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Carnismo

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Anonymous
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Un numero sempre maggiore di onnivori si preoccupa per le condizioni di tortura del proprio prossimo pasto, "lottando" affinchè le gole siano tagliate con "umanità" e rispetto.

Come scrive Massimo Filippi nel suo "Crimini di guerra in tempo di pace",
ogni volta che si sente parlare di "carne felice" il richiamo più evidente è quello della "guerra umanitaria".
Il mondo della carne bio cerca di offrire alibi pronti in modo che i consumatori possano riverginarsi la coscienza e lo sfruttamento possa continuare indisturbato con alcune correzioni cosmetiche.

"I peggiori sostenitori della schiavitù sono coloro che trattano bene gli schiavi"

Lo sai cos'è che stona nel tuo discorso, BXT?

Il fatto che tu usi una terminologia "umana" per rappresentare gli animali.

Sarebbe facile risponderti "a tono" e scrivere un msg di questo tipo:

"sempre più veg sembrano incapaci di distinguere un bue da un essere umano"

Se non lo si fa è solo per evitare che il confronto assuma subito dei toni polemici che appaiono francamente inutili, ma riconoscerai, spero, che il tuo è un comportamento anomalo e a dir poco provocatorio.

Perché lo fai?

EDIT: peraltro, leggiti. Utilizzi sempre un tono aggressivo e rancoroso.

Sembri preferire lo scontro al confronto.

Eppure vanti una etica superiore, una sensibilità accresciuta.

E allora perché ti poni in questo modo?

Non puoi continuare a trovare un nemico in ogni uomo o donna che si mangi una bistecca, non ha senso.


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brumbrum
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BWV826
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Topi e lombrichi

I primi si potrebbero alimentare con i vostri cari amici animali morti naturalmente.

I secondi si nutrono di cacca e vegetazione morta

O magari avete riserve anche su quelli ?

Niente da dire ovviamente.
Le specie carnivore sono fisiologicamente strutturate in modo da nutrirsi di altri animali, le specie erbivore per nutrirsi di piante, semi etc....
La fisiologia umana mi permette di non essere obbligato alla saprofagia.

Riguardo ai miei "cari amici animali morti" (si sa che sono i veg a sentirsi superiori!), non credo di offendere nessuno se cerco di essere meno complice possibile delle torture e delle suddette morti.
Il pensiero ai "cari animali morti" non mi impedisce però di occuparmi degli esseri umani... e, come vedi, anche di dialogare in pace con i carnivori (o anche con i coprofagi) convinti.

La mia critica riguarda semplicemente il fatto che migliorare le condizioni di una schiavitù serve soprattutto per far tacere la sensibilità crescente dei consumatori, in modo da continuare a perpetrare lo stesso sistema e gli stessi squilibri (alimentari, sociali e ambientali) al riparo dai sensi di colpa.

Un saluto.


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BWV826
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Ma questo vuol dire che ai contadini CONVIENE produrre mangimi piuttosto che riso o grano.
Lo faccio perché dall'estero mi offrono più soldi, il che vuol dire che ci guadagno di più e che incasso più soldi, con cui posso sfamare la mia famiglia e posso acquistare beni prodotti dai miei vicini di casa e arricchire così la mia comunità.
[...] questa cosa delle esportazioni = sfruttamento è davvero folle.
Che cosa si potrebbe mai fare per evitare questo "sfruttamento"???
Impediamo alle aziende di acquistare all'estero?
Vi rendete conto di quel che state dicendo?
[...] Sono compra-vendite! Qualcuno acquista un bene da un altro e l'altro lo vende.
[...] Chi glie lo dice ai contadini che non potranno più vendere a quei prezzi vantaggiosi di prima e che dovranno, invece, accollarsi loro l'onere di sfamare la nazione?

Le cose riportate sopra, che sono state giustamente ignorate, sarebbero giustificabili e credibili solo se scritte da un qualunque essere umano che stia finendo (o iniziando) la scuola media.
In quel caso nessuno dubiterebbe, per motivi anagrafici, della buona fede dell'autore.

