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facile manipolare la Rete se sai come farlo


helios
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È facile manipolare la Rete se sai come farlo
Pubblicato: 03/02/2014 18:04 CET Aggiornato: 05/04/2014 11:12 CEST

Un tempo mi battevo per diffondere "la Rete", le sue possibilità di confronto e di maggiore democrazia.

Solo 5 anni fa, quando ancora non si era all'apice - come ora - del turbocapitalismo digitale orientato solo ai click a scapito dei contenuti; speravo, speravamo in molti, che Internet avrebbe fatto avanzare l'umanità.

Oggi, invece, non si può più tacere davanti alle manipolazioni più becere portate avanti via bit. Di queste, ancor più in campo politico, Gianroberto Casaleggio è uno dei più grandi esperti al mondo. Ha cominciato fin dall'inizio, infiltrando troll e provocatori nel blog, sui meet-up, nei sondaggi online, nelle pagine Facebook pubbliche. Continua ancora oggi quando i nove milioni di voti ricevuti per "migliorare la politica" dovrebbero spingerlo ad un comportamento più responsabile.

Sul web la manipolazione è un gioco da ragazzi. Avete presente l'installazione di qualsiasi nuovo software? La domanda del programma è: vuoi installare la versione "standard" o "personalizzata"? La versione "standard", oltre ad avere questo nome così rassicurante, è spesso anche la "versione consigliata", quella che il produttore ha interesse a farti installare: state certi che oltre il 95% degli utenti installerà quella.

In Rete funziona tutto così, ovunque. Chi dispone di uno spazio digitale può orientare le scelte come vuole. Se si tratta di un movimento politico controllato da uno solo (come i 5Stelle), quell'uno seduto su uno dei blog più visti al mondo (e su milioni di fan e di follower) può decidere per cosa far votare e per cosa no; a chi dare più spazio e a chi meno; quale argomento è giusto discutere (la legge elettorale) e quale non richiede alcun confronto (l'impeachment a Napolitano), quale risposte istigare usando le giuste domande ("Che faresti in auto con la Boldrini?"). In rete, uno non vale uno, al contrario. Chi è forte detta legge, gli altri, al massimo, lasciano qualche commento.

Due manipolazioni sono partite oggi dai profili social che fanno capo all'ampia galassia di grande capo Casaleggio. Tutto ruota intorno all'intervento di Laura Boldrini a "Che tempo che fa". Al netto delle opinioni e delle critiche più che legittime, il presidente della Camera ha detto chiaramente che chi ha lasciato commenti sessisti online è un "potenziale stupratore". Un ragionamento che non fa una piega: così tutti definiremmo chi minaccia sessualmente una qualsiasi donna.

Per capire questo ragionamento bisogna però ascoltare tutta la risposta di Laura Boldrini a Fabio Fazio (dal minuto 9:00 in questo video). Invece, online, è stata estrapolata una frase in un video - realizzato dal gruppo 5Stelle Camera - di 20 secondi che finisce con un taglio che tronca la frase e dà tutto un altro senso al ragionamento.

Non è bastato: è comparso sull'account Facebook di Grillo anche un falso tweet di Laura Boldrini che ripeteva la stessa manipolazione del video (io stesso, che lo avevo letto per caso ieri sera, l'avevo preso per vero e mi ero fatto una opinione a riguardo). Con questi due contenuti, ampiamente rilanciati, passa così tutta un'altra verità: Laura Boldrini definisce "potenziali stupratori" chiunque legga il blog di Grillo - me compreso.

Peccato che non sia vero, e che la discussione venga così spostata: nessuno parla più della violenza di quei commenti.

Che la prima forza politica nazionale si presti a questi trucchetti dispiace e inquieta. Da sempre la politica utilizza manipolazioni. Ma con la Rete ha fatto un passo avanti.

