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Bombe sulla Costituzione


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Io non riesco a ricordare in nessun precedente inquilino del Quirinale uno zelo così sfrontato come quello di Napolitano nell’eliminazione di ogni efficacia dell’articolo 11 della Costituzione. Sto pensando soprattutto al settennato di Cossiga — un adoratore della forza militare — ma proprio non mi viene in mente nessun episodio di allora degno della prontezza di riflessi con cui Napolitano presagisce ogni opposizione al nostro avventurismo militare basata sul dettato costituzionale, e interviene preventivamente — come ha fatto ieri — per depotenziare gli oppositori della guerra e spuntare loro l’arma dell’appello alla Costituzione. Di fatto un attore a tutti gli effetti della nostra politica estera e militare, ben oltre ogni ruolo di garante.

Non è facile valutare il livello di degenerazione dell’intelligenza critica e dell’integrità intellettuale necessari per persuadersi che il nostro “ripudio della guerra”, scolpito nella nostra Carta Fondamentale, sia compatibile con una missione di guerra di regime change volta ad abbattere un governo straniero per sostituirlo con un altro. Siamo persino oltre, molto oltre, le ipocrite definizioni di “peace keeping” con cui in passato abbiamo aggirato comunque il vincolo costituzionale. Ora siamo all’insulto all’intelligenza degli italiani, all’arrogante e trasparente pretesa che la parola di comodo del politico si sostituisca al principio di legalità

La battuta di Napolitano sul “naturale svolgimento” arriva insieme alle parole di Berlusconi dal vertice italo-francese sul nucleare nelle quali si stabilisce la prerogativa del governo di abbattere un’iniziativa referendaria (che è costata soldi e fatica ai promotori) semplicemente in base a una percezione dichiarata del prevedibile risultato. Voglio pensare che, essendo qui sotto la sferza dell’arroganza politica non il popolo libico che sta per ricevere le nostre bombe, ma dei cittadini italiani che godono ancora di qualche protezione legale, la Corte di Cassazione non ammetta l’eliminazione del referendum e permetta ai cittadini di recarsi alle urne a giugno. Senza di che ci troveremmo di fronte a un golpe bianco dell’attuale governo, che sospende d’imperio lo strumento costituzionale del referendum.

Rimane il fatto che la terribile giornata che la nostra costituzione ha vissuto ieri è stata segnata dal duplice attacco della politica delle cannoniere e della lobby nuclearista. Una combinazione che trova la sua sintesi più perfetta nella Francia di Sarkozy (ma anche prima di Sarkozy; ricordiamoci l’affondamento della Rainbow Warrior di Greenpeace nel 1985 <http> da parte dei servizi segreti d’oltralpe). La nostra parte sembra quella di scolaretti desiderosi di imparare e ansiosi di non rimanere indietro.

Prendiamo anche nota che il PD, il principale responsabile del mancato varo di una legge sul conflitto di interessi nelle due volte che è stato al governo, oggi, di fronte alle grosse crepe che la crisi libica apre nella compagine di governo, sfida l’esecutivo non per allargare quelle crepe e farlo cadere, ma per fare una gara di zelo atlantista e poter dire alla fine: “per fare le guerre avete bisogno di noi. Riconoscetelo e noi vi diamo una mano”.

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2011/04/27/bombe-sulla-costituzione/
27.04.2011


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