Se invece questi è una persona adulta, in gamba e ben informata,
credo sia lecito e comprensibile se temo di dover interpretare le stesse frasi come "provocazioni" intenzionali, spesso accompagnate tra l'altro dalla reiterata accusa di arroganza per chi la pensa diversamente.
Spero chiaramente di sbagliarmi, premetto che sono disponibile a scusarmi in caso si tratti di un equivoco.

Riguardo ai contadini citati direi che si suicidano letteralmente per il tristemente famoso "vantaggio regionale comparato" che poi è vantaggioso solo per chi importa mangimi per i propri maiali e non certo per chi non può più produrre riso per i propri figli.

I programmi di "aggiustamento strutturale" sono stati imposti alle nazioni indebitate e "dollarizzate" di mezzo mondo
in modo che convertissero la loro agricoltura di sussistenza per il consumo interno in produzione di cereali consumabili dal bestiame dei ricchi
.
Putroppo in tali programmi non c'erano accenni alla "sottomissione alla fluttuazione e volatilità dei prezzi del mercato alimentare mondiale".
I resoconti sono moltissimi, ancora un altro qui:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11212

Ho già risposto a questa ed altre questioni altrove.
Il problema è che non tutti gli utenti chiedono e accettano noiose risposte, altri si fermano al piacere delle accuse .

Rispetto comunque il diritto di ognuno di sfogare la propria umanità scrivendo quello che vuole pur di farsi notare.
Contemporaneamente credo sia legittimo anche il mio diritto di non rispondere alle evidenti provocazioni, per dedicare la mia attenzione a chiunque voglia dibattere, anche da punti di vista e convinzioni radicalmente diversi, ma certamente in buona fede.

Eppure vanti una etica superiore, una sensibilità accresciuta.
E allora perché ti poni in questo modo?
Non puoi continuare a trovare un nemico in ogni uomo o donna che si mangi una bistecca, non ha senso.

Mai vantata nè proposta etica superiore o altro, si tratta del solito pregiudizio arbitrario: se non mangio animali è proprio perchè non ragiono in termini gerarchici di individui (o specie) superiori o inferiori.
Nei miei commenti in vari forum ho cercato, nel mio piccolo, di dare spesso spazio a citazioni estremamente varie di Jean Ziegler, Jeremy Rifkin, Michel Chossudovsky, Rosa Luxemburg, Massimo Filippi, Lev Tolstoj, Oscar Wilde (virgolettato nel commento precedente).
Non sono un attivista e niente è farina del mio sacco.
Quindi nel caso gli "arroganti" sono gli autori che ho citato
.

So a memoria che chi rifiuta di cibarsi di animali suscita reazioni di accuse scomposte negli altri. Non mi offende, ma dimostra anzi che "scegliere se mangiare animali o meno importa", e la risposta che diamo a questo interrogativo ci aiuta a definire noi stessi.


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Anonymous
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Coprofagi???


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Anonymous
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Ma questo vuol dire che ai contadini CONVIENE produrre mangimi piuttosto che riso o grano.
Lo faccio perché dall'estero mi offrono più soldi, il che vuol dire che ci guadagno di più e che incasso più soldi, con cui posso sfamare la mia famiglia e posso acquistare beni prodotti dai miei vicini di casa e arricchire così la mia comunità.
[...] questa cosa delle esportazioni = sfruttamento è davvero folle.
Che cosa si potrebbe mai fare per evitare questo "sfruttamento"???
Impediamo alle aziende di acquistare all'estero?
Vi rendete conto di quel che state dicendo?
[...] Sono compra-vendite! Qualcuno acquista un bene da un altro e l'altro lo vende.
[...] Chi glie lo dice ai contadini che non potranno più vendere a quei prezzi vantaggiosi di prima e che dovranno, invece, accollarsi loro l'onere di sfamare la nazione?

Le cose riportate sopra, che sono state giustamente ignorate,

No, non è che siano state ignorate, è che non hanno ottenuto contraddizione.

E' un pochino diverso, ma tu interpreti le cose solo nel modo che più ti conviene?

sarebbero giustificabili e credibili solo se scritte da un qualunque essere umano che stia finendo (o iniziando) la scuola media.
In quel caso nessuno dubiterebbe, per motivi anagrafici, della buona fede dell'autore.

