Vi ricordate Roy Batty, il re pipistrello, leader d’un manipolo di androidi ribelli nel romanzo di Philip Dick, Do androids dream of electric ship?
Il romanzo servì da ispirazione per il film Blade runner di Ridley Scott: una pellicola di così largo successo da modificare, a posteriori, il titolo dell’opera dickiana, oggi nota quasi esclusivamente come Blade runner.
Da subito possiamo statuire questo: il film, screziato da un romanticismo hard boiled, tipico del giallo anni Quaranta hollywoodiano, è meno complesso del romanzo; e però Blade runner presenta spunti nuovi rispetto al libro, benché tali spunti siano rinvenibili in altre opere dello scrittore americano.
Gli androidi ribelli e sconfitti sono belle prefigurazioni dell’immediato futuro in cui saremo sottoposti al giogo dell’eterno presente amorale e dell’usura.
Andiamo con ordine.
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