E ora spiegatemi chi è il vero nemico

Vi avviso subito. Le foto contenute in questo post sono un po' forti, ma questo intervento è la conseguenza diretta di un fastidio personale che nel week end mi ha colpito. Pochi giorni fa, infatti, sono intervenuto in uno scambio di commenti su facebook, in cui il tema principale era "se esistano o meno guerre umanitarie".
La mia opinione è alquanto chiara. Credo fermamente che non esistano guerre umanitarie e avvallo pienamente Gino Strada quando dice che "la guerra umanitaria è la più grande bestemmia mai sentita" ma evidentemente non tutti la pensano come me.
Non è stato tanto il fatto di incontrare opinioni diverse dalle mie, che generalmente sono solo motivo di crescita, ma quanto il fastidio di venire a conoscenza che molte, direi troppe, persone concepiscono la guerra umanitaria come tale.
Voglio dire, la guerra è sempre stata una cosa orribile, ma il problema oggi è diventato che la guerra è diventata accettabile per troppe persone. La si chiama guerra umanitaria, guerra preventiva, tutte pillole per addolcire una cosa che è orribile, perché quello che si dimentica con queste parole è che la guerra uccide.
Questo intolleranza mi ha fatto ricordare alcune immagini che tempo fa avevano colpito la mia attenzione, pubblicate dal settimanale "Spiegel", riguardanti il cosiddetto "squadrone della morte", ovvero il gruppo di soldati Statunitensi che nella guerra Afghana si sono divertiti (purtroppo è proprio questo il termine appropriato) ad uccidere civili. Al di là di essere pacifisti o guerraioli, favorevoli o contrari alle missioni militari, io penso che il rispetto per il "nemico" sia un fattore fondamentale in ogni tipo di attività umana e che quando si perde il rispetto per l'uomo (e parlo di termine "uomo" in senso lato) si perde il rispetto anche per sé stessi.
Queste foto ne sono la dimostrazione diretta.
Facce sorridenti, entusiaste, di militari in posa accanto ai cadaveri dilaniati, che si fanno immortalare in fotografie affianco ai corpi straziati come giovani scolaretti alla prima gita di classe vicino ai monumenti.
E' la conferma che la guerra è spesso quel qualcosa che fa male a chi muore, tanto quanto a chi resta vivo. Io li chiamo "effetti collaterali": conseguenze e cambiamenti disumani che i protagonisti delle guerre subiscono senza accorgersene.
Penso che siano veramente poche le persone di voi che hanno visto queste immagini, poiché o si cercano in rete o non vengono proposte al grande pubblico.

Ora io vi invito a guardate queste foto e a riflettere su questa domanda:
"Chi è il vero nemico e contro chi combattiamo? Contro chi è diverso da noi o contro noi stessi?"

"Non è soltanto una questione di che cosa il progresso ci ha dato. Guardiamoci bene chi siamo. Abbiamo fatto un progresso enorme. Ma sostanzialmente abbiamo fatto un grande progresso dal punto di vista materiale: oggi siamo in grado di volare come uccelli e nuotare come pesci, siamo in grado di riprodurre la cosa più preziosa: la vita. Siamo in grado di clonare la vita. Eppure come uomini non abbiamo fatto alcun progresso spirituale, non siamo diventati migliori, anzi ci annientiamo ancor più orribilmente di quanto abbiamo mai fatto. La violenza è diventata parte delle nostre vite: siamo violenti verso il prossimo, verso gli animali, verso il mondo che ci circonda. Questo grande progresso materiale non è andato per niente di pari passi con il progresso spirituale."
(Tiziano Terzani)

Guarda le foto su http://vivereaorecchio.blogspot.com