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I bambini rom, l'Egitto e i limiti del raccapriccio


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
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Un paio di sere fa ho pubblicato su Facebook questo video ( http://www.youtube.com/verify_controversy?next_url=http%3A//www.youtube.com/watch%3Fv%3DCl7LNvwbaU8 ) della rivolta in Egitto ( http://crisis.blogosfere.it/2011/02/egitto-intervista-allesperta-per-passione.html ) . Oggi sta facendo il giro della Rete, e pare che un giornalista di Al Jazeera sia stato arrestato ( http://www.unita.it/mondo/egitto-migliaia-in-piazza-br-video-sulla-morte-di-un-ragazzo-1.270195 ) , al Cairo, per aver contribuito a diffonderlo. Le immagini seguono un manifestante che si avvicina alla Polizia a mani alzate, dopo aver aperto la giacca per mostrarsi disarmato, e poi la Polizia che gli spara addosso lasciandolo immobile sul selciato. Sono immagini forti, e molti, anche tra i più "impegnati" nell'attualità, hanno commentato dicendo "Non voglio vedere", "Io passo", "Basta, non ce la faccio".

Tale reazione mi ha stupito. Si tratta di un documento, un documento persino storico, perché non voler vedere? E poi ci lamentiamo quando la stampa e i media censurano immagini scomode, nascondono realtà che rivelano l'efferatezza di regimi definiti democratici, cancellano le foto di Bolzaneto o dei presìdi di Chaiano insanguinati dai manganelli. Vogliamo dar loro ragione, nell'omettere le rappresentazioni più raccapriccianti della verità?

Poi, da ieri, ho cominciato a vedere i titoli sui quattro bambini rom bruciati nel rogo della loro baracca, nella mia città. I titoli mi sono bastati: non ho cliccato mai. Tuttora non so cosa è accaduto, come è accaduto. Tuttora non ho letto nulla della loro situazione, della disperazione dei genitori, dei commenti delle autorità.

Sto facendo finta che non sia successo. Me ne sono resa conto all'improvviso. Io, che non rinuncio mai a voler sapere, a voler vedere, stavolta ho chiuso occhi e orecchie e ho detto anch'io "Io passo". Ma non riesco a non chiedermi perché. Credo che ciascuno allora abbia i propri limiti, per quanto riguarda l'orrore, lo sdegno, il raccapriccio. Forse quello che non sopporto è quando la vittima è l'innocenza. Il manifestante di Alessandria, quello di Chaiano, quello di Bolzaneto erano in un certo senso dei "combattenti", persone adulte che in nome di un valore più alto hanno consapevolmente rischiato, e hanno perso. Per questo sento come mio dovere morale prima conoscere e poi diffondere la loro storia.

Ma un innocente no. Un innocente è vittima gratuita, che accada per violenza, prepotenza, o incuria. Lo spazio per l'indignazione è identico, diversa la capacità di partecipazione: non so perché, ma mi fa soffrire di più, e mi sembra una sofferenza inutile. Come se non mi insegnasse niente, a parte che all'ingiustizia non c'è rimedio. E questo, forse, è un concetto che ostinatamente respingo.

Non so perché mi sono sfogata così. Non so nemmeno se mi sono capita, figuriamoci spiegata. Chiedo scusa.

Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it
Link: http://crisis.blogosfere.it/2011/02/i-bambini-rom-legitto-e-i-limiti-del-raccapriccio.html#comments
7.02.0211


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