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Bifolchi - Krugman contro la BCE


Anonymous
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Krugman contro la BCE

DI GIANLUCA BIFOLCHI
Mappe di Sucecumene

Qualche giorno fa ho considerato con serenità la possibilità che l’Italia torni alla lira. Mi è sembrato che gli argomenti contrari sopravanzino quelli a favore. Io del resto non sono un euroscettico (o sarebbe meglio dire un anti-euro). Il 90% delle argomentazioni contro la moneta unica è un concentrato di asinerie economiche e di falsa coscienza da parte di chi si sente legato all’Italietta delle corporazioni, delle camarille, delle P3 o P4, delle mafie. Berlusconi non ha mai nascosto la sua antipatia per l’euro. Inoltre tanta insistenza sulla “sovranità monetaria” in certi circoli tradisce la stizza di chi vede nell’Europa il maggiore ostacolo a recuperi fascistoidi di suggestioni autarchiche e corporative.

Tanto premesso, rispetto alla posizione italiana di un governo che giura sulla sufficienza e adeguatezza della manovra e a un’opposizione che balbetta sulla necessità di trovare qualche spicciolo tra le pieghe del bilancio per poter dire che si è finanziata la crescita, arriva un articolo di Paul Krugman, dedicato alla BCE e alla situazione italiana e spagnola, che spariglia le posizioni in campo. Io non dico di aver sposato le tesi di Krugman. Dico che dovremmo chiederci con franchezza che conseguenze politiche dovremmo trarre se fossimo convinti che Krugman ha ragione al cento per cento.

Krugman reagisce con insofferenza ai Soloni della virtù fiscale che vorrebbero trovare nel vecchio apologo della formica e della cicala la spiegazione della crisi del debito sovrano in Europa. Questa è un’accusa che può trovare qualche appiglio nella condotta della Grecia (che truccò i conti). Ma di sicuro è ingiusta per un paese come l’Italia, che ha un deficit contenuto, e la Spagna, che ha addirittura avuto un surplus fino al 2008. E’ indubbio che certi caratteri dell’economia e della finanza pubblica di questi paesi li abbiano portati a essere gli anelli deboli dell’eurozona. Ma ciò è avvenuto a seguito di una crisi globale i cui effetti depressivi e di instabilità finanziaria hanno colto tutti di sorpresa. La spocchia della virtù di bilancio contro Italia e Spagna è fatta di argomenti foggiati a posteriori mentre nessuno ama ricordare la passata generale miopia.

Qual è la soluzione? Che il debito pubblico italiano e spagnolo sia sostenuto con acquisti da parte della BCE finanziati con nuova moneta nella misura in cui è necessario, non un euro di meno. Non è un favore o una concessione. Questo è quello che farebbe la Banca d’Inghilterra o la Fed se fosse il debito britannico o statunitense a essere in difficoltà. Questo è quello che deve fare la BCE ora perché la rinuncia di Italia e Spagna a governare autonomamente la propria moneta non può significare anche la rinuncia alle funzioni protettive proprie di qualunque banca centrale. Vi saranno effetti inflazionistici? Pazienza. L’economia funziona così.

Ciò che negli argomenti di Krugman cambia completamente i termini della questione è che non è più l’euro in quanto tale, o la sua architettura, ad essere in questione. Ma se una moneta unica europea, comunque concepita, sia compatibile con l’orientamento monetarista teutonico. Che nel caso delle dimissioni a mercati aperti di Yurgen Stark dal board della BCE è arrivato all’aperto e sfacciato boicottaggio.

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Fonte: Krugman contro la BCE

13.09.2011


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 14469
 

Berlusconi non ha mai nascosto la sua antipatia per l’euro.

quindi va da sé che gli argomenti per cui essere a favore dell'euro erano UNO: che Berlusconi era scettico.

Sarà, non mi pare proprio sia un combattente no euro.
Il fatto che siano gli italiani qualsiasi ma Bifolchi perché non vai al mercato rionale frequentato dalla plebe per vedere se la gente è euroscettica solo perché lo sarebbe Berlusconi?!?
Mah


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