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Ho fatto arrabbiare Alberto Bagnai...

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Rosanna
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Ho fatto arrabbiare Alberto Bagnai...

Primo commento sul blog di Alberto Bagnai e sono riuscito a farlo arrabbiare:

(la parte più divertente è in fondo all'articolo... ma non abbiate fretta, è un crescendo!)

Il tutto inizia su Facebook. Il NoEuro di turno mi risponde - come al solito - con un articolo di Bagnai (articolo qui) che ha l'intento di smontare una tesi spesso usata contro i NoEuro, cioè che il vero problema dell'economia italiana non sia la moneta unica europea ma la scarsa capacità di generare reddito per unità di lavoro impiegata, ovvero la produttività. Bagnai sostiene invece che i mali italici siano tutta colpa del cambio fisso, prima il Sistema Monetario Europeo e poi l'Euro. La produttività stagnante sarebbe un sintomo delle catene nelle quali l'Europa ci ha tenuto.

Il mio commento si riferiva soprattutto ad un paio di grafici. Nelle Fig 1 e 2, Bagnai intende mostrare come la produttività italiana fino al 1990 sia stata invece soddisfacente. Scrive Bagnai:

Ma allora perché dal 1983 al 1987 la produttività italiana era esattissimamente allineata a quella tedesca?

Allora mi limito a far notare a Bagnai che la crescita della produttività deve essere valutata confrontandola ad un gruppo di paesi. Il motivo è semplice, stiamo parlando di competitività in un mondo altamente globalizzato dove contano i vantaggi relativi. Mi riferisco allora al seguente grafico dell'Economist che mostra la produttività del lavoro italiana in rapporto a quella statunitense:

Appare chiaro dal grafico come ci sia un problema di produttività in Italia, soprattutto se relazionato al costo del lavoro che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni senza sosta (grafichetto qui). In tutto questo il cambio fisso c'entra ben poco.

Più in generale, con il lungo articolo il prof. Bagnai vorrebbe invece convincerci che il problema della stagnazione italiana sia proprio il cambio fisso, nel quale l'Italia è imbrigliata da ormai più di trent'anni, prima con il Sistema Monetario Europeo (SME) operante dal 1979 fino al 1992 e poi dal 1996 ad oggi (diventando l'Eurosistema nel 1999):

tutte le volte che l’Italia ha, in qualche modo, irrigidito la propria politica valutaria, e quindi compromesso le proprie esportazioni, prima entrando nello SME, poi entrando nella banda di oscillazione ristretta, poi rientrando nello SME, poi entrando nell’euro, la sua produttività si è appiattita. E l’appiattimento è stato irreversibile quando la decisione di “irrigidirsi” lo è stata, ovvero con l’euro.

Vedo tanta gente che cammina con l'ombrello e deduco che l'ombrello sia la causa della pioggia. Un'analisi econometrica buttata sul blog non fa uscire Bagnai dalla palude delle false correlazioni (spurious correlations) nemmeno se ci fa vedere il test di Granger.

Bagnai non riesce a confutare l'esistenza di un problema di produttività - anzi a volte pare d'accordo su questo punto ma a volte no, dipende dalla convenienza del caso - e men che meno convincerci che questo sia dovuto all'impossibilità di svalutare il cambio.

Nel dire che la produttività è endogena (cosa vuol dire?) Bagnai dice un'ovvietà. Il punto è che secondo lui dipende dal cambio fisso ("Una storia molto semplice: ogni volta che l’Italia ingessava la propria valuta, penalizzando le proprie esportazioni, la produttività cominciava a declinare. Quando i cambi si riallineavano si ripartiva.") mentre vagonate di studi la fanno dipendere da un insieme di altri fattori molto più strutturali. Infatti, la produttività sarà pure endogena ma lo sono anche le esportazioni, al contrario di fattori strutturali come le il sistema educativo, il sistema giudiziario, la legislazione sul lavoro, il sistema di innovazione e ricerca e la burocrazia. Proprio su queste variabili si concentrano i "pro-Euro". Tutti fattori sui quali l'Italia mostra debolezze importanti e sui quali dobbiamo intervenire con le famose "riforme".

In quanto alle vagonate di approfondimenti e studi, ecco una lista non esaustiva:

http://www.voxeu.org/article/roots-italian-stagnation
http://www.voxeu.org/article/productivity-italy-great-unlearning
http://www.voxeu.org/article/what-holding-italy-back
10.1787/eco_surveys-ita-2015-en
http://www.oecd.org/about/publishing/2012%2009_Italy_Brochure_EN.pdf
http://www.oecd.org/regreform/reform/44537061.pdf
http://www.bruegel.org/nc/blog/detail/article/1430-why-does-italy-not-grow/
http://www.worldklems.net/conferences/worldklems2014/worldklems2014_Milana.pdf
http://www.brookings.edu/~/media/research/files/articles/2008/3/03-italy-calingaert/03_italy_calingaert.pdf
http://www.lavoce.info/archives/24266/produttivita-nei-servizi-lanello-mancante-della-ripresa/
http://www.lavoce.info/archives/15656/cosi-litalia-ha-disimparato-a-produrre/

Tra l'altro Bagnai ci dovrebbe dire come si spiega la bassa produttività nei servizi, un settore che conta più del 70% del PIL ma che è per la maggior parte al di fuori del commercio internazionale. Le esportazioni sono infatti concentrate nel settore manufatturiero. Se non siete convinti di questa affermazione, vi invito a dare un'occhiata al rapport ISTAT sul commercio estero.

