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Atto primo,atto secondo,atto terzo


Affus
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cosa dire dell’ultimo D.P.E.F.?
(allora come adesso )

Assomiglia ad una manovra di fine legislatura con inclusa mancetta ai pensionati. Come se domani dovessimo andare a votare. Criticato un po’da tutti, Europa in primis, tranne che da qualche leader nascente. Mancano infatti le voci di Veltroni e Montezemolo (il nuovo DICO per eccellenza che grazie alla riforma del cognome fanno la compagnia del MO.VE. : movimento velenoso) e quella dei massimalisti che mettono le mani su tutto e tutti. Ma ,d’altra parte, quale è il problema? Non c’è! “ se ne fregano” della libertà, e che diamine! Sono demoKratici!

Ma la cosa più interessante è che pigliano pure per l’eufemistico “naso”. Abbassano l'ICI dal 2008! mantengono finalmente una promessa ( ma fu tale?) elettorale.

Come stanno le cose in realtà? Se la tua casa vale 100 €, con l'ICI ipotesi al 4%, paghi 4 € di tasse. Io, governo, che voglio la felicità del popolo, la tua felicità ( ultima campagna elettorale) porto prima il valore catastale della tua casa a 300 €, poi annuncio evangelicamente che ti abbasso l’odiosa tassa e la porto al 2% . Ti abbasso l’ICI. Ti faccio pagare 6 €. Ma come? Me la abbassi ed io pago di più!!!???

L’abbassamento dell'ICI, in questo D.P.E.F. altro non è che l’ennesima forma di delinquenza legale ( perché furto legalizzato) e menzognera di questa massoneria governativa.

Poi uno si chiede:” Perchè tassare la casa ?” Domanda che merita una risposta in più atti, uno sorta di tragedia greca per lo spettatore.

Atto primo.

Semplicissimo. Se tu rendi insostenibili i costi per la casa, le persone, in sfregio alla libertà, sono costrette a vendere. Se tutti vendono il prezzo crolla. Chi compra? Le banche e le assicurazioni: il mondo finanziario.

Atto secondo.

Comunque c'è la necessità di case, è uno di quei bisogni che rientrano nella categoria maslowiana di sicurezza. Cosa fai se non puoi permetterti di comprarla? Vai in affitto. Le banche & C. nuovi “amministratori di condominio”, si sa, sono in primo luogo molto "generose", sicuramente applicheranno prezzi ad EQUO canone; inoltre devono pagare l'ICI per il bene dello stato, non si dica mai che evadano le tasse, tutto secondo legge, sono quindi, in secondo luogo, pure delle legali benefattrici: affitti moderati, assenza di evasione fiscale, tutto con bancomat od assegni. In fin dei conti un po’ di centro non guasta mai. Nella realtà? Ricaricheranno pure l'ICI sugli affitti. Tradotto? Convinto ,non essendo più padrone di casa, di non dover pagare più l'ICI, il neo-suddito...zac! Mutatis mutandis ( tradotto in maniera creativa dal latino suona come "lasciato in mutande") se la ritrova quatta quatta, zitta zitta, tra i doveri legali del buon cittadino: quello di pagare l’affitto!. Chi gode sono sempre loro: stato e banche.

Atto terzo

Perchè lo stato gode se i proprietari sono le banche & C.?

Semplicissimo pure questo. Le banche vendono le case. A chi? A nessuno le hanno appena vendute tutti. Quindi le vendono a qualcosa d’altro. A che cosa? allo stato . Cosa ci fa lo stato con le case pagate a caro prezzo ( mica sono scemi i banchieri, aumenta la domanda aumenta il prezzo) ? Ci fa l'edilizia popolare con affitti “moderati”. Lo stato è di sinistra , proletari, fasce deboli, vorrai mai che lo stato speculi! In più c’è il debito pubblico da sanare e tutti debbono contribuire a sanarlo: vuoi far stare male lo stato? Delinquente! Tradotto? A fare stare bene sempre di più banche & C. ( su questo chiedere alla Banca Centrale Europea che tra un aumento di tasso e l’altro “strozzina” sempre i soliti noti) , ci pensa lo stato che essendo senza soldi , acquista a debito. Ma chi si indebita se lo stato si indebita? Gli ex proprietari di casa che pagano ( a banche o stato non importa) l’affitto per case comprate con i loro soldi ( vedi voce al capitolo tasse). Tradotto di nuovo? Cornuto e mazziato!

Atto quarto

E la felicità delle persone?

Le persone sono felici. Perché? Con il poco che hanno incassato dalla vendita ( calo dei prezzi e tasse sulla vendita) possono consumare. Cioè possono comprare qualche oggetto, made in China, prodotto con lo sfruttamento di qualche povero cristo ( già, ci sono anche la), che lavora per fabbriche di proprietà di banche ed assicurazioni che stanno di qua e che hanno diritto ad avere, sempre di qua, l’abbassamento del cuneo fiscale, al fine di cinesizzare anche il lavoratore che sta, pure lui, di qua. Si possono fin comprare uno barca bellissima, i neo sudditi, a patto che stia dentro una vasca da bagno. Già, i ricchi, come recitava un manifesto elettorale della sinistra rifondata, piangeranno anche loro in barca... sì! Ma proprio grazie a chi delle fasce deboli e della difesa della povertà ( intesa come mantenere i poveri sempre poveri) ne fa una bandiera, i ricchi piangeranno dalle risate , guardando dall’alto i poveri cristi che ringraziano per avere le loro ( dei ricchi) briciole via stato...in fin dei conti hanno anche loro la barchetta. Finalmente! Il popolo sarà felice e non più bue!!!

