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16 Ottobre 2015 11:39
Locarnese e valli - Ferrovia centovallina
Accordo italo-svizzero ma le gestioni sono separate
La convenzione e' in vigore dal 1923, quando regnava Vittorio Emanuele III, e regola la ferrovia Locarno-Domodossola: sessanta i dipendenti ticinesi.
La stazione sotterranea di Locarno, capolinea della linea della Centovallina che parte da Domodossola.
di T.V. - 15 ottobre 2015
C'e' una convenzione italo-svizzera a livello federale che presto sara' centenaria e che (a differenza di quella relativa alla Navigazione sul Lago Maggiore), non ha mai sollevato problemi.
E' quella che regola la ferrovia Locarno-Domodossola e che risale al 1923, l'anno di apertura dell'intera linea. Regnava Vittorio Emanuele III e Mussolini era appena salito al potere.
Naturalmente c'e' anche una concessione federale che ha affidato alla Fart la gestione del settore ticinese, da Locarno a Camedo. Sul versante italiano la Societa' Subalpina e' responsabile del segmento Domodossola-Ribellasca.
"Sono oltre 90 anni di buoni rapporti e di reciproca fiducia e correttezza", dice Mauro Caronno, direttore da dieci anni, ma da 46 anni al servizio della Fart, dove ha iniziato come apprendista.
"Se non fosse per il materiale rotabile e per le divise del personale, i viaggiatori non si accorgono nemmeno che la responsabilita' e' a carico di due Stati nei rispettivi settori di competenza", aggiunge Mauro Caronno.
Accordi taciti: fiducia reciproca
"Gli accordi sono raggiunti tacitamente da entrambe le parti, come pure gli orari per i convogli internazionali, che sono quattro svizzeri e altrettanti italiani: noi stabiliamo gli orari in base alle coincidenze con la ferrovia del Gottardo. Loro con quella del Sempione. Naturalmente con l'entrata in vigore di AlpTransit dovremo riadattare le nostre esigenze. Fra i capiservizi i rapporti sono quotidiani. La direzione e' chiamata a intervenire solo per le questioni piu' importanti. Il nostro personale gode della libera circolazione anche in territorio italiano e viceversa".
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http://www.egdp.ch/
-- NB --
Piu' che un treno la Locarno-Domodossola e' un trenino, ma proprio ino-ino, diciamo che e' un tram. Oh viaggiator nel tempo, se acquisti il biglietto, non prenderlo di prima classe, che non c'e' e se c'e' non te n'accorgi.
Devo dire la mia? Non devo, comunque la dico.
La Centovallina e' la linea di gran lunga piu' breve tra Locarno e Losanna/Ginevra. Eppure l'e' restaa un tren dal lacc, va veloce come il treno che porta(va) il latte a domicilio. Andra' anche bene, forse, come tratta turistica per turisti d'antan, quelli anzianotti che hanno tutto il tempo a disposizione che vogliono. Ma prendere la Centovallina per lavoro, no, non funziona proprio. E' tempo ed ora di vedere se non sia possibile rendere la tratta un pelino piu' veloce, insomma di far viaggiare il trenino a due vetture a velocita' di un trenino e non di un tram.
Se no, ga sem minga, minga ga sem.
Sem in da l'an sant 2015, ne'!
Vogliamo fare un confronto? Si vada a prendere la ferrovia retica, che e' pure a scartamento ridotto, magari si percorra la tratta Coira-Tirano, sia d'estate che d'inverno. Come infrastrutture di base (ponti, viadotti) e come difficolta' di manutenzione non c'e' paragone con la modestissima Centovallina, vero e proprio museo ferroviario, pardon tramviario, vivente.
Anche senza andare nei Grigioni, basterebbe dare un'occhiatina a come e' stata rinnovata la linea regionale Lugano-Ponte Tresa, anch'essa a scartamento ridotto. Nuovamente: non c'e' storia, la Centovaliina la dorma da la quarta.
Volutamente ho portato esempi di ferrovie a scartamento ridotto che collegano la Svizzera all'Italia.
Per quelle a scartamento normale, meglio tacer della Stabio-Arcisate... che nanca ul dom da Milan al ga metuu insci' un pezz. Intant a cuntum gli an che pasa. L'e' un puu cume' cunta' i pegur: vun, duu, trii, ..., zzzz. Bona nott!