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Grandezza di Giuseppe Stalin

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ancona_pietro
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Grandezza di Stalin

L'interpretazione del marxismo e la prima realizzazione del comunismo realizzata da Stalin dopo la morte di Lenin è scientificamente corretta ed è un miracolo dell'ingegno dei bolscevichi. Individuare nello stalinismo una versione autoritaria e criminale del comunismo è scorretto. Stalin non avrebbe indurito certi tratti del suo governo se non fosse stato accerchiato e quasi soffocato dalle potenze capitalistiche e nella necessità di evitare il sabotaggio degli impianti e dei piani quinquennali.
L a mente di Stalin era libera e versatile. Ha detto che si sarebbe potuto fare il comunismo anche con la regina d'Inghilterra e che la dittatura del proletariato non era indispensabile in tutte le realtà del pianeta.
Stalin visse e morì povero. Non ci arricchì come certi porconi occidentali di socialdemocratici e come il traditore Eltsin. Il suo stipendio era pari a quello di un operaio. Lavorò tutta la vita per il comunismo e l'URSS-


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concordo.


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PietroGE
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Grandezza????..Stalin????
Sbaglio o fu Krusciov (non gli imperialisti occidentali) nel 1956, al XX congresso del PCUS, a denunciare i crimini di Stalin, quantificati poi in 20 milioni di morti? Di fatto ha decimato la propria popolazione, cioè ha condotto una guerra di sterminio contro il suo stesso popolo.
Sarebbe questa la grandezza?


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Gracco
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Su Stalin si sono dette una montagna di menzogne, a cominciare dai trotzkisti e dai nazisti negli anni trenta per finire con Krusciov, il cui rapporto al ventesimo congresso del partito è assolutamente inattendibile: vedi per esempio l'accusa di aver fatto assassinare Kirov, suo grande amico e collaboratore: nessuno straccio di prova, eppure a vent'anni da quell'episodio la magistratura "kruscioviana" avrebbe potuto e dovuto riaprire il caso. Fatto sta che il suo ricordo struggente è rimasto vivo nel cuore del popolo, ad onta di tutte le denigrazioni e esagerazioni sul suo conto, che continuano tuttora, perché evidentemente fa ancora paura a coloro che hanno svenduto l'Urss e che sono attualmente al potere.
Quanto alla sua incorruttibilità, è bene ricordare la triste fine di suo figlio Jacob, catturato dai nazisti e da loro identificato grazie alla soffiata di un traditore spione del tipo di quelli che oggi spadroneggiano in Ucraina. I tedeschi proposero uno scambio di prigionieri tra Jacob e il feldmaresciallo Von Paulus. "Ma Jacob è soltanto un caporale!" esclamò Stalin e non se ne fece nulla. Così Jacob morì e il feldmaresciallo grazie a Stalin salvò la pelle, perché se fosse tornato in patria sarebbe finito come Rommel
Come si sarebbe comportato in un simile frangente uno statista borghese?


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MarioG
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Grandezza????..Stalin????
Sbaglio o fu Krusciov (non gli imperialisti occidentali) nel 1956, al XX congresso del PCUS, a denunciare i crimini di Stalin, quantificati poi in 20 milioni di morti? Di fatto ha decimato la propria popolazione, cioè ha condotto una guerra di sterminio contro il suo stesso popolo.
Sarebbe questa la grandezza?

Beh, alle accuse di krusciov a Stalin, penso che si debba prestare una considerazione non del tutto dissimile a quella delle accuse durante le purghe staliniane. In questi casi c'e' sempre un movente politico all'opera.
Pur senza dare una giudizio di 'approvazione' o meno, penso che si', e' possibile parlare di 'una grandezza' di Stalin. Si deve in gran parte a lui se l'URSS usci' vincitore dall'urto coi tedeschi e in posizione di parita' addirittura con l'Impero americano. Sono ovvieta', ma e' bene averle presente, con buona pace dei trotzkysti.


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Davvero, moto raramente ho visto condensate una tale mole di cazzate in così poche righe. Pure i siti stalinisti hanno il pudore di usare un linguaggio meno tronfio e sicuro di sé.
Ci vuole un bel coraggio a dire certe baggianate di fronte ai milioni di morti per fame o deportati per mano di quello psicopatico georgiano. Meriteresti di essere accusato di trotskismo per una virgola fuori posto e spedito in un gulag siberiano a meditare, Pietro. E posa il fiasco una buona volta...


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Grandezza di Stalin

L'interpretazione del marxismo e la prima realizzazione del comunismo realizzata da Stalin dopo la morte di Lenin è scientificamente corretta ed è un miracolo dell'ingegno dei bolscevichi. Individuare nello stalinismo una versione autoritaria e criminale del comunismo è scorretto. Stalin non avrebbe indurito certi tratti del suo governo se non fosse stato accerchiato e quasi soffocato dalle potenze capitalistiche e nella necessità di evitare il sabotaggio degli impianti e dei piani quinquennali.
L a mente di Stalin era libera e versatile. Ha detto che si sarebbe potuto fare il comunismo anche con la regina d'Inghilterra e che la dittatura del proletariato non era indispensabile in tutte le realtà del pianeta.
Stalin visse e morì povero. Non ci arricchì come certi porconi occidentali di socialdemocratici e come il traditore Eltsin. Il suo stipendio era pari a quello di un operaio. Lavorò tutta la vita per il comunismo e l'URSS-

Ma non conosci qualche italiano porco ladro comunista socialista socialdemocratico PIDISTA sindacalista ecc. ?
Se li conosci o ne hai sentito dire, fammelo sapere.

😉

Ops.: ho dimenticato: presidenti, parlamentari, sottosegretari e mettiamoci pure i portaborse..

di nuovo
😉


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khrishnamurti
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Il Leninismo nasce nel 1902 con l’opuscolo Che fare?, in cui Lenin scrisse che «la coscienza politica di classe può essere portata all'operaio solo dall'esterno»; questo principio, influenzato anche dal populismo russo e dal giacobinismo europeo, portò allo sviluppo di una nuova interpretazione del marxismo, decisamente più autoritaria dell'originale, che verrà appunto definito marxismo-leninismo.

Due sono i principali apporti del leninismo al marxismo:
a) La questione organizzativa del partito comunista rivoluzionario
Lenin, rifacendosi alla dialettica hegeliana (tesi, antitesi e sintesi), respinse la concezione di Marx secondo cui la classe operaia sarebbe per sua natura rivoluzionaria (rivoluzione che avrebbe condotto alla fisiologica estinzione dello Stato), affermando che la consapevolezza rivoluzionaria deve essere introdotta nel proletariato da una minoranza colta (avanguardia) che abbia compreso le leggi della storia.

Karl Marx, principale fonte di ispirazione di Lenin
Già Stalin nel 1924, in I principi del leninismo, definì le idee di Lenin come l'«applicazione del marxismo alle condizioni particolari della situazione russa [...] rigenerazione degli elementi rivoluzionari del marxismo degli anni 1840-50 [...] marxismo dell'epoca dell'imperialismo e della rivoluzione proletaria [...] teoria e tattica della rivoluzione proletaria».
Lenin pose quindi al centro del proprio pensiero la questione organizzativa dei comunisti, innestando nel marxismo un principio dirigista e autoritario. Il leninismo fu adottato dalla Terza Internazionale dopo la morte di Lenin, stabilendo così una continuità tra Marx e Lenin secondo cui il primo fu il teorico ed il secondo colui che attuò la prassi. Sotto Stalin il marxismo-leninismo divenne un vero e propria dogma, ogni concezione del marxismo non in linea con il leninismo fu considerato falso, controrivoluzionario, e quindi da estirpare a tutti i costi. Ancora oggi il marxismo è il leninismo sono ritenuti la medesima cosa, ma così non è; se è vero che non esiste leninismo senza marxismo, non è vero che non esistono altre interpretazioni dello stesso che ripudiano l'autoritarismo leninista, proponendo invece una concezione più spontaneista e libertaria (consiliarismo, luxemburghismo, per alcuni aspetti il trotskismo ecc.)

b) La teoria dell'imperialismo
L'altro aspetto impotantissimo del leninismo è la teoria dell'imperialismo, secondo cui all'inizio del XX secolo le grandi nazioni capitaliste non avendo più terre da spartirsi, diedero avvio alla colonizzazione delle zone del terzo mondo. Il capitalismo diventò quindi un sistema globale. Queste "potenze, per evitare la rivoluzione, crearono un blocco nazionale di natura politico-economico-militare, dato dalla fusione del capitale finanziario e industriale con l'apparato dello Stato. Inoltre, stimolando la sovrapproduzione ed incrementano i redditi dei proletari, si costituì un'"aristocrazia operaia", divenuta tale in quanto capace di poter godere dei privilegi indotti dai profitti prodotti dalla sovrapproduzione capitalista. Quest' "aristocrazia" è quella che poi guiderà le politiche riformistiche e anti-rivoluzionarie (social-demmocrazia). Per questo Lenin pensa che la rivoluzione non avrebbe avuto luogo nei paesi avanzati (come previsto da Marx), bensì nei paesi poveri e sottosviluppati: la Russia appunto. Ma se la rivoluzione può avvenire solo in un paese in via di sviluppo, questo non sarà in grado di portare a termine il percorso socialista, per questo Lenin auspicava che la rivoluzione russa stimolasse la rivoluzione in Germania (paese sviluppato); in questo modo si sarebbe instaurato un rapporto mutualistico tra le due nazioni. L'altro auspicio leninista è l'unione federativa dei paesi sottosviluppati rivoluzionari (questa fu l'idea originaria che diede avvio alla nascita dell'URSS).