Tu continua ad essere offensivo e sarai soltanto capace di confermare la tesi di chi considera con sospetto molti veg.

Se invece questi è una persona adulta, in gamba e ben informata,
credo sia lecito e comprensibile se temo di dover interpretare le stesse frasi come "provocazioni" intenzionali, spesso accompagnate tra l'altro dalla reiterata accusa di arroganza per chi la pensa diversamente.
Spero chiaramente di sbagliarmi, premetto che sono disponibile a scusarmi in caso si tratti di un equivoco.

Questa si chiama "forca logica". Lo sai che cos'è? E se lo sai perché la usi?

Riguardo ai contadini citati direi che si suicidano letteralmente per il tristemente famoso "vantaggio regionale comparato" che poi è vantaggioso solo per chi importa mangimi per i propri maiali e non certo per chi non può più produrre riso per i propri figli.

Non fare affermazioni apodittiche. Spiega bene come funziona questo "vantaggio regionale comparato".

I programmi di "aggiustamento strutturale" sono stati imposti alle nazioni indebitate e "dollarizzate" di mezzo mondo
in modo che convertissero la loro agricoltura di sussistenza per il consumo interno in produzione di cereali consumabili dal bestiame dei ricchi
.
Putroppo in tali programmi non c'erano accenni alla "sottomissione alla fluttuazione e volatilità dei prezzi del mercato alimentare mondiale".
I resoconti sono moltissimi, ancora un altro qui:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11212

Io ho letto quel tuo link e ti ringrazio, ma fa come te: enuncia principii, ma non spiega NULLA.

Allora ti chiedo cortesemente, nei limiti delle tue possibilità di tempo, di spiegarmi come fai a obbligare milioni di contadini a coltivare mangime e non riso.

Pagando di più quel mangime? O NO?

Ho già risposto a questa ed altre questioni altrove.
Il problema è che non tutti gli utenti chiedono e accettano noiose risposte, altri si fermano al piacere delle accuse .

Tu perdonerai se non ho letto tutta l'antologia dei tuoi trattati, ma ero occupato a innaffiare i ciclamini e sai com'è.... ci sono sempre cose più importanti....

Rispetto comunque il diritto di ognuno di sfogare la propria umanità scrivendo quello che vuole pur di farsi notare.
Contemporaneamente credo sia legittimo anche il mio diritto di non rispondere alle evidenti provocazioni, per dedicare la mia attenzione a chiunque voglia dibattere, anche da punti di vista e convinzioni radicalmente diversi, ma certamente in buona fede.

E perché, scusa, hai visto qualcuno che ti obbliga a scrivere con un fucile?

Oppure scrivi perché sei "obbligato" a farlo allo stesso modo in cui "obbligano" i contadini a coltivare mangimi?

So a memoria che chi rifiuta di cibarsi di animali suscita reazioni di accuse scomposte negli altri. Non mi offende, ma dimostra anzi che "scegliere se mangiare animali o meno importa", e la risposta che diamo a questo interrogativo ci aiuta a definire noi stessi.

E tu ti sei già definito, dico bene?


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Anonymous
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Riporto alcuni passaggi dal link che è stato proposto sopra:

Fabrice Nicolino spiega nel suo libro "Bidoche" che "In Europa per far crescere più velocemente vitelli, mucche e maiali, l'industria del bestiame importa l'80% delle proteine che sono loro destinate. Principalmente soia proveniente dall'America Latina. Che distrugge alla radice Argentina, Paraguay, Brasile ...” |5|

L'unica fonte a sostegno di questa affermazione è la parola del sig Fabrice Nicolino, un giornalista francese.

Tra l'altro, notate bene l'uso delle parole: coltivare soia come mangime "distrugge alla radice Argentina, Paraguay e Brasile".

Quasi 12 milioni di chilometri quadrati "distrutti alla radice".

Beh.... io penso che una notizia di questo tipo troverebbe un certo spazio su CDC.... eppure nessuno, a parte il sig. Nicolino, sembra essersi accorto di questa distruzione radicale, che pure appare come una notizia importantuccia, no?

Insomma, forse qualcuno dovrebbe stare un po' più attento alle cose che dice.

