Diego Fusaro: Destr...
 
Notifiche
Cancella tutti

Diego Fusaro: Destra e Sinistra


Arcadia
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 1704
Topic starter  

Diego Fusaro
28 min ·

Non mi stancherò mai di ripeterlo: viviamo nel tempo dell’identità in atto di destra e sinistra, due falsi opposti che oggi veicolano lo stesso contenuto. E tale contenuto è l’adesione supina al monoteismo del mercato e la stolida accettazione dell’ordine imperiale USA. Destra e sinistra si rivelano interscambiabili, facendo del neoliberismo oggi dominante un’aquila a doppia apertura alare: l’anticomunitaria e globalista “Destra del Denaro” detta le regole econonomico-finanziarie tutelanti gli interessi della global class post- e anti-borghese, mentre la “Sinistra del Costume” fissa i modelli e gli stili di vita funzionali alla riproduzione del sistema dell’integralismo economico (godimento individualistico, relativismo, laicismo assoluto, abbandono dell’anticapitalismo come ferrovecchio, ecc.). La “Destra del Denaro” decide che occorre privatizzare tutto, rimuovere i diritti, abbassare gli stipendi, tagliare la spesa pubblica, sempre in nome del sacro dogma “ce lo chiede il mercato”. Dal canto suo, la “Sinistra del Costume” dal Sessantotto ad oggi opera sul piano sovrastrutturale: se la “Destra del Denaro” rende i giovani precari fino a settant’anni, quando non direttamente disoccupati e impedisce loro di farsi una famiglia, ecco che la “Sinistra del Costume” e i suoi utili idioti al servizio del re di Prussia starnazzeranno dicendo che la famiglia è una forma borghese superata e che la precarietà è buona e giusta.Se la “Destra del Denaro” decide che gli Stati nazionali sono un’invenzione e che l’unica realtà esistente è il one world del mondo globalizzato e ridotto a piano liscio del mercato, con annessa delocalizzazione, ecco che la ridicola “Sinistra del Costume” seguirà facendo l’elogio della globalizzazione dei viaggi low cost e dell’inglese per tutti. Di più, condannerà lo Stato nazionale come foriero di sventure, senza mai dire, ovviamente, che i pochi diritti superstiti per gli offesi del pianeta erano garantiti, guarda caso, dallo Stato stesso e dalle sue politiche di assistenza sociale. Se la “Destra del Denaro” decide che la religione è un’invenzione e che bisogna liberarsene per convertirsi tutti all’unica teologia riconosciuta legittima, il monoteismo del mercato, ecco che la “Sinistra del Costume” seguirà pedestremente portando avanti forme liturgiche di ateismo religioso, senza accorgersi ovviamente che è il capitale stesso a dover distruggere ogni religione che non sia quella del Mercato divinizzato. Se la “Destra del Denaro” decide che a esistere è solo l’individuo consumatore e “la società non esiste” (M. Thatcher), ecco che la ridicola “Sinistra del Costume” seguirà scodinzolando e spiegando che la famiglia come comunità originaria non esiste e che chiunque si sogni di pensare – peraltro in buona compagnia con Platone, Aristotele e Hegel – che la famiglia composta da padre e madre esista subito deve essere silenziato come “omofobo”.

da pag facebook


Citazione
Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 5039
 

Certamente i D'Alema non sono il '68, e neanche il dopo.

Naturalmente non posso escludere che Fusaro frequenti una "sinistra" come quella che descrive, e nemmeno che questa esista.

Fusaro si é dato un compito di cui non voglio conoscere le ragioni anche se posso sospettarle. Può cercare di svolgerlo in modo più elegante, dato che si spaccia per filosofo, di quello di farsi un pupazzo della forma più funzionale a farsene poi delle beffe?

Si tratta di una pratica squalificante, anche se piuttosto diffusa, per chiunque la pratichi.


RispondiCitazione
vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 6373
 

Egregio prof. Fusaro,

lei che e' cosi' universalmente versatile, ce la fornisce a noi della lontana periferia un'opinione sul tema proposto da Ecopop, l'iniziativa sul controllo demografico?

Lasci pur perdere se la proposta sia di destra o di sinistra, entri nel merito.

Sa, noi lontani periferici, coltiviamo strane abitudini pre-destra e pre-sinistra:
andiamo a vedere l'hockey e andiamo pure a votare su cose come Ecopop.
Quando non segna ne' l'ala destra, ne' la sinistra e neppure il centro, nell'hockey ci pensa il terzino d'appoggio a fare goal.

Cordialmente grazie


RispondiCitazione
Giovina
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 2001
 

"Lei che e' cosi' universalmente versatile...."

