Grecia il pensionat...
 
Notifiche
Cancella tutti

Grecia il pensionato suicida invocava il kalashnikov


dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 14461
Topic starter  

Suicidio Grecia: il pensionato invocava il Kalashnikov, censurato
Debora Billi

Il messaggio di Dimitris Christoulas, il pensionato greco suicida, invoca rivolta e Kalashnikov. Ma noi non ne sappiamo niente.

suicidiogrecia1.jpg

E' interessante come nessuno, dico nessuno, sulla stampa e sulla Rete italiana abbia tradotto per intero il messaggio del pensionato che si è sparato in Grecia a piazza Syntagma. Nessuno si è azzardato, pare, a parte il riferimento a lontani fatti italiani del '45. Trovo una traduzione dal greco all'inglese sul blog del prof. Piga, e scopro che il pensionato tra l'altro scrive:

Vista la mia età avanzata, non ho modo di reagire in modo attivo - ma se un mio concittadino greco afferrasse un Kalashnikov, sarei pronto a stare al suo fianco.

Io credo che questa sia un'affermazione da prima pagina, e lo credono anche i greci che infatti sono immediatamente scesi in piazza a fare casino.

Invece, noi bambinetti italiani siamo stati accuratamente sottoposti a censura.

Viene così da chiedersi cosa ci sarà mai scritto davvero nei disperati messaggi che lasciano anche i nostri suicidi (ormai due al giorno). Solo piagnistei per moglie e figli? Solo lacrime per i dipendenti e i creditori? Io non credo.

Siamo ahimé abituati a leggere spesso di uomini che, disperati e rabbiosi per un divorzio, ammazzano la moglie e poi si suicidano. E' strano che invece chi è altrattanto disperato e forse anche più rabbioso per l'annientamento della propria azienda, per la distruzione di salario o pensione, non trovi altro colpevole che se stesso. Eppure di colpevoli da additare ce ne sarebbero a iosa.

Un suicidio, cari miei, non fa notizia. E' meno interessante di una morte bianca, perché non c'è neppure la caccia al responsabile: il suicida fa tutto da solo, l'unica responsabilità è la sua. Stampa e politici lo liquidano con un paio di paroline di circostanza e la faccia compunta.

Eppure sono tutti terrorizzati, credetemi. Terrorizzati dai Kalashnikov nascosti nei messaggi dei suicidi, che siano scritti nero su bianco o meno. Perché lo sanno, che prima o poi quei fucili o quelle taniche potrebbero rivoltarsi contro di loro. E succederà, la prima volta che un aspirante suicida penserà che, in fondo, se sta per morire non ha poi nulla da perdere.

http://crisis.blogosfere.it/2012/04/suicidio-grecia-il-pensionato-invocava-il-kalashnikov-censurato.html


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 14461
Topic starter  

per non aprire altro topi che oggi è stata messa tanta roba al fuoco accodo qui

IL LAVORO NON E' UNA MERCE!
Nella giornata di ieri alcuni attivisti di RN e del Network Anticapitalista (ACN/AKN) hanno diffuso volantini per dimostrare apertamente la propria TOTALE opposizione alla controriforma del mercato del lavoro operata dal governo Monti in combutta con i poteri forti (banche, finanza, ecc) e la quasi totalità dei partiti politici nazionali (al grido di ‘CE LO CHIEDE L’EUROPA’, cosa che però non si fa mai quando tali richieste sono a favore dei Diritti dei cittadini e lavoratori!), tutti interessati alla massima precarizzazione del rapporto di lavoro ed alla sua più bassa remunerazione.
L’obiettivo di tale operazione turbocapitalista è interamente orientato a smantellare quanto ottenuto in decenni di lotte dei lavoratori, Diritti e tutele già sotto attacco da anni (specie dal 1998 con l’introduzione del criminale lavoro a tempo, introdotto in Italia tramite il pacchetto Treu, governo Prodi, fonte dell’immensa precarietà, una piaga che colpisce milioni di italiani, ma non di sicuro i figli e gli amici dei potenti e dei privilegiati!), e non è difficile prevedere un futuro ancora più nero, specie per chi supererà i 30 anni (che grazie a tali riforme non riuscirà a trovare più lavoro), senza welfare, senza Diritti, senza prospettive!
Se le aziende chiudono, come dice banalmente Napolitano, la soluzione non è lo smantellamento dei Diritti dei lavoratori ma la protezione delle manifatture locali, l’introduzione di pesanti DAZI doganali sulle merci prodotte in estremo oriente e l’uscita senza remore dal processo di globalizzazione!IL LAVORO NON E’ UNA MERCE!
NO ALLA CONTRORIFORMA CAPITALISTA DEL LAVORO!


RispondiCitazione
tres19
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 162
 

Premetto che non cerco lo scontro, non ti sto' dando addosso e solo che voglio puntualizzare un concetto che se gestito male si corre il pericolo di considerare o considerarsi nella barricata in cui non si è.

Per correttezza si tende a non dare addosso a un morto, specie se è un morto suicida, posso essere d'accordo e magari nell'altro thread ci sono andato giù pesante, ma posso esser d'accordo fin tanto che non si usa fare il contrario, ossia utilizzarlo, suppur in buona fede, per rafforzare i propri propositi o linee di pensiero anche se il morto, in vita, ti era dinnanzi a mò di nemico.

Si domanda bene la Billi: "Viene così da chiedersi cosa ci sarà mai scritto davvero nei disperati messaggi che lasciano anche i nostri suicidi (ormai due al giorno). Solo piagnistei per moglie e figli? Solo lacrime per i dipendenti e i creditori? Io non credo."

Ma a questa ottima domanda c'è da dare una risposta e non solo, bisogna indagare di più, sapere i propositi, le azioni, il pensiero guida che aveva in vita, prima di annetterlo ai martiri della propria fazione.

Non sempre è vittima della crisi, non sempre ci sta il "potrebbe esser capitato a me", non sempre si stava condividendo lo stesso pensiero, delle volte il morto era il compare di quelli ancora in vita e per cui adesso si inveisce.

In poche parole io non prenderei mai un'ipotetico Silvietto suicida come esempio per rimarcare il fatto che stiamo agli sgoccioli e è il caso di muoversi, dato che il filone è quello, prima di prendere un imprenditore minore con lo stesso intento, forse è il caso di informarsi sul suo passato.

Trovo davvero deviante mettere tutti sullo stesso piano solo per via del gesto estremo in comune, ok non posso neanche dire il contrario, ma la linea guida che ha un imprenditore la conosciamo no?

O tutte mosche bianche ?


RispondiCitazione
Santos-Dumont
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 168
 

Come no: tutti casi individuali senza un comune denominatore. 😈


RispondiCitazione
tres19
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 162
 

Come no: tutti casi individuali senza un comune denominatore. 😈

Dalle mie parti non sono a conoscenza di fatti recentissimi ma mi ero informato un minimo per fatti risalenti a qualche anno fa, sempre in periodo di "crisi"; uno si era rovinato al gioco e forse è stata anche quella la causa del fallimento dell'azienda, a un altro invece al funerale son andati pochi dipendenti rispetto al totale perchè quando era in vita era una iena.

Entrambi piccoli imprenditori non erano squali a livello nazionale o internazionale.

Però chi non li conosceva tutti compiangerli come le vittime dell'iniquità.

Non mi sembra che stiamo lontani da questo meccanismo adesso dato che non c'è neanche la volontà di sapere per comodo.


RispondiCitazione
tamerlano
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 198
 

IL LAVORO NON E' UNA MERCE!

Da che lo desumi che è una merce? Ah già, forse dal fatto che si parla di (riforma) del mercato del lavoro... 😆 😆 😆


RispondiCitazione
Affus
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3261
 

Grecia: il testamento di Dimitris Christoulias suicidatosi davanti al parlamento

«Il governo di occupazione Tsolakoglu* ha annientato la mia capacità di sopravvivere, basata sulla mia pensione dignitosa che da solo, senza l'aiuto dello Stato, per 35 anni, mi sono pagato. Tenuto conto che la mia età non mi da la possibilità di reagire con forza (ma se un altro greco avesse preso il Kalashnikov io l'avrei seguito) non ho altra soluzione che porre fine in modo dignitoso alla mia vita, prima di essere obbligato a rovistare tra i rifiuti per nutrirmi. Credo che i giovani senza futuro, un giorno, prenderanno le armi e, in Piazza Syntagma, appenderanno i traditori della nazione, come fecero nel 1945 gli italiani con Mussolini».


RispondiCitazione
Condividi: