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Bagnai, Blokestein e i liberisti anti-euro


Tao
 Tao
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Alberto Bagnai va fiero che Frits Bolkestein (sì proprio lui!) ha sottoscritto il Manifesto di solidarietà europea. Ce ne dava notizia il 14 ottobre ( http://goofynomics.blogspot.it/2013/10/bolkestein-si-unisce-al-manifesto.html ) scorso. Anche Bolkestein, dice Bagnai, è per la "segmentazione controllata dell'Eurozona".

Ma chi è Bolkestein? Vale la pena rinfrescare la memoria dei nostri lettori. Uomo politico ultralibersista olandese, divenne noto ai più nel 2006, quando l'Unione Europea emanò la Direttiva 123 che prese il suo nome. Bolkestein era al tempo Commissario europeo per il Mercato interno —Commisione presieduta allora da Romano Prodi.

Quella Direttiva proponeva una radicale liberalizzazione-deregolamentazione del mercato del lavoro dei servizi, quindi l'abbattimento di ogni ostacolo alla libera circolazione delle merci e dei lavoratori. La Direttiva incorporava il principio secondo il quale un "prestatore di servizi" che si sposta in un altro paese europeo deve rispettare la legge del proprio paese di origine. Per cui un imprenditore italiano poteva assumere, qui da noi, un lavoratore romeno alle condizioni contrattuali vigenti in Romania.

La Direttiva suscitò tali e tante proteste da parte dei sindacati, delle sinistre e del Movimento no-global, che alla fine venne di molto sfumata.
<http>

Bagnai, dandoci la lieta novella, linka un dispaccio del 26 novembre 2011, le settimane in cui l'Eurozona era sull'orlo dell'implosione. Leggiamo cosa affermava Bolkestein:

«Alla Grecia si dovrebbero dare aiuti a condizione che abbandoni l'euro. (...)
Creare gli eurobond per far fronte alla crisi sarebbe disastroso. (...) La
scissione della zona euro, con l'adozione del neuro (trattenetevi! Nda) come
nuova moneta dei paesi dell'euro del Nord attorno alla Germania, è inevitabile».

Bolkestein afferma inoltre che lui e altri politici non compresero i difetti di base dell'euro, che si rese conto solo molto più tardi che l'unione monetaria non era praticabile senza una vera unione politica. E grazie!

A noi non resta che confermare il carattere di Armata Brancaleone della pattuglia di economisti e affaristi che hanno firmato il Manifesto di solidarietà europea.

Il suddetto Manifesto infatti, postulando la «segmentazione controllata dell’Eurozona», precisa che dovrebbe avvenire «attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi». Quindi l'uscita sì ma della Germania e dei paesi satelliti. Bolkestein, come abbiamo visto, è dell'avviso opposto, che la germania dovrebbe tenersi l'euro (ridenominato Neuro) e che i paesi del Sud dovrbbero tornare alle loro monete nazionali. In questo guazzabuglio è facile a Bagnai svolgere, non due, ma più parti in commedia e, alla biosogna, tirar fuori e issare il vessilo del ritorno alla lira.

Cosa ci insegna la vicenda Bolkestein? Ci conferma che si può essere per l'abbandono dell'euro da posizioni politiche e difendendo interessi sociali non solo diversi ma diamentralmente opposti. Bolkestein era ed resta un fervente liberista. Lo era ai tempi della famigerata  Direttiva 123, lo è adesso che ha sottoscritto il Manifesto di cui Bagnai va fiero. Anzi, per dirla tutta, oggi lo è a maggior ragione: Bolkestein propone sì di scardinare l'Euro ma proprio perché la moneta unica è d'impiccio al libero gioco delle leggi di mercato.

Sbaglia chi pensa che l'obbiettivo dell'uscita dall'euro" sia condizione sufficiente per fondare un'alleanza politica. Riconquistare la sovranità monetaria è certo la precondizione per uscire dal marasma. Ma uscire dal marasma per andare dove? Per quale idea di società e di paese? Per una società con più o meno giustizia sociale? Con più o meno regolamentazione pubblica? Con più o meno diritti dei lavoratori? Con al centro le leggi di mercato o la difesa dei beni comuni?

Diavolo e l'Acqua santa non possono stare assieme. Stesso dicasi per liberisti e anti-liberisti.

Fonte: http://sollevazione.blogspot.it/
Link: http://sollevazione.blogspot.it/2013/11/bagnai-bolkestein-e-i-liberisti-anti.html
9..1.2013


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clack
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Per l' appunto.

Se persino l'iperliberista Bolkestein dichiara l'imprescindibilità di uscire dall'euro, dove finiscono con il posizionarsi i fautori a oltranza della moneta unica?


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Black_Jack
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Per l' appunto.

Se persino l'iperliberista Bolkestein dichiara l'imprescindibilità di uscire dall'euro, dove finiscono con il posizionarsi i fautori a oltranza della moneta unica?

Non ho capito questa domanda.
L'articolo di Sollevazione dice che il liberismo può essere pro euro o anti euro indifferentemente, con tutta evidenza (anche se non lo si dice esplicitamente) quello che cambia è il gruppo di interesse di riferimento.
Per dire abbozzando un'ipotesi: alle élites americane serve un liberismo senza euro ad altre élites (ipotizzando le tedesche, ma vado a tentoni non essendo addentro le dinamiche dei gruppi dominanti) serve l'euro per imporre un iper liberismo funzionale al loro consolidamento e riproduzione.