_____________________________________________

P.S.: Bagnai mi ha risposto in un commento riguardo alla produttività nei servizi. Questa la sua risposta:

Oh, questa è una domanda intelligente perché costruttiva (anche se l'osservazione che lei mi fa si applica pari pari al grafico dei dilettanti che lei citava). I dati che analizzo sono riferiti al valore aggiunto per occupato e quindi considerano la produttività totale, non quella del manifatturiero. Gli esempi, lei ha ragione, trattano essenzialmente del manifatturiero, per il semplice motivo che l'attività del manifatturiero risulta generalmente più comprensibile ai "laici". L'idea che i servizi siano un settore completamente protetto dalla domanda estera ha qualcosa di vero, ma sappiamo anche che il commercio di servizi sta aumentando quantitativamente (grazie al mercato unico). Il punto però è un altro. Il manifatturiero rimane comunque il motore dell'economia, sia a livello di innovazione di prodotto e di processo, sia come elemento attorno al quale ruota un indotto considerevole.

L'impresa che effettua le pulizie nella fabbrica X della bassa Lombarda non è in concorrenza con un'impresa di pulizie sassone, siamo d'accordo. Rimane il fatto che se la fabbrica X chiude perché schiacciata da un cambio sopravvalutato, la domanda di servizi di pulizia (e di trasporto, e finanziari, e...) ovviamente cala. Quindi il cambio non è irrilevante nemmeno per imprese che operano nel mercato interno relativamente protette dalla concorrenza estera.

P.P.S.: la conversazione tra me e Bagnai è finita in tragicommedia. Non ho mai avuto a che fare con qualcuno con una simile boria.

(aggiornamento 11/08/15) Al quale commento ho risposto con il seguente:

Ma l'articolo sul Cambridge Journal non parla di produttività. Lo ammette lei stesso nelle conclusioni: "However, the demand-side approach adopted in this article does not take into account potentially crucial features of the economies considered. [...] ranging from export diversification to labour productivity to the share of medium- and high-tech manufactures over manufact
uring value added." Per di più nell'ultima frase sembra che suggerisca a quei paesi di fare "riforme": "This evidence suggests that South-Saharan Africa's growth performance could prove unsustainable if SSA policy makers do not take seriously the challenge of structural transformation."

Sto aspettando che Bagnai approvi quest'ultimo commento.

(aggiornamento 14/08/2015) il commento non è stato ancora approvato 🙂

http://pensierinformati.blogspot.it/2015/08/ho-fatto-arrabbiare-alberto-bagnai.html?spref=tw


Citazione
mincuo
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Ho fatto arrabbiare Alberto Bagnai...
Primo commento sul blog di Alberto Bagnai e sono riuscito a farlo arrabbiare:

Giusto per essere sicuro di aver capito: "ho fatto arrabbaire..."
Chi ha fatto arrabbiare Bagnai?
Il soggetto è Rosanna o quel Klaus B., come sembrerebbe.


RispondiCitazione
MarioG
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Ho fatto arrabbiare Alberto Bagnai...
Primo commento sul blog di Alberto Bagnai e sono riuscito a farlo arrabbiare:

Giusto per essere sicuro di aver capito: "ho fatto arrabbaire... " chi ha fatto arrabbiare? Il soggetto è Rosanna Spadini o quel Klaus, come sembra..

Quando mette il link vuol dire che non parla in prima persona, come ha appreso.

😀


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Stodler
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Già, peccato che le famose riforme sono solo precarizzazione del lavoro e privatizzazione dei servizi pubblici.

Privatizzazione della giustizia, vedi i vari accordi tipo TTIP, privatizzazione della scuola.

Insomma solo chi ha soldi va avanti gli altri possono pure crepare.

Gli USA con 80.000.000 tra lavoratori poveri e poveri in senso stretto ne sono l'esempio più lampante, se poi contiamo anche i 2.000.000 di carcerati...

Se questi sono i traguardi a quasto punto resuscitiamo Stalin che facciamo prima.

Il link porta al solito sito eurista, inutile perderci tempo.


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Rosanna
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Già, peccato che le famose riforme sono solo precarizzazione del lavoro e privatizzazione dei servizi pubblici.

Privatizzazione della giustizia, vedi i vari accordi tipo TTIP, privatizzazione della scuola.

Insomma solo chi ha soldi va avanti gli altri possono pure crepare.

Gli USA con 80.000.000 tra lavoratori poveri e poveri in senso stretto ne sono l'esempio più lampante, se poi contiamo anche i 2.000.000 di carcerati...

Se questi sono i traguardi a quasto punto resuscitiamo Stalin che facciamo prima.

Il link porta al solito sito eurista, inutile perderci tempo.

Perché la Lega sponsorizzata dal maestro a che cosa porta?

A BRACCETTO CON SOROS. Il salto della quaglia del Prof. Bagnai
di Moreno Pasquinelli

http://sollevazione.blogspot.it/2013/05/a-braccetto-con-soros-il-salto-della_28.html

E Il famoso manifesto di solidarietà europea?? Dove porta?
Per chi lo vuole intendere?

"Il Nostro ha dovuto rendere finalmente pubblico in Italia un Manifesto, di cui egli è firmatario, tenuto furbescamente nascosto ai suoi followers per ben quattro mesi, proprio perché questi l’avrebbero considerato, non a torto, come una clamorosa giravolta.

Chi abbia seguito il Nostro sa che, al netto dei tecnicismi, il suo teorema si poteva riassumere in quattro assiomi: (1) Ogni area valutaria unica basata sulla rigidità del cambio è destinata a crollare perché va contro le leggi di mercato; (2) l’euro non solo porta la colpa di aver accresciuto gli squilibri in seno all’Unione europea, esso non è solo una moneta ma un “metodo di governo”, bollato come “nazista”; (3) Non c’è “un’uscita da sinistra dal nazismo”, l’Italia per salvarsi deve subito riconquistare la sua sovranità monetaria e politica; (4) quindi guerra frontale alle sinistre “luogocomuniste” che chiedono “più Europa” visto che, date le differenze tra nazioni, l’Unione europea stessa è una mera utopia.

Come ora vedremo questo Manifesto manda a farsi friggere tutti e quattro questi assiomi. Già il titolo è sconcertante: “Solidarietà europea di fronte alla crisi dell’eurozona”. Potrebbero sottoscriverlo non solo i capobastone del Pd o del Pdl, ma anche Monti o uno qualsiasi dei tecno-oligarchi di Bruxelles.

Un titolo infelice? No! Il contenuto è in linea e consiste in una difesa non solo dell’Unione europea ma della moneta unica. Inaudito? Inconcepibile? Per niente.

Leggiamo assieme le chicche più notevoli:

«La creazione dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo si colloca fra le maggiori conquiste dell’Europa post-bellica in campo politico ed economico. Il notevole successo dell’integrazione europea è scaturito da un modello di cooperazione che beneficiava tutti gli stati membri, senza minacciarne alcuno….l’Eurozona, nella sua forma attuale, è diventata una seria minaccia al progetto di integrazione europea…L’euro, invece di rafforzare l’Europa, produce divisioni e tensioni che minano le fondamenta stesse dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo».
Sì, avete capito bene: avanti col processo d’integrazione europea, quindi riforma della moneta unica, necessaria per portare avanti questa integrazione.

In concreto cosa propone il Manifesto? Due misure essenzialmente.

La prima:

«Un nuovo sistema di coordinamento delle valute europee, volto alla prevenzione di guerre valutarie e di eccessive fluttuazioni dei cambi fra i paesi europei».

Il voltafaccia di Bagnai è clamoroso e addirittura imbarazzante, poiché smentisce tutto quanto chi lo ha seguito ha detto non solo dell’euro (non solo una orribile moneta ma un “metodo nazista di regime”) ma dello stesso Sme (si ricordino le paginate sulla svalutazione “salutare” del 1992).

La seconda:

«Riteniamo che la strategia che offre le migliori possibilità di salvare l’Unione Europea, la conquista più preziosa dell’integrazione europea, sia una segmentazione controllata dell’Eurozona attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi. Ciò potrebbe comportare in definitiva il ritorno alle valute nazionali, o a differenti valute adottate da gruppi di paesi omogenei. Questa soluzione sarebbe un’espressione di vera solidarietà europea».

In pratica si chiede un nuovo Sme ma, si badi, non di paesi a sovranità monetaria. Questa sarebbe un’ipotesi di ultima istanza, se possibile da evitare. L’euro dovrebbe restare, è la Germania che deve uscirne. Detto di passata: questa tesi non è nuova, circola da anni, anche a sinistra, e Bagnai l’ha sempre brutalmente contestata — Albè, ti ricordi il nostro convegno di Chianciano Terme dell’ottobre 2011? [2]

Una tesi recentemente sostenuta non solo da W. Munchau ma niente-poco-di-meno-che da George Soros. [3] Così forse ci spieghiamo come mai, con la scusa di farla finita col “complottismo”, Bagnai sia giunto, il 13 maggio scorso, in soccorso di Soros, secondo il Nostro per niente colpevole per aver affondato la lira nel 1992. [4] Giungere a fare l'avvocato d'ufficio di Soros, assolvendolo dal ruolo di criminale stregone della finanza predatoria globale —inopinatamente scaricandone tutte le colpe sui governanti italiani quando tutti conosciamo con quali e quante invettive ha maltrattato chiunque osasse fare della "casta" il nemico principale—, è un fatto gravissimo, che la dice lunga sul dove Bagnai sia andato a parare.

Uno ha il diritto di cambiare idea, non può però chiedere indulgenza se mente o se esibisce il più italico dei vizietti, il trasformismo. Il Nostro, una volta scoperta l’arma del delitto, vorrebbe negare che le impronte sul grilletto siano le sue, e implora le attenuanti… “faccio solo da palo”.

Sappiamo che un simile fare spinge molti suoi seguaci a considerarlo un impostore. Si sentono ingannati, turlupinati. Chi si illude finisce prima o poi per disilludersi. La lezione dovrebbe invece aiutarli ad aprire gli occhi, a comprendere che non esiste una scienza economica neutrale, oggettiva, al di sopra delle classi sociali. Dietro ad ogni “scienza”, per quanto vestita di una panoplia di statistiche e tabelle, c’è sempre una concezione della società. L’economia è sempre economia politica.

Questo, tra l’altro, volevo dire, col mio articolo che tante polemiche sta suscitando: non ci si può fidare di qualcuno che pensa di poter fare a meno di una teoria economica generale, che pensa di stare al di sopra delle classi sociali. Volevo dire che una simile posizione cela un avventurismo che poteva andare in tutte le direzioni, uno che avrebbe potuto mettersi al servizio del primo padrone.

Per quanto ad alcuni non entri in zucca, la teoria economica implicita del Bagnai sovranista anti-euro di ieri è la stessa di quello di unionista e pro-euro di oggi, quello che certi suoi estimatori considerano un inconcepibile “tradimento” è, per quanto clamoroso e gravissimo politicamente, un salto della quaglia, un riposizionamento, più a destra, nello stesso campo.

Ecco quindi il Manifesto in questione, questo distillato di economicismo imperialistico, che non contiene, non diciamo idee socialiste, ma nemmeno keynesiane. Per questo potrebbero sottoscriverlo, fra qualche mese, non solo Fassina, ma pure Crosetto, Brunetta e Berlusconi. Anzi, più questi ultimi che Fassina, se si tiene conto, appunto, della totale assenza di qualsivoglia riferimento agli interessi dei popoli, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Ricordate le violente bordate di Bagnai ai sinistrati che dicevano che era meglio tenersi l’euro con l’argomento che l’uscita avrebbe significato un’ecatombe per i lavoratori? Ora il Nostro firma un Manifesto che parte dallo stesso paradigma eurista dei sinistrati, ma per difendere i dominanti. Lo fa infatti, dimmi con chi vai ti dirò chi sei, assieme a dei consiglieri di Sua Maestà, suggeritori dei governi liberisti, esponenti delle cupole aristocratiche e rentier europee.

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Già, peccato che le famose riforme sono solo precarizzazione del lavoro e privatizzazione dei servizi pubblici.

Privatizzazione della giustizia, vedi i vari accordi tipo TTIP, privatizzazione della scuola.

Insomma solo chi ha soldi va avanti gli altri possono pure crepare.

Gli USA con 80.000.000 tra lavoratori poveri e poveri in senso stretto ne sono l'esempio più lampante, se poi contiamo anche i 2.000.000 di carcerati...

Se questi sono i traguardi a quasto punto resuscitiamo Stalin che facciamo prima.

Il link porta al solito sito eurista, inutile perderci tempo.

Perché la Lega sponsorizzata dal maestro a che cosa porta?

A BRACCETTO CON SOROS. Il salto della quaglia del Prof. Bagnai
di Moreno Pasquinelli

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E Il famoso manifesto di solidarietà europea?? Dove porta?
Per chi lo vuole intendere?

"Il Nostro ha dovuto rendere finalmente pubblico in Italia un Manifesto, di cui egli è firmatario, tenuto furbescamente nascosto ai suoi followers per ben quattro mesi, proprio perché questi l’avrebbero considerato, non a torto, come una clamorosa giravolta.

Chi abbia seguito il Nostro sa che, al netto dei tecnicismi, il suo teorema si poteva riassumere in quattro assiomi: (1) Ogni area valutaria unica basata sulla rigidità del cambio è destinata a crollare perché va contro le leggi di mercato; (2) l’euro non solo porta la colpa di aver accresciuto gli squilibri in seno all’Unione europea, esso non è solo una moneta ma un “metodo di governo”, bollato come “nazista”; (3) Non c’è “un’uscita da sinistra dal nazismo”, l’Italia per salvarsi deve subito riconquistare la sua sovranità monetaria e politica; (4) quindi guerra frontale alle sinistre “luogocomuniste” che chiedono “più Europa” visto che, date le differenze tra nazioni, l’Unione europea stessa è una mera utopia.

