Eugenio Benetazzo -...
 
Notifiche
Cancella tutti

Eugenio Benetazzo - Five things to do


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Non appena due giorni dopo le elezioni politiche di Malta del 9 Marzo, il nuovo primo ministro laburista, Joseph Muscat, si è messo tosto all'opera prospettando alla nazione un governo stabile in sinergia anche con la parte politica che è risultata sconfitta, il partito nazionalista, il cui leader nonché primo ministro uscente, Lawrence Gonzi, si è subito dimesso dalla guida del partito, sottolineando di aver mal gestito la campagna elettorale e di conseguenza la perdita delle elezioni per la sua forza politica. Mi verrebbe da fare una curiosa analogia al contrario con l'Italia ! Joseph Muscat ha vinto con una percentuale di consenso oltre il 55%, ad oggi è il secondo primo ministro più giovane della storia di Malta, dopo il tanto amato Dom Mintoff, scomparso lo scorso anno, che ha portato Malta all'indipendenza dalla Corona inglese. Noi italiani abbiamo votato più di due settimane fa: nonostante le condizioni economiche ormai avverse, destinate a peggiorare nel breve termine, nonostante il recente e pericoloso downgrade di Fitch, nonostante i suicidi quotidiani di piccoli imprenditori e contribuenti vessati, le forze politiche che sono emerse con l'ultima votazione stanno dando tutte dimostrazione di grave irresponsabilità.

Sono certo che riceverò pesanti critiche, per non parlare di insulti gratuiti, ma PDL, PD, Monti e anche il Movimento 5 Stelle stanno ognuno dando il peggio di se, arroccandosi su individualismi, sentimenti di disprezzo e vanità di partito degne di un ulteriore downgrade al debito italiano. Magari copiassero questo piccolo e grande paese al centro del Mediterraneo idealizzando per convergenza di interessi intanto su un governo di coalizione con un programma di massimo tre o cinque punti chiave, accantonando per qualche semestre, differenze di vedute, ideologie di appartenenza e aspettative elettorali. Forse si rivoterà tra sei mesi. Forse. Intanto il paese dovrà affrontare un altro semestre in balia di sé stesso con un aumento di chiusure e fallimenti aziendali che impatteranno sempre di più sul piano occupazionale e sul gettito fiscale. Non si chiede al prossimo governo di cambiare subito il paese, questo infatti presupporrebbe imponenti e lente riforme costituzionali che richiedono più di due anni, ma almeno di dare una dose di ricostituente ad aziende e contribuenti che li consenta di uscire dall'apnea finanziaria e dall'odissea fiscale che stanno vivendo. Se potessi proporre una lista di cinque punti per arrivare a questo, non avrei dubbi su cosa fare nell'immediato.

Punto primo: totale detassazione degli utili reinvestiti in azienda, senza forse e senza ma. Chi produce ricchezza e la reinveste per ammodernare gli impianti, per internazionalizzare la propria impresa o per riqualificare le risorse umane gode della totale esenzione dell'IRES. Punto secondo: commissariamento a tempo indeterminato delle fondazioni bancarie dei cinque grandi gruppi bancari italiani e dei loro diritti di voto in seno alle rispettive assemblee degli azionisti, il tutto senza mutare gli attuali assetti proprietari. In buona sostanza si tratta di dettare le politiche di gestione del credito in Italia, mettendo in secondo piano le politiche di erogazione dei dividendi, tanto amate invece dalle fondazioni bancarie. Questo controllo sarebbe esercitato dal MEF allo scopo di poter avere in questo momento di impasse uno strumento operativo (le redini delle più grandi banche italiane) a cui demandare una specifica attività di affidamento del credito sul territorio. Punto terzo: cartolarizzazione forzata con strumenti ibridi di debito collaterale gli oltre 70 miliardi che vantano ancora migliaia di imprese italiane dalle pubbliche amministrazioni. In questo modo si alimenterebbe un circolo virtuoso grazie a fondi liberati ed immessi in circolazione.

I titoli di debito di nuova emissione sarebbero scontati dalle grandi banche nazionali che sarebbero controllate dal commissariamento in atto. Punto quarto: abrogazione dei dispositivi e metodi di calcolo induttivo del reddito con contestuale decadimento della presunzione oggettiva da parte dell'Agenzia delle Entrate. Questo consentirebbe di eliminare Redditometro e Spesometro ed incitare i contribuenti a rimettere in circolazione il denaro alimentando corposamente i consumi, senza mai più temere per accertamenti di reddito presunto: in definitiva saranno gli uffici finanziari a dover dimostrare oggettivamente che il singolo contribuente è un evasore. Punto quinto: tassazione ed istituzione della prostituzione (Sex Tax) ed in parallelo istituzione della Health Tax come già in precedenza descritto, quest'ultima in sostituzione della tanto odiata IRAP ed in grado di ridimensionare copiosamente e meritocraticamente i costi della spesa sanitaria pubblica corrente, stimata per il 2012 a 115 miliardi, in crescita costante del 3/4% all'anno. Le misure del quinto punto consentirebbero di generare nuovo gettito fiscale (stima 15/20 miliardi annui con la Sex Tax) ed al contempo realizzerebbero significativi risparmi annui nell'ordine dei 20/25 miliardi annui su alcune componenti della spesa sanitaria come l'assistenza ospedaliera, l'assistenza farmaceutica e l'assistenza medica di base.

