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Gaza, l'asino e la sella


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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Un proverbio arabo recita: "Non è riuscito a domare l'asino, quindi si è sfogato sulla sella." Secondo la stessa logica, quattrocento manifestanti internazionali incapaci di condizionare i propri governi sulla questione palestinese si sono recati in Egitto con l'intenzione dichiarata di oltrepassare il confine con Israele e recarsi a Gaza, violando le sanzioni imposte dalla comunità internazionale e cioè dai loro stessi paesi. Dopo che è stato loro - come era prevedibile d'altronde - vietato di farlo, questi manifestanti hanno deciso di riunirsi, senza essere autorizzati dalle autorità locali, nella centralissima piazza Al-Tahrir, di fronte al museo egizio, per manifestare contro il divieto. Come era comprensibile, i manifestanti sono stati isolati dalle forze dell'ordine e pare che nel corso delle manovre ci sia stata una breve collutazione con la conseguente lieve contusione di due manifestanti italiani.

Non discuto le nobilissime ragioni che hanno portato questi manifestanti al Cairo, ovvero portare generi di prima necessità e medicinali ai palestinesi assediati a Gaza. Ciò che metto in discussione, però, sono le modalità con cui intendono perseguirle. Recarsi in un paese mediorientale con una sensibilissima posizione geopolitica con l'intenzione di violare sanzioni imposte dalla comunità internazionale e quindi - ripeto - dai loro stessi paesi, non risolverà nulla, anzi semmai rischia di aggravare la situazione provocando danni irremediabili. Io mi aspettavo che, di fronte al divieto, questi manifestanti tornassero per esprimere, ancora più energicamente, la loro indignazione nei confronti dei propri governi: se vogliono essere incisivi, devono manifestare nei loro paesi, nelle piazze delle loro capitali, di fronte alle proprie democratiche istituzioni. Mi sono ritrovato, invece, con alcuni sostenitori dei manifestanti radunati non di fronte alla Farnesina ma di fronte...all'ambasciata egiziana a Roma!!!

Qui si sta abusando dell'ospitalità egiziana. L'Egitto, attento fino ai limiti del servilismo ai bisogni dei turisti stranieri, viene ora ripagato una folla di cittadini occidentali che desidera manifestare senza autorizzazioni in un paese in cui non sono nemmeno residenti e che tenta di danneggiare l'immagine dello stesso invitando addirittura l'opinione pubblica internazionale a boicottare le mete turistiche egiziane. Pochi giorni fa, un attore comico italiano - di cui mi sfugge il nome - ha impersonato un agente di frontiera egiziano mentre interroga, con domande a dir poco surreali, un turista italiano in viaggio per il Mar Rosso. Lo scopo era quello di fare ridere i telespettatori. Peccato che nessun italiano viene "interrogato" al suo ingresso in Egitto, anche perché agli italiani è permesso di entrare con la sola carta d'identità (sic). Quando penso a ciò a cui devono sottostare gli egiziani per poter entrare in Italia, mi viene voglia di sputare in un occhio all'attore in questione. Voglio vedere se a quattrocento cittadini egiziani giunti direttamente dall'Egitto sarebbe stato concesso di manifestare, in una pubblica piazza e senza autorizzazioni, contro il governo italiano e le sue politiche estere o interne (leggi sull'immigrazione, respingimenti ecc). Ammesso che venga loro concesso un visto d'ingresso, naturalmente.

Sherif El Sebaje
Fonte: http://salamelik.blogspot.com/
Link: http://salamelik.blogspot.com/2010/01/gaza-lasino-e-la-sella.html
2.01.2010


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
 

le manifestazioni nei rispettivi paesi avrebbe fatto "notizia"?
Ogni giorno a roma ci son proteste, se ne parla?

secondo me i manifestanti si sono comportati molto bene, aspettavi l'autorizzazione da Israele perché fosse tutto in regola?
Guarda che loro in Egitto non ci volevano stare, loro dovevano andare a Gaza non soggiornare in egitto paese (suo malgrado) servo di Israele NON degli ospiti stranieri.


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cloroalclero
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Post: 443
 

la cosa ridicola è che un blogger "antirazzista" per difendere il sionismo degli egiziani usi le stesse argomentazioni dei leghisti. "moschea? vorrei vedere se a casa loro farebbero costruire una chiesa cattolica"


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Storno
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 483
 

L'azione dei pacifisti ha avuto l'involontario pregio di evidenziare a quelli che non ne erano a conoscenza come l'Egitto collabori con Israele nel gestire il ghetto di Gaza chiudendone una delle uscite.

E' ovvia conseguenza che il boicottaggio verso Israele venga esteso a chi collabora con lei e quindi anche all'Egitto. Non per questo episodio, ma per quello che questo episodio ha mostrato.

Non sono più capace di entrare nella pizzeria tenuta da egiziani che frequentavo e nemmeno nella panetteria di prima.

Con enorme dispiacere, perché il grandissimo Egitto che avevo studiato a scuola è diventato così piccolo da autoumiliarsi in tempo di pace verso chi lo ha umiliato in tempo di guerra.


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clausneghe
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1251
 

Io la cosa l'ho saputa un pò diversa: ovvero che i pacifisti per Gaza volevano solo entrare dal valico egiziano.
Dopo essere stati tenuti fermi per giorni, hanno protestato e sono infine stati aggrediti e malmenati dalla violenta (come tutte) sbirraglia egiziana.
L'Egitto di Mubarak non è il buonista che vuol sembrare, infatti proprio ora e là, su istigazione -ordine sionista, al confine Egitto- Striscia, stà posizionando un muro metallico che penetra nel terreno per trenta metri in funzione anti tunnel che oramai sono l'ultima risorsa per i reclusi di Gaza.
Meritano di essere boicottati questi egiziani, se non altro per complicità con il criminale sionista nel folle disegno di perpetuare la più grande prigione a cielo aperto nel mondo che è diventata la striscia di Gaza.


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Freeanimals
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Registrato: 2 anni fa
Post: 9
 

Anche se non posso definirmi un pacifista, sono cresciuto con l’idea classica del pacifismo e della Non violenza, ovvero, come insegnava Aldo Capitini, bisogna andare là dove c’è il problema. La mia ammirazione, dunque, ai volontari che si sono recati sul posto, o almeno ci hanno provato. Non concordo, quindi, con l’articolista quando dice che dovremmo fare manifestazioni a Roma, poiché in Egitto siamo ospiti, dato che le manifestazioni nostrane lasciano il tempo che trovano. Non si trattava di ….manifestazione non autorizzata, ma di un gruppo di persone a cui non è stato permesso di andare oltre, di arrivare fino alla loro meta. La polizia egiziana si è comportata come tutti i reparti di polizia del mondo, quando hanno in mano un manganello e si trovano di fronte persone disarmate e inermi. Da sbirri. L’ennesimo esempio di come diventare poliziotti significa automaticamente abdicare alla propria coscienza e al proprio cervello. Indipendentemente dal fatto di far parte di un regime democratico occidentale o di altro genere. Il governo egiziano, per quel che ne so, potrebbe essere stato comprato da quello israeliano. Anni fa si facevano guerra, vincere Israele non è possibile e quindi ben vengano le elargizioni di denaro da parte di Israele per mettere a tacere l’eventuale solidarietà di musulmani verso altri musulmani. Con i soldi si può ottenere anche questo: funzionari facilmente corruttibili da una parte ed enormi ricchezze di denaro disponibili dall’altra. E se non sono stati i soldi, ci sarà qualche altra ragione per cui l’Egitto preferisce tenersi buono il potente vicino.


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