Ricordate il libretto patinato "Una storia italiana" che Silvio Berlusconi inviò a milioni di italiani? Era anche quello inquietante e manipolatorio, ma sollevava i nostri anticorpi mentali: era chiaro che a mandarlo era Berlusconi e che aveva tutto l'interesse a far passare una sua verità di comodo. Su Internet siamo tutti più scoperti: molti contenuti creati ad arte sembrano venire "dal basso" - come il tweet ripreso da Grillo che "sembra" terribilmente vero -, e abbattono i nostri anticorpi nascondendoci informazioni fondamentali sfruttando la nostra scarsa attenzione.

Per tutelare la Rete e la politica, chi conosce e ama il web non dovrebbe prestarsi a questi giochini. E tanto meno dovrebbe farlo chi aveva creato una forte speranza di cambiamento dopo gli anni del marketing e delle televendite e ora fa di tutto per farci sprofondare nel neuromarketing più spinto.

http://www.huffingtonpost.it/federico-mello/e-facile-manipolare-la-rete-se-sai-come-farlo_b_4717583.html

chi ha orecche da intendere intenda e capisca di conseguenza.


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spadaccinonero
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stiamo parlando della stessa "democrazia" della rete di quelli che... non c'era tempo per le consultazioni on line?

😉


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helios
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stiamo parlando della stessa "democrazia" della rete di quelli che... non c'era tempo per le consultazioni on line?

😉

spadaccino stiamo parlando che si sono evuluti ancora di più

Gianroberto Casaleggio è uno dei più grandi esperti al mondo. Ha cominciato fin dall'inizio, infiltrando troll e provocatori nel blog, sui meet-up, nei sondaggi online, nelle pagine Facebook pubbliche.

tu pensi che cdc ne sia rimasto immune?
è solo una domanda beninteso ❗


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spadaccinonero
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stiamo parlando della stessa "democrazia" della rete di quelli che... non c'era tempo per le consultazioni on line?

😉

spadaccino stiamo parlando che si sono evuluti ancora di più

Gianroberto Casaleggio è uno dei più grandi esperti al mondo. Ha cominciato fin dall'inizio, infiltrando troll e provocatori nel blog, sui meet-up, nei sondaggi online, nelle pagine Facebook pubbliche.

tu pensi che cdc ne sia rimasto immune?
è solo una domanda beninteso ❗

considerando che esistono troll naturali e "artificiali" che hanno rovinato un sacco di siti che frequentavo ritengo che possano venire a fare una capatina anche qui considerando l'importanza del nostro forum (che a me piace tanto)


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Truman
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Un tempo mi battevo per diffondere "la Rete", le sue possibilità di confronto e di maggiore democrazia.

Sarebbe interessante sapere quando e come Federico Mello si è battuto per diffondere la rete.
Grillo e Casaleggio qualcosa hanno fatto, per diffondere un uso politico della rete, a volte con ingenuità ed errori.
Personalmente ho dubbi che Casaleggio sia quel gran guru che vorrebbe far credere.

Certamente il fuffington post non smentisce il suo orientamento alla fuffa. Ebbene si, M5S è un partito, ed essendo di parte a volte strumentalizza gli avvenimenti, ma sempre molto meno di quelli che strumentalizzano bambini morti sulla spiaggia.


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helios
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Ebbene si, M5S è un partito, ed essendo di parte a volte strumentalizza gli avvenimenti, ma sempre molto meno di quelli che strumentalizzano bambini morti sulla spiaggia.

per manipolare bisogna saperlo fare. Questo era il senso dell'articolo.

Infatti perchè mai la foto del bimbo morto in spiaggia è diventata la foto icona dei poveri migranti? se fosse vero che un fotografo basta per far diventare una foto una icona, allora mandando una decina di fotografi a gaza e in cisgiordania di icone di come sono trattati i palestinesi ne avremo da vendere?

Il punto è che ' bisogna saper manipolare' non solo fare foto.
Ma il punto è : chi è che è cosi capace di manipolare facendo in modo che nessuno noti il trucco?


È facile manipolare la Rete se sai come farlo

aggiungerei che è facile fare questo dopo che hanno rincoglionito a dovere tutta la platea, ammaestrata o ammansita come dir si voglia.

.....

Ryan Holiday: Credimi! La manipolazione della realtà genera realtà.

17/04/2014Luca De Biase

La percezione della realtà genera un contesto nel quale la società crede di vivere. E le persone agiscono di conseguenza. La manipolazione della percezione avviene attraverso un insieme di tecniche che vengono coscientemente utilizzate da pochi per ottenere specifici comportamenti da parte di molti. Nella complessità del mondo attuale, si moltiplicano le possibilità di informazione corretta e contemporaneamente le opportunità per i manipolatori.

A tutto questo è dedicato il libro di Ryan Holiday, Credimi, sono un bugiardo. Confessioni di un manipolatore di media (Hoepli). Una descrizione senza peli sulla lingua della manipolazione favorita dalle tecniche che si stanno sviluppando su internet. Forse troppo concentrata su quest’ultimo punto: perché il tema supera i timori di chi non comprende la rete e attribuisce al web la responsabilità della confusione tra reale e irreale, visto che – a giudicare dall’esperienza televisiva italiana e non solo – riguarda l’insieme di una mediasfera divenuta ormai “ambiente”.

Questa è la peculiarità che contraddistingue il mondo di oggi: una linea sfumata tra ciò che è reale e ciò che è falso; tra ciò che accade veramente e ciò che è solo inscenato; tra ciò che è importante e ciò che è assolutamente insignificante (…).
Le notizie false non si limitano a ingannarci. Il problema dell’irrealtà e degli pseudoeventi non risiede soltanto nel loro essere irreali, bensì nel fatto che non rimangono irreali. Per quanto esistano essi stessi in qualche limbo tra realtà e finzione, il dominio in cui vengono fruiti e in cui generano reazioni è indubbiamente reale. Riportati al pubblico come notizie, tali eventi contraffatti subiscono un processo simile al riciclaggio di denaro sporco: da banconote inutilizzablil diventano soldi puliti con cui possiamo comprare cose vere.
Come scriveva Walter Lippmann, le notizie formano una sorta di pseudoambiente, ma le nostre reazioni a tale ambiente non sono affatto preudoazioni, bensì azioni reali”.

Le tecniche di manipolazione della percezione della realtà sono emerse già all’epoca della televisione. E per quanto Holiday le descriva soprattutto come fenomeni internettiani e bloggeristici, è proprio dalla manipolazione televisiva che sono nate. Internet le ha generalizzate, abbattendo le barriere all’entrata in gioco di manipolatori di nuova concezione.

Il fatto è che la qualità dell’informazione, documentata e verificata, discende da una cultura del consenso intorno al metodo con il quale viene generata. E si rivolge a una cultura che valorizza e apprezza i fatti ricercati e descritti con accuratezza, completezza, indipendenza e legalità. In tutte le epoche, la maggior parte delle persone non ha tempo e attenzione per verificare tutte le notizie e, in tutte le epoche, coltiva un senso critico in una minoranza di argomenti – magari quelli dei quali si occupa di più – lasciandosi guidare da altri per la maggior parte delle questioni. La razionalità controllata, dice Kahneman, si riserva a una minoranza di argomenti e decisioni, mentre la maggior parte dei comportamenti sono guidati dall’intuizione, cioè dalla prima cosa che viene in mente: spesso l’intuizione emerge da informazioni manipolabili, ripetute più che documentate. Internet non è altro che uno strumento in più per questa pratica.

Ma proprio tra gli esempi citati da Holiday, il più grosso è quello dell’amministrazione americana che ha convinto i suoi cittadini dell’opportunità di andare a fare la guerra in Iraq: lo ha fatto usando tecniche di manipolazione che non si concentravano solo su internet, ma anzi facevano largo uso della televisione. Internet però ha aperto la strada a una genìa di nuovi manipolatori. E il libro di Holiday consente di rendersene conto in modo documentato. Con un caveat che assomiglia al paradosso del cretese che dichiara “tutti i cretesi sono mentitori”. Ma questa è un’altra storia.

http://blog.debiase.com/2014/04/17/ryan-holiday-credimi-la-manipolazione-della-realta-genera-realta/


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spadaccinonero
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grazie per la segnalazione hel 8)


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Truman
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Conviene comunque tenere sempre presenti i testi sacri:

Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso. (Guy Debord, da La società dello spettacolo).

