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Giovani a scuola di guerra. Paga lo Stato


Mari
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Giovani a scuola di guerra. Paga lo Stato
di Beatrice Curci 11 luglio 2010

Un emendamento alla manovra finanzia con 20 milioni di euro corsi di disciplina militare per ragazzi e ragazze. Contrari i rappresentanti di militari e polizia

A scuola di guerra a spese dello Stato. Infilato dentro il pacchetto della Finanziaria, la commissione Bilancio del Senato ha infatti approvato un emendamento, siglato Antonio Azzollini (Pdl), che offre a ragazzi e ragazze tra i 18 e 30 anni la possibilità di partecipare a corsi tecnico-pratici nell’esercito per un periodo non superiore alle tre settimane. Un progetto che costerà in totale 19 milioni e 800 mila euro in tre anni, rispettivamente ripartiti in 6 milioni e mezzo di euro per il 2010, 5 milioni e ottocentomila euro per il 2011 e 7 milioni e mezzo per il 2012. Una “mini-naia” sperimentale contenuta in una proposta di legge che porta la firma congiunta dei ministri Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Giulio Tremonti.

Ogni anno alcune caserme italiane apriranno le porte a circa 5mila giovani aspiranti reclute che, fra i requisiti richiesti, dovranno dimostrare “l’idoneità all’attività sportiva agonistica, l’esito negativo agli accertamenti diagnostici per l’abuso di alcool, per l’uso anche saltuario od occasionale di sostanze stupefacenti, nonché per l’utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico, l’assenza totale di condanne penali”. I mini soldati, che si sottoporranno volontariamente alla disciplina militare, potranno anche impugnare una pistola per le “lezioni di tiro con l’arma individuale” e, versando una cauzione di un paio di centinaia di euro, portarsi a casa divisa e accessori in dotazione. Nel costo dell’operazione rientrano i lavori di adeguamento delle caserme, il materiale didattico e l’attività di addestramento.

Va da sé che, tra i tagli e i risparmi imposti dalla manovra finanziaria di “lacrime e sangue” del Governo, questa voce di spesa stia provocando più di un malumore: se da parte delle opposizioni è stato rilevato l’ingente spreco di denaro in un momento di grave crisi, più duro è stato il giudizio espresso da Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, che ha già ribattezzato il provvedimento “legge Balilla”. Per bloccare l’approvazione della mini-naia si è mosso anche un coordinamento di associazioni ed enti locali italiani che chiede ai cittadini di coinvolgere i parlamentari eletti nei propri collegi per farli intervenire. “Se ci sono 20 milioni per la formazione dei giovani – sostengono le associazioni – pretendiamo che siano spesi per educare veramente alla cittadinanza e alla Costituzione, ovvero alla pace e ai diritti umani, alla legalità e alla giustizia”.

Ma secondo il ministro La Russa, l’abolizione della leva ha tolto ai giovani la possibilità di un’esperienza che aiuta a crescere. Quello del provvedimento in questione sarebbe, per i tre ministri firmatari, uno scopo “alto”. Alla base c’è la voglia di far fare ai giovani “un’esperienza di vita per avvicinarli ai valori delle Forze armate, che si pone nell’ambito delle iniziative per la diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà internazionale tra le giovani generazioni”.

Per Sinpref e Sndmae, i sindacati di prefetti e diplomatici, l’iniziativa è “alquanto pittoresca, costosa e non servirà ai ‘novelli balilla’ neppure come titolo per partecipare a futuri concorsi”. I poliziotti, invece, sostengono che quei soldi sarebbero spesi meglio se fossero dati a loro. Tra proteste e rivendicazioni, l’aria di guerra non accenna a placarsi: messo sotto pressione dal malcontento dei Cocer (Consigli centrali di rappresentanza militare), il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ha infatti detto di aver proposto alcuni emendamenti per la reintroduzione dei fondi sulle trasferte e sulle missioni all’estero.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/11/giovani-a-scuola-di-guerra-paga-lo-stato/38759/


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esca
 esca
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Già, lo diceva sempre Gesù che valori come la cultura, la pace, la solidarietà si diffondono nel mondo mediante l'uso delle forze armate...

E' ormai assodato che l'Italia non è affatto un paese che ripudia la guerra e i politici che la governano sono talmente guerraioli che proverebbero soddisfazione nel mandare a combattere anche gli animali dopo averli armati fino ai denti.
Tanto poi ci sono lo psicologo e gli psicofarmaci, anche per loro.


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dana74
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eh già, se c'era un altro governo mandavamo fiorellini all'estero, ma non era con Prodi che sono aumentate le spese di guerra dell'11%?

L'articolo, vista la fonte come al solito usa un argomento per far credere sia tutta colpa di Maroni o La russa, invece di sottolineare che nessuno, compreso il governo Prodi può USARE LA PROPRIA VOLONTA' non avendo sovranità nazionale.
Ancora ad il fatto si vuol far credere di non essere una colonia.


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grilmi
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L emendamento non ha ovviamente origini...italiane. Comunque con gli sprechi è presto detto, quando la maggior parte di chi produce davvero qualcosa in questo paese non riuscira più ad andare avanti, tutti gli altri dai falsi invalidi ai cravattari dovranno lavorare, se sanno fare qualcosa, se no si preparino a fare parecchi buchi alla cintura.


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Mari
 Mari
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eh già, se c'era un altro governo mandavamo fiorellini all'estero, ma non era con Prodi che sono aumentate le spese di guerra dell'11%?

L'articolo, vista la fonte come al solito usa un argomento per far credere sia tutta colpa di Maroni o La russa, invece di sottolineare che nessuno, compreso il governo Prodi può USARE LA PROPRIA VOLONTA' non avendo sovranità nazionale.
Ancora ad il fatto si vuol far credere di non essere una colonia.

Dana, sembri la Giogia Meloni del governo Berlusconi 😆 😆 😆

http://www.youtube.com/watch?v=jrTLJvcWeq4

Precisa 😆 😆 😆 😉

Scherzo naturalmente 😛


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Anonymous
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eh già, se c'era un altro governo mandavamo fiorellini all'estero, ma non era con Prodi che sono aumentate le spese di guerra dell'11%?

Un incremento delle spese militari dell' 11 % con Prodi ? Rispetto a quale anno ?

E con Berlusconi rispetto al medesimo anno di quato sono aumentate ?

In un contesto di crisi economica con taglio della spesa pubblica oltre ogni limite ( e a mio avviso indiscriminato...), si sentiva proprio il bisogno di "un'investimento" simile...


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