Fascismo uguale leg...
 
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Fascismo uguale leghismo

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Rosanna
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E la guerra che i fascisti hanno fatto agli altri italiani per 20 anni: olio di ricino, confino, leggi razziali, politica militarizzata poi sfociata nella guerra, delitto Matteotti, torture ai partigiani, lasciati impiccati accanto agli alberi o lungo le strade per giorni, deportazioni tedesche repubblichine, brigata nera, come la chiami?

fratellanza sociale?

Mi sapresti dire chi ha cominciato per primo suscitando la nascita del fascismo?
Se hai studiato questa la sai.

E smettiamola una volta per tutte di presentare sempre i partigiani come brava gente...si leggano i libri sui crimini di cui si sono macchiati prima di sputare le solite scemenze!!!

Stiamo giocando ad un gioco infantile? Chi ha cominciato per primo?
La storia procede secondo le regole del salto della corda, della corsa nei sacchi, dell'allegro chirurgo?
Chi ha cominciato per primo?
Ma che domanda è?

Sai chi ha cominciato per primo? Adamo ed Eva, quindi se vogliamo giocare forse è meglio giocare a MONOPOLI, quello è l'unico gioco che conta oggi, come al tempo del fascismo, che guarda caso era sostenuto dal capitale agrario e finanziario.

Scusa ma io la tua domanda non l'ho capita, ma voi non avete risposto alle mie di domande. Comunque ha ragione haward, meglio finirla qui, dato che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, né dibattere, né dialogare ...


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Kansimba
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Scusa Radisol ma come ti viene in mente di scrivere una frase del genere " gli
aderenti alla Rsi avessero, dal punto di vista
storico, torto marcio"?


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radisol
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E la guerra che i fascisti hanno fatto agli altri italiani per 20 anni: olio di ricino, confino, leggi razziali, politica militarizzata poi sfociata nella guerra, delitto Matteotti, torture ai partigiani, lasciati impiccati accanto agli alberi o lungo le strade per giorni, deportazioni tedesche repubblichine, brigata nera, come la chiami?

fratellanza sociale?

Mi sapresti dire chi ha cominciato per primo suscitando la nascita del fascismo?
Se hai studiato questa la sai.

E smettiamola una volta per tutte di presentare sempre i partigiani come brava gente...si leggano i libri sui crimini di cui si sono macchiati prima di sputare le solite scemenze!!!

Come i ragazzini ... "Ha cominciato lui" ...

Certo, ci fu il cosiddetto "biennio rosso" ... un confusissimo "magma sociale", in parte provocato dall'esaltazione dovuta alla rivoluzione russa ... in parte una risposta alle drammatiche condizioni sociali post-guerra ... in sè nulla di particolarmente "rivoluzionario", i "socialisti massimalisti" che in gran parte lo guidarono, tutto erano meno che rivoluzionari conseguenti ... più che altro vaghi ( e spesso avventuristi) agitatori sociali ... insomma un gran casino di tipo soprattutto "sindacale" anche se farcito da grandi ed assai improbabili propositi di palingenesi rivoluzionaria ...

Il fascismo, che in parte proveniva pure esso da questo "magma sociale" ... penso ai "sindacalisti rivoluzionari" soreliani ma anche allo stesso segretario allora della Cgil che poi aderì, come se niente fosse, al fascismo .... a dimostrazione della estrema confusione epocale di cui parlavo ... fu alla fine la risposta reazionaria, ben foraggiata da agrari ed industriali e dalle stesse forze tradizionali borghesi/liberali, a tutto questo ... un "tutto questo" comunque già abbondantemente rientrato per oggettiva insipienza di chi quel movimento dirigeva ... vero che Mussolini e buona parte del gruppo dirigente fascista non erano affatto ideologicamente dei "liberisti" come lo erano invece i padroni che li finanziavano ... e che una volta giunti al potere, sia pure svariati annetti dopo la Marcia su Roma ... prima del 1925 fecero provvedimenti in economia veramente ultra-liberisti ... si posero anche il problema della costruzione, sia pure in forma tutta caritatevole/autoritaria, dei primissimi embrioni di "stato sociale" ... rimane il fatto che al governo ci andarono con il pieno appoggio, e col totale foraggiamento, delle forze economiche allora al potere ... e della stessa monarchia sabauda e del Vaticano ...