Carina questa..... 🙂


RispondiCitazione
Gracco
Trusted Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 82
 

Continua il tormentone in pillole di Diego Fusaro sulle "false dicotomie" destra-sinistra, fascismo-antifascismo e simili. Inveisce sempre contro "il Sessantotto" (lui che allora non era nemmeno nato), anno fatale foriero di tutte le nostre disgrazie: anche Sarkozy nell'ultima campagna elettorale, a corto di argomenti, asseriva che tutti i guai degli ultimi quarantacinque risalivano al Sessantotto, ma gli è andata male...
Mi aspetto che tra poco se la prenda anche con il Settantaquattro: non è un tram, è l'anno del referendum sul divorzio: è allora che furono minate le basi del matrimonio e della famiglia, non è così?
Fusaro è un filosofo tradizionale la cui voce mi ricorda il vecchio adagio:
"la filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale il mondo rimane tale e quale".
Le sue analisi non sono concrete: storia, politica, economia, scienza non entrano nei suoi discorsi, che invece sembrano tendere sempre a individuare ossessivamente un diabolico demiurgo bifronte operante a livello ideologico e subliminale. Alla fine ciò che resta è solo il sapore della retorica all'interno di una fitta nebbia dove tutto resta indistinto. L'anticapitalismo e l'antimercatismo sempre conclamati suonano male dalla sua voce: rimandano non al futuro, ma al passato precapitalistico dell' ancien regime.


RispondiCitazione
Rosanna
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3536
 

Continua il tormentone in pillole di Diego Fusaro sulle "false dicotomie" destra-sinistra, fascismo-antifascismo e simili. Inveisce sempre contro "il Sessantotto" (lui che allora non era nemmeno nato), anno fatale foriero di tutte le nostre disgrazie: anche Sarkozy nell'ultima campagna elettorale, a corto di argomenti, asseriva che tutti i guai degli ultimi quarantacinque risalivano al Sessantotto, ma gli è andata male...
Mi aspetto che tra poco se la prenda anche con il Settantaquattro: non è un tram, è l'anno del referendum sul divorzio: è allora che furono minate le basi del matrimonio e della famiglia, non è così?
Fusaro è un filosofo tradizionale la cui voce mi ricorda il vecchio adagio:
"la filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale il mondo rimane tale e quale".
Le sue analisi non sono concrete: storia, politica, economia, scienza non entrano nei suoi discorsi, che invece sembrano tendere sempre a individuare ossessivamente un diabolico demiurgo bifronte operante a livello ideologico e subliminale. Alla fine ciò che resta è solo il sapore della retorica all'interno di una fitta nebbia dove tutto resta indistinto. L'anticapitalismo e l'antimercatismo sempre conclamati suonano male dalla sua voce: rimandano non al futuro, ma al passato precapitalistico dell' ancien regime.

E' il pensiero goofynomista (Bagnai), un sillogismo postmoderno, fatto ad uso e consumo per i followers privi di autonomia di pensiero:

il sessantotto è fallito >>>>>>>>>>>

i piddini sono ex68 >>>>>>>>>>>>>>>

i piddini non vogliono uscire dall'euro >>>>>>>>>>>

quindi votiamo la destra >>>>>>>>>>>>>

E il gioco è fatto, per la gioia del gattopardismo goofynomista ...


RispondiCitazione
Detrollatore
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 772
 

D'altro canto, Rosanna, santificare il 68 come cretini (non mi riferisco a te - il cui parere sul 68 non conosco - ma a persone che mi deliziano "a tu per tu" col loro 68inismo o i loro voli low cost per Londra...) non è la massima espressione di autonomia di pensiero, né votare PD, né starnazzare contro la famiglia, né costringersi ad imparare l'inglese per forza.

Spesso accade di sottolineare i difetti e le contraddizioni del sinistroide (come gli stereotipi del post di Fusaro, riscontrabilissimi in molte persone di sinistra) perché è scontato che il fascistoide o il moderato di destra sono proprio irrecuperabili (ma è un eufemismo).

Ma se il risultato di questo punzecchiamento insistente a danno della sinistra è il voto a destra (cosa che non sta succedendo per niente a quanto pare), una persona con autonomia di pensiero capirebbe che non cambierebbe nulla.


RispondiCitazione
Rosanna
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3536
 

D'altro canto, Rosanna, santificare il 68 come cretini (non mi riferisco a te - il cui parere sul 68 non conosco - ma a persone che mi deliziano "a tu per tu" col loro 68inismo o i loro voli low cost per Londra...) non è la massima espressione di autonomia di pensiero, né votare PD, né starnazzare contro la famiglia, né costringersi ad imparare l'inglese per forza.

D'accordissimo su le critiche al post '68, più che al '68 in sé, ma se le critiche devono concludersi con la brillante idea di votare la Lega, FI ...

allora non ci sto.