L'imperialismo moderno, per Lenin, rappresenta quindi una nuova (e "suprema") fase del capitalismo. La concezione dell'imperialismo come "fase suprema del capitalismo", e la sua intuizione delle conseguenze legate al prepararsi dello scoppio della Prima guerra mondiale, portarono Lenin a dire che il capitalismo era ormai « [...] un involucro non più corrispondente al contenuto, involucro che deve andare inevitabilmente in putrefazione qualora ne venga ostacolata artificialmente l'eliminazione, e in stato di putrefazione potrà magari durare per un tempo relativamente lungo [...], ma infine sarà fatalmente eliminato. » (L'imperialismo, fase suprema del capitalismo).

Altri apporti del leninismo all'ideologia marxista:
le condizioni e i modi per realizzare la dittatura del proletariato; Lenin sviluppò anche la tattica del proletariato nell'epoca delle guerre imperialistiche e della rivoluzione mondiale.
l'importanza, per la rivoluzione mondiale della questione nazionale; nello specifico analizza i movimenti nazionali nei paesi colonizzati, ritenendo che debbano essere appoggiati in quanto tatticamente funzionali alla rivoluzione proletaria; nei paesi colonizzati la questione nazionale è quasi sempre legata alla questione dei contadini, a cui Lenin attribuisce grande importanza.
il ruolo dello Stato nel periodo transitorio; il ruolo del regime sovietico come esemplificazione concreta di Stato proletario.
la lotta contro l'estremismo politico - ben delineato nel suo L’estremismo, malattia infantile del comunismo - di chi non voleva scendere a compromessi con il parlamentarismo, lo Stato, i sindacati, l'organizzazione politica ecc. (es. anarchici e comunisti di sinistra).

Considerazioni Anarchiche sul Marxismo-Leninismo

Come qualsiasi corrente del socialismo, il marxismo-leninismo auspica la creazione di una società senza classi, proprietà privata, denaro, discriminazioni, ecc. I leninisti sostengono che lo Stato deve permanere necessariamente, però non come Stato borghese, bensì come dittatura del proletariato, e che in questo modo si creano due classi sociali: la classe proletaria politica (governante) e la classe proletaria sociale (governata).
Quest'idea differisce totalmente dall'anarchismo, in quanto gli anarchici accusano il leninismo di non proporre una rivoluzione politica (tanto meno una rivoluzione sociale), soprattutto in quanto essi ritengono che lo Stato sia "necessario" (borghese o proletario); i partigiani della società libertaria, invece, auspicano una rivoluzione sociale dove l'unica classe presente sia una classe sociale autogovernata e orizzontale, senza Stato né dittatura del proletariato.

Marxismo-Leninismo e Anarchismo nella Rivoluzione Ucraina

Non è certo un mistero che durante la rivoluzione russa i marxisti-leninisti russi (bolscevichi) tradirono la rivoluzione sociale attaccando e reprimendo i rivoluzionari libertari ucraini. Questa va detto che accadde dopo che gli anarchici, riuniti nell'Esercito Nero, avevano sostenuto l'Armata Rossa contro l'Armata Bianca (zarista, conservatrice e reazionaria) e verde (nazionalista, capitalista). L'Esercito Nero fu in grado di creare un territorio libero in Ucraina affrancato dalle influenze dei bolscevichi e dei reazionari. Dopo la guerra mondiale, i principali leader bolscevichi (Lenin, Stalin e Trotsky) dichiararono controrivoluzionario l'esercito nero, per questo i libertari ucraini (tra cui Nestor Makhno) furono inseguiti, perseguitati e in molti casi uccisi.