Quindi il discorso "chi ha cominciato ?", da un punto di vista dell'analisi storica, è sempre ed oggettivamente una barzelletta ...

Del resto Hitler, nel decennio successivo, invece arrivò al potere quando i rivoluzionari marxisti tedeschi ( ben più seri e determinati di quelli nostrani) erano già stati sconfitti ed annientati anche fisicamente dai socialdemocratici di Noske ... ed il nazismo fu certamente più una conseguenza delle assurde "sanzioni di guerra" imposte alla Germania da Francia ed Inghilterra che non una reazione al "pericolo comunista" ormai del tutto inesistente in quel Paese .... in quel caso, allora, "chi ha cominciato ?" ... vogliamo partire ogni volta da Adamo ed Eva ?


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radisol
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Scusa Radisol ma come ti viene in mente di scrivere una frase del genere " gli
aderenti alla Rsi avessero, dal punto di vista
storico, torto marcio"?

Beh ... era una oggettiva battaglia persa in partenza ... con gli Alleati già a Napoli .... ed era del tutto impensabile una ipotesi di "riconquista" del Sud ... al massimo i nazifascisti si posero il problema di ritardare l'arrivo a Roma degli Alleati ... e comunque era evidente che, anche se la Rsi fosse resistita un pò di più, si sarebbe trattato oggettivamente di un qualcosa di ormai del tutto subordinato ai tedeschi ...

E comunque, insieme alle sconfitte sui vari fronti militari ( spesso si tende strumentalmente a dimenticare quello russo), ormai si era fatta largo, nell'opinione pubblica italiana, una idea, sia pure molto confusa, di "democrazia" ... impensabile quindi, e non solo sul piano strettamente militare, l'idea di un qualche tipo di "ritorno" della dittatura ...

E questo è, da un punto di vista di analisi storica, il "torto marcio" ... la Rsi non aveva la minima possibilità di "vincere" ... e comunque era ormai una creatura tedesca ...

Questo però non vuol dire che non ci fu in Italia, nel 1943/45, anche una "guerra civile" tra italiani .... e, soprattutto al Nord ma in parte anche nei nove mesi dell'occupazione tedesca a Roma, anche una "guerra di classe" ... e non soltanto quindi il falso storico della "guerra nazionale" contro i tedeschi che in molti, in primis il Pci, hanno cercato di contrabbandare ... ovviamente questo a fini politici legati alle dinamiche dei decenni successivi ... in fondo l'idea piccista del "compromesso storico" non nasce certo solo nel 1973 con Berlinguer ... c'è sempre stata, nella logica togliattiana, sin da quel marzo 1944 quando il Migliore, ben cosciente dei termini di Yalta, approdò a Napoli proveniente da Mosca ... e la retorica oleografica della "unità nazionale contro l'invasore" era del tutto funzionale a questo tipo di impostazione ...


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Anonymous
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Radisol, sì, facciamo come i bambini per i quali ha torto chi ha cominciato per primo e lo squadrismo fu un'invenzione "dei rossi" che pensarono bene di usare violenza anche contro i contadini che si rifiutavano di aderire ad un partito ed ad un sindacato atei spianando così la strada al fascismo.
Dopodichè, ovviamente anche io rigetto il fascismo che viene a compromessi con la monarchia e la chiesa abiurando le sue origini socialiste ed anticlericali, anche io sono per la democrazia etc.


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Kansimba
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Più che torto marcio io direi che non avevano praticamente nessuna probabilità di vittoria. Messa così sembrava volessi fare il solito pistolotto della superiorità morale della resistenza.
Anche perchè analizzando il fenomeno partigiano (non la resistenza in toto) fu effettivamente piuttosto limitato numericamente e poco significativo militarmente.
I partigiani erano qualche decina di migliaia contro le centinaia di migliaia (si parla anche di un milione) di militi della RSI.
Questo per dire che ancora dopo 70 anni c'è chi crede che i partigiani abbiano liberato l'Italia...


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MarioG
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Scusa Radisol ma come ti viene in mente di scrivere una frase del genere " gli
aderenti alla Rsi avessero, dal punto di vista
storico, torto marcio"?

Beh ... era una oggettiva battaglia persa in partenza ... con gli Alleati già a Napoli .... ed era del tutto impensabile una ipotesi di "riconquista" del Sud ... al massimo i nazifascisti si posero il problema di ritardare l'arrivo a Roma degli Alleati ... e comunque era evidente che, anche se la Rsi fosse resistita un pò di più, si sarebbe trattato oggettivamente di un qualcosa di ormai del tutto subordinato ai tedeschi ...