E chi lo legge dovrebbe accendere un po' il cervello e non bersi tutte le cavolate scritte, come fossero acqua fresca, sol perché fanno comodo.

Ribadisco: coltivare soia distruggerebbe alla radice tre immensi stati del sudamerica.

Ma non vi viene mai qualche dubbio? Niente? Scende tutto allegramente giù per il gargarozzo?

Giusto per intenderci, stiamo parlando di quasi 12 MILIONI di km2.

Ossia VENTIQUATTRO VOLTE l'Italia.

(Le dimensioni dei diversi stati le ho prese da Wikipedia. Penso che sia credibile, almeno su questi "dettagli")

Oh, badate bene che, una volta fatta quest'affermazione, tutto il resto dell'articolo NON RIPORTA ALTRA SPIEGAZIONE!

Afferma. Stop.

E poi passa a parlare si quanta carne mangiano gli americani, ma non da alcuna informazione utile a capire COME HANNO OBBLIGATO I CONTADINI A COLTIVARE MANGIMI E NON RISO.

Nulla.

E com'è stato possibile "distruggere alla radice" 12 milioni di km2 di tre nazioni, coltivando soia?

Come fa la soia a distruggere "alla radice"?

E perché hanno coltivato soia e non grano/riso/cavoli?

NULLA. NULLA DI NULLA. Il silenzio più assordante.

Si afferma che l'andazzo è sbagliato, che siamo tanti, troppi e che mangiamo e consumiamo troppo, inquinando troppo.

Ma nulla che spieghi qualcosa sull'obbligo a coltivare nei paesi sfruttati.

Io penso che una discussione sia utile quando non si fondi soltanto su assunti di tipo fideistico-religioso, ma che porti spiegazioni e dati a supporto, CHE SPIEGHINO QUELLO CHE SI AFFERMA.

Invece certa gente "spara un link" e pensa di aver spiegato tutto.

E fa credere che in quel (prolisso) articolo ci sia la spiegazione che si sta cercando.

E invece c'è un cavolo. Non nel senso di vegetale.

Andiamo avanti così. E' un bel metodo, la balla, funzione sempre.

Sempre che non si vada a controllare, ovvio.

😉 [/b]


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BWV826
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Non ho nessuna intenzione di offenderti.
Ho sostenuto soltanto (previa disponibilità a scusarmi in caso di equivoco) di aver avuto l'impressione che quanto da te scritto fosse frutto di volontà di provocazione e non certo di confronto in buona fede.

Sei onnipresente ad attaccare i vegani da te definiti "sciocchi, pazzi, incattiviti, arroganti etc..." e per farlo sei disposto a sostenere qualunque argomento e il suo contrario (grottesco o meno che sia).

Hai approcciato il tema "imperialismo economico e paesi del terzo mondo" scrivendo quanto segue (cito testualmente la tua produzione):

[...] Noi sfruttiamo i paesi sottosviluppati INDIPENDENTEMENTE DA QUEL CHE MANGIAMO.
Si chiama "Capitalismo" ed è una brutta e schifosissima bestia che non riguarda solo quelli che mangiano le bistecche, ma TUTTI NOI.
[...] E il rame e il ferro necessari a realizzare le linee da dove provengono?
E i pomodori che mangiate anche voi veg?
[...] Lo sfruttamento dei paesi poveri, anzi, è la regola per OGNI aspetto economico di questa straporca globalizzazione.
Ti sfruttano per il petrolio, per l'acqua, per l'oro, per l'animadeimortarettiloro!
Qualsiasi cosa abbia un valore economico diventa oggetto di sfruttamento [..]

Ma cazzo, sei su CDC e davvero non sai nemmeno questo???
Leggi, perdinci, leggi!

Forse sarebbe bene che leggessi anche tu.
Da queste enunciazioni, giuste o sbagliate che siano, sei passato a:

Ma questo vuol dire che ai contadini CONVIENE produrre mangimi piuttosto che riso o grano.
Lo faccio perché dall'estero mi offrono più soldi, il che vuol dire che ci guadagno di più e che incasso più soldi, con cui posso sfamare la mia famiglia e posso acquistare beni prodotti dai miei vicini di casa e arricchire così la mia comunità.
[...] questa cosa delle esportazioni = sfruttamento è davvero folle.
Che cosa si potrebbe mai fare per evitare questo "sfruttamento"???
Impediamo alle aziende di acquistare all'estero?
Vi rendete conto di quel che state dicendo?
[...] Sono compra-vendite! Qualcuno acquista un bene da un altro e l'altro lo vende.
[...] Chi glie lo dice ai contadini che non potranno più vendere a quei prezzi vantaggiosi di prima e che dovranno, invece, accollarsi loro l'onere di sfamare la nazione?

Ti ripeto che hai il diritto di scrivere tutto e il suo contrario.
C'è chi lo fa soltanto per il gusto di farsi notare dagli altri e costruire competizioni a suon di commenti a raffica in cui mettere in gioco il proprio valore personale.

Credo di non offenderti se scelgo di dedicare il mio tempo a chi scrive
con meno eccitazione di te, ma almeno in buona fede.

Il materiale di articoli e fonti postato spiega correttamente il percorso
che dalla fase della decolonizzazione ha portato ad instaurarsi le dittature del debito e il "soft power" (termine di Joseph Nye) occidentale che ha imposto i programmi di aggiustamento strutturale a milioni di agricoltori.
E' delirante sostenere che li abbiano pagati di più per convincerli!

Al contrario un cartello oligopolistico di aziende si è assicurata da decenni materie prime a prezzi stracciati.
Marketing e pubblicità hanno implementato i consumi di carne all'americana con il relativo indotto di risorse utilizzate e depredate (legname, petrolio, acqua, cereali per il consumo animale e quindi terre coltivabili etc.).

Ho già postato più volte dati ufficiali FAO su quante risorse occorrano per produrre 1 Kg di manzo.
I 2/3 delle terre fertili del pianeta sono usati per coltivare cereali e legumi per il consumo animale.
(Fonte: FAO e USA Agency for International Development)

E' utile sottolineare che si tratta di informazioni comunque disponibili con pochi clic del mouse e in una quantità industriale di articoli anche nel presente sito.


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Anonymous
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Quante parole per così poco contenuto.

Ti chiedo per l'ennesima volta di spiegarmi COME FANNO A OBBLIGARE I CONTADINI A COLTIVARE MANGIMI.

Siamo alla terza o quarta volta che te lo chiedo.

Con quale mezzo li obbligano?

Dillo pure con parole tue.


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brumbrum
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Notturno,

tieni presente che l'agricoltura è un settore marcio e corrotto.
Fatto funzionare a suon di contributi statali.
Fukuoka definì un certo tipo di contadini mercenari delle multinazionali


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BWV826
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Ti chiedo per l'ennesima volta di spiegarmi COME FANNO A OBBLIGARE I CONTADINI A COLTIVARE MANGIMI.

Simpaticamente sostieni, riguardo ai mangimi importati dal terzo mondo, che "non obbligano i contadini, ma li pagano di più"!
Perchè non posti tu qualche fonte a sostengo di quanto affermi nei tuoi vari commenti?!

O Forse si tratta di un gioco.

Non occorrono le mie parole, ci sono letture migliori.
Già nel primo articolo postato giorni fa (o ormai settimane, non so)
potevi leggere "legando la concessione di aiuti" alle nazioni indebitate (nell'articolo che schernisci è spiegato nei dettagli come governi filooccidentali abbiano contratto tali debiti illegittimi) "alla conversione dell'agricoltura di sussistenza per il consumo interno a quella per esportazione nel mercato globale", "con la conseguente sottomissione alla fluttuazione e volatilità dei prezzi". Ed era solo il primo resoconto fornito.

Se le argomentazioni o le letture storiche non ti convincono
o le ritieni incomprensibili è un altro problema, ed è tuo diritto/dovere cercartene altre e così aggiungere informazioni utili alla discussione.

Alcuni utenti consigliano sull'argomento "confessioni di un killer economico" di John Perkins, ma personalmente ho trovato ottimo "l'odio per l'occidente" e il capitolo "dallo schiavista al predatore onnivoro" di Jean Ziegler.

