverrebbero in mano di gente assai più sbrigativa e crudele nelle punizioni di noi!|
Insomma la vittoria di Sarkozy In Francia induce subito alla richiesta di immissione di una maggiore quantita di destra nella sinistra, l'assunzione di "valori" come "legge ed ordine" altrimenti si perde come la povera Segolene!!
Ma quanto sono stati stupidi i socialisti francesi a non darsi un programma dichiaramente sciovinista come quello di Sarkozy!!
Si tira la volata a Fassino. Hai visto Mussi? Soltanto andando verso il centro ci si può salvare!!

Ho sempre pensato che il signor AUGIAS
avesse un fondo assai consistente di pregiudizi razzisti in occasione delle sue frequenti escursioni antinapoletane. Ebbene, con il ridicolo articolo a due voci di oggi ha superato se stesso ed ogni senso di decenza!!
Pietro Ancona da Palermo


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amicod
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... mi trovo daccordo con P. Ancona, l'autore de testo era ed è
razzista già da tempo... purtroppo è difficile non diventarlo quando
occupi una posizione sociale di un certo livello e tutto intorno fiorisce miseria... la difesa del 'tuo' ti rende razzista... non sempre
ma spesso ho sentito frasi esplicitamente razziste da chi razzista
pensavo non lo fosse... E' così non si può sfuggire... non si può
pretendere che chi vive ogni giorno sulla propria pelle la discriminazione, la difficoltà di mettere insieme un pasto, di trovare
un alloggio, condividerlo in troppi, avere il terrore di esser fermati
dalla polizia con i documenti mai in regola (quando ci sono)... con la testa al proprio paese, dove sono parenti e amici... con tutti sti
casini... mi vien da ridere se qualcuno si scopre razzista... è il modo più facile per lavarsi le mani... eppure l'economia sporca di questo paese è da diversi anni trainata da i disperati che giungono
da ogni dove... il lavoro nero produce in questo paese una fortuna
considerevole... ma non siamo capaci di farci due conti e trattare
come esseri Umani la fonte di tanta ricchezza... io consiglierei il signore che ha scritto ad Augias di farsi un giretto nelle nostre FAVELLAS, portare con se le proprie figlie e sperimentare la quotidianetà degli immigrati, forse solo allora potrai ancora aver il coraggio di definirti 'uno' di sinistra... e avrai modo di capire il perchè a tanti malcapitati si spenga il sorriso...

ciaodino


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Anonymous
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Qui non si tratta di dire se e' vera o no la situazione messa e detta dall' autore. Qui si tratta e si denota, quante e molte situazioni quotidiane, siano paradossali. Non centra l' emigrazione. Centra il modo in cui le situazioni avvengono, senza piu' potere e senza piu' controllo. Questo e' il contesto dell' insieme. Una politica che va a ortiche, un sistema che e' solo scalda sedie, e una vita disgregata, speculativa, paranoica, e piena di puttanate burocratiche politiche economiche, che hanno rotto i coglioni e che li rompono da anni. Accoltellare uno, chiunque sia che spara una cazzata, e' diventato un atto dovuto. Non mi meravilgio, che si sia succhiato il senso delle cose, spudoratamente, sulla pelle e sulla vita delle persone, partendo dalle incapacita', fino a finire sulla demente e martellante propaganda quotidiana del niente mondiale, europeo, italiano. Se ti mando affanculo 3 volte e ti do pure un calcio nei coglioni, non penso accetti il passaggio neanche di un moschino. No? Beh, qui di calci nei coglioni e di prese per il culo ne abbiamo da sempre. Fate voi !!! E poi, il tessuto del popolo italiano e’ peggiorato, nella misura che si e’ evoluto come linguaggio o finta evoluzione istruttiva. Non c’e’ educazione e vera cultura nelle scuole e in molte altre fonti , dove tutto questo dovrebbe essere provato e amalgamato nell’ insegnamento e nella vita pratica. Siamo diventati finocchi avariati e finti. Questa e’ la verita’. E si ripercuote nelle giustizia nella politica e in tutto. Feccia sostanziale e sistematica.


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psy
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Scusate, ma vi faccio un esempio. Se vostro figlio (o vostra moglie o vostro marito) si mette a sputare per terra a casa vostra, come minimo lo prendete per le orecchie, gli date due scappellotti e gli insegnate che certe cose non si fanno. Se entra un ospite in casa vostra e si mette anche lui a sputare per terra, reagite allo stesso modo? O lo cacciate a calci in culo da casa vostra? Questo perchè secondo me un ospite si deve comportare da ospite, non da padrone di casa.

Ciò è ingiusto? Non lo so. Secondo me è normale che chi si trova in casa d'altri si debba comportare in modo anche migliore di chi in quella casa ci vive. Per una questione di rispetto. E' Razzismo? E' pregiudizio? Non lo so. Credo di no. Secondo me è solo buona educazione. Allo stesso modo, se io fossi una donna e andassi in qualche paese arabo, considereri giusto il dover mettermi il velo; perchè anche se magari io reputassi questa usanza una cosa stupida oppure oscurantista, avrei l'obbligo in casa d'altri di rispettare le regole altrui.
Poi ci sta chi crede nel cosmopolitismo, nell'essere tutti cittadini del mondo. Per carità, liberi di crederlo; ma neanche potete obbligare tutti a pensarla come voi.

Avevo altre cose da dire, ma mi sono passate di mente. Magari metterò meglio a fuoco il mio pensiero rispondendo alle vostre obiezioni (che immagino saranno tante).


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Anonymous
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Il tuo dire e' perfetto. Ma qui si usa prevalicare. Per terra sputa mia moglie e i miei figli e non dico nulla, sputa pure l' ospite. Cosa si fa' per ovviare a questo? Ogniuno a casa sua. Ogniuno sulle sue. Chiuso. Ma il vizio di sputare non lo togli a nessuno. La liberta' di deficenza e' un diritto. Una volta, a un figlio, un calcio in culo e un ceffone da rovesciarlo per terra, una sola volta, bastava per tutta la vita. Oggi, devi prenderti in faccia una strafila di tutto. Sono in tanti che devono subire e far subire, e senza una causa di giustizia che diriga questo. Siamo sempre stati in un mondo di strtafottenti. E qui, e' questione e sia di intelligenza e sia di animo. Ma l' animo e' marcio e deviato, intelligente e deficente, arrogante e pieno di schizzamenti vari. Ma e' possibile una cosa del genere? E do' una grandissima colpa al sistema. Non ci sono madonne. Fa saltare e fa friggere in ogni senso il sociale, e finanzia i peggiori modi e peggiori persone per il tutto questo. Sono e siamo tutti, che facciamo , e poi li eleggiamo pure, una ciurma di opportunisti finti e falsi, ipocriti e complessati.


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NerOscuro
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Ormai siamo all'accusa di "criptorazzismo" di Pietro Ancona. Retoricamente parlando è un espediente di bassa lega (far fuori il pensiero dell'avversario squalificandolo).


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Truman
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Vale la pena di tornare sull'articolo / lettera di Repubblica perchè essa segnala potentemente una ulteriore svolta a destra dell'attuale esecutivo italiano.

Premessa: il quotidiano in oggetto rappresenta sostanzialmente l'ideologia del governo attuale.
L'assieme di lettera e relativa risposta appare preparato in anticipo nell'ottica di una vittoria di Sarkozy e delinea le tendenze future dell'esecutivo: dopo l'indulto per salvare gli inquisiti eccellenti adesso arriva il bastone per i dissidenti, i poveri, gli immigrati, i giornalisti.

Una strategia ha sempre bisogno di varie tattiche coordinate. La strategia era già stata delineata da Mastella e da alcune leggi liberticide (tipo la recente novità che non si possono citare gli atti dei processi). Si va avanti a tutta forza sulla strada dello stato autoritario.


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pensareinprofondo
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Quando avevo 17 anni un signore mi fece raccogliere una carta che avevo gettato per terra. Abitava sotto di me a Torino. Dopo un anno arrivò la polizia e gli portò via il figlio, era uno spacciatore tra i più attivi in città.
Abito vicino a porta Palazzo (200 m.), quando compero la frutta e la verdura al mercato gli ambulanti dimenticano sempre di fare lo scontrino, gli extracomunitari si sono adeguati anche loro e noto che c'è su questo argomento una certa solidarietà razziale tra i vari soggetti. Sotto casa ho un locale che immancabilmente fino alle 2 del mattino ci tiene svegli.Gruppi di ragazzi giovani e griffati urlano e schiamazzano facendo rombare i motori delle loro moto.Sono tutti italiani. Mia moglie è stata scippata due volte, erano due ragazzini italiani.
Il papà di un amico di mio figlio (giocano insieme nella stessa squadra),l'altro giorno si lamentava dell'insicurezza e del fatto che i rumeni non rispettano le regole. Di mestiere fa l'impresario edile ed è uno di quelli che approfitta di manovali in nero e rumeni per fare business.Questo per lui non è un problema.
Le regole sono tali per tutti.Non credo che si possano fare distinzioni.la lettera del signore di roma la interpreto come una serie di cazzate. Sicuramente gli episodi sono veri ma sono parte di una somma infinita che coinvolge l'universo mondo in tutti i suoi aspetti relazionali.
Questo non vuol dire non rendersi conto dei problemi. Il punto sono le politiche che vuoi perseguire per risolverli.
Cosa vuoi fare? bruciare un campo nomadi? Quelli si spostano un pò più in là. Oppure ci entri dentro e provi a costruire con loro le regole per l'integrazione e la convivenza. Io ho il sospetto che questo non lo voglia fare nessuno. Ci basta bruciare i campi nomadi.Si fa prima e sposta il problema lontano da casa mia.


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ilfalcosolitario
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molti di questi immigrati...vengono nel nostro paese..convinti dalle stazioni televisive italiane di andare nel paese dei balocchi....poi si trovano in una realtà completamente diversa di quella che si aspettavano..il disagio sociale di molti italiani x loro è accentuato a dismisura dal fatto di essere di un'altra nazionalità...la maggior parte che vengono rimpatriate sono brava gente che cercavano un lavoro...molti che rimangono non ci pensano al lavoro e si danno alla criminalità....nel mezzo vi sono i frustati che si adattano al loro ruolo di diversità.....e da qui episodi di intolleranza sociale sono comprensibili....


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