E comunque, insieme alle sconfitte sui vari fronti militari ( spesso si tende strumentalmente a dimenticare quello russo), ormai si era fatta largo, nell'opinione pubblica italiana, una idea, sia pure molto confusa, di "democrazia" ... impensabile quindi, e non solo sul piano strettamente militare, l'idea di un qualche tipo di "ritorno" della dittatura ...

E questo è, da un punto di vista di analisi storica, il "torto marcio" ... la Rsi non aveva la minima possibilità di "vincere" ... e comunque era ormai una creatura tedesca ...

E' la classica prospettiva hegeliana: torto marcio in quanto dal lato perdente della storia. Prospettiva legittima, basta chiarirsi.
Riguardo alle prospettive perse in partenza, penso che dopotutto se ne rendessero conto. Gli ultimi provvedimenti del governo repubblicano erano in effetti tesi a lasciare una certa eredita' di riforme sociali. Anche queste poi rivelatesi illusorie (questo valga anche a proposito dell"idea confusa di democrazia"). Riguardo al ritorno alla dittatura, non era certo il programma della RSI quello del ritorno al ventennio.
Infine, riguardo alla repubblica pupazzo dei tedeschi, beh... ironia della sorte, e' cio' che e' realmente avvenuto nel campo opposto, quello del supposto lato (hegelianamente) giusto della storia. Se si comparano la rsi a nord e il regno del sud, sotto questo aspetto, la prima ne esce decisamente meglio, a cominciare dalla questione monetaria. Una situazione che si e' cristallizzata anche nel dopoguerra, con un accordo di 'armistizio' che dopo 70 anni ha ancora clausole segrete, che non possono essere rese pubbliche tanto vergognosamente umilianti. E 70 anni vogliono dire qualcosa in ambito storico.
Quindi, hegelianamente parlando, non vedo anche nel campo opposto null'altro che torto marcio.


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radisol
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No ... se si esclude la situazione tutta particolare di Napoli e, in misura minore, prima ancora di Bari .... con una vera e propria rivolta di popolo .... i partigiani, che furono comunque, come ruoli riconosciuti, circa 120.000 ... ma comunque certo una minoranza .... non furono loro a liberare l'Italia .... ed anche nelle città del nord che si liberarono da sole, questo avvenne solo un giorno o due prima dell'arrivo delle truppe angloamericane .... e quindi sotto la decisiva pressione di questo arrivo imminente ...

Però credo pure che, se non ci fosse stata una Resistenza così tenace .... tutti gli eserciti guerriglieri della storia erano per forza di cose minoritari .... ci saremmo tenuti non solo la monarchia sabauda ... ma che avremmo anche avuto un trattamento peggiore da parte degli Alleati poi nel dopoguerra ... ed anche una democrazia assai più limitata ... come indubbiamente fu, ad esempio, per lunga pezza in Germania .... coi comunisti fuorilegge ... e con una "sinistra" socialdemocratica assai timorosa di non urtare suscettibilità del potere economico che aveva in larga parte appoggiato il nazionalsocialismo hitleriano ...

Quindi la Resistenza, con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni ... ed anche al netto delle "oleografie" strumentali ... fu comunque molto utile poi per costruire, con una certa relativa dignità nazionale, un sistema democratico, per quanto certo imperfetto, a guerra finita .... sistema democratico, è bene ricordarlo, di cui usufruirono pressochè subito anche i reduci della Rsi, opportunamente amnistiati da Togliatti ...

Il paragone numerico poi dei partigiani con gli "arruolati" nella Rsi è del tutto fuori luogo ... quello della Rsi era un esercito regolare con regolari anche gli stipendi, per quanto non certo enormi ... e con regolari armamenti, alloggiamenti, pasti garantiti e quant'altro .... ed in parte significativa rispondeva pure ad una "leva obbligatoria", anche se largamente disertata .... i partigiani, invece, erano tutti volontari ... e, per quanto i numeri possano essere stati artatamente gonfiati alla fine delle ostilità ... certamente di partigiani "farlocchi" o comunque dell'ultimora ce ne furono sicuramente parecchi ... il paragone numerico, come dicevo, tra un esercito regolare ed uno clandestino e guerrigliero, non può assolutamente essere fatto ...


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MarioG
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No ... se si esclude la situazione tutta particolare di Napoli e, in misura minore, prima di Bari .... con una vera e propria rivolta di popolo .... i partigiani, che furono comunque, come ruoli riconosciuti, circa 120.000 ... ma comunque certo una minoranza .... non furono loro a liberare l'Italia ....

Però credo pure che, se non ci fosse stata una Resistenza così tenace .... tutti gli eserciti guerriglieri della storia erano per forza di cose minoritari .... ci saremmo tenuti non solo la monarchia sabauda ... ma che avremmo anche avuto un trattamento peggiore da parte degli Alleati poi nel dopoguerra ... ed anche una democrazia assai più limitata ... come indubbiamente fu, ad esempio, per lunga pezza in Germania .... coi comunisti fuorilegge ... e con una "sinistra" socialdemocratica assai timorosa di non urtare suscettibilità del potere economico che aveva in larga parte appoggiato il nazionalsocialismo hitleriano ...

Quindi la Resistenza, con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni ... ed anche al netto delle "oleografie" strumentali ... fu comunque molto utile poi per costruire, con una certa dignità nazionale, un sistema democratico, per quanto certo imperfetto, a guerra finita .... sistema democratico, è bene ricordarlo, di cui usufruirono pressochè subito anche i reduci della Rsi ...

Il paragone numerico poi con gli "arruolati" nella Rsi è del tutto fuori luogo ... quello della Rsi era un esercito regolare con regolari anche gli stipendi, per quanto non certo enormi ... e con regolari armamenti, alloggiamenti, pasti garantiti e quant'altro .... ed in parte significativa rispondeva pure ad una "leva obbligatoria", anche se largamente disertata .... i partigiani, invece, erano tutti volontari ... e, per quanto i numeri possano essere stati artatamente gonfiati alla fine delle ostilità ... certamente di partigiani "farlocchi" o comunque dell'ultimora ce ne furono sicuramente parecchi ... il paragone numerico, come dicevo, non può assolutamente essere fatto ...

Invece puo' e deve essere fatto. Altrimenti si rischia di arrivare a conclusioni assurde come quella della signora di sopra, secondo cui, il fatto che 'i gggiovani' hanno abbandonato il regime e sono entrati nella resistenza e' li a testimoniare il fallimento di tutto il ventennio precedente etc. etc.
Che puo' anche aver fallito, solo che sbaglia "testimoni".
Semplicemente si dimenticano le scelte che non fanno comodo.
Fatto sta che gia' le formazioni piu' o meno volontarie dell'esercito repubblicano non furono le meno esigue rispetto a quelle dell'altro campo.
Lei puntualizza poi che c'era la leva obbligatoria, come a dire che quelli di leva vanno scartati a priori. E va bene. Poi pero' dice che c'erano molte diserzioni, quindi in qualche modo contraddicendosi rispetto alla precedente svalutazione. D'altra parte se c'erano diserzioni e' ovvio che una parte dei 120.000 che lei considera vanno ascritti appunto al ruolo dei disertori, cioe' di chi sceglie di non combattere, piuttosto che di 'resistere' deliberatamente.


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radisol
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E' veramente curioso come ancora, a distanza di tanti anni ... peraltro direi che siamo largamente "off topic" rispetto all'articolo iniziale, basato sulla sostanziale "sinonimia", in lingua tedesca, delle nostre parole "fascio" e "lega" ... si discetti su questo argomento ... con tanta animosità appunto "partigiana", da una parte e dall'altra ...

Ho già detto che quella fu anche una "guerra civile" tra italiani ... ed anche se ufficialmente questa tesi non fu mai accettata dai partiti antifascisti ... è innegabile che la subitanea amnistia peraltro ad opera dell'allora segretario del Pci oltre che ministro della giustizia ... ne testimonia invece un riconoscimento "de facto" in questo senso sin da subito dopo la fine delle ostilità ... si amnistia di corsa un esercito opposto e nemico cui si riconosce però piena dignità belligerante ... e non certo invece una volgare banda di ladri ed assassini " al soldo dello straniero invasore" ...