RispondiCitazione
yakoviev
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 1671
 

A proposito di '68, ma non va strettamente collegato (almeno in Italia) al '69 operaio, che ha partorito comunque lo Statuto dei Lavoratori, i Consigli di Fabbrica, la Scala mobile, le lotte per la sanità gratuita, per la casa etc., tutte cose che sono state attaccate (purtroppo con successo) o sono attualmente sotto attacco proprio da parte degli esegeti del "mercato"? Parlare di '68 identificandolo solo con una consorteria di ruffiani e voltagabbana (che pure ci sono in abbondanza) è di una superficialità sconcertante.


RispondiCitazione
Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 5039
 

Il '68 va valutato per quello che é stato, se lo si fa con attenzione é meglio.

Non mi sembra il caso di sottolineare che ci sono state, e sono in corso, delle trasformazioni che richiedono del tempo per essere metabolizzate, riferirsi ostinatamente a stereotopi datati non aiuta a capire.

Questo tormentone della famiglia.
Nel mondo borghese presessantottino gli omosessuali si trovavano perfettamente a loro agio, come sempre, e in quel mondo si era trovato anche un ché di "pratico" che non contraddiceva i fini, se non i valori che comunque si aggiustano, nel non dover affrontare i problemi inerenti la vita di coppia del mondo borghese.
La critica alla famiglia intesa come istituzione borghese, allora, ha dato luogo alla formazione di diverse comuni, delle quali si potrà discutere, eventualmente. Il '68 non ha celebrato l'omosessualità, nemmeno come elemento di frammentazione.

I low cost.
Sono l'ultima conseguenza di un'idea imprenditoriale che prevedeva di far partire l'aereo (vecchiotto) quando fosse "completo", ed implicava l'attesa da parte dei primi clienti fino a che l'ultimo posto fosse stato venduto. Questo combinato con la distribuzione dei differenti "compiti" a più ditte anziché far capo ad un unico soggetto, come sperimentato con successo da Townsend-Thoresen sui traghetti, se non ricordo male, e con più di qualche attenzione agli scali, ha prodotto i low cost.
Cosa centri il '68 non credo riuscirete a spiegarmelo, a meno di non tirare in ballo il fatto che prima non esistevano clienti disposti ad accettare le condizioni che ho descritte.

Per descrivere la perfidia e la malafede di questo periodo non bastano dieci pagine ed una nausea a chi se ne prendesse la briga:
Se la “Destra del Denaro” decide che gli Stati nazionali sono un’invenzione e che l’unica realtà esistente è il one world del mondo globalizzato e ridotto a piano liscio del mercato, con annessa delocalizzazione, ecco che la ridicola “Sinistra del Costume” seguirà facendo l’elogio della globalizzazione dei viaggi low cost e dell’inglese per tutti.”


RispondiCitazione
Rosanna
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3536
 

A proposito di '68, ma non va strettamente collegato (almeno in Italia) al '69 operaio, che ha partorito comunque lo Statuto dei Lavoratori, i Consigli di Fabbrica, la Scala mobile, le lotte per la sanità gratuita, per la casa etc., tutte cose che sono state attaccate (purtroppo con successo) o sono attualmente sotto attacco proprio da parte degli esegeti del "mercato"? Parlare di '68 identificandolo solo con una consorteria di ruffiani e voltagabbana (che pure ci sono in abbondanza) è di una superficialità sconcertante.

Bravissimo yakoviev, le UNICHE RIFORME SOCIALI in Italia dal dopoguerra furono quelle fatte dopo il '68, Statuto dei Lavoratori, i Consigli di Fabbrica, la Scala mobile, le lotte per la sanità gratuita, per la casa, welfare, Riforma Diritto di famiglia, Decreti delegati, Organi collegiali, Scuola Media unica, Divorzio e Aborto ...

Quindi liquidarlo come fanno Fusaro e Bagnai come fosse stato un fallimento totale, vuol dire cambiare la storia italiana, con tutto quello che ne consegue.

Perché lo fanno? Per lo stesso motivo con cui il Winston di 1984 cambiava la storia: cioè per giustificare la propria scelta politica di andare a destra, e sostenere quei bei tizi che hanno rovinato l'Italia.


RispondiCitazione
yakoviev
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 1671
 

Perché lo fanno? Per lo stesso motivo con cui il Winston di 1984 cambiava la storia: cioè per giustificare la propria scelta politica di andare a destra, e sostenere quei bei tizi che hanno rovinato l'Italia.

Non so se Fusaro voglia andare"a destra", forse sei troppo drastica, e apprezzo i suoi interventi (quando lo chiamano in TV) sull'Euro, sul ruolo nefasto della UE etc., solo che lui si dichiara allievo di Preve, ma deve mangiare ancora tanta pappa solo per potersi paragonare lontanamente. Gli manca completamente la profondità di un Preve, le cui riflessioni erano comunque dovute non solo a uno studio di anni e anni, ma anche a un'esperienza storico-politica che si avvertiva eccome, pur non essendo stato lui un "politico" neanche alternativo. Fusaro dovrebbe evitare di avventurarsi in giudizi "storici" che diventano solo maldestre e superficiali scimmiottature, cose orecchiate e nemmeno tanto capite, e seguire dei suoi filoni originali di ricerca, se ne è capace.


RispondiCitazione
Rosanna
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3536
 

Perché lo fanno? Per lo stesso motivo con cui il Winston di 1984 cambiava la storia: cioè per giustificare la propria scelta politica di andare a destra, e sostenere quei bei tizi che hanno rovinato l'Italia.

Non so se Fusaro voglia andare"a destra", forse sei troppo drastica, e apprezzo i suoi interventi (quando lo chiamano in TV) sull'Euro, sul ruolo nefasto della UE etc., solo che lui si dichiara allievo di Preve, ma deve mangiare ancora tanta pappa solo per potersi paragonare lontanamente. Gli manca completamente la profondità di un Preve, le cui riflessioni erano comunque dovute non solo a uno studio di anni e anni, ma anche a un'esperienza storico-politica che si avvertiva eccome, pur non essendo stato lui un "politico" neanche alternativo. Fusaro dovrebbe evitare di avventurarsi in giudizi "storici" che diventano solo maldestre e superficiali scimmiottature, cose orecchiate e nemmeno tanto capite, e seguire dei suoi filoni originali di ricerca, se ne è capace.

Il ragazzo dagli occhi azzurri promette bene, ma è ancora troppo acerbo, o forse semplicemente un filosofo postmoderno, non più il "pensiero debole" di Vattimo, ma il "pensiero polverizzato" tra i byte che trascorrono da un software ad un altro, modificabile, malleabile, che si adatta a seconda del contesto.

Sicuramente valide le sue critiche al monoteismo dell'euro e dell'Europa, al neoliberismo ... ma se tu ci badi sono le stesse cose che dice Bagnai, tali e quali ... allora dov'è finita l'autonomia del filosofo? Un filosofo che pende dalle labbra di un economista, non l'ho mai visto.

goofynomismo allo stato puro, si critica aspramente il '68 per giustificare le proprie scelte politiche "interessate", perché i profeti della moneta sanno benissimo che il dopo/euro sarà gestito dalla destra. Dunque qualche poltroncina ci potrebbe anche scappare.


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 30947
 

Non mi stancherò mai di ripeterlo: viviamo nel tempo dell’identità in atto di destra e sinistra, due falsi opposti che oggi veicolano lo stesso contenuto. E tale contenuto è l’adesione supina al monoteismo del mercato e la stolida accettazione dell’ordine imperiale USA.

signor Fusaro, lei può dimostrare COI FATTI che quella che lei chiama sinistra sia davvero tale? Perchè la VERA sinistra è anticapitalista e antimperialista, e quindi automaticamente contraria all'imperialismo in generale e ovviamente al più potente, quello USA, in particolare. O mi dimostra coi fatti quando il filoimperialismo è diventato di sinistra, o lei vaneggia.


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 30947
 

il sessantotto è fallito >>>>>>>>>>>
i piddini sono ex68 >>>>>>>>>>>>>>>
i piddini non vogliono uscire dall'euro >>>>>>>>>>>
quindi votiamo la destra >>>>>>>>>>>>>

le ribadisco l'invito a postare un link di Bagnai in cui enuncia ESPLICITAMENTE (perchè una cosa è quello che uno scrive, un'altra quello che uno crede che qualcuno abbia scritto) questa concatenazione logica?
Perhè, ribadisco, io ho sempre e solo letto la constatazione che non essendoci a sinistra nessuno che voglia prendere atto della natura reazionaria dell'euro, a questo punto bisogna adattarsi a lottare per uscirne con chiunque ci stia.
E, ribadisco ancora, NON sono d'accordo con tale discorso (l'euro è già di destra = nemico dei lavoratori, l'uscita da destra vorrebbe dire fare pagare l'intero costo dell'uscita nuovamente ai lavoratori, e quindi non mi interessa), ma è ben diverso dire "devo fare x, da solo non posso, mi tocca farlo con tizio che so che è un figlio di puttana ma almeno vuole x come me", dal dire "devo fare x, siccome c'è solo quel figlio di puttana di y che vuole farlo, per giustificare il fatto che mi alleo con y mi invento che y è meglio di z". Nel secondo, la malafede è assoluta e spudorata dall'inizio alla fine.


RispondiCitazione
Condividi: