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CH: gli apritori chiusi mentalmente


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La Sommaruga comincia malissimo: "La Svizzera deve aprirsi all'immigrazione"

di Lorenzo Quadri (*) - 5 gennaio 2015

E ti pareva se nel discorso di neo-presidente (**) della Confederazione (i leghisti non l'hanno votata) la compagna Sommaruga non tirava fuori la solita menata della Svizzera che deve "aprirsi". No Sommaruga, la Svizzera si e' spalancata fin troppo, ed infatti e' il paese che accoglie, in proporzione, piu' immigrati e piu' asilanti. Con tutte le conseguenze del caso in campo di sicurezza ed occupazione.

Invece siete voi spalancatori di frontiere e rottamatori della Svizzera che dovete cominciare ad aprire la mente nei confronti di quelli, e sono la maggioranza degli svizzeri, che non sono disposti ad omologarsi al becero internazionalismo politicamente korretto che voi continuate imperterriti a propinare, prendendo a schiaffi la volonta' popolare.

I kompagni radikal-chic alla Sommaruga si riempiono la bocca con concetti quali "il valore della diversita' " ma poi non accettano che qualcuno la pensi diversamente da loro.
Simonetta & co, "dovete aprirvi"!

PS: dal 9 febbraio (***) e' passato quasi un anno...

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(*) deputato per la Lega dei Ticinesi al Consiglio nazionale, il parlamento svizzero; ricopre anche la carica di municipale a Lugano
(**) la carica di presidente della Confederazione e' piu' che altro di rappresentanza. Essa viene assunta a turno annuale da ognuno dei 7 membri del Consiglio federale, il governo svizzero.
(***) data della storica votazione popolare in cui e' stata accolta l'iniziativa UDC contro la libera circolazione. Il testo fa ora parte della costituzione e dovra' trovare una via d'applicazione entro 3 anni. Il punto assai ostico e' renderlo compatibile con gli accordi bilaterali sottoscritti con l'UE. Fabio Massimo direbbe di adottare una tattica temporeggiatrice, cioe' di aspettare che l'UE crolli da sola. Nessuno rispetta Maastricht, alcuni cominciano a non rispettare la libera circolazione, perche' mai la Svizzera non ha diritto di far valere la propria sovranita', per definizione popolare! Se dovra' proprio essere, ebbene che cadano i bilaterali. Tanto in un modo o nell'altro occorre accordarsi di nuovo, giocoforza. E con un'UE debole si potrebbero magari strappare accordi migliori di quelli attuali. Con l'UE occorre trattare a muso duro, reiterando il principio che in Svizzera la democrazia e' praticata sul serio e l'ultima parola l'ha il popolo sovrano. Bisogna cantargliela chiaramente ai superburocrati mai eletti da nessuno che non rappresentano nessuno, anzi sono piu' che mai nefasti con quell'imperterrito procedere ignorando ogni diritto popolare. Infatti stanno mettendo in ginocchio tutta l'UE. Peggio di cosi' sarebbe stato difficile fare. L'UE ormai sembra una setta. Peraltro teleguidata dalla superpotenza indispensabile (per se stessa).

La diplomazia elvetica usa tradizionalmente le maniere soffici, anzi ultimamente quelle stile zerbino. La presidente Sommaruga sembra incanalarsi verso questa via puttanesca, tracciata dal flagello nazionale Widmer-Schlumpf. Un giorno qualche psicologo dovra' spiegare perche' si comporta cosi'. A pensar male si fa peccato ma spesso ci s'azzecca, diceva uno che se ne intendeva d'intrallazzi. La sinistra sta perdendo l'ultimo treno. Pure di fronte all'evidenza di un'UE scellerata, il PS svizzero continua tenacemente a proporre l'adesione all'UE, a questa UE. Ma sa po' ? La Sommaruga non fa che applicare questo principio socialista, seppur non menzionandolo.


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