Ed ho già detto che è una gran cazzata la lettura "oleografica" ... "tutti uniti contro l'invasore straniero" .... lettura tesa più a giustificare i contorsionismi di linea nei decenni successivi di un Pci fortissimo nei numeri ma oggettivamente "bloccato" dagli accordi di Yalta che non appunto una compiuta analisi storica, sia pure fatalmente "di parte" ... così come ho detto pure che se anche la "unità antifascista" sostanzialmente resse alla prova dei fatti ... l'episodio circoscritto di Moranino non basta certo a smentirla ... e quanto avvenne al confine orientale creò bei casini anche tra i comunisti filo-titini e quelli invece più "nazionali" di Vidali ... figuriamoci poi tra filo-titini ed "inglesi" della Osoppo ... ma che, per la particolarissima situazione che si venne a configurare in Friuli, questa zona non può essere certo eletta a situazione/campione del resto del territorio italiano ... comunque certo contraddizioni enormi, e non solo di tipo meramente ideologico ma anche di pura strategia e tattica militare, nella Resistenza ce ne furono e come ...

Così come certamente ci furono partigiani VERI, gente che ha veramente rischiato tutto ... ma anche gente, pressochè tutti i democristiani ad esempio, che semplicemente si era rifugiata nei conventi ma che, solo per aver forse partecipato a qualche "riunione cospirativa", si è poi ritrovata riconosciuta nei ranghi dell' "esercito di liberazione nazionale" ...

Per cui certamente i 120.000 partigiani ufficiali furono in realtà significativamente di meno ... mio padre, all'epoca diciottenne e fervente monarchico, uno che in vita sua ha poi pressochè sempre votato a destra anche se mai per il Msi ... si ritrovò nel dopoguerra un attestato di "partigiano" solo perchè, lavorando a Roma al cimitero del Verano, prendeva insieme ad altri suoi colleghi nota di dove i tedeschi seppellivano anonimamente i fucilati di Forte Bravetta, cosa che poi permise, a fine guerra, di recuperare quei resti e dargli degna sepoltura ...ed anche di scoprire che a qualcuno, prima di fucilarlo, i nazifascisti avevano simpaticamente mozzato le mani o cavati gli occhi ... certo comunque quindi non un "combattente partigiano" nel senso letterale del termine, anche se comunque per quel gesto di "pietas umana" mio padre la vita l'ha rischiata lo stesso ... ma anche se fossero stati veramente 120.000 erano comunque una infima minoranza .... come del resto tutti i gruppi di guerriglia o anche solo "cospirativi" della intera storia dell'umanità ...

E certamente non si può fare un paragone numerico con un esercito regolare, anzi in parte significativa anche "di leva" ... perchè, se è vero che i disertori furono più della metà dei richiamati ... si arrivò, per la penuria di arruolamenti, da parte della Rsi, a richiamare persino i 17enni ... è altrettanto vero che poco meno della metà di questi richiamati, invece comunque ai distretti militari si presentarono regolarmente ... poi certo ci furono pure quelli che disertarono dopo essersi regolarmente arruolati ... e non pochi di questi, a differenza di quelli "imboscati" sin dall'inizio, passarono invece direttamente tra i partigiani ... ma insomma non è che prima o dopo nella Rsi disertarono tutti ... anche questa è una cazzata tesa appunto alla lettura strumentale e successiva del "tutti uniti contro il tedesco" ... che è appunto un falso storico ... ma è altrettanto un falso storico il dire che addirittura la maggioranza degli italiani era con la repubblichetta di Mussolini ... che alla fine invece si ritrovò veramente solo come un cane e abbandonato pure dagli stessi nazi in ritirata ...

Però, una volta chiariti tutti questi punti, personalmente non mi sembro affatto "allineato" alla "vulgata" classica ed appunto "oleografica" sulla Resistenza ... sul "tutte le ragioni da una parte e tutti i torti dall'altra" .... tuttaltro ...

Eppure, nonostante questo, vengo trattato lo stesso manco fossi l'Anpi ... o uno storico ufficiale del Pci anni cinquanta in stile Paolo Spriano ...

Cosa che mi fa pensare quindi che una "storia condivisa" su quel periodo in Italia non sarà mai possibile ... cosa si pretende, che si dicesse oggi che fascisti e nazisti avevano pure piena ragione e gli antifascisti invece tutto il torto ? Mi pare francamente una gran bella pretesa ... e che comunque, come pretesa, non va certo nel senso della conclamata "pacificazione" ... anzi, direi tutto il contrario ... non è certamente una bella regola quella secondo cui "la storia la scrivono i vincitori" ... però nemmeno si può pretendere che a dettar legge sull'analisi storica siano oggi invece i "vinti" ... che poi mi riesce anche difficile considerare i comunisti del Pci , con tutti i loro innegabili difetti, o anche in genere i "partigiani de sinistra" ...tra i certi "vincitori" di allora ... ed i fascisti invece, subito reintegrati quasi tutti nei posti di potere, magari dopo una rapida capriola tra le file democristiane, come tra i certi "vinti" di quella contesa ...

Per cui, continuiamo pure così ad oltre 70 anni di distanza ... forse anche per questo siamo il cesso di paese che siamo ... e che probabilmente meritiamo ampiamente di essere ...


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Anonymous
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Bah. É vomitevole leggere come molti lettori qui stuprino la storia sottilmente finendo per abbracciare le tesi alla Violante, quelle che riabilitano i "ragazzi di Salò", che, poverini, scelsero di stare dalla parte sbagliata loro malgrado. Come è vomitevole questo mettere tutto sullo stesso piano con la famosa solfa che "entrambe le parti commisero crimini" (dimenticandosi che esistevano vittime - il popolo italiano- e aggressori - il regime fascista -). Col cazzo. Bisogna dire chiaro e forte come fa Rosanna che la scelta GIUSTA la fecero quelli come suo padre e punto.
Poi, i partigiani furono strumentalizzati e manipolati dai comunisti stalinisti e dagli alleati? Certamente, ma questo nulla toglie alla nobiltá della loro scelta.


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MarioG
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E' veramente curioso come ancora, a distanza di tanti anni ... peraltro direi che siamo largamente "off topic" rispetto all'articolo iniziale, basato sulla sostanziale "sinonimia", in lingua tedesca, delle nostre parole "fascio" e "lega" ... si discetti su questo argomento ... con tanta animosità appunto "partigiana", da una parte e dall'altra ...

Ho già detto che quella fu anche una "guerra civile" tra italiani ... ed anche se ufficialmente questa tesi non fu mai accettata dai partiti antifascisti ... è innegabile che la subitanea amnistia peraltro ad opera dell'allora segretario del Pci oltre che ministro della giustizia ... ne testimonia invece un riconoscimento "de facto" in questo senso sin da subito dopo la fine delle ostilità ... si amnistia di corsa un esercito opposto e nemico cui si riconosce però piena dignità belligerante ... e non certo invece una volgare banda di ladri ed assassini " al soldo dello straniero invasore" ...

Ed ho già detto che è una gran cazzata la lettura "oleografica" ... "tutti uniti contro l'invasore straniero" .... lettura tesa più a giustificare i contorsionismi di linea nei decenni successivi di un Pci fortissimo nei numeri ma oggettivamente "bloccato" dagli accordi di Yalta che non appunto una compiuta analisi storica, sia pure fatalmente "di parte" ... così come ho detto pure che se anche la "unità antifascista" sostanzialmente resse alla prova dei fatti ... l'episodio circoscritto di Moranino non basta certo a smentirla ... e quanto avvenne al confine orientale creò bei casini anche tra i comunisti filo-titini e quelli invece più "nazionali" di Vidali ... figuriamoci poi tra filo-titini ed "inglesi" della Osoppo ... ma che, per la particolarissima situazione che si venne a configurare in Friuli, questa zona non può essere certo eletta a situazione/campione del resto del territorio italiano ... comunque certo contraddizioni enormi, e non solo di tipo meramente ideologico ma anche di pura strategia e tattica militare, nella Resistenza ce ne furono e come ...

Così come certamente ci furono partigiani VERI, gente che ha veramente rischiato tutto ... ma anche gente, pressochè tutti i democristiani ad esempio, che semplicemente si era rifugiata nei conventi ma che, solo per aver forse partecipato a qualche "riunione cospirativa", si è poi ritrovata riconosciuta nei ranghi dell' "esercito di liberazione nazionale" ...