Allora non ha molta importanza domandarsi dove si posiziona il sostenitore a oltranza della moneta unica perché per lo più sarà al servizio (o interno) a gruppi liberisti di un certo tipo, liberisti come Bolkenstein ma appartenenti a diverse "entità" (gruppi, élites, congregazioni, circoli, non so...).

Sollevazione pone in termini forse un po' dirigisti il problema centrale ossia che un movimento anti sistema deve avere una sua organicità anche in virtù di un piano politico economico che sia condiviso.
O no?


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Anonymous
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il liberismo può essere pro euro o anti euro indifferentemente, con tutta evidenza (anche se non lo si dice esplicitamente) quello che cambia è il gruppo di interesse di riferimento.

Parole da scolpire nel marmo ed affiggere in ogni luogo.
Indovina indovinello, a quale gruppo di potere farà riferimento l'ineffabile Bagnai?


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Black_Jack
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Indovina indovinello, a quale gruppo di potere farà riferimento l'ineffabile Bagnai?

Ma che ti frega di Bagnai.
Che poi almeno un lavoro utile di divulgazione lo ha fatto eccome.


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essenziale
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il liberismo può essere pro euro o anti euro indifferentemente, con tutta evidenza (anche se non lo si dice esplicitamente) quello che cambia è il gruppo di interesse di riferimento.

Parole da scolpire nel marmo ed affiggere in ogni luogo.
Indovina indovinello, a quale gruppo di potere farà riferimento l'ineffabile Bagnai?

...quindi tutti gli economisti, politici e gente comune informata che hanno capito che l'euro è una fregatura per tutti i motivi che ormai all'estero sono chiari e scontati, appartengono a qualche consorteria liberista, se non ho capito male anglo-americana?

..scusate ma i bollettini dell'Istat, della Banca Mondiale, del FMI, oppure qualche articolo dell'Economist, del NYT, del Ft, da cui si evince che l'economia italiana è al collasso, qualcuno li sta leggendo?...oppure qualche giretto in città e vedere tutti gli affittasi e vendesi? oppure ancora qualche giretto panoramico nelle ex aree industriali di qualsiasi parte dello Stivale?


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Black_Jack
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...quindi tutti gli economisti, politici e gente comune informata che hanno capito che l'euro è una fregatura per tutti i motivi che ormai all'estero sono chiari e scontati, appartengono a qualche consorteria liberista, se non ho capito male anglo-americana?

Ma naturalmente no, che c'entra.
Sollevazione, giustamente anche se nel suo stile un po' troppo dirigista, dice che l'uscita dall'euro è un passo fuori dalla gabbia ma potrebbe diventare semplicemente l'entrata nella gabbia di qualcun altro.


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aristanis
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Anche io ho trovato strano l’entusiasmo di Bagnai. E di altri utenti nei commenti all’articolo in questione quando lo lessi.
Credo che la mossa sia sensata se lo scopo è puramente comunicativo, nell’urgenza di questo momento storico. Bolkestein, comunque autorevole e famoso, conosciuto anche da normali cittadini ignoranti che guardano la tv, quando sarà invitato in tv o quando sarà intervistato dai giornali (sempre se la censura non si abbatterà su di lui) sarà una voce molto autorevole e che avrà influenza su spettatori e lettori. Questo è secondo me lo scopo del suo inserimento nel Manifesto.
Ora, possibile che Bolkestein stia agendo da opportunista, che sia in malafede, che abbia fiutato il crollo e voglia subito mettersi dall’altra parte della barricata. O possibile che sia in buonafede, ma ne dubito. Resta che comunque lo scopo ormai è quello di arrivare al cittadino coglione medio, e in quest’ottica la mossa è azzeccata.
Poi, magari a breve Bolkestein se ne tirerà fuori dicendo di essersi reso conto da dentro che il Manifesto in cui è entrato è solo un gruppo di incompetenti (Bolkestein sarebbe dunque una spia, un infiltrato). È possibile tutto.
Ma in questo momento storico, lasciando da parte la Direttiva che porta il nome dello stesso Bolkestein, come mossa comunicativa è, credo, azzeccata. Infatti nel mainstream nostro non ne parla nessuno, eppure Bolkestein qualcosa conta, e qualcuno lo conosce. Anzi, si potrebbero pure terrorizzare gli spettatori dicendo che Bolkestein è quel cattivone della Direttiva famosa, ma manco corrono il rischio, perché sarebbe come sputare merda sul sistema Europa.
Insomma, buona mossa dai, e Sollevazione non è la prima volta che solletica Bagnai. Solo non capisco come cazzo facciano quelli di Sollevazione a non capire che l’aspetto comunicativo è fondamentale in questo momento storico, per quanto riguarda il tabù Euro, ed anche il tabù Europa, perché Bagnai mica si limita a parlare di Euro, e pure quelli del Manifesto in questione mica si limitano a parlare di Euro. C’è un limite tra domande lecite ed intelligenti, e malafede.


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