Domanda retorica per inquadrare meglio la questione:
come ha fatto il Dipartimento di stato USA, esempio tra gli altri, ad obbligare per decenni il Venezuela pre Chavez a fornire petrolio a basso costo a scapito del proprio popolo?
O useresti di nuovo per quel processo storico la definizione di "compravendita"?
[/u]


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BWV826
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Notturno scrive:

Coltivare soia come mangime "distrugge alla radice Argentina, Paraguay e Brasile".
Quasi 12 milioni di chilometri quadrati "distrutti alla radice"
Beh.... io penso che una notizia di questo tipo troverebbe un certo spazio su CDC.... eppure nessuno, a parte il sig. Nicolino, sembra essersi accorto di questa distruzione radicale, che pure appare come una notizia importantuccia, no?
E com'è stato possibile "distruggere alla radice" 12 milioni di km2 di tre nazioni, coltivando soia?
Come fa la soia a distruggere "alla radice"?

Ovviamente l'autore dell'articolo non intendeva sostenere che fossero stati distrutti e adibiti a pascolo città, chiese e stadi di tre paesi dell'America Latina. Si parla di foreste e abbattimento del legname per fare spazio a pascoli e a produzione intensiva di soia da impiegare negli allevamenti intensivi.

L'espressione usata dall'autore ("distruggere alla radice") che con spacconeria viene contestata, è invece riferimento e metafora appropriata e calzante.

Infatti [...] "le foreste pluviali non vengono abbattute solo per predarne il legname, la causa principale è la creazione di pascoli per l’allevamento di bovini destinati a fornire carne all’Occidente e coltivazione di soia per mangimi.

Se necessario, fornisco (come di consueto) ulteriori fonti a riguardo.
Chiunque ritenga incomprensibili o incompleti tali contributi,
può ovviamente integrare con altro per aiutare la comprensione del problema.

[...] Nella foresta Amazzonica, l’88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo.
(Fonte: The year the world caught fire, Rapporto del WWF, 12-1997) [...]

[...] In Costa Rica, ad esempio, durante gli anni ’60 e ’70 l’aumento vertiginoso delle esportazioni di carne verso gli Usa - conseguente al boom del consumo degli hamburger - determinò un vero e proprio assalto alle foreste pluviali; oggi sono ridotte a poco più del 10% della loro estensione originaria. (Fonte: Unimondo)

In totale, la metà della foresta pluviale dell’America centrale e meridionale è stata abbattuta per l’allevamento. (Fonte: FAO e USA Agency for International Development)[...]

E il ritmo di disboscamento è in continua crescita.

"La soia, in questo momento, è la ragione più importante alla deforestazione, direttamente o indirettamente,” dice lo studioso dell’ambiente Jan Maarten Dros.

A lungo termine, si prevede solo che la domanda di soia cresca.
Fintanto che i consumatori continueranno a chiedere carne di bestiame nutrito con soia e le banche internazionali continueranno a finanziare la sua crescita.
(fonte: http://www.peacelink.it/ecologia/a/8900.html)

[...] Il dossier WWF evidenzia proprio come la superficie dedicata alla coltivazione della soia sia aumentata di 10 volte negli ultimi 50 anni e si preveda un ulteriore raddoppio entro il 2050.[...]

Circa 46 milioni di ettari, una superficie più grande della Germania, è dedicata alla coltivazione della soia in America Latina: tale espansione è avvenuta in gran parte direttamente a scapito delle aree naturali oppure indirettamente, costringendo le attività agricole o pastorali a spostarsi in quelle stesse aree[...].

[...] Il 90% della soia coltivati nel mondo diventa mangime per gli animali d'allevamento, e la situazione è destinata a peggiorare nel futuro, esacerbando la competizione "cibo contro mangimi" già oggi insostenibile. (Fonte: Database FAO, Food Balance Sheet, 2001)

Andiamo avanti così. E' un bel metodo, la balla, funzione sempre.

La malafede e lo scherno continuo invece no.


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Vabbeh, qui si farnetica!

Costringere un governo è abbastanza facile da immaginare.

Non so, invece, immaginare come abbiano costretto MILIONI di contadini a coltivare soia al posto di grano o riso.

TU (non io) hai sostenuto che si obbligano i contadini a coltivare mangimi e non granaglie per nutrirsi.

Io ti sto domandando, oramai DA GIORNI, come cacchio fai a costringere un contadino a NON coltivare riso, ma soia!

Dimmelo, per favore!

Come fai?

Vai lì con le armi e gli fucili la capra?

Che cacchio fai?

Lo appendi per le unghie fino a quando non cede e semina la soia?

COME FAI?!?!??!?!

Guarda, per comodità di tutti, riporto le tue parole, così le rinfresco ai malcapitati che stanno eventualmente seguendo:

Inviato: Lun Apr 21, 2014 8:04 am
Sotto la guida della Banca Mondiale e della Fao, le autorità abrogarono la politica dell'autosufficienza alimentare a livello locale;
gli agricoltori furono obbligati a convertire "secondo il loro vantaggio regionale comparato", vale a dire abbandonare le colture alimentari
per il mercato interno per competere con le esportazioni
.

Persino nelle aree tradizionalmente favorevoli alla risicoltura (come il Delta del Mekong), i contadini vennero spinti a tralasciare il riso per consumo interno.

Ok, hai fatto queste affermazioni.

Poi sostieni pure che

E' delirante sostenere che li abbiano pagati di più per convincerli!

Ma allora, a questo punto, tu, di grazia, prendi i tuoi polpastrelli e gli fai digitare una spiegazione di quelle tue affermazioni.

COME HANNO FATTO A OBBLIGARLI?

Avrai notato che da SEI GIORNI (dal 21 aprile) tu non rispondi a questa domanda.

Da sei giorni hai fatto un'affermazione (ribadita e ripetuta) e ad oggi non le hai ancora dato alcuna spiegazione o alcun sostegno.

E non provare a dire che lo hai già spiegato, perché sarebbe una delle menzogne più clamorose lette qui finora.

tieni presente che l'agricoltura è un settore marcio e corrotto.
Fatto funzionare a suon di contributi statali.
Fukuoka definì un certo tipo di contadini mercenari delle multinazionali

Penso che tu abbia ragione, brumbrum, ma quei contributi sono esattamente quel che ti dicevo prima: un contadino coltiva soia perché riceve contributi, ossia soldi!

Se, invece, coltivasse grano non riceverebbe più quei contributi.

QUINDI, al contadino CONVIENE coltivare soia.

Il che è esattamente quel che sostengo da giorni.

Tra l'altro, porca miseria, i contributi statali esistono per millemila cose!

Ogni volta è uno "sfruttamento"????

Perché è QUESTO che BCC sostiene! Che chi mangia carne provoca lo sfruttamento dei paesi poveri!

Come se poi, mangiando finocchi, lo sfruttamento svanisse per incanto!

E ripeto fino alla nausea: se sostieni che stai sfruttando un contadino devi dimostrarmelo, non devi postare link vuoti, che parlano di tutto tranne che di quello!

"Oggi ridono di te perche' proponi di porre fine alla schiavitù animale"

No. Si ride di chi non sa spiegare coerentemente le proprie scelte e pretende di considerarle come universali.

Anzi, onestamente non si ride nemmeno. Si prova un po' di tenerezza. A volte un po' di rabbia quando si becca uno "frichigno" come te, che elude le domande e che aggredisce e spara a casaccio, ma il più delle volte non si raggiunge il senso di pena.

Non c'è proprio niente da ridere in chi decide di non mangiare più carne. E' una scelta libera, soggettiva e personale, che io rispetto al 100% e lo ripeterò in eterno.

A proposito, prima hai usato il termine "COPROFAGI".

Ti ho chiesto spiegazioni, ma deve esserti sfuggito.

Potresti farlo ora?

Grazie.

🙂


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Anonymous
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Riporto il passaggio, così magari facciamo prima:

Il pensiero ai "cari animali morti" non mi impedisce però di occuparmi degli esseri umani... e, come vedi, anche di dialogare in pace con i carnivori (o anche con i coprofagi) convinti.

Chi sarebbero i "coprofagi" con cui dialoghi in pace?


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Primadellesabbie
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Ho sempre sospettato che tutte quelle persone premurose che si precipitano a raccogliere con il sacchetto (chissà cosa penserà il cane di tanta morbosa attenzione), coltivassero qualche vizietto inconfessabile.


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