Per cui certamente i 120.000 partigiani ufficiali furono in realtà significativamente di meno ... mio padre, all'epoca diciottenne e fervente monarchico, uno che in vita sua ha poi pressochè sempre votato a destra anche se mai per il Msi ... si ritrovò nel dopoguerra un attestato di "partigiano" solo perchè, lavorando a Roma al cimitero del Verano, prendeva insieme ad altri suoi colleghi nota di dove i tedeschi seppellivano anonimamente i fucilati di Forte Bravetta, cosa che poi permise, a fine guerra, di recuperare quei resti e dargli degna sepoltura ...ed anche di scoprire che a qualcuno, prima di fucilarlo, i nazifascisti avevano simpaticamente mozzato le mani o cavati gli occhi ... certo comunque quindi non un "combattente partigiano" nel senso letterale del termine, anche se comunque per quel gesto di "pietas umana" mio padre la vita l'ha rischiata lo stesso ... ma anche se fossero stati veramente 120.000 erano comunque una infima minoranza .... come del resto tutti i gruppi di guerriglia o anche solo "cospirativi" della intera storia dell'umanità ...

E certamente non si può fare un paragone numerico con un esercito regolare, anzi in parte significativa anche "di leva" ... perchè, se è vero che i disertori furono più della metà dei richiamati ... si arrivò, per la penuria di arruolamenti, da parte della Rsi, a richiamare persino i 17enni ... è altrettanto vero che poco meno della metà di questi richiamati, invece comunque ai distretti militari si presentarono regolarmente ... poi certo ci furono pure quelli che disertarono dopo essersi regolarmente arruolati ... e non pochi di questi, a differenza di quelli "imboscati" sin dall'inizio, passarono invece direttamente tra i partigiani ... ma insomma non è che prima o dopo nella Rsi disertarono tutti ... anche questa è una cazzata tesa appunto alla lettura strumentale e successiva del "tutti uniti contro il tedesco" ... che è appunto un falso storico ... ma è altrettanto un falso storico il dire che addirittura la maggioranza degli italiani era con la repubblichetta di Mussolini ... che alla fine invece si ritrovò veramente solo come un cane e abbandonato pure dagli stessi nazi in ritirata ...

Però, una volta chiariti tutti questi punti, personalmente non mi sembro affatto "allineato" alla "vulgata" classica ed appunto "oleografica" sulla Resistenza ... sul "tutte le ragioni da una parte e tutti i torti dall'altra" .... tuttaltro ...

Eppure, nonostante questo, vengo trattato lo stesso manco fossi l'Anpi ... o uno storico ufficiale del Pci anni cinquanta in stile Paolo Spriano ...

Cosa che mi fa pensare quindi che una "storia condivisa" su quel periodo in Italia non sarà mai possibile ... cosa si pretende, che si dicesse oggi che fascisti e nazisti avevano pure piena ragione e gli antifascisti invece tutto il torto ? Mi pare francamente una gran bella pretesa ... e che comunque, come pretesa, non va certo nel senso della conclamata "pacificazione" ... anzi, direi tutto il contrario ... non è certamente una bella regola quella secondo cui "la storia la scrivono i vincitori" ... però nemmeno si può pretendere che a dettar legge sull'analisi storica siano oggi invece i "vinti" ... che poi mi riesce anche difficile considerare i comunisti del Pci , con tutti i loro innegabili difetti, o anche in genere i "partigiani de sinistra" ...tra i certi "vincitori" di allora ... ed i fascisti invece, subito reintegrati quasi tutti nei posti di potere, magari dopo una rapida capriola tra le file democristiane, come tra i certi "vinti" di quella contesa ...

Per cui, continuiamo pure così ad oltre 70 anni di distanza ... forse anche per questo siamo il cesso di paese che siamo ... e che probabilmente meritiamo ampiamente di essere ...

Non volevo allargare il discorso, oltre i limiti della precisazione che ho fatto all'inizio sul paragone numerico. E in effetti non sono stato io ad allargarlo.
Come ho detto, serviva solo a precisare cose peraltro ovvie, ma che purtroppo non sono scontate per alcuni (non era il suo caso), che veleggiano secondo la rotta del "popolo" che si risveglia e caccia dopo vent'anni l'odiato regime (un misterioso prodotto di una qualche malia, un anti-popolo)


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radisol
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Se è per questo ... io sono convintissimo del fatto che se il fascismo non fosse entrato in guerra al fianco di Germania e Giappone ... e fosse invece rimasto neutrale come la Spagna di Franco ed il Portogallo di Salazar ... come del resto suggerivano importanti esponenti del fascismo, da Ciano a D'Annunzio .... e dicono, prima ancora, anche Balbo .... sarebbe continuato tranquillamente a stare al potere in Italia almeno fino alla morte naturale di Mussolini ... e magari pure "vezzeggiato", in funzione anticomunista, dagli Usa anche dopo la guerra come appunto avvenne per il regime franchista spagnolo ...

Fu certamente la guerra e la conseguente sconfitta bellica a fare la differenza ... ed a determinare la caduta, non solo militare ma anche nel favore degli italiani, del fascismo nel 1943/45 ...

Questo però non vuol dire certo, da parte mia, una qualche "riabilitazione" del regime fascista ... sia perchè la scelta di entrare in guerra fu comunque una libera scelta politica del regime ed in particolare di Mussolini ... così come, sempre per arruffianarsi Hitler, l'innaturale scelta "razziale" del 1938 in un paese in cui le comunità ebraiche erano state fino ad allora tra le più entusiastiche sostenitrici del regime ... sia perchè anche i regimi di Franco e Salazar, che pure si manifestarono all'epoca per essere molto più intelligenti, o se vuoi molto più "opportunisti", di Mussolini ... non è che siano proprio storicamente nelle mie corde ....

Ma vuol dire solo che un oggettivo "consenso" di massa al regime fascista italiano, soprattutto approssimativamente nel decennio 1928/38, indubbiamente c'era stato .... anche se, non essendoci elezioni ed opposizioni legittimate, non ne abbiamo mai potuto avere una prova storica inoppugnabile ... ma indubbiamente mi sento dire che questo "consenso" c'è stato ... e che senza entrata in guerra ed anche senza "leggi razziali" sarebbe realisticamente durato più a lungo .... tutto qua ...

Quindi, certamente non "un misterioso prodotto di una qualche malia, un anti-popolo" sin dalle origini ... ma, da un certo momento in poi è finito fatalmente per diventarlo ... anche se questo non significa certo che anche nel 1943/45 tutti gli italiani fossero "contro" il fascismo ... ma certamente a crederci erano rimasti in pochissimi .... credo francamente nemmeno tutti i "combattenti" della Rsi ... che infatti, nei giorni decisivi per la sorte finale di Mussolini, si volatilizzarono in massa anche loro ...


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Rosanna
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Bah. É vomitevole leggere come molti lettori qui stuprino la storia sottilmente finendo per abbracciare le tesi alla Violante, quelle che riabilitano i "ragazzi di Salò", che, poverini, scelsero di stare dalla parte sbagliata loro malgrado. Come è vomitevole questo mettere tutto sullo stesso piano con la famosa solfa che "entrambe le parti commisero crimini" (dimenticandosi che esistevano vittime - il popolo italiano- e aggressori - il regime fascista -). Col cazzo. Bisogna dire chiaro e forte come fa Rosanna che la scelta GIUSTA la fecero quelli come suo padre e punto.
Poi, i partigiani furono strumentalizzati e manipolati dai comunisti stalinisti e dagli alleati? Certamente, ma questo nulla toglie alla nobiltá della loro scelta.

Grazie bdurruti, ma dato che hai detto la verità, vedi che nessuno ti risponde? E dato che viviamo in un tempo postmoderno, in cui le verità autonome non devono più esistere, perché gestite dal potere e dal capitale, l'unica verità che ci è consentito di affermare, anche in un sito "complottista", è appunto quella voluta dal potere: le ragioni e i torti stavano da entrambe le parti, tutti commisero crimini, dunque nessuna responsabilità per nessuno.

E' come dire che la storia procede in maniera neutrale, senza che nessuno abbia responsabilità di quello che accade, ma questa tesi è assurda, e assolutamente non sostenibile, proprio perché priva di senso storico.


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Anonymous
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Non mi pare che qui qualcuno abbia fatto apologia di fascismo e/o collocato su un piano di parità fascisti e partigiani.

Si cerca solo di spiegare come, se il fascismo assunse le redini del potere qualche responsabilità per l'accaduto andrebbe addebitata anche ai compagni.

In secondo luogo, ritengo che si possa ad un tempo ritenere che i fascisti fossero dalla parte sbagliata della barricata e che si debba promuovere un clima di riconciliazione che, a mio modesto avviso, farebbe bene a tutti.

Tutto questo perchè l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio e noi abbiamo un disperato bisogno di un'Italia che sappia anche e soprattutto amare 😉


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