Ribellione di Kronstadt

La ribellione di Kronstadt fu attuata nei primi giorni di marzo 1921 dai marinai e dagli abitanti dell'isola di Kronstadt. Molti di questi erano socialisti e pretendevano di applicare alla lettera il diktat di Lenin stesso: «Tutto il potere ai soviet!». I bolscevichi si erano però rimangiati la parola e pretendevano stroncare ogni forma di eresia rivoluzionaria. L'anarchismo e il socialismo libertario per i marxisti-leninsiti non erano altro che teorie contro
rivoluzionarie, per questo le loro idee di libertà e uguaglianza furono represse nel sangue.
Prima dell’assalto la popolazione fu avvisata con un manifesto, firmato da Lenin e Trotzkij, che recitava quanto segue: «Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!». [1] Lettera aperta al compagno Lenin, 1920) di Herman Gorter]]

Leninismo, Ideologia Fascista

Offener Brief an Lenin (Prima edizione di Lettera al compagno Lenin) di Herman Gorter, una critica comunista al leninismo
Per alcuni anarchici (principalmente di radice makhnovista) [2], il marxismo-leninismo mette in pratica una sorta di fascismo, il quale sopprime la libertà in favore della eguaglianza (formale) delle classi di fronte allo Stato, instaurando una dittatura corporativista che limita il capitalismo privato per istituire il capitalismo di Stato.
Come è risaputo, esattamente come il Fascismo, il leninismo ha commesso diversi genocidi diversi nella storia (come la Grande Purga o il genocidio in Cambogia) e soppresso la libertà (sistema autocratico) in favore della promozione dell'uguaglianza (uguaglianza intesa come un sistema in cui tutti devono avere gli stessi beni, tranne i "proletari al governo", e non come uguaglianza sociale). La lotta del leninismo contro il Fascismo è il paradigma della storica lotta tra ultrasinistra e ultradestra, tuttavia senza dubbio entrambi non sono per nulla in sintonia con il pensiero anarchico. Pur essendo evidenti le differenze formali e sostanziali (es: il leninismo auspica alla fine l'estinzione dello Stato, mentre il fascismo idolatra lo Stato), entrambe le ideologie limitano la libertà in nome di altri interessi superiori: per il leninismo l'interesse primo è non interrompere il percorso rivoluzionario che condurrà alla società egualitaria; per il fascismo gli interessi superiori sono quelli dello Stato e della patria, che guarda caso coincidono con quelli delle classi dominanti.

Marxismo e Comunismo NON Leninista
Dopo la nascita dell'URSS molti comunisti abbandonarono ogni illusione sulla rivoluzione, disgustati principalmente dall'autoritarismo del Leninismo. Questo sentimento si accentuò specialmente dopo la repressione degli anarchici ucraini e di Kronstadt, nonché dopo la relativa repressione degli anarchici e di tutti i marxisti non allineati.
Compare in questo fase storica un importante distinguo volto ad elevare il marxismo-leninismo al rango di unica e legittima interpretazione del marxismo rispetto alle altre dottrine ispirate a Marx.

È risaputo che ci sono state, e ci sono ancora, molte teorie ed esperienze in chiave comunista NON leninista: es. consiliarismo (Repubblica dei Consigli di Baviera, Consigli in Italia), luxemburghismo, trotzkysmo, varie forme di socialismo libertario, autonomismo, ecc.


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Anonymous
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Ma lo sapete che molti ufficiali e soldati russi che parteciparono alla guerra in Spagna poi alla liberazione della Germania vennero guardati con sospetto al ritorno e spesso venivano processati e internati PERCHÉ ERANO STATI A CONTATTO CON IL CAPITALISMO IL TROTSKISMO E L'ANARCHISMO (in Spagna) quindi potenzialmente "contagiati"?
A questo livello di paranoia era arrivata quella societa, e voi mi venite a parlare di applicazione del marxismo e altre amenità.
Ma andate a ca..re valá


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Gracco
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gli anarchici accusano il leninismo di non proporre una rivoluzione politica (tanto meno una rivoluzione sociale), soprattutto in quanto essi ritengono che lo Stato sia "necessario" (borghese o proletario); i partigiani della società libertaria, invece, auspicano una rivoluzione sociale dove l'unica classe presente sia una classe sociale autogovernata e orizzontale, senza Stato né dittatura del proletariato.

Giusto! i marxisti leninisti "RITENGONO" (ovviamente sulla base di un'analisi scientifica o semplicemente obiettiva e materialistica della politica) che lo stato sia necessario...per difendere e sviluppare la rivoluzione sociale (il che significa realisticamente e pregnantemente: estromettere la borghesia dal potere e sottometterla) mentre gli anarchici "AUSPICANO" una rivoluzione sociale senza lo Stato, dove le classi siano sparite magicamente nel nulla.
I candidi anarchici, incuranti delle leggi della politica e dell'economia, auspicano la società autogovernata, come si potrebbe auspicare la manna dal cielo al posto della pioggia. Alla base del loro pensiero non c'è alcuna analisi, se non quella assolutamente puerile e utopistica della bontà naturale dell'Uomo e dell'armonia spontanea dei rapporti sociali. Si capisce quindi il perché della loro estromissione dalla storia contemporanea: altro che repressioni ecc... Dopo il crollo dell'Urss e la "fine" del comunismo storico (ma la partita non è affatto conclusa) l'anarchismo, il trotzkismo e derivati non hanno guadagnato un pollice di terreno, pur godendo delle condizioni più favorevoli a seguito della smobilitazione comunista, a meno che il terreno da loro "guadagnato" sia quello sanguinante della Libia, della Siria o dell'Ucraina e domani chissà.


