Al voto al voto

Al voto, al voto!

“Con tutto questo schifo, io vado a votare il 'meno peggio'”
“Io non vado a votare perché sono tutti uguali”
“Eh no. Bisogna votare Berlusconi/Bersani/Bossi/Di Pietro/Casini/Bonino (scegliete voi, a seconda dell'inclinazione, perchè per noi i termini sono assolutamente intercambiabili) perchè sennò vince Bersani/Berlusconi/Casini/Bonino/Bossi (appunto...i nomi sono intercambiabili)”.

Alzi la mano chi non ha sentito pronunciare frasi simili...
Le ho lette decine di volte nel testo delle email che ho ricevuto, insieme ad un paio di domande:
“Ma PBC non c'è?” e di seguito “Cosa voto dato che PBC non c'è?”

Ebbene, c'è un solo luogo dove sarà possibile mettere la croce sul simbolo di Per il bene comune: si tratta del Comune di Termoli, dove Antonio Fasciano e il suo splendido gruppo hanno deciso di dimostrare ai cittadini locali che finalmente...non si è costretti a scegliere “Barabba” e si possono votare Termolesi che mettono al centro l'interesse comune.

Ma c'è un'altra area dove si potrà votare per il bene comune: nel Lazio, PBC ha partecipato non certo in modo marginale alla creazione della Rete dei Cittadini, la sola lista civica che sarà presente alla competizione elettorale regionale, con candidata a governatore Marzia Marzoli. Un esperimento di partecipazione democratica: una coraggiosa sfida messa in atto da persone che hanno deciso di non rassegnarsi al “meno peggio” e di non rinunciare ai loro diritti, attivi e passivi, di elettori. Come? Non lo sapevate? Non mi verrete mica a dire che vi siete persi questa bella novità nel mare magnum delle news sull'esclusione della lista PdL, del decretino (il nomignolo è voluto e cercato) “salvaliste” secondo il quale si possono “interpretare le leggi” a proprio comodo, delle intercettazioni e delle indagini (su “spintarelle”, “bustarelle” e... “bottarelle”)? Non sosterrete mica che nel bordello dei confronti elettorali non avete mai visto la Rete dei Cittadini (che non a caso non si prostituisce al “sistema”)?

Proprio come per le politiche 2008: se c'è un soggetto che davvero non cade nella “tela” degli schieramenti ma alza la voce contro tutto il sistema masso-mafio-partitico, allora deve sparire; non bisogna parlarne; non si deve dargli voce. Semplicemente l'elettore non deve essere consapevole del fatto che non è costretto a votare i soliti “poteri forti”; non deve esserci alternativa, così chiunque vinca...il “sistema” si sarà garantito l'intoccabilità.

Dunque, tutti gli attori, imbellettati ed imboccati da sapienti agenzie di comunicazione e/o marketing (poiché oggi la maggior parte degli Italiani sceglie i politici come sceglierebbe un detersivo... “più bianco non si può”, oppure “due in cambio di uno”: in attesa che qualcuno si unisca a noi nel denunciare la pubblicità ingannevole) si scannano mediaticamente vedendo di recitare al meglio la loro particina per ammaliare l'homo videns (che forse per curarsi i tanti “mal di pancia” - lavoro, scuola, salute, diritti – è disposto a “bersi” qualunque cosa, senza spendere tempo a...pensare).

Scatta in questo modo la trappola del “meno peggio” o del “tanto sono tutti uguali”, con il risultato che poco dopo la chiusura delle urne, sentiremo ripetere le solite “tiritere” del “non se ne può più” “ancora questi?”, consci però del fatto che tali “soliti” qualcuno deve ben averli votati! Mica saranno stati “unti dal Signore” (anche se c'è qualcuno che potrebbe esserne convinto)?

A fronte di queste considerazioni, io mi sento di dichiarare tranquillamente che andrò a votare. Non voterò per le squadre in campo (tanto la partita è truccata dall'inizio), né per Movimenti che rappresentano di fatto il “meno peggio” (al punto da avere idoli che, a seconda del palco che calcano, non si sottraggono all'invito a votare per uno dei partiti che giocano il match di cui sopra).
Andrò a votare perché lo considero un diritto irrinunciabile, ma non lascerò la scheda bianca per timore che qualche furbetto possa appropriarsi indebitamente del mio voto.
Proprio come consigliò PBC in occasione delle scorse elezioni europee (anche in quel caso PBC, a causa dell'enorme numero di firme da raccogliere per presentarsi e per la mancanza di un minimo di risorse economiche, non riuscì a presentarsi alla competizione elettorale), annullerò la mia scheda scrivendo “Viva la Costituzione”, richiamando così il testo materiale (e non quello formale, dato da erronee interpretazioni o da prassi fuorvianti) che sta alla base della nostra repubblica e che sancisce a chiare lettere che “la sovranità appartiene al popolo”.
Io faccio parte del popolo italiano e voglio il mio paese libero: libero dall'assalto dei partiti, libero dall'occupazione degli USA, libero dai condizionamenti delle lobby che segretamente chiuse nelle stanze di club o “Consigli”, o alla luce del sole nelle direttive seguite incondizionatamente da tv e giornali, decidono le sorti e le sfortune di noi cittadini Italiani.
E a chi mi dice che la protesta effettuata con l'annullamento del voto non porterà a nulla, perché tanto vinceranno “loro”, rispondo che per ora mi limito a non essere loro complice, ma nel frattempo c'è qualcosa di grosso che si sta organizzando. E' un soggetto politico ancora molto giovane, che ha bisogno di tempo, di passione e di impegno proprio da parte di tutti coloro che non vogliono più sentir parlare di quei “loro”; è una realtà che passo dopo passo va avanti, senza cedere alle sirene di facili alleanze, di compromessi o di promesse: le scorciatoie carrieristiche o personalistiche sono incompatibili con chi ha deciso di costruire una forza che democraticamente può crescere ed arrivare al governo del paese, lavorando solo ed esclusivamente...per il bene comune.

Scritto da 26 marzo 2010 di Monia Benini il 26/03/10.
http://www.perilbenecomune.net/index.php?p=24239