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Foibe: Quello che Cristicchi dimentica...

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ioparlo
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Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese.

di Piero Purini (guest blogger),
con una postilla di Wu Ming e una breve linkografia ragionata.

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16149


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radisol
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Cristicchi, che ho conosciuto personalmente, è bravo come cantautore e profondamente onesto intellettualmente.

Ed è anche inequivocabilmente di sinistra ed antifascista.

In questo caso ha fatto indubbiamente una cappellata pretendendo di togliere la vicenda delle foibe .... che comunque non riguardarono solo fascisti ma anche non pochi antifascisti di etnia italiana ed anche partigiani, vi invito a leggervi le prese di posizioni di allora del comunista Vittorio Vidali, il "Carlos" della guerra di Spagna .... dal contesto più generale che aveva già visto infamie similaried anche peggiori dell'esercito di occupazione italiana in Jugoslavia ...

Queste cose fatalmente succedono quando si ragiona ... ed è indubbio che anche l'esercito "comunista" titino ragionasse così .... in termini nazionalisti e non "di classe" .... per cui il "nemico" dei titini arrivati a Trieste del quale "vendicarsi" per le infamie subite divennero gli italiani in genere e non i soli fascisti ...

Però, da questo a "lapidare" Cristicchi proprio non ci sto ...


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leobudello
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Consiglio a tutti di leggere attentamente l'articolo, leggere qualcosa di onesto riguardo al discorso foibe non è un impresa facile... Personalmente lo farei girare per tutte le scuole di Trieste questo articolo, invece di vedere i bambini triestini che vengono rincoglioniti con frasi tipo:"Nel 1918 è avvenuto il RICONGIUNGIMENTO (!?!?!?) di Tireste all'italia........................................................


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bvzm1
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radisol ora non spariamo cazzate, Cristicchi si sta lapidando da solo. E sull'onestà intellettuale di uno che dice che la Cernigoi l'ha offeso e che non ha mai replicato sul merito a nessuna delle innumerevoli contestazioni che gli sono arrivare ho dei dubbi abbastanza profondi. E se permetti non basterà fare confusione su tempi e modi a risolvere la questione


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dana74
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Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese.

di Piero Purini (guest blogger),
con una postilla di Wu Ming e una breve linkografia ragionata.

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16149

certo ascoltiamo quelli che sostengono non solo che non ci sia mai stato, MA PERFINO che NELLE FOIBE C'è ANCORA POSTO

gente di merda che si dovrebbe essere eliminata. Quella che ha la pretesa di essere superiore a tutto e tutti MA DISCRIMINA I MORTI in base al credo politico quando sono stati uccisi CIVILI INDISCRIMINATAMENTE

VERMI si può essere solo vermi se questi sono i valori antifascisti, sono RIPUGNANTI


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dana74
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quello che Cristicchi dimentica è che crede che l'autoeletta parte sana del paese si sia aggiudicata il diritto di assassinare chi vuole ed esaltare genocidi politically correct in nome dell'eguaglianza, della tolleranza e della preservazione della democrazia. Quella per intenderci che paga loro lauti stipendi e privilegi

Squadrismo 2.0
Di Enzo Pennetta - 3 febbraio 2014 43 Commenti
Foibe cristicchi

Lo spettacolo interrotto di Cristicchi sulle Foibe.

Un nuovo squadrismo avanza, ma nega di essere tale, diventando anche più insidioso di quello originale.

“squadrismo s. m. [der. di squadra (d’azione)]. – L’organizzazione, l’impiego e l’attività di squadre d’azione, a fini politici di parte e intimidatorî.” Così sul dizionario Treccani viene data la definizione del termine squadrismo, una definizione che risulterà fondamentale nella valutazione di alcuni episodi che si sono verificati negli ultimi tempi.

L’ultimo e più clamoroso episodio è quello dell’irruzione nel teatro fiorentino in cui si doveva svolgere lo spettacolo di Simone Cristicchi sulle Foibe, come documentato dagli stessi autori evidentemente convinti della giustezza del loro operato:

Un’azione surreale nella quale gli autori per combattere un presunto fascismo usano proprio metodi fascisti come quelli descritti dalla definizione della Treccani sopra riportata ma dei quali evidentemente non sembrano rendersi conto. Episodi analoghi si erano verificati nei confronti di dibattiti sul tema del gender, come quello tenuto nel settembre 2013 a Casale Monferrato e documentato in un servizio del Fatto Quotidiano, un episodio nel quale le modalità dell’azione (irruzione in sala e disturbo dell’iniziativa) sono analoghe a quelle adottate per lo spettacolo di Cristicchi:

Anche in questo caso il fatto di interrompere e disturbare una riunione di persone che la pensano diversamente non viene percepito dagli autori come un atto di prevaricazione e fondamentalmente intimidatorio.

Un terzo episodio ha riproposto in modo un po’ più soft lo stesso principio che ci possa essere chi decide di cosa debbano o no parlare gli altri. Il fatto è accaduto in occasione della presentazione di un libro dal titolo “Come difendersi dal diavolo” di Patrizia Cattaneo tratto dall’esperienza di Padre Cipriano de Meo. Quel che veniva contestato in questa occasione era la sede dell’iniziativa che sarebbe stata ospitata dall’Università di Bari, una sede ritenuta non idonea dal CICAP che ha espresso la sua contrarietà sulle pagine della propria rivista Query (il giornale dei mysteri). Il CICAP esprime dunque la propria contrarietà riguardo la sede prescelta e la motiva col fatto che in un’università “in quanto istituzione educativa e scientifica dovrebbe proporre un sapere che si fondi sull’esame razionale e obiettivo delle prove, non sull’adesione a un credo religioso“. Affermazione che sarebbe vera se la presentazione si fosse svolta nell’ambito del dipartimento di scienze naturali, ma perché un’università non dovrebbe occuparsi di fenomeni antropologici, come ad esempio lo sciamanesimo o le credenze indù? La sensazione è che se si fosse presentato un libro sull’esperienza degli sciamani o uno tratto dalla biografia di un buddista nessuno avrebbe avuto da obiettare. Del resto a presentare il libro erano il prof. Giorgio Otranto già docente di “Storia del cristianesimo e delle chiese” e il prof. Michele Indellicato docente di “Filosofia morale“, materie assolutamente consone al tema trattato. Dove stava dunque il problema?

Lo “scandalo” secondo il CICAP sta sostanzialmente nel discredito che l’iniziativa avrebbe gettato sull’istituzione univesitaria e sull’impiego di denaro pubblico, sul primo punto si è già detto, sul secondo ci si deve domandare inoltre quanto possa costare l’uso di una sala oltre la corrente consumata per le lampadine.

Ma il CICAP inspiegabilmente, preso da una furia positivista ha deciso di ergersi a nuovo MINCULPOP e decidere che la presentazione non si doveva fare e quindi ha invitato studenti e docenti a manifestare la propria disapprovazione:

Ci auguriamo che studenti e docenti dell’Università degli studi di Bari non tardino a manifestare la propria disapprovazione per un uso così poco oculato delle risorse pubbliche e che gli organismi dirigenti dell’ateneo riconoscano al più presto l’inopportunità dell’iniziativa.

E l’appello a sua volta era stato sollecitato dall’autrice di un blog di National Geographic “L’orologiaio miope” che dopo aver provocato la protesta ne ha scritto una cronaca citata dalla stessa Query e pubblicata sul sito di National Geographic Italia col titolo “L’esorcista, la shoah e il genetista” e dove l’autrice manifesta la mancanza di rispetto per le persone coinvolte nell’iniziativa:

Questa non e’ una storia di animali strani come le altre, quanto piuttosto la cronaca di un fatto imbarazzante. O magari mi sbaglio, ed e’ una storia di animali strani.

Dopo aver dato degli animali strani a partecipanti e organizzatori l’autrice spiega le motivazioni del proprio disappunto:

In altre parole che una delle principali universita’ italiane ratifichi con un’aura di approvazione ufficiale un libro ascientifico e superstizioso, calpestando tutti coloro che in quella stessa universita’ cercano di fare ricerca per il progredire della conoscenza e della tecnologia, facendo improvvisamente scadere gli sforzi e la credibilita’ scientifica di tutti gli alumni dell’universita’ stessa. Inclusa, ahime’, la sottoscritta.

Insomma a quanto pare il problema è che l’argomento trattato nel libro non è scientifico, obiezione che sarebbe stata valida nel caso in cui si l’università avesse solo facoltà di scienze sperimentali, ma non è così. L’Università di Bari ha un Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali [FLESS], e quindi la protesta è una mancanza di considerazione per gli studi filosofici e antropologici in generale. L’autrice non manca poi di fare un po’ di disinformazione equiparando situazioni del tutto diverse come se si trattasse della stessa cosa e segnalando al riguardo un articolo di Query già dimostrato come fuorviante (CS-Il CICAP e il paranormale: controllo o propaganda?).

La cronaca prosegue con la descrizione della preparazione di un’azione dimostrativa, come se alle conferenze si andasse a fare azioni dimostrative:

Il gruppo di studenti si rivela essere li per i miei stessi motivi. Sette ragazzi del sindacato studentesco LinkBari che promettono allegri un’azione dimostrativa ma allo stesso tempo sono spaventati dalla sicurezza o peggio, di essere schedati dalla DIGOS.

L’articolo prosegue poi con una considerazione che suona come una schedatura e un’indicazione di ostilità: “Apre la presentazione il prof. Giorgio Otranto, molto noto per la sua militanza cattolica…” Cosa vuol dire con questo?

Perché era rilevante specificare la “militanza cattolica”?

E proseguendo la lettura si trova la conferma della corretta collocazione dell’evento:

Un altro punto su cui Giorgio Otranto, docente di storia del cristianesimo, insiste molto, e’ che “l’esorcismo e’ un fenomeno storico che precede la religione cristiana”

Ecco dunque emergere che non c’è nessun pericolo per le facoltà di scienze naturali, fisiche o matematiche di vedere minacciata la loro credibilità, si parla di storia del cristianesimo da parte di un docente di storia del cristianesimo prendendo spunto da una testimonianza attuale, che è una testimonianza di storia contemporanea del cristianesimo.

Ma questo ai contestatori chiamati all’adunanza anche dal CICAP non importa, si sentono
autorizzati a contestare, disturbare e impedire l’incontro:

…ma non e’ molto chiaro sino alla fine dove questo filo voglia condurre, anche perche’ dopo alcuni minuti dall’inizio della conferenza incominciano interruzioni e commenti ad alta voce. Poca roba, solo qualche parola, ma il professore sceglie di non ignorare il disturbo, ribatte in toni rudi e propone un dibattito a porte chiuse, ma il pubblico e’ abbastanza compatto nel chiedere un dibattito pubblico.

Si, perche’ almeno un terzo dei presenti e’ in realta’ li per protestare, e per chiedere a gran voce che la loro universita’ sia un luogo dove la conoscenza scientifica venga valorizzata, e il disappunto e’ greve e pesante nelle ultime file.

La relazione prosegue ma l’importante è stato già detto, durante l’incontro ci sono state: interruzioni, commenti ad alta voce e una richiesta di dibattito che viene fatta prima che vengano esposte le relazioni, il disappunto alla fine è “greve e pesante”. La libertà di espressione dei relatori è stata violata, ma sarà poi la stessa autrice a lamentarsi della mancanza di libertà di espressione per via del fatto che la conferenza è stata conclusa anticipatamente perché si era “trasformata in zuffa”.

Questo è lo squadrismo 2.0, uno squadrismo dal volto “soft”, quello che si ritiene innocente solo perché non brandisce manganelli, quello che si ritiene antifascista al punto da permettersi metodi fascisti.

Lo squadrismo 2.0, che sia contro lo spettacolo di Cristicchi sulle Foibe o contro i dibattiti sul gender, o che sia contro la presentazione di un libro, è quello che si sente investito della sacra causa della difesa della verità, una difesa che, se necessario, deve spingersi fino a negare la libertà di espressione altrui.
http://www.enzopennetta.it/2014/02/squadrismo-2-0/


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Primadellesabbie
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@ radisol

D'accordo non vuoi lapidare questo "artista" (a me sembra un molto spregiudicato profittatore, almeno le ragazzotte si spogliano per farsi notare).

Le storie del confine orientale sono complesse, e una destra assolutamente esaltata ha lavorato alacremente ed ininterrottamente per falsare molte cose, fin dai tempi della Prima Guerra, della quale hanno "adattato" persino alcune famose foto.

Non sono nemmeno sfiorato dall'intenzione di polemizzare su queste cose. Mai come in questa storia, paradossalmente, approfondire non fa un buon servizio alla verità, figurarsi pretender di farlo incrostati di politica o di nazionalismo floreale.

Ho parlato con il personaggio che citi, sebbene vecchio e con il bastone aveva una buona memoria.

Aggiungo che un fraterno amico, sebbene più vecchio, che ho frequentato per decenni e i cui figli e nipoti mi sono molto legati, era stato un repubblichino fanatico che assieme ad un manipolo aveva continuato la sua personale guerra "per l'Italia" oltre l'attuale confine, e fu disarmato a forza (solo per darti un'idea dei miei pregiudizi).

Credo sia ancora vivo (lo era fino a ottobre scorso), sebbene malandato, un signore benestante, che conosco bene, che é stato presente all'ispezione, da parte degli Alleati, alla foiba che tutti hanno sulle labbra. Il suo racconto fa a pugni, proprio a pugni, con la versione diffusa.

Il racconto di Purini é molto misurato, volutamente misurato. E, come ti dico, non voglio fornire il destro ad un crescendo di cui altri usano nutrirsi.

Aggiungo, che una parte della mia famiglia (italiani) aveva delle imprese dalle parti di Ljubljiana, furono nazionalizzate ma nessuno fu minacciato, ne' fu torto un capello ad alcuno. Una taglia fu stabilita dai tedeschi, sul finire della guerra, sulla testa di uno di questi miei parenti, che aveva rifiutato di "collaborare", ed era di origine tedesca.

Non lo vuoi lapidare? Va bene, ma consiglialo di imparare a fare lungamente le aste prima di esibirsi.


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Solounintervento
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La cattiveria e la mancanza di rispetto per la vita trascendono qualunque credo e qualsiasi ideologia. L odio e il disprezzo per gli esseri umani accomuna tutti i totalitarismi. Gli esseri umani veramente liberi si accostano al proprio credo e ai propri ideali senza esserne succubi, riconoscendone i limiti. Chi è ' in grado di riconoscere i limiti e' anche in grado di superarli e di porsi al di sopra di fatti e situazioni mostrando elevate ed obiettive capacità di giudizio. Più che ripugnanza provo amarezza per chi ancora non e' in grado di superare la schiavitù emotiva e psicologica a cui ci si lega aderendo incondizionatamente a un proprio credo.


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Solounintervento
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@ Primadellesabbie
Quindi le migliaia di scomparsi sono un falso storico?


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radisol
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I fascisti la storia delle foibe, certamente amplificata nei numeri, la agitavano già dai sessanta ... insieme alla retorica su Fiume, Pola, Zara, la zona B ..... ecc. ecc.

Ma allora a noi del movimento e della sinistra rivoluzionaria non ce ne poteva fregare di meno di andare a contestare nel merito quello che dicevano .... erano fascisti e questo bastava .... ma certamente a nessuno di noi poteva venire in mente di esaltare le foibe ... come talvolta capita di sentire da qualche "compagnuccio" - fortunatamente pochi, in verità - di oggi ...

Eravamo completamente estranei anche culturalmente come "operaisti"
( Lotta Continua, Potere Operaio, autonomia), salvo qualche momento di "innamoramento" tiepido per la Cina
( il "grande amore" acritico per questa lo lasciavamo volentieri agli stalinisti dei vari gruppetti m-l), a tutto ciò che era "socialismo reale" ... e quindi anche alla Jugoslavia che pure era uno dei "paesi non allineati" ed era anche in totale rottura con l'Urss ed il Patto di Varsavia ...

E soprattutto c'era la coscienza chiara che, con le nostre posizioni "eretiche", nei paesi del "socialismo reale" ... ed anche in Jugoslavia .... saremmo stati i primi a finire in galera .... e magari, qualche decennio prima, pure nelle foibe ...

Per questo, al di là della indubbia coglionata di Cristicchi ( ogni cosa va storicamente contestualizzata, come dicevo prima), ho difficoltà anche oggi a capire perchè tanti compagni giovani abbiano, in tempi certamente meno consoni al "pensiero forte" rispetto a quelli della mia giovinezza, tutta questa necessità di immedesimarsi per forza in qualunque puttanata sia stata fatta in qualunque parte del mondo in nome del "comunismo" .... ho visto addirittura in giro magliette con l'effige di Yuri Gagarin ( per noi le "imprese spaziali", sia Usa che Urss, erano funzionali ad un dominio imperialistico/militare delle due superpotenze oltre che uno spreco allucinante di risorse ) o dell'operaio Stakanov, che oltretutto probabilmente non è nemmeno mai esistito ...

A quando pure la rivalutazione dei Khmer rossi cambogiani ? O magari l'elogio del regime nord-coerano ? Del resto, se questo elogio lo fa addirittura l'ineffabile onorevole Razzi, noi "compagni" che siamo più fessi ?

Vittorio Arrigoni, che era un comunista serio, diceva "restiamo umani" ....

Parole sante e veramente rivoluzionarie !


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Primadellesabbie
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@ solounintervento

Non voglio aggiungere una virgola a questa storia, d'altronde l'articolo ne accenna.

Non hai idea degli interessi economici (le banche hanno avuto ordine di chiudere i cordoni della borsa subito dopo la I Guerra (Merzagora ne parlò a suo tempo), geoeconomici (venne disperso un patrimonio cantieristico e di relazioni internazionali di prim'ordine, a vantaggio di altre realtà nazionali, ancora Merzagora tra gli altri), razziali, politici (l'esplosivo per la Banca Dell'Agricoltura pare accertato, se non sbaglio, provenisse da un "nasco", per accedere al quale si deve giocoforza passare di fronte ad una isolata caserma delle forze dell'ordine) e personali si siano stabiliti in quella zona.

Ancora negli anni '80 ho accompagnato ad una conferenza un industriale bresciano che poi avrebbe costruito un'acciaieria da quelle parti. Un autorevole relatore dichiarò, chiaro e tondo, che non ci sarebbe stato alcun aiuto finanziario per chi avesse investito oltre l'Isonzo.

Adottare la linea di questi ultimi anni significa, di sicuro, fare parte del business e degli squallidi interessi che ci hanno costruito sopra.

A proposito del migliore dei mondi possibili...


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Solounintervento
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@ Primadellesabbie
Che ci siano stati sciacalli che ne abbiano approfittato ed abbiano avuto interessi economici e' fuori di dubbio! Ma non hai risposto alla mia domanda: le migliaia di persone scomparse denunciate dai parenti, sono quindi un falso storico costruito ad arte? Perché se non sono un falso storico allora credo che occorra ripensare ad uno dei mondi possibili in termini di abbattimento di tutte le ideologie perché limitano la coscienza dell 'uomo e lo relegano in uno stato di coscienza inferiore privandolo di autonomia di giudizio.


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bvzm1
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ti rispondo io, solounintervento: sono un falso storico. Le vittime sono all'incirca un migliaio. Però se il livello è questo, meglio che ne discutiate con dana


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Primadellesabbie
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@ solounintervento

Ho detto che non voglio aggiungere una riga, ci sono studiosi che hanno fatto ricerche, c'é stata persino una commissione mista che mi dicono abbia fatto un buon lavoro.

C'é gente che mette in discussione l'olocausto per dei numeri che, pare, non corrispondono alla realtà.

Non voglio essere reticente ma non posso esprimermi, non lo so. E non voglio portare combustibile sul fuoco. Potrei esprimere le mie supposizioni, ma che senso avrebbe.

Scusami l'immodestia, ho una qualità. Con me, da sempre e nei contesti più vari, i vecchi parlano, sarà perché io non faccio mai domande.
Ho vissuto alcuni anni in quella zona e non hai idea chi mi é capitato di incontrare e quante testimonianze ospito nella mia memoria.

Non ti invito a cambiare le tue idee, ti invito ad essere prudente, se posso permettermelo. Qui non é in azione lo sciacallaggio, c'é ben di peggio.


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Solounintervento
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Grazie bvzi1 e Primadellesabbie ; la cosa che mi deprime di più e' che molti genitori si siano prestati, qualora sia davvero un comprovato falso storico, a lucrare sulla falsa scomparsa dei propri figli. Machiavellico, nonché davvero abominevole.


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