Come ora vedremo questo Manifesto manda a farsi friggere tutti e quattro questi assiomi. Già il titolo è sconcertante: “Solidarietà europea di fronte alla crisi dell’eurozona”. Potrebbero sottoscriverlo non solo i capobastone del Pd o del Pdl, ma anche Monti o uno qualsiasi dei tecno-oligarchi di Bruxelles.

Un titolo infelice? No! Il contenuto è in linea e consiste in una difesa non solo dell’Unione europea ma della moneta unica. Inaudito? Inconcepibile? Per niente.

Leggiamo assieme le chicche più notevoli:

«La creazione dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo si colloca fra le maggiori conquiste dell’Europa post-bellica in campo politico ed economico. Il notevole successo dell’integrazione europea è scaturito da un modello di cooperazione che beneficiava tutti gli stati membri, senza minacciarne alcuno….l’Eurozona, nella sua forma attuale, è diventata una seria minaccia al progetto di integrazione europea…L’euro, invece di rafforzare l’Europa, produce divisioni e tensioni che minano le fondamenta stesse dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo».
Sì, avete capito bene: avanti col processo d’integrazione europea, quindi riforma della moneta unica, necessaria per portare avanti questa integrazione.

In concreto cosa propone il Manifesto? Due misure essenzialmente.

La prima:

«Un nuovo sistema di coordinamento delle valute europee, volto alla prevenzione di guerre valutarie e di eccessive fluttuazioni dei cambi fra i paesi europei».

Il voltafaccia di Bagnai è clamoroso e addirittura imbarazzante, poiché smentisce tutto quanto chi lo ha seguito ha detto non solo dell’euro (non solo una orribile moneta ma un “metodo nazista di regime”) ma dello stesso Sme (si ricordino le paginate sulla svalutazione “salutare” del 1992).

La seconda:

«Riteniamo che la strategia che offre le migliori possibilità di salvare l’Unione Europea, la conquista più preziosa dell’integrazione europea, sia una segmentazione controllata dell’Eurozona attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi. Ciò potrebbe comportare in definitiva il ritorno alle valute nazionali, o a differenti valute adottate da gruppi di paesi omogenei. Questa soluzione sarebbe un’espressione di vera solidarietà europea».

In pratica si chiede un nuovo Sme ma, si badi, non di paesi a sovranità monetaria. Questa sarebbe un’ipotesi di ultima istanza, se possibile da evitare. L’euro dovrebbe restare, è la Germania che deve uscirne. Detto di passata: questa tesi non è nuova, circola da anni, anche a sinistra, e Bagnai l’ha sempre brutalmente contestata — Albè, ti ricordi il nostro convegno di Chianciano Terme dell’ottobre 2011? [2]

Una tesi recentemente sostenuta non solo da W. Munchau ma niente-poco-di-meno-che da George Soros. [3] Così forse ci spieghiamo come mai, con la scusa di farla finita col “complottismo”, Bagnai sia giunto, il 13 maggio scorso, in soccorso di Soros, secondo il Nostro per niente colpevole per aver affondato la lira nel 1992. [4] Giungere a fare l'avvocato d'ufficio di Soros, assolvendolo dal ruolo di criminale stregone della finanza predatoria globale —inopinatamente scaricandone tutte le colpe sui governanti italiani quando tutti conosciamo con quali e quante invettive ha maltrattato chiunque osasse fare della "casta" il nemico principale—, è un fatto gravissimo, che la dice lunga sul dove Bagnai sia andato a parare.

Uno ha il diritto di cambiare idea, non può però chiedere indulgenza se mente o se esibisce il più italico dei vizietti, il trasformismo. Il Nostro, una volta scoperta l’arma del delitto, vorrebbe negare che le impronte sul grilletto siano le sue, e implora le attenuanti… “faccio solo da palo”.

Sappiamo che un simile fare spinge molti suoi seguaci a considerarlo un impostore. Si sentono ingannati, turlupinati. Chi si illude finisce prima o poi per disilludersi. La lezione dovrebbe invece aiutarli ad aprire gli occhi, a comprendere che non esiste una scienza economica neutrale, oggettiva, al di sopra delle classi sociali. Dietro ad ogni “scienza”, per quanto vestita di una panoplia di statistiche e tabelle, c’è sempre una concezione della società. L’economia è sempre economia politica.

Questo, tra l’altro, volevo dire, col mio articolo che tante polemiche sta suscitando: non ci si può fidare di qualcuno che pensa di poter fare a meno di una teoria economica generale, che pensa di stare al di sopra delle classi sociali. Volevo dire che una simile posizione cela un avventurismo che poteva andare in tutte le direzioni, uno che avrebbe potuto mettersi al servizio del primo padrone.