Eugenio Benetazzo
Fonte: www.eugenio Benetazzo.com
15.03.2013


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Benettazzo dovrebbe piantarla di fornire lor signori con idee come la "Sex Tax", che alla fine ci tocca pagare pure per chiavare la moglie sulla stima del "Sex Drive" tipico del cittadino medio per eta' e stato di salute, i finocchi naturalmente esentati, ci mancherebbe. A quando la "Breath Tax"? 😆


RispondiCitazione
MM
 MM
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1555
 

Proposte originalissime. Nuove tasse. Tassa sul sesso e tassa sulla salute. Finalmente qualcuno ci ha pensato. Era ora.


RispondiCitazione
Zret
 Zret
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2925
 

Benetazzo non ha capito un...


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Proposte originalissime. Nuove tasse. Tassa sul sesso e tassa sulla salute. Finalmente qualcuno ci ha pensato. Era ora.

Salvo la proposta di tassare (e regolamentare immagino) la prostituzione, che è una categoria che qui non paga tasse, ma altrove sì come tutti, e non si capisce che ci sia di così sbagliato, per il resto dove sono le nuove tasse?
La seconda è una modifica e sostituzione in pratica.
Le altre sono detassazioni semmai.

Il resto dei commenti è adeguato. Chiunque scriva, trovi solo commenti capaci di "cattivo XYZ" o "bravo XYZ". Che riescano a discutere di un argomento è comunque escluso.
Neanche all'asilo infantile.


RispondiCitazione
MM
 MM
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1555
 

C'è di sbagliato che sono ben altre le proposte da fare che quelle di tassare anche il rapporto sessuale, sia pure a pagamento.


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

C'è di sbagliato che sono ben altre le proposte da fare che quelle di tassare anche il rapporto sessuale, sia pure a pagamento.

Mancava solo il benaltrismo. Puntuale.

C'è "benaltro" MM. Ci sono 2 miliardi al di sotto della soglia di povertà al mondo.
E il riscaldamento globale?
E le guerre?


RispondiCitazione
Kevin
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 592
 

Introducendo la tassa sulla prostituzione si può eliminare definitivamente l'IMU.
Ma questo in un paese cattolico come il nostro non si può dire.


RispondiCitazione
vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

Esempio di un paese cattolico di cultura italiana ma di cultura civile svizzera:
nel canton Ticino le prostitute sono tenute a dichiararsi come tali per ottenere il permesso di esercitare. In cambio pagano le tasse, come chiunque che abbia un reddito.

Va da se' che non tutte si registrano. Pero' la tendenza a registrarsi e' in aumento, anche per via delle azioni della polizia e della nuova strategia della magistratura.

Insomma l'idea di far pagare le tasse alle prostitute, considerandole "lavoratrici" ci sta. Il punto sta a distinguere chi e' "lavoratrice" da chi viene sfruttata da qualche racket. Ed e' li' che si insinua l'azione della magistratura.

Dunque, il far pagare le tasse alle prostitute non si riduce ad un decreto legislativo, ma va accompagnato da misure incisive da parte della magistratura per tenere a bada i racket della prostituzione, che non sono solo racket in senso tradizionale, ma contemplano tutti quelli che sul lavoro piu' vecchio del mondo ci usurano: affitti improponibili, ecc. E' in questa direzione che si orienta la strategia della magistratura ticinese, per ora con un certo successo.


RispondiCitazione
Kevin
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 592
 

vic, che dire, sono d'accordo con te.

Se questo paese prendesse come esempio la Svizzera o la Germania anzichè il Ghana (l'attuale classe politica) o l'Argentina (i farlocchi della MMT) non sarebbe una cattiva idea.


RispondiCitazione
MM
 MM
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1555
 

Non si tratta di benaltrismo mincuo, anche se comprendo che così possa essere inteso.

D'altra parte non si tratta di una tassa che possa affliggere le mie tasche quindi tassiamo pure il rapporto sessuale.

Si ottiene perciò, a seguito della prestazione, una ricevuta, una fattura, potrà questo costo essere detratto?


RispondiCitazione
Giovina
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2001
 

Tassare la prostituzione equivarebbe a renderla "lecita", la prostituzione.
Sara' un caso diplomatico interessante.
Di li' poi a tassare i rapporti gay...perche' no Benettazzo? Scatenati....
Perche' non scrivi un saggio sulle tasse-x?


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Tassare la prostituzione equivarebbe a renderla "lecita", la prostituzione.
Sara' un caso diplomatico interessante.
Di li' poi a tassare i rapporti gay...perche' no Benettazzo? Scatenati....
Perche' non scrivi un saggio sulle tasse-x?

Non ho capito cosa c'entrano i rapporti gay, con chi commercia.
Se vuoi spiegare come arrivi a questa brillante deduzione...
Si tasseranno i prostituti gay semmai. Che commerciano, uguale.
D'altronde si tassa chi fa un'attività e chiede dei corrispettivi, e fa degli utili. O no?
P.S.
E' lecita anche oggi. Non è un reato. Per tua conoscenza.
E' un reato lo sfruttamento.
E' lecita ma non paga tasse. In altri Paesi è lecita e paga le tasse.


RispondiCitazione
Condividi: