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Carlo Bertani - La democrazia è rotonda


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Maria Elena Boschi è ineffabile: ancillare presenza, sempre assisa ai piedi del dio Leopoldino della gioventù e della bellezza – rinnovello Apollo – non fa altro che elevare inni alla prestanza ed alla giovinezza, proprio come una vestale deve saper fare, mantenendosi casta e pura – al costo d’infiniti tormenti della carne – per alimentare la fiamma e la prestanza del suo dio. Così facevano le vestali romane, un po’ meno quelle greche e, soprattutto, le troiane: ma passi, non siam qui per rinvangar di Storia – come suggerirebbe Bersani parafrasando le sue bambole da pettinare.

Ci fa specie, dunque, che all’indomani di un voto il quale ha visto la platea degli italiani (di due regioni, va beh, ma perché gli altri avrebbero dovuto comportarsi diversamente?) liquefarsi dalle parti dei seggi elettorali, la nostra giovin eroina non abbia saputo balbettare altro che “Non è da considerare un giudizio sul governo”, come avrebbe senz’altro commentato una Finocchiaro od una Santanché, oppure una Bindi od una Biancofiore e come avrebbero senz’altro blaterato tutti i maschietti della combriccola.

Gli alfieri e le duchesse del giovin signore – l’Italia 3.0 del futuro, gli assatanati di Twitter, gli assuefatti dell’I-Pad – hanno reagito come un Andreotti od uno Spadolini qualunque senza, peraltro, averne il sorriso sornione.

E lo crediamo bene: come si fa a dire che il governo è saldo, che tutto va bene – Madama la Marchesa – se quelli che dovevano recarsi a votare per amore di partito, del giovane Febo e della sua vestale (sto parlando di quel gran pezzo dell’Emilia, come scrisse l’indimenticabile Edmondo Berselli) si sono squagliati, ed a votare sono andati soltanto i vecchierelli col bastone e le vecchiette col lavoro a maglia nella borsa? E i giovani 2.0? I rampanti leopoldini?

Il principe ha addirittura alzato le spalle “Chi se ne frega di quanti vanno a votare...basta vincere qui, ora là...”: attento giovine Parsifal, l’incedere degli eventi può rivoltarsi a tuo sfavore, il Fato è bizzarro...

Noi, che siamo -8.0 e che gli anni già ci rincorrono, di “rivoluzioni epocali”, “Italia che verrà” e simil fanfaluche ne abbiamo viste e sentite a bizzeffe perciò, giovin signore, non c’ammansire più con le tue corbellerie, che tanto ne abbiamo interi cesti colmi, carri, vagoni, velieri...

Ciò che da un lato conforta è che finalmente, gli italiani, non abbiano più sentito l’obbligo morale di scendere in strada e recarsi al seggio: il 60% – più o meno – ha reagito con un “ma votati da solo, e non mi strufugliare i cosiddetti”.

Ciò che dall’altro preoccupa è che questo Paese – ricco di Santi, Poeti e Navigatori come nessun luogo, al punto che li esporta a bizzeffe – non sia in grado d’esprimere una classe dirigente.

Per Beppe Grillo va tutto bene così – chi glielo ha detto? L’ambasciatore Spogli? – mentre per i suoi poveri schiavi-portaborse-parlamentari non va così bene: se ieri hai ottenuto un buon 25%, oggi retrocedi alla metà dei consensi (mentre ti eri ripromesso di raggiungere il 51%) non va per niente bene, stai perdendo.

Tutta la strategia parlamentare di Grillo è stato un flop senza precedenti – considerando la platea potenzialmente favorevole che si ritrovava in un certo momento storico – e lui solo è riuscito a dilapidare consensi con le sue iniziative strampalate, vedi l’attraversamento di fiumi e mari, come Mao Tse Dong e Saddam Hussein (non poteva prendere il traghetto come i comuni mortali?) – mentre mancava totalmente una strategia d’attacco al sistema dei partiti, una strategia che doveva basarsi su idee convincenti, tattiche percorribili, obiettivi chiari. Tutto questo è mancato, ed oggi parte dei suoi parlamentari gli chiedono conto: perché, non scordiamolo, chi la raccontava diversa finiva fuori con un calcio nel sedere.

Anche lui – che aveva promesso d’essere solo il tramite, poi i parlamentari avrebbero deciso in autonomia – è stato preso dal delirio come un Berlusconi, un Bossi e, oggi, un Renzi qualunque.

Quando non si sa più a che santo votarsi – servirebbero altre persone, più preparate dei parlamentari del M5S e nessuno che rompesse loro le scatole – allora si dice che tutto va bene. Come no.

Oppure, si rammenta un vecchio detto del calcio, coniato per spiegare l’incommensurabile: “La palla è rotonda”.

Oggi, a noi, di rotonda è rimasta solo questa simil-democrazia, che assomiglia tanto ad una ciofeca senza tempo, qualcosa fra la P2 di Gelli e le stramberie di Napolitano. E’ così tonda che, da qualsiasi parte cerchi d’uscire, caschi sempre nello stesso posto: nella merda fino agli occhi.

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2014/11/la-democrazia-e-rotonda.html
25.11.2014


Citazione
Primadellesabbie
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Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

...Ciò che dall’altro preoccupa è che questo Paese – ricco di Santi, Poeti e Navigatori come nessun luogo, al punto che li esporta a bizzeffe – non sia in grado d’esprimere una classe dirigente. ...

Questo mi sembra il punto di partenza per qualsiasi ragionevole considerazione e, in vista di qualsiasi progetto, chiediamocene il perché.

Provo a rispondere: perché una grandissima parte di italiani non vive con i piedi per terra, nessuno glielo ha insegnato, nessuno lo ha preteso. E questo rende più facile il metodico lavoro di chi agisce sull'immaginario.

Grillo é alle prese con questo problema. Per sedurre chi l'ascolta ha dovuto agire sull'immaginario, e questo non permette una adeguata selezione delle reclute, che devono poi confrontarsi nella più decadente realtà che il mondo occidentale metta a disposizione in questo momento.

Berlusconi é stato più fortunato, il suo immaginario era percepito come realtà da chi era abituato a farla coincidere con i propri interessi e porci comodi, (lui stesso non si stancava di esemplificarne le modalità) e sono in molti, per sfortuna degli altri.

Perché gli italiani non vivono con i piedi per terra?

É facile da spiegare ma difficile da capire, specie per chi non voglia, le scappatoie sono numerose: é difficile uscire da una dittatura.

Allo stesso modo che l'inclinazione e la pratica militarista del nazismo ha radicalmente distrutto la solida e grande tradizione militare tedesca, la retorica, applicata categoricamente e sistematicamente ad ogni gesto e pensiero della vita quotidiana, ha distrutto, da noi, le basi del buon senso e l'arte di trasmetterlo, ha liberato il pensiero dal peso di essere conseguenza della riflessione.

I pensieri noi li preferiamo prêt-à-porter, belli, confezionati e che ci riempiano di orgoglio.

Per una persona con i piedi per terra é difficile comunicare con noi, é più facile che crediamo ai tunnel da Ginevra al Gran Sasso, e al diritto al rispetto e alla supremazia che ci assicurerebbe la nostra irraggiungibile fantasia.

Una classe dirigente capace di districarsi ed arrangiare accettabilmente i problemi quotidiani semplicemente non ci interessa.


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Simulacres
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Post: 278
 

[quote="Primadellesabbie"]

la retorica, applicata categoricamente e sistematicamente ad ogni gesto e pensiero della vita quotidiana, ha distrutto, da noi, le basi del buon senso e l'arte di trasmetterlo, ha liberato il pensiero dal peso di essere conseguenza della riflessione.

I pensieri noi li preferiamo prêt-à-porter, belli, confezionati e che ci riempiano di orgoglio.

Nel secolo appena passato la televisione e la politica eran già mezzi totalizzanti per abbruttire, sodomizzare... ma oggi, nel mondo post-moderno è ben peggio. L'internet, l'ipod ecc. ecc.. sostituiscono e modellano tutto e tutti. Le persone si sono appassionate facile a questa "evoluzione". Nessuno ne è immune, nemmeno le teste più solide. Ma l'esercizio del pensiero è caduto in disuso via via che la democrazia e i pensatori-illuminati - che pensano e che si occupano dei pensieri di quelli che non pensano - si perfezionavano.

Sta trovata illuminista (di kantiana memoria) rassicurava ai "pensati" una gran tranquillità e finì che cominciarono ad appassionarcisi facile a 'sta cosa... Furono le radici dell'oggi e del gran puttanaio infernale che è diventato la produzione prêt-à-porter che maître-à-penser sans-aucune-pensée interminabilmente confezionano a cottimo per noi.


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Primadellesabbie
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...Sta trovata illuminista...

Il "rischio da correre" si é materializzato e ciascuno ne ha fatto un fiore all'occhiello. É un fatto evidente.

E ci si é costruito sopra un sistema di vita, con le distanze, i ruoli... Un gioco, come i bambini che afferrano un oggetto qualsiasi e dicono: questo sarà il telefono, e questo il binocolo. Un gioco che nessuno é più in grado di interrompere riconoscendo gli oggetti e riponendoli nei giusti cassetti.


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