Per quanto ad alcuni non entri in zucca, la teoria economica implicita del Bagnai sovranista anti-euro di ieri è la stessa di quello di unionista e pro-euro di oggi, quello che certi suoi estimatori considerano un inconcepibile “tradimento” è, per quanto clamoroso e gravissimo politicamente, un salto della quaglia, un riposizionamento, più a destra, nello stesso campo.

Ecco quindi il Manifesto in questione, questo distillato di economicismo imperialistico, che non contiene, non diciamo idee socialiste, ma nemmeno keynesiane. Per questo potrebbero sottoscriverlo, fra qualche mese, non solo Fassina, ma pure Crosetto, Brunetta e Berlusconi. Anzi, più questi ultimi che Fassina, se si tiene conto, appunto, della totale assenza di qualsivoglia riferimento agli interessi dei popoli, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Ricordate le violente bordate di Bagnai ai sinistrati che dicevano che era meglio tenersi l’euro con l’argomento che l’uscita avrebbe significato un’ecatombe per i lavoratori? Ora il Nostro firma un Manifesto che parte dallo stesso paradigma eurista dei sinistrati, ma per difendere i dominanti. Lo fa infatti, dimmi con chi vai ti dirò chi sei, assieme a dei consiglieri di Sua Maestà, suggeritori dei governi liberisti, esponenti delle cupole aristocratiche e rentier europee.

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Credo che questa analisi non sia più attuale Rosanna.


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Rosanna
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Già, peccato che le famose riforme sono solo precarizzazione del lavoro e privatizzazione dei servizi pubblici.

Privatizzazione della giustizia, vedi i vari accordi tipo TTIP, privatizzazione della scuola.

Insomma solo chi ha soldi va avanti gli altri possono pure crepare.

Gli USA con 80.000.000 tra lavoratori poveri e poveri in senso stretto ne sono l'esempio più lampante, se poi contiamo anche i 2.000.000 di carcerati...

Se questi sono i traguardi a quasto punto resuscitiamo Stalin che facciamo prima.

Il link porta al solito sito eurista, inutile perderci tempo.

Perché la Lega sponsorizzata dal maestro a che cosa porta?

A BRACCETTO CON SOROS. Il salto della quaglia del Prof. Bagnai
di Moreno Pasquinelli

http://sollevazione.blogspot.it/2013/05/a-braccetto-con-soros-il-salto-della_28.html

E Il famoso manifesto di solidarietà europea?? Dove porta?
Per chi lo vuole intendere?

"Il Nostro ha dovuto rendere finalmente pubblico in Italia un Manifesto, di cui egli è firmatario, tenuto furbescamente nascosto ai suoi followers per ben quattro mesi, proprio perché questi l’avrebbero considerato, non a torto, come una clamorosa giravolta.

Chi abbia seguito il Nostro sa che, al netto dei tecnicismi, il suo teorema si poteva riassumere in quattro assiomi: (1) Ogni area valutaria unica basata sulla rigidità del cambio è destinata a crollare perché va contro le leggi di mercato; (2) l’euro non solo porta la colpa di aver accresciuto gli squilibri in seno all’Unione europea, esso non è solo una moneta ma un “metodo di governo”, bollato come “nazista”; (3) Non c’è “un’uscita da sinistra dal nazismo”, l’Italia per salvarsi deve subito riconquistare la sua sovranità monetaria e politica; (4) quindi guerra frontale alle sinistre “luogocomuniste” che chiedono “più Europa” visto che, date le differenze tra nazioni, l’Unione europea stessa è una mera utopia.

Come ora vedremo questo Manifesto manda a farsi friggere tutti e quattro questi assiomi. Già il titolo è sconcertante: “Solidarietà europea di fronte alla crisi dell’eurozona”. Potrebbero sottoscriverlo non solo i capobastone del Pd o del Pdl, ma anche Monti o uno qualsiasi dei tecno-oligarchi di Bruxelles.

Un titolo infelice? No! Il contenuto è in linea e consiste in una difesa non solo dell’Unione europea ma della moneta unica. Inaudito? Inconcepibile? Per niente.

Leggiamo assieme le chicche più notevoli:

«La creazione dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo si colloca fra le maggiori conquiste dell’Europa post-bellica in campo politico ed economico. Il notevole successo dell’integrazione europea è scaturito da un modello di cooperazione che beneficiava tutti gli stati membri, senza minacciarne alcuno….l’Eurozona, nella sua forma attuale, è diventata una seria minaccia al progetto di integrazione europea…L’euro, invece di rafforzare l’Europa, produce divisioni e tensioni che minano le fondamenta stesse dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo».
Sì, avete capito bene: avanti col processo d’integrazione europea, quindi riforma della moneta unica, necessaria per portare avanti questa integrazione.

In concreto cosa propone il Manifesto? Due misure essenzialmente.

La prima:

«Un nuovo sistema di coordinamento delle valute europee, volto alla prevenzione di guerre valutarie e di eccessive fluttuazioni dei cambi fra i paesi europei».

Il voltafaccia di Bagnai è clamoroso e addirittura imbarazzante, poiché smentisce tutto quanto chi lo ha seguito ha detto non solo dell’euro (non solo una orribile moneta ma un “metodo nazista di regime”) ma dello stesso Sme (si ricordino le paginate sulla svalutazione “salutare” del 1992).

La seconda:

«Riteniamo che la strategia che offre le migliori possibilità di salvare l’Unione Europea, la conquista più preziosa dell’integrazione europea, sia una segmentazione controllata dell’Eurozona attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi. Ciò potrebbe comportare in definitiva il ritorno alle valute nazionali, o a differenti valute adottate da gruppi di paesi omogenei. Questa soluzione sarebbe un’espressione di vera solidarietà europea».

In pratica si chiede un nuovo Sme ma, si badi, non di paesi a sovranità monetaria. Questa sarebbe un’ipotesi di ultima istanza, se possibile da evitare. L’euro dovrebbe restare, è la Germania che deve uscirne. Detto di passata: questa tesi non è nuova, circola da anni, anche a sinistra, e Bagnai l’ha sempre brutalmente contestata — Albè, ti ricordi il nostro convegno di Chianciano Terme dell’ottobre 2011? [2]

Una tesi recentemente sostenuta non solo da W. Munchau ma niente-poco-di-meno-che da George Soros. [3] Così forse ci spieghiamo come mai, con la scusa di farla finita col “complottismo”, Bagnai sia giunto, il 13 maggio scorso, in soccorso di Soros, secondo il Nostro per niente colpevole per aver affondato la lira nel 1992. [4] Giungere a fare l'avvocato d'ufficio di Soros, assolvendolo dal ruolo di criminale stregone della finanza predatoria globale —inopinatamente scaricandone tutte le colpe sui governanti italiani quando tutti conosciamo con quali e quante invettive ha maltrattato chiunque osasse fare della "casta" il nemico principale—, è un fatto gravissimo, che la dice lunga sul dove Bagnai sia andato a parare.

Uno ha il diritto di cambiare idea, non può però chiedere indulgenza se mente o se esibisce il più italico dei vizietti, il trasformismo. Il Nostro, una volta scoperta l’arma del delitto, vorrebbe negare che le impronte sul grilletto siano le sue, e implora le attenuanti… “faccio solo da palo”.

Sappiamo che un simile fare spinge molti suoi seguaci a considerarlo un impostore. Si sentono ingannati, turlupinati. Chi si illude finisce prima o poi per disilludersi. La lezione dovrebbe invece aiutarli ad aprire gli occhi, a comprendere che non esiste una scienza economica neutrale, oggettiva, al di sopra delle classi sociali. Dietro ad ogni “scienza”, per quanto vestita di una panoplia di statistiche e tabelle, c’è sempre una concezione della società. L’economia è sempre economia politica.

Questo, tra l’altro, volevo dire, col mio articolo che tante polemiche sta suscitando: non ci si può fidare di qualcuno che pensa di poter fare a meno di una teoria economica generale, che pensa di stare al di sopra delle classi sociali. Volevo dire che una simile posizione cela un avventurismo che poteva andare in tutte le direzioni, uno che avrebbe potuto mettersi al servizio del primo padrone.

Per quanto ad alcuni non entri in zucca, la teoria economica implicita del Bagnai sovranista anti-euro di ieri è la stessa di quello di unionista e pro-euro di oggi, quello che certi suoi estimatori considerano un inconcepibile “tradimento” è, per quanto clamoroso e gravissimo politicamente, un salto della quaglia, un riposizionamento, più a destra, nello stesso campo.

Ecco quindi il Manifesto in questione, questo distillato di economicismo imperialistico, che non contiene, non diciamo idee socialiste, ma nemmeno keynesiane. Per questo potrebbero sottoscriverlo, fra qualche mese, non solo Fassina, ma pure Crosetto, Brunetta e Berlusconi. Anzi, più questi ultimi che Fassina, se si tiene conto, appunto, della totale assenza di qualsivoglia riferimento agli interessi dei popoli, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Ricordate le violente bordate di Bagnai ai sinistrati che dicevano che era meglio tenersi l’euro con l’argomento che l’uscita avrebbe significato un’ecatombe per i lavoratori? Ora il Nostro firma un Manifesto che parte dallo stesso paradigma eurista dei sinistrati, ma per difendere i dominanti. Lo fa infatti, dimmi con chi vai ti dirò chi sei, assieme a dei consiglieri di Sua Maestà, suggeritori dei governi liberisti, esponenti delle cupole aristocratiche e rentier europee.

http://sollevazione.blogspot.it/2013/05/a-braccetto-con-soros-il-salto-della_28.html

Credo che questa analisi non sia più attuale Rosanna.