Conclusione.

Due domande.

Quale futuro antropologico?

Una persona umana felice che ringrazia, come i cinesi dei Laogai, per aver una vita ricca e senza preoccupazioni in quanto interamente gestita dallo stato e dalle generose, legali e benefattrici banche. Uno stato sano si prenderà cura, finalmente, nel nome della demoKrazia, della persona umana dalla culla ( via provetta) alla bara, passando per la gestione degli affetti, dell’istruzione ( possibilmente zapatera), dell’autorealizzazione e dell’abitazione, fino allo zac! ( radicale, mi raccomando) eutanasico. In fin dei conti quando non si è più utili, anzi si danneggiano i conti dello stato ed delle banche qualcosa bisogna rendere. Già, la speranza e la vita. Una persona perfetta in un mondo utopico: tutto sarà rigorosamente democratico ( come quelle grandi democrazie veltroniane: Corea del Nord, Iran, Siria, Urss...già, la vecchia mamma non si dimentica mai), virtuale, un giardinetto edenico pulito da quell’immondizia che è la sofferenza.

E la libertà?

Chiusa nel caveau di una qualche banca, proprietà di qualche banchiere ( non "fessacchiotto" come disse il sig. Prodi), magari ex presidente di una qualche repubblica, ormai roba da antiquariato, più unica che rara, anzi : sparita!

D’altra parte alle ultime primarie uliviste tutti i banchieri fecero la fila per dare il loro assenso alla candidatura dell’attuale premier. Probabilmente mancava il Gamba di legno lodigiano, cui oggi la banda Bassotti chiede indietro il maltolto... nel nome della legalità democratica: e chi se ne frega del popolo!

IL Cireneo


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Affus
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"Il Giornale" lunedì 5 dicembre 2011

La Patrimoniale (che si sarebbe aggiunta all’anticipazione dell’Imu) non c’è. Non c’è neppure la progressività. Ma un aggravio, in ogni caso assai forte, sugli immobili, sì. Salvo correzioni dell’ultima ora, i nuovi moltiplicatori previsti per la determinazione della base imponibile dell’Imu (160 per i fabbricati dei gruppi catastali A, B e C, esclusi A10 e C/1: vale a dire, in particolare, abitazioni, magazzini, laboratori ecc.; 80 per i fabbricati del gruppi catastale D e della categoria catastale A/10: vale a dire, in particolare, opifici, al-berghi, istituti di credito, uffici e studi privati; 55 per i fabbricati della categoria catastale C/1: vale a dire negozi e botteghe) portano ad un aggravio di imposta, rispetto all’attuale Ici, del 60% in tutti i casi e come minimo, dato che è riconosciuta ai Comuni la possibilità di aumentare (o di diminuire, ma è un’ipotesi da considerarsi irreale, dati anche i nuovi tagli previsti per gli enti locali) l’aliquota base generale (che è dello 0,76%, cioè del 7,6 per mille) sino a 0,3 punti percentuali (fino, quindi, al 10,6 per mille) e la specifica aliquota prevista per le abitazioni principali e gli immobili locati (che è dello 0,4%, cioè del 4 per mille) sino a 0,2 punti percentuali (fino, quindi, al 6 per mille).
Anche se va dato atto al Governo di non aver seguito la strada da molti pretesa della progressività (che sarebbe stato - come da Confedilizia più volte sottolineato nei giorni scorsi, in ogni competente sede - un assurdo nell’assurdo, essendosi in presenza - anche per l’Imu - di un’imposta patrimoniale, che di per sé non tollera progressività, essendo già espropriativa in sé), l’aumento del 60% configura un aggravio molto pesante, che potrà provocare anche forti tensioni sul mercato delle locazioni (già ora, anche prima di questo aumento, la pressione fiscale sugli immobili poteva superare anche l’80%). Un mercato che andrebbe invece potenziato se si vuole - nel segno della crescita - che riprenda in questo settore una forma di investimento che assicura quella mobilità dell’abitazione che è indispensabile rafforzare per favorire le trasformazioni imprenditoriali che si impongono e che, nell’uso diverso dall’abitativo in particolare (tuttora ingessato dalla legge dell’equo canone di 35 anni fa), rappresenta una forma di finanziamento indiretto dell’imprenditoria. Tale aumento diventa, poi, addirittura insopportabile nelle città nelle quali le rendite catastali sono state già adeguate ai dati di mercato attraverso l’azione di riclassamento operata dall’Agenzia del territorio su impulso dei Comuni. Altrettanto, risulta notevolmente aggravata la situazione dei contratti a canone calmierato dagli Accordi tra Confedilizia e sindacati inquilini. Facile prevedere che aumenti così pesanti stimoleranno eccezioni di costituzionalità della normativa basate sia sull’Imu in sé (riproponendosi in gran parte le stesse eccezioni - a cominciare dall’indeducibilità - a suo tempo sottoposte alla Corte costituzionale ma per la gran parte mai decise nel merito) sia sul fatto che gli aumenti dei moltiplicatori agiscono su rendite che rappresentano, di fatto, solo il valore degli immobili e che tali rendite - proprio per l’effetto surrettiziamente espropriativo che possono comportare - furono più di 15 anni fa tenute provvisoriamente in vita dalla Corte costituzionale solo perché varate con una legge che prevedeva che le stesse sarebbero state a breve superate con una revisione degli estimi e specialmente riferite al mercato delle locazioni (e quindi alla redditività degli immobili e non ai valori).
*Presidente Confedilizia

Detto questo, mi chiedo: dov'è ora la Chiesa, che dovrebbe difendere i deboli? ci si rende conto che, così tassando, il problema della casa è aggravato? e proprio per i più deboli?


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di Jacopo Granzotto
"Il Giornale" lunedì 5 dicembre 2011

Casa nel mirini: dal 2012 arriva l’"Imu" sulla prima abitazione. E con un artificio sulle rendite catastali l’imponibile volerà. Ma così si pagherà il 60% in più

La casa è la medicina amara della ricetta Monti. Tutto previ­sto, pure peggio: dal 2012 Imu (l’ex Ici)anticipata sulla prima abi­ta­zione con un sistema di moltipli­catori delle rendite che di fatto in­nalzano l’imposta del 60 per cen­to. Una bozza piena di lacrime e mazzate. Nelle casse dello Stato ar­riveranno 11-12 miliardi di euro, nessuno dei quali ai Comuni. I sin­daci già protestano. Una tassa «sperimentale», l’Imu, fino al 2014. Poi, nel 2015, la stangata do­vrebbe andare «a pieno regime». Vedremo se ciò avverrà. Ma i malu­mori dei tanti (praticamente tut­ti), che hanno un tetto, non finisco­no qui.

Partiamo dall’Imu,imposta mu­nicipale unica. Per la prima casa ci sarà un «trattamento di favore», ha spiegato il viceministro del­l­’economia Vittorio Grilli per indo­rare la pillola. In realtà, torna l’Ici. La base sarà dello 0,75-0,76% sulla rendita catastale ma scenderà allo 0,4 per l’abitazione principale o af­­fittata. Ma il direttore generale del Tesoro ha precisato che si tratta di «cifre indicative»lasciando un alo­ne di incertezza. È prevista una de­trazione, ovvero una franchigia, sui primi 200 euro di imposta paga­ti sulla prima casa. I Comuni, inol­tre, hanno la facoltà di imporre un’addizionale dello 0,3% (0,2% per abitazioni principali e immo­bili in affitto). Forse alzeranno il prelievo, forse no, ma è difficile che rinuncino del tutto considera­to che dalla manovra subiscono 1,4 miliardi di tagli e che l’Imu sarà interamente riversata allo Stato perdendo la sua originaria conno­­tazione federalista. È circolata an­che l’ipotesi di una rimodulazio­ne crescente dell’aliquota in base agli immobili posseduti e al loro classamento, ma si è sicuramente soprasseduto sulla progressività dell’imposta,ossia sulla possibili­tà di aumentarla in base al reddito dichiarato.

Una vera sorpresa nel pacchet­to anti- crisi sono gli estimi catasta­li. Saranno rivisti «verso l’alto per avvicinarsi al valore di mercato con un aumento intorno al 60%», ha spiegato Grilli. «La base impo­nibile dell’imposta municipale propria è costituita dal valore del­l’immobile », si legge nella bozza, valore che sarà calcolato «appli­cando all’ammontare delle rendi­te risultanti in catasto, vigenti al primo gennaio dell’anno di impo­sizione, rivalutate del 5 per cen­to ». Gli introiti annui aggiuntivi, in base all’aggiornamento, varie­rebbero tra uno e due miliardi. In­somma, un intervento a tenaglia che influirà anche su altri aspetti della vita di ogni giorno: aumente­r­anno infatti anche le imposte ipo­tecarie, catastali e sui trasferimen­ti. L’ultima revisione,pari al 5%,ri­sale al 1997 ed era applicata ai valo­ri immobiliari del 1989.

La prima casa torna, dunque, a pagare l’Ici,nella versione federa­­lista, l’Imu. Ma lo 0,4% è un valore inferiore a quello del taglio del go­verno Prodi, ma maggiore dello ze­ro a cui l’aveva portato Berlusconi nel 2008. Certo, esistono case clas­sificate come popolari che in real­tà sono signorili. Ma ora tutti do­vranno pagare. Molto, molto di più. Senza contare che il mercato immobiliare soffrirà una battuta d’arresto a causa della stangata.


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http://www.youtube.com/watch?v=oODisCdWnf8


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