Non è un gioco di parole, è una citazione Hegeliana capovolta, sempre se fosse possibile capovolgere la sintesi di tesi ed antitesi.
D'altro canto, sembra dire Debord che anche il vero è costretto ad esprimersi tramite i vestiti, le metodologie, le tecniche del falso.
Forse si capisce meglio con un esempio: tutti sanno che la televisione è menzogna, eppure il M5S con lunga sofferenza ha capito che bisognava andare in TV per arrivare alle masse. Non importa se la TV è menzogna, bisogna saperla usare. E ciò vale anche per gli altri media.


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spadaccinonero
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Conviene comunque tenere sempre presenti i testi sacri:

Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso. (Guy Debord, da La società dello spettacolo).

Non è un gioco di parole, è una citazione Hegeliana capovolta, sempre se fosse possibile capovolgere la sintesi di tesi ed antitesi.
D'altro canto, sembra dire Debord che anche il vero è costretto ad esprimersi tramite i vestiti, le metodologie, le tecniche del falso.
Forse si capisce meglio con un esempio: tutti sanno che la televisione è menzogna, eppure il M5S con lunga sofferenza ha capito che bisognava andare in TV per arrivare alle masse. Non importa se la TV è menzogna, bisogna saperla usare. E ciò vale anche per gli altri media.

il 5s sapeva fin dall'inizio quando evitarla e quando no...

facevano parte della menzogna fin dall'inizio

la fortuna del 5s stava nella sua natura ambigua, chi era di sx pensava che il 5s fosse di sx e lo stesso dicasi per i destri

i più non erano in grado di capire la sua natura in quanto il 5s non si esprimeva a chiare lettere su determinati concetti (basti pensare alla loro posizione sullo ius soli)

il 5s è stato una psyop riuscitissima, sono riusciti a far breccia nel cuore dei più fingendosi ciò che erano e cosa no, il non apparire è stato più che fondamentale in quanto l'elettore medio si faceva un'idea del 5s in base alle PROPRIE idee e non a quelle del 5s, della serie : un viaggione mentale simile a quello di una donna che ammicca, tu credi che questa sia interessata a te, ti immagini sposato e con un futuro roseo assieme a lei e una volta vicino questa ti volta le spalle appena le dici qualcosa

non a caso la debacle a 5stelle(e strisce) comincia proprio nel momento in cui appaiono in tv e fuoriescono pubblicamente nomi dal cilindro come mortadella e personaggi della sinistra ipercapitalista/mondialista filo nato/onu

da tempo ritengo che il 5s non serva più allo scopo, scomparirà del tutto mettendosi all'ombra del nuovo pifferaio magico eccelsamente diretto dai servizi

saluti


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la fortuna del 5s stava nella sua natura ambigua, chi era di sx pensava che il 5s fosse di sx e lo stesso dicasi per i destri

Allora mi sbagliavo!! Pensavo e penso che fossero/siano soltanto degli idioti.

i più non erano in grado di capire la sua natura in quanto il 5s non si esprimeva a chiare lettere su determinati concetti (basti pensare alla loro posizione sullo ius soli)

Lo sostiene anche l'ISTAT.

un viaggione mentale simile a quello di una donna che ammicca, tu credi che questa sia interessata a te, ti immagini sposato e con un futuro roseo assieme a lei e una volta vicino questa ti volta le spalle appena le dici qualcosa.

Ammicca perché soggetta a tic.


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spadaccinonero
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notasi l'aggettivo dispregiativo "casualmente" in rosso

😉


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