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CH: associazione contro i grandi predatori


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http://www.gdp.ch/svizzera/attenzione-viva-sui-grandi-predatori-id90314.html

Svizzera - Nasce un'associazione
Attenzione viva sui grandi predatori
Le associazioni cantonali dello stesso tipo hanno unito le forze per creare un'organizzazione nazionale che ponga l'attenzione su di un problema molto sentito nelle realta' rurali e di montagna. Per l'occasione, sentiamo il co-presidente Mattei.

di Marija Miladinovic - 11 settembre 2015

Ieri a Berna, e' stata fondata l'Associazione "Svizzera per un territorio senza grandi predatori". Si tratta di una realta' che, a livello cantonale, esisteva gia' e che ora si e' unita a quelle di altri Cantoni per formare un organo a livello nazionale con lo scopo di difendere gli interessi del settore agricolo, arginare le preoccupazioni degli allevatori, dei cacciatori, del turismo e di altri settori economici che verrebbero intaccati dalla presenza, per l'appunto, dei grandi predatori presenti in Svizzera, come i lupi, gli orsi, le linci oppure lo sciacallo dorato.

Alla testa della nuova organizzazioni sono stati nominati due co-presidenti: il ticinese, membro del movimento politico MontagnaViva Germano Mattei e il vallesano Georges Schnydrig, entrambi granconsiglieri (*) nei rispettivi Cantoni. Gli altri membri provengono da varie associazioni cantonali e regionali dei Cantoni Friborgo, Grigioni, San Gallo, Glarona, Appenzello Interno ed Esterno, Ticino, Vaud e Vallese. Per sapere di piu', abbiamo sentito il co-presidente neoeletto Germano Mattei.

Perche' c'e' stato bisogno di creare quest'associazione su scala nazionale?
La necessita' e' data dall'emergenza a cui dobbiamo far fronte e che si sta verificando e uno degli scopi e' quello di evitare che gli allevatori abbandonino il loro lavoro a causa dei predatori. Dobbiamo trovare le modalita' - non tanto per andare "contro" qualcosa - ma a protezione degli agricoltori e delle realta' di montagna, messe gravemente a repentaglio. Allo stesso tempo, c'e' anche la necessita' di informare l'opinione pubblica e fornire un polo cui rivolgersi nel caso di necessita'.

A livello ticinese lo sappiamo bene, ma - a livello svizzero - quali sono i territori piu' toccati dai grandi predatori?
Possiamo tranquillamente dire che tutto l'arco alpino e' interessato dal fenomeno. Il Canton Vallese soffre anch'egli del problema "lupo", cosi' come il Canton Grigioni a cui si aggiuge la presenza di orsi. In Uri sono state rilevate altre predazioni, altre ancora si sono allargate fino quasi al Canton Zurigo e al Canton San Gallo. In Romandia, poi, la lince sta facendo uno sfacelo. E' per questo che l'emergenza deve essere considerata a livello nazionale.

Quali sono i cambiamenti che vi augurate avvengano con la creazione dell'Associazione "Svizzera per un territorio senza grandi predatori"?
L'organizzazione ha lo scopo principale di cercare di informare le persone. Ma anche fare pressione sulle istituzioni, sulla politica, sugli uffici federali che sembrano molto attenti al problema dell'ecologia e alla biodiversita', il problema e' che - in questo contesto - la specie in estinzione e' quella dell'uomo di montagna. E' lui che dobbiamo proteggere, perche' senza l'uomo di montagna a tener vive le realta' delle valli, anch'esse scompariranno.

Concretamente, di quali misure ci sarebbe bisogno?
La prima e' quella di rimettere in discussione la Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, che ormai ha trentacinque anni (la Convenzione protegge circa 600 specie di piante, 111 specie di mammiferi, 363 specie di volatili e numerose altre specie animali, ndr.). La realta' delle montagne, nel momento in cui la convenzione e' stata firmata, non e' piu' quella di oggi. Se in Ticino e' cambiato tutto nell'arco di una decina di giorni, con la comparsa di un orso e dei lupi, ci si immagini quanto e' cambiato in tutti questi anni. Sono situazioni gravi a cui dobbiamo reagire.

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(*) parlamentare cantonale


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