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Gulietto Chiesa - L'etere è ancora un bene comune


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
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Questo governo privatizzerà la televisione, come tutto il resto (se glielo lasciamo fare).

Che è come privatizzare l’istruzione pubblica tutta intera. Perfino peggio. Perché la tv è, da circa 40 anni, il più importante strumento di formazione della coscienza (piuttosto dell’incoscienza) pubblica.

Privatizzarla significa mettere la coscienza pubblica interamente nelle mani dei privati, cioè del mercato.

Qualcuno dirà: ma non è già così? In effetti noi abbiamo una televisione pubblica che è stata già privatizzata, nel senso che fa da tempo interessi privati (dei partiti che l’hanno occupata) e, per il resto sorregge attraverso la pubblicità l’interesse privato del mercato, che consiste nel frastornare il grande pubblico e trasformarlo in consumatore compulsivo.

Ma la proprietà delle frequenze, di tutte le frequenze – pochi lo sanno – è ancora pubblica. Esse vengono date in concessione ai privati, a prezzi irrisori. Ma sono nostre, di tutti. E dovrebbero operare nell’interesse nostro, di tutti.

Dunque, per evitare rischi, privatizzeranno tutto il sistema di formazione delle coscienze. Tutte le televisioni saranno “commerciali”. A quelli che hanno figli suggerisco di sedersi vicino a loro, quando possono, nel pomeriggio, e vedere la violenza consumistica e rimbecillente cui essi sono sottoposti, per ore, senza potersene difendere.

Se lo faranno, smetteranno di lamentarsi circa la “caduta dei valori” cui stiamo assistendo da quarant’anni. Perché forse capiranno come si forma l’homo videns, l’uomo che vede, mutazione antropologica del quasi estinto homo legens, l’uomo che legge.

Propongo di creare un movimento contro la privatizzazione non solo della Rai ma di tutto l’etere. Due terzi delle frequenze siano senza pubblicità alcuna. Le frequenze riservate alle tv commerciali siano ridotte a un terzo del totale. Un terzo sia dato in concessione alle organizzazioni della società civile, ai comuni, alle università, ai sindacati, alle scuole, alle associazioni culturali. Un terzo rimanga allo Stato. Ma anche questo terzo sia sottoposto, come tutto il resto, a un controllo democratico popolare periodico, secondo istituzioni elette e anch’esse revocabili.

Dovrebbe valere la regola universale che ogni notizia importante, sia essa nazionale o internazionale, deve poter arrivare al cittadino, gratis.

Adesso qualcuno dirà che questa è una follia irrealizzabile, un’utopia. E si sbaglierà. Questa legge è già in vigore in Argentina. E’ stata votata dai due rami del parlamento, a grande maggioranza, e funziona.

Giulietto Chiesa
Fonte:www.ilfattoquotidiano.it
11.01.2012


Citazione
Petrus
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 1037
 

Giulietto Chiesa, guardati Santoro e il suo "Servizio Pubblico"... 🙄

E' emetico come gli altri programmi, quelli dell'etere pubblica.

Quindi chissenefrega, se le infilassero dove vogliono le frequenze.

Spegnere la tv è l'unica risposta, punto e basta.

Tutte queste chiacchiere sulle frequenze TV, il Beauty contest, sono tutte armi di distrazione di massa.
E che Chiesa tenti di farci abboccare rivela la sua natura.


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Eshin
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3620
 

Ma la proprietà delle frequenze, di tutte le frequenze – pochi lo sanno – è ancora pubblica. Esse vengono date in concessione ai privati, a prezzi irrisori.

A parte il prezzo...ed è come con le acque ...

Le frequenze, "l'aria," ....modullare l'etere ... passiamo con la coscienza e le responsabilità ai piani sottili...??!!!

Ma Chiesa fino a qui non arriva.

E una cosa importantissima.....
L'aria è di proprietà pubblica.... le frequenze anche....l'etere...
Ci sono da fare riflessioni molto appropfondite su certe cose, che vanno molto oltre il discorso fatto. ...


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Eshin
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3620
 

La truffa delle frequenze TV
Pubblicato il 6 dicembre 2011 da Raffaele

Quando il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, nella conferenza stampa di domenica scorsa ha ammesso candidamente: “non abbiamo ancora esaminato il problema delle frequenze televisive”, il Governo ha certificato la sua debolezza politica. La prima prova d’esame alla quale dovrà rispondere il professor Monti è la seguente: come si fa a chiedere agli ultimi di pagare il conto di un regalo ai primi? Come può il Governo negare a un pensionato persino l’adeguamento all’inflazione dei suoi 700 euro al mese mentre dona dai quattro ai sedici miliardi di euro ai magnati delle telecomunicazioni? Come fa Monti a parlare di equità mentre un suo ministro, Elsa Fornero, piange per i sacrifici dei poveri e il collega Passera un minuto dopo sorvola sul regalo all’uomo più ricco d’Italia? Anche il Pd ieri si è finalmente accorto dell’insostenibilità di questo paradosso. “È uno scandalo che Rai e Mediaset non abbiano pagato le frequenze ricevute dallo Stato”, ha detto Walter Veltroni, “chi ha ricevuto gratuitamente nuove frequenze, le paghi”. Tutto lo stato maggiore dei democratici, da Pierluigi Bersani a Dario Franceschini passando persino per Anna Finocchiaro, ieri ha invocato un intervento del Governo per fermare lo scandaloso regalo alle tv, in testa Mediaset.
La risposta di Passera in conferenza stampa però non sembra una distrazione ma un atto di coerenza che certifica la dipendenza di questo Governo dal suo azionista di maggioranza, che purtroppo è lo stesso di Mediaset. Il via libera ai sacrifici per gli italiani da parte del leader del Pdl si regge più che sulle parole spese da Monti su quelle omesse da Passera. Il Cavaliere non ha nulla da temere. Le frequenze tv tra pochi giorni potrebbero essere assegnate gratuitamente a Mediaset in perfetta continuità con la politica aziendale del Cavaliere .
In altri paesi lo spettro di frequenze liberato grazie al passaggio al digitale è stato pagato a caro prezzo dagli operatori. In Germania l’asta ha permesso di incasssare 4,4 miliardi di euro. Negli Stati Uniti sono arrivati nelle casse dello Stato 20 miliardi di dollari, in Canada si prevede un’asta che dovrebbe portare dai 4 ai 6 miliardi di euro e anche in Italia i tre principali operatori telefonici hanno pagato pochi mesi fa 4 miliardi di euro per implementare il 4g. Solo le televisioni, in testa Mediaset, non tireranno fuori un euro. E oltre al danno, nella veste di contribuenti, c’è anche la beffa, stavolta nella veste di telespettatori.
Il Governo Berlusconi ha finto di volere il beauty contest (“concorso di bellezza”, dove vince senza pagare un euro chi ha i numeri migliori e non chi offre di più) per adeguarsi ai voleri dell’Unione Europea. Bruxelles aveva aperto una procedura di infrazione contro il nostro paese per la concentrazione della proprietà delle tv. La scelta di donare le frequenze era stata contrabbandata come un’agevolazione all’ingresso dei nuovi entranti. Ovviamente era una balla, un diversivo per evitare la gara. Il ministro in carica fino a poche settimane fa, Paolo Romani, con la complice distrazione della sinistra e dell’Europa (che forse pensavano di aiutare Sky ad entrare nel digitale dalla porta principale) ha creato un bando fatto su misura per perpetuare l’oligopolio e tagliare le gambe ai veri operatori nuovi.
Alla fine anche Sky si è ritirata e il Pd ha ritrovato la voce. Domenica Monti ha chiesto agli italiani molti sacrifici: l’Ici sulla prima casa, un’aliquota che può superare l’uno per cento sulla seconda casa, l’aumento dell’Iva. Ma non ha presentato un provvedimento che da solo porterebbe almeno 4 miliardi di euro. E non ha intenzione di farlo.

Da Ilfattoquotidiano


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Eshin
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3620
 

L'APPROFONDIMENTO
Frequenze, ecco perché non potranno essere cedute
Con l'emendamento al Codice delle comunicazioni elettroniche di dicembre il ministero di Corrado Passera dà una spallata al beauty contest: divieto di trading per le porzioni di spettro ottenute gratuitamente. Antonio Sassano e Carlo Cambini spiegano come, in questo modo, l'Italia si avvicini (un po') all'Europa

http://www.corrierecomunicazioni.it/news/86040/frequenze_ecco_perch_non_potranno_essere_cedute


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