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family day: Totò Riina chiede di partecipare


paolodegregorio
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- family day: Totò Riina chiede di partecipare -
a cura di Paolo De Gregorio – 10 maggio 2007

Probabilmente, come per il Panda, si difende un soggetto in via di estinzione.
La famiglia è in crisi irreversibile perché in un mondo edonista, consumista, con poco ottimismo sul futuro, con il lavoro incerto e precario, il grave peso che essa rappresenta non costituisce più un obiettivo, né un ideale.
Da anni assistiamo all’esponenziale aumento di divorzi, separazioni, consuetudine all’adulterio, incapacità di educare i figli, violenze che maturano proprio nell’ambiente familiare, che vanno da quelle sessuali a vendette per gelosia, uccisione di figli, uccisioni di congiunti per impossessarsi dell’eredità, emarginazione degli anziani genitori in case di riposo.
E non bisogna dimenticare i biechi calcoli economici dei matrimoni e dei divorzi per interesse, che ingrassano avvocati specialisti della materia, che fanno dei figli una merce di scambio, e scavano rancori profondi e sfiducia tra il genere maschile e quello femminile.
I preti e i loro servi politici saranno alla manifestazione del 12 Maggio a difendere tutto questo, senza domandarsi il perché di tanta infelicità e violenza. Tutti insieme per cercare di puntellare un istituto che è la cellula fondamentale degli egoismi, cellula che perpetua la ricchezza e le classi sociali, che per i poveracci è l’ultimo rifugio a fronte di uno Stato che ti abbandona se sei povero, anziano e senza lavoro.
Destra e sinistra proteggono la famiglia non perché ritengono che sia la migliore soluzione per le esigenze individuali (infatti molti di questi strenui difensori sono divorziati, libertini, gay), ma perché è un ammortizzatore senza il quale lo stato sociale dovrebbe erogare servizi per tutti, dagli asili nido alle mense, agli assegni di maternità, all’assistenza domiciliare per gli anziani.
La esagerata ed impropria crociata della Chiesa contro i DICO, non ha nulla di spirituale, né di religioso (campo entro il quale è legittimo un intervento vaticano), ma vuole impedire che dei vantaggi MATERIALI, che normalmente vengono goduti all’interno del matrimonio, vengano estesi anche a chi non si sposa (tipo la reversibilità della pensione,l’assistenza sanitaria,il subentrare nell’affitto,l’eredità) perché non si fidano della saldezza dei principi delle loro pecorelle,che potrebbero strafregarsene di quello che dicono i preti, e intraprendere rapporti interpersonali più liberi, ma con qualche garanzia quando questi si trasformano in convivenza.
Comunque la tendenza a non fare più della famiglia lo scopo della propria vita è una delle poche luci che si vedono nel panorama sociale, cosa che prelude ad una necessaria e lungimirante diminuzione delle nascite, dove le persone normali e di buon senso si accorgono che viviamo in un mondo sovraffollato e l’ecosistema non regge più questo peso, mentre industriali e preti vogliono uno “sviluppo infinito”, fatto di più figli, più consumi, più inquinamento.
La cattolicissima Italia, fregandosene dei diktat vaticani, ha approvato a maggioranza leggi ben più pesanti da un punto di vista dottrinale, come il divorzio e l’aborto, e quelle regolette dei DICO, che già riguardano milioni di persone, passeranno come è già successo in Europa, e sarà poi giusto che i cittadini chiedano che siano rivisti il Concordato e le leggi a favore della Chiesa, perché al massimo le si può concedere una parte del finanziamento pubblico dei partiti politici, visto che da partito si comporta.
La mobilitazione vaticana del family day ha l’appoggio di tutta la destra politica (che oggi si estende al partito democratico), della mafia (che di famiglia se ne intende), e ha lo scopo più ampio di marginalizzare i fermenti progressisti che vengono dalla società reale, che oggi non hanno rappresentanza politica, e questo è il vero problema che viene messo a nudo.
Finchè non si avrà la capacità di rappresentare un progetto di società alternativa e antagonista a quello attuale, ossia quello della trasformazione della economia da distruttiva a compatibile con la vita, chiedere il totale disarmo e trasformare le spese militari in spese per l’ambiente e la salute, non tollerare più basi militari straniere sul nostro territorio, a non partecipare MAI PIU’ ad operazioni militari comunque mascherate, fermare il fenomeno dell’immigrazione che fa nuovi schiavi e crea problemi a chi nelle periferie vive, noi non avremo rappresentanza politica e dobbiamo considerare tutti i partiti esistenti, tutti coloro che hanno votato a favore della guerra all’Afghanistan, complici di questo sistema.
La FAMIGLIA dei partiti ha creato figli degeneri. Divorziamo da loro!
Paolo De Gregorio


