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Fuga per la sconfitta


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Potete cominciare il conto alla rovescia. Non è detto che succeda prestissimo, ma che vedremo la scena degli ultimi marines che si affannano di corsa verso l'ultimo elicottero in partenza dall'Iraq è sicuro.
È solo questione di tempo. Dobbiamo andarcene da lì al più presto, dice il capo dell'esercito inglese. Revisione globale delle strategie, dice il capo di stato maggiore statunitense.
Non serve il vocabolario per tradurre queste frasi che vogliono dire una cosa sola, letteralmente: abbiamo perso la guerra. Non ci vuole un genio (e a vedere come sono andate le cose né i capi dei due eserciti né i loro boss politici lo sono) per capire certe cose. Per esempio che se vai a portare la democrazia e ammazzi malamente 655 mila civili nessuno ti vorrà troppo bene. Che pisciare sul Corano, bombardare i bambini, torturare la gente e violentare le ragazze non è il modo migliore per farti degli amici.
Ammiro il coraggio del generale britannico, Sir Richard Dannat, ma sinceramente, se prendeva il telefono e chiamava qui, anche a carico del destinatario, noi potevamo dirglielo già anni fa che stavano facendo una cazzata.

Ora non vorrei precorrere i fatti e, per così dire, portarmi troppo in avanti col lavoro.
Ma vorrei che qualcuno dicesse in cosa consiste questa volta il famoso «guai ai vinti». In altre parole pagheranno, e se, e come, gli artefici di questa spaventosa sconfitta che ha lasciato stecchite 655 mila e passa persone? Tony Blair se ne sta andando. George Bush si avvia a perdere le elezioni di mid-term e poi tramonterà lentamente. E qui? I nostri beniamini, i volenterosi uffici stampa della guerra giusta, pagheranno qualcosa? È vero che dai bombardamenti umanitari sugli asili di Baghdad sono passati a sostenere altre battaglie (il papa, l'embrione, la Cia che rapisce la gente...), ma mi chiedo se di quei 655 mila cadaveri non ne sentano nemmeno uno, magari piccolino, magari neonato, sulla coscienza.
Ora che pure i militari vogliono scappare, quale credibilità può avere chi ha tanto scritto e insistito e polemizzato per mandarli laggiù?

Alessandro Robecchi
Fonte: www.ilmanifesto.it
13.10.06


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