Ok, Stodler capisco,

ma il post voleva essere più che altro spiritoso, e comunque mentre possono essere discutibili le obiezioni di quel tizio, Klaus B,

sono invece molto condivisibili le obiezioni di Moreno Pasquinelli che è assolutamente contro l'euro e contro l'Europa, ma non scrive Manifesti così ambigui, comprensibili solo per gli addetti ai lavori, dicendo il contrario di quello che ha sempre sostenuto finora e per di più facendo lievitare un partito infame come la Lega, che si è macchiato di tutti i crimini euristi fin qui conosciuti ...

Grazie comunque, ti devo ringraziare per la tua onestà intellettuale e coerenza ideologica ...

R.


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Rosanna
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?

e cacciate questa rosanna!

Bene adriano_53,

io ti ho mandato un messaggio, ho risposto alle tue continue ingiurie, ho risposto ai tuoi commenti, ti ho chiesto di rispondermi e questa è il solito
appello all'esclusione, tipico del perfetto democratico, che argomenta, cerca di capire e rispetta le idee altrui ... chi tocca i fili muore? non mi sembra che la minaccia valga in un dibattito civile ...

dimmi una cosa ... sei pagato o lo fai gratuitamente ...

sei capace di mettere insieme un soggeto+un verbo+un predicato

R.


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Scifraroc
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?

e cacciate questa rosanna!

nonostante il fatto che io non condivida il 99% di quello che Rosanna commenta o esprime nei suoi post ,questa è la seconda volta che rivolgi un invito a tacciarla o cacciarla e questo è inaccettabile oltre che deprecabile .


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Rosanna
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@Stodler,

mi dispiace dirtelo, ma Pasquinelli è una brava persona, io l'ho conosciuto, e la sua analisi vale tuttora, lui è no/euro e no/europa, non è assolutamente uno tsipriota,

Bagnai se ha votato la Lega NON è un NO euro nella pratica, anche se in teoria sa che sarebbe le cosa migliore e ha scritto anche un bel libro,
la Lega NON USCIRA' MAI dall'euro, perché necessariamente si alleerà con Berlusconi e il trucco è fatto ... Bagnai purtroppo pensa molto alla sua carriera e si è alleato con i politici più infami, Alemanno, Salvini, Fassina ...
responsabili delle nostre disgrazie ...

scordatelo!! NESSUNA FORZA POLITICA VUOLE USCIRE DALL'EURO

come è sempre avvenuto nella storia l'italia subirà magari un'uscita che proviene da altri paesi, non certo da noi, e a quel punto la forza politica vincente saranno i 5 stelle.

R.


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Rosanna
Famed Member
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?

e cacciate questa rosanna!

nonostante il fatto che io non condivida il 99% di quello che Rosanna commenta o esprime nei suoi post ,questa è la seconda volta che rivolgi un invito a tacciarla o cacciarla e questo è inaccettabile oltre che deprecabile .

Grazie Scifraroc,

avrei fatto altrettanto per te ...


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Abrazov
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Registrato: 2 anni fa
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Miiiiiiii....

ancora la Manifesto di solidarietà europea stiamo ? 🙄

A proposito , ma Leo Pistone il Vate , che fine ha fatto ?

Smarrita l'ispirazione ?

Cha gente, che livello ... 😥


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Valdo
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 59
 

Miiiiiiii....

ancora la Manifesto di solidarietà europea stiamo ? 🙄

A proposito , ma Leo Pistone il Vate , che fine ha fatto ?

Smarrita l'ispirazione ?

Cha gente, che livello ... 😥

A me lascia sbigottito il livello di servilismo dei seguaci di Bagnai, i quali posso capire che ne difendano le tesi ma non che neghino che umanamente è quello che è. Invece, no, lo giustificano come ente vivente e manganellano chiunque osi mostrare l'evidenza. Ma limitatevi a difenderne le tesi, Cristo e non fatelo passare pure per una bella persona! Anche un cieco vede di che pasta umanamente è fatto!


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reio
 reio
Prominent Member
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?

!

nonostante il fatto che io non condivida il 99% di quello che Rosanna commenta o esprime nei suoi post ,questa è la seconda volta che rivolgi un invito a tacciarla o cacciarla e questo è inaccettabile oltre che deprecabile .

condivido


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[Utente Cancellato]
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 194
 

Miiiiiiii....

ancora la Manifesto di solidarietà europea stiamo ? 🙄

A proposito , ma Leo Pistone il Vate , che fine ha fatto ?

Smarrita l'ispirazione ?

Cha gente, che livello ... 😥

Ne senti la mancanza, dì la verità...
Tranquillo, per i seguaci-castoro come te l'ispirazione è sempre pronta.
Ma per il momento...

Er ducetto de pescara
bello bello sta in vacanza
sull'arenil si spaparanza
e al mare mostra la sua panza

Comunque affila ben bene gli incisivi per settembre, perché ne avrete da rosicare!


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