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Galoppini - Le cose “vanno male”, ma anche “bene”…


Tao
 Tao
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Mentre tutto sembra andare per il verso sbagliato, si profila, per chi sa vederla e non s'illude più sulla riformabilità di questo sistema, la possibilità di un reale cambiamento per quella che ancora, malgrado tutto, è la nostra terra e non il cortile di casa degli Stati Uniti.

In questi giorni di commenti post-elettorali ciascuno dice la sua. Il punto su cui diverse persone che conosco concordano è: le cose “vanno male”. “Male” perché procede spedito il processo di americanizzazione e di stravolgimento (di “riforma”…) del nostro vivere politico e sociale, perché il senso dell’inutilità del nostro voto per questo o quell’altro oramai dilaga, perché è evidente che l’Italia assomiglia sempre più a una barchetta alla deriva, col popolo italiano che presto farà naufragio.

Ma se è vero che le cose “vanno male”, le cose vanno anche “bene”.

Innanzitutto, vari equivoci che da troppo tempo ingannano e distolgono il popolo italiano vanno dissipandosi come nebbia al sole. È un esito inesorabile, dovuto al processo stesso innescato a partire dalla fine dell’URSS, passando per “Mani pulite”: Grande Ammucchiata nel Regno dell'Indistinto da parte di PdL e PD, perfettamente interscambiabili, e fine dell'equivoco per cui esisterebbero dei “comunisti”, dei “fascisti” ecc. È finito il teatro delle ombre cinesi (anche se è di moda tifare Tibet!) delle ideologie otto-novecentesche, anche nella loro versione parlamentare, in cachemire o col ‘braccetto a molla’. Fine anche della DC, in ogni forma: l’Italia non è più un Paese cattolico, o meglio non è più un Paese in cui c’è bisogno di un “grande partito cattolico” perché i cattolici (“teocon”, “teodem” o semplicemente crociati dello Zio Sam) sono equamente distribuiti nei due carrozzoni ipermediatizzati del PdL e del PD. Fine anche dei socialisti, in tutte le versioni.

Esiste solo il PUTPC, Partito Unico Trasversale del Politicamente Corretto, che bela 24 ore su 24 le virtù salvifiche del Mercato, nuovo monoteismo che ha assorbito tutti gli altri monoteismi delle varie ideologie (proletariato, nazione ecc., compreso il Dio della religione) ed i cui grandi sacerdoti celebrano sacrifici umani a Gaza e a Baghdad. E alla bisogna, se proprio bisognerà scaldare gli animi, anche un Matteoli sarà spendibile come “fascista” per la Corte dei Miracoli degli “antifa”, mentre un D’Alema verrà additato come “comunista” da Emilio Fede.

Ma ci sono anche quelli – e ne conosco - per i quali le cose “vanno male” o “vanno bene” a seconda se ha vinto il PdL O il PD, se hanno simpatie o meno per la Lega , se piangono o esultano per la scomparsa dei “comunisti” dal Parlamento… A tutti costoro vien solo da augurare di svegliarsi dall’incantesimo elettorale, di liberarsi dall’illusione di “contare” e di “decidere”…

Ma l'unica cosa che mi pare degna d'esser fatta da parte di CHI NON SI RICONOSCE IN QUESTO SISTEMA è prendere atto che l'unica forza in grado di rappresentare il nuovo sarà quella che saprà andare davvero oltre (e non solo a parole) la destra, il centro e la sinistra, categorie che non solo non spiegano più nulla del mondo reale ma che in termini pratici si concretizzano in un sistema politico parassitario e servo degli Usa, quindi antisociale e antinazionale.

Tutti quelli che non sono impazziti o si sono corrotti ad un punto tale da inibirsi le minime facoltà di discernimento sanno cosa va fatto in Italia: non una “cosa di Sinistra” come diceva Nanni Moretti, né una cosa “di centro” o “di destra”. Né le “riforme” evocate a mo’ di mantra dai membri del PUTPC, che sembrano essere diventate la panacea per tutti i mali (mentre in realtà sono da tradurre: studio del sistema per mettercelo sempre più nel c**o). Ci sono delle cose da fare e basta.
Vogliamo ancora dare credito a questo teatrino? Certo, ci si può ancora divertire a darsi qualche etichetta (ce ne sono tante, per tutti i gusti), ma la domanda alla quale ciascuno - senza mentire a se stesso - deve rispondere è: MI STA BENE QUESTO SISTEMA? STO BENE IN QUEST’ANDAZZO?
Se uno ancora ci sta bene e ritiene che questo sia il “migliore dei mondi possibili” (da propinare al mondo intero con i missionari dei “diritti umani” o le bombe, c’è poca differenza) continui pure a prendersela - scegliendo il proprio “capro espiatorio” (o “Male assoluto”) - con Berlusconi, i “comunisti”, il Papa, l'aborto, i “fascisti”, Ferrara, la Lega , la DC , i "traditori" (della sinistra e della destra), Magdi Allam, il “razzismo”, il maschilismo, il “fondamentalismo islamico”, la Casta , i “capitalisti”, la Mafia , Mastella, Luxuria, l'immigrazione, le femministe, gli ebrei, l'antisemitismo ecc.
Quanto agli altri, a quelli che non scambiano un problema – il loro ‘problema preferito’ - per IL problema, ovvero l'assenza totale di autodeterminazione, libertà, indipendenza e sovranità politica, economica, culturale e militare (orrore!) dell'Italia (e, ad un livello superiore, dell'Europa), propongo di cominciare a mettersi insieme, per collaborare, per FARE E NON PARLARE, al di là delle chiacchiere di internet, per COSTRUIRE L'ALTERNATIVA. L'alternativa degli scontenti, di quelli che non trovano un posto e un senso in quest'Italia serva, invertebrata e senz'anima.

Enrico Galoppini
Fonte: www.cpeurasia.org
Link: http://www.cpeurasia.org/?read=8158
17.04.08


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Sig. Enrico Galoppini in rete insiste dal 1991 l'antopocrazia, su carta dal 1917 ed in concezione dal 487 a.C.


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E cosi"i in rete insiste dal 1991 " e da dove ti collegavi?


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Truman
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Non concordo con l'idea di abolire le categorie di destra e sinistra. Abolire ogni differenza vuol dire abbandonare speranze ed ideologie e muoversi verso un nichilismo dove tutte le idee sono equivalenti e nessuna azione ha un vero senso.

C'è un legame forte tra destra, sinistra e potere. La sinistra prospera all'opposizione, mentre la destra tende a sgretolarsi in assenza di potere (un esempio può essere la sparizione subitanea del fascismo nel 1943).

D'altro canto, quando la sinistra resta al potere alla lunga tende a somigliare un po' troppo alla destra. Oggi che bisogna resistere è importante più che mai saper essere di sinistra, dalla parte degli ultimi contro il potere.

Ci ritorno. Ho molto materiale da parte.


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Truman mi scusi della mia sconoscenza ma chi sarebbero "gli ultimi contro il potere"?


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Truman
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A volte nella fretta di scrivere mi escono frasi criptiche, volevo dire che la sinistra deve stare dalla parte di quelli che sono gli ultimi nella scala sociale, quelli che da altre parti definivo "gli invisibili":

Quelli che restano fuori sono gli invisibili. I poveri, i vecchi, gli sfortunati, gli sfruttati, i precari, i disoccupati, i pensionati, i lavoratori in nero, i disperati, i veri eroi: quelli che mandano avanti una famiglia con mille euro al mese. Gli invisibili sono ogni giorno di più. (I palestinesi sono ancor meno degli invisibili, sono invisibili di un altro pianeta).

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2785


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Truman se non ho capito male "gli ultimi o gli invisibili", in buona sostanza, sono quelli economicamente meno forniti. Sarebbe doveroso prendere a calci sul sedere Darwin visto le sperequazioni esistenti! O si è lasciato corrompere dai "furbetti"? A lei l'ardua risposta.


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Truman
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Il grande Darwin studiò la natura e ne trasse delle regole. Dopo, mediocri pensatori cattolici o comunisti lo criticarono perchè le sue teorie non erano gradite agli ambienti cattolici o comunisti (per motivi diversi nei due casi).

Eppure Marx insegnava a guardare oggettivamente la realtà e questo io vorrei fare. Darwin parlava di sopravvivenza del più adatto, senza specificare chi sia il più adatto. Indubbiamente oggi si potrebbe pensare che il più adatto ai tempi attuali sia il più ricco, ma ciò vorrebbe dire dimenticare che l'uomo vive in società (se ne era accorto Aristotele ben prima di Darwin) e che una società non sopravvive se gli individui passano il tempo a combattersi tra loro (qui una lettura di Hobbes farebeb bene). Per il funzionamento di una società è indispensabile un'etica ed in quest'etica potrebbe anche essere che i più adatti siano i più deboli, oppure che i forti ed i deboli debbano convivere. Insomma la società ha le sue regole, che molte volte sono legate all'etica e l'evoluzionismo si inserisce in mezzo ad esse.

In definitiva, Darwin non mi preoccupa, è uno dei tanti che hanno arricchito il pensiero umano e di cui bisogna tener conto, ma a volte mi preoccupa come molti abbiano dimenticato Aristotele.


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Anonymous
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Truman mi perdoni ma non ho capito, ancora, chi sono "gli ultimi e gli invisibili", in compenso mi è chiaro che lei ha in testa tante categorie di persone ognuna riposante nel proprio cassetto, con una bella etichetta in vista. Già che ci siamo proporrei di eliminare tutti i ricchi, economicamente parlando, responsabili di ogni nefandezza evolutiva, sottolineando che pochi sono i poveri sia in materia che in spirito, almeno quelli che conosco io, che abbiano letto Aristotele, molto più numerosi, invece, i figli di papà o mamma abbienti, perchè la nozionistica è una tra le cose più care, monetariamente parlando, che esistano!


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Anonymous
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Sultano fa parte di una elite di .....perchè ha letto aristotile, propugna antropocrazia 😀 😀 😀 😀
E dà lezioni a tutti e "il sapere" in assoluto.
Dopo di lui il diluvio.
E la gente di fascia memoria come te o fetecchia umana che ha disastrato l'Italia


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