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Anonymous
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gli anarchici accusano il leninismo di non proporre una rivoluzione politica (tanto meno una rivoluzione sociale), soprattutto in quanto essi ritengono che lo Stato sia "necessario" (borghese o proletario); i partigiani della società libertaria, invece, auspicano una rivoluzione sociale dove l'unica classe presente sia una classe sociale autogovernata e orizzontale, senza Stato né dittatura del proletariato.

Giusto! i marxisti leninisti "RITENGONO" (ovviamente sulla base di un'analisi scientifica o semplicemente obiettiva e materialistica della politica) che lo stato sia necessario...per difendere e sviluppare la rivoluzione sociale (il che significa realisticamente e pregnantemente: estromettere la borghesia dal potere e sottometterla) mentre gli anarchici "AUSPICANO" una rivoluzione sociale senza lo Stato, dove le classi siano sparite magicamente nel nulla.
I candidi anarchici, incuranti delle leggi della politica e dell'economia, auspicano la società autogovernata, come si potrebbe auspicare la manna dal cielo al posto della pioggia. Alla base del loro pensiero non c'è alcuna analisi, se non quella assolutamente puerile e utopistica della bontà naturale dell'Uomo e dell'armonia spontanea dei rapporti sociali. Si capisce quindi il perché della loro estromissione dalla storia contemporanea: altro che repressioni ecc... Dopo il crollo dell'Urss e la "fine" del comunismo storico (ma la partita non è affatto conclusa) l'anarchismo, il trotzkismo e derivati non hanno guadagnato un pollice di terreno, pur godendo delle condizioni più favorevoli a seguito della smobilitazione comunista, a meno che il terreno da loro "guadagnato" sia quello sanguinante della Libia, della Siria o dell'Ucraina e domani chissà.

Pazzesco, mi rendo conto solo ora che non solo questi forum sono preda di nazifascisti e razzisti, ma anche di stalinisti e marxisti-leninisti così ridicolmente settari e con argomenti così desueti loffi e screditati che già nel 1970 sarebbero sembrati fuori tempo.


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bysantium
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Tanto per rimanere nell'attualità, il buon(sic) Giuseppe ancor oggi risolverebbe repentinamente il caso ucraino..... con un nuovo Holodomor!


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Anonymous
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Anche a me è sembrata una gran bella persona 8)

Battute a parte...quella dei morti per fame in Ucraina, dei deportati etc sono tutte balle smontate pezzo per pezzo dal mitico Ludo Martens nel suo "Stalin, un altro punto di vista".
Ma agli pseudoanarchici come sburruti (che in un altro post simpatizza con i compagni marxisti-leninisti della Rete dei Comunisti...si metta un pò d'accordo con se stesso) non interessa la verità ma solo imporre il proprio punto di vista idealista e completamente avulso dalla realtà.


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Anonymous
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Battute a parte...quella dei morti per fame in Ucraina, dei deportati etc sono tutte balle smontate pezzo per pezzo dal mitico Ludo Martens nel suo "Stalin, un altro punto di vista".

Si certo, Martens, buono quello... uno che poteva benisimo stare al posto di Mercader... ma fatemi il piacere... neppure vi rendete conto di quanto siete patetici...

in un altro post simpatizza con i compagni marxisti-leninisti della Rete dei Comunisti...si metta un pò d'accordo con se stesso

C'è una bella differenza tra simpatizzare e dare a Cesare quel che è di Cesare riconoscendo una verità quando viene detta. Evidentemente certe sottigliezze non fanno parte del vostro mondo in bianco e nero.

non interessa la verità ma solo imporre il proprio punto di vista idealista e completamente avulso dalla realtà.

parole che pronunciate da stalinisti suonano alquanto beffarde... tutto ciò è farsesco, inutile continuare a parlarne...


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Gracco
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Pazzesco, mi rendo conto solo ora che non solo questi forum sono preda di nazifascisti e razzisti, ma anche di stalinisti e marxisti-leninisti...

...e anche di anarchici autoreferenziali che, punti sul vivo, sanno solo perdere le staffe.


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