Come uno tsunami. Un’onda anomala di grandi dimensioni seguita da altre, fino ad assumere le proporzioni devastanti a cui la cronaca ci ha abituati. Così l’autismo. Una sindrome passata dalle 22 nuove diagnosi nel 2006 alle attuali 164, con 1440 persone autistiche in totale. Di queste, trecento hanno più di diciotto anni.
E se per i minori ci sono interventi mirati - in gergo «presa in carico» - sebbene frenati da lunghissime liste d’attesa, per gli adulti non si può parlare di deserto, ma ci si avvicina molto. Uscite dalla «tutela» e dalla progettualità della scuola e dai servizi specialistici, con una famiglia che invecchia, queste persone vengono incluse nella generica categoria della «disabilità», senza progetti che tengano conto della specificità del disturbo.