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remo
 remo
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Eccoti ancora a sproloquiare. Tu sommo esempio di coloro che, infarciti di pregiudizi fino al midollo e carenti di informazioni fino alle ossa, continuano a scrivere stupidaggini disarticolate perfino sotto il profilo della logica. Infatti, strano a dirsi, il tuo prologo è sensato.
La famiglia è in crisi a seguito del materialismo e dell'egoismo che è diventato, in una società ricca o post ricca, il vulnus della sua essenza. Una persona razionale, logica al modo dell'antica e saggia razionalità greca a questo punto concluderebbe che è necessario al fine di ripristinare un corretto sviluppo della società intervenire per eliminare quei fattori che propagandano materialismo ed egoismo.
Ma tu no. Tu non hai logica e non conosci cosa sia razionalità e dunque che fai? Te la prendi con la Chiesa ignorando che Fu Gesù Cristo a tuonare contro divorzio e volontà di dividere l'unione famigliare. Appoggi le istanze della lobby gay composta da soggetti psichiatricamente instabili e deviati, e dulcis in fundo pretendi che si dia il colpo di grazia alla famiglia tradizionale accelerando così il processo di dissoluzione della società civile verso il caos.
Per caso sei un massone? Uno di quelli che crede che "ordo ab chao"? Magari uno di quelli che neanche si rende conto della manipolazione insita in tal motto? O semplicemente ha le idee tremendamente confuse tali da non riuscire a completare un sillogismo di elementare semplicità?
In una società materialista la famiglia è in crisi ma questi brutti preti vorrebbero difendere i privilegi materiali che invece dovrebbero essere estesi agli effeminati? Ma li leggi i giornali? Non sai che la famiglia italiana è la più tartassata fiscalmente in Europa? E nonostante tutto continua ad essere la scelta primaria delle coppie NORMALI più che nel resto d'Europa? Quali sarebbero i privilegi materiali? Estendere la reversibilità a persone che cambiano di partner secondo i loro stessi sondaggi almeno una decina di volte l'anno? Questi non sono privilegi, bensì spese sociali a carico dell'intera comunità. Vogliamo essere liberi? Ebbene diamo la libertà a chi vuole di contribuire fiscalmente per tali istanze e a chi non vuole di non farlo. Vogliamo scommettere che tali lobby non prenderebbero un centisimo di euro? Esercitiamola fino in fondo questa libertà...ma mi sorge un dubbio che la libertà del popolo sia il nemico principale di quei politicanti massoni che governano uniti ai fratelli dell'altra sponda.


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paolodegregorio
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- Chiesa e destra uniti contro i DICO –

Voglio commentare solo una frase della valanga di amenità che in questi giorni
diluviano dalla cattedra papale (da incorniciare quella che dice “no ai media che ridicolizzano la verginità prima delle nozze”), ed è questa “divorzio e unioni civili sono ferite per la società”.
Non avrei avuto nulla da ridire se il Papa avesse sostenuto che divorzio e unioni civili sono vietate ai cattolici, e nell’ambito della enorme “libertà religiosa” di cui gode la Chiesa, si spronassero i cattolici ad essere da esempio non ricorrendo al divorzio, né alla convivenza (e ci sarebbe tanto da predicare!).
Questi sono i confini entro i quali uno stato laico può accettare la propaganda ecclesiale, perché la “SOCIETA’” a cui si riferisce il Papa, considera a maggioranza un PROGRESSO CIVILE il fatto che ci siano divorzio, aborto, come è stato dimostrato votando a favore di questi provvedimenti.
Mentre nessuno vuole imporre ai cattolici di divorziare o abortire,vi è una violenta ingerenza nel dibattito politico italiano, dove peraltro i cattolici sono ampiamente rappresentati, per impedire che passi il provvedimento dei DICO (ex PACS), che è una normativa laica, già presente in Europa, che tende solo a venire incontro a persone che già convivono di fatto, e questo è un fenomeno sociale in forte espansione.
L’integralismo di Ruini, ora accentuato dalla cattedra di Ratzinger, è intollerabile e sortirà solo l’effetto di generare anticlericalismo, ma nella battaglia che si farà bisognerà far emergere che i laici, compresi gli omosessuali, non hanno alcun bisogno di definire “famiglia” la loro convivenza, una famiglia di serie B, che si confonde con quella cattolica, ma devono rivendicare con orgoglio lo status di liberi conviventi, e lottare per ottenere, non come singoli, ma come categoria di cittadini, quei diritti elementari quando le convivenze sono stabili e durature.
Vi deve essere una netta distinzione tra i due istituti, matrimonio o convivenza, nessuna confusione è possibile,ma in uno stato laico, farci raccontare dal Vaticano
che è un “vulnus” sociale la realtà che esistono le coppie di fatto (di qualunque specie), è intollerabile e oscurantista.
Ma la cosa più vergognosa è l’equilibrismo ipocrita del governo Prodi che cerca di rimuovere il problema, aiutato da una “sinistra radicale” che non lo incalza e non pretende che la questione sia affrontata e risolta. Da chi ha ingoiato il raddoppio della base Usa di Vicenza, il rifinanziamento della guerra all’Afghanistan, che non si sia fatta una legge seria sul conflitto d’interesse, c’è poco da aspettarsi, e solo la mobilitazione diretta e la partecipazione politica dei cittadini interessati può risolvere il problema.
Paolo De Gregorio


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