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I benandanti


Primadellesabbie
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In qualche parte della vasta opera di Elémire Zolla ci si imbatte in una affermazione che sembra disorientare: l'interessante autore sostiene, en passant, non essere così chiaro chi siano le vittime e chi i carnefici, nella lunga stagione europea della caccia alle streghe.

Nel 1966, Carlo Ginzburg, un altro autore interessante per aspetti diversi, scrive un libro (I benandanti) basato su documenti ai quali ha avuto comodo accesso, trovati in un archivio vescovile del Veneto (fatti sparire immediatamente e clamorosamente dopo la pubblicazione del libro) relativi a tardi episodi di caccia alle streghe, ci sono nomi, interrogatori delle e dei malcapitati, storie, ecc.

Da questa raccolta emerge, tra altre cose, come spesso le "streghe", interrogate, descrivano e si dichiarino colpevoli di pratiche di cui hanno conosciuto i dettagli solo dai premurosi aguzzini, fino a riconoscersi negli atti dell'accusa.

Non vorrei "distrarvi" ma questa lunga caccia all'islamico, da un continente all'altro, a me ricorda qualcosa e mi rafforza nella convinzione che quando la cultura produce un mostro e questo viene accettato, lo rispolvera di tanto in tanto, ed é molto difficile, per l'umanità, liberarsene.

Chi é la vittima?

Ha ragione Zolla? Era questo che intendeva?


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anonimoak77
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Zolla ha sicuramente ragione nel sostenere che il confine fra vittima e carnefice sia alquanto labile, tantopiù al giorno d'oggi, per questioni che richiederebbero una trattazione molto lunga.
Per quanto riguarda le affermazioni di Ginzburg è risaputo che la tortura, largamente impiegata all'epoca (e aggiungerei non solo allora), porti il soggetto a due tipologie di comportamento:
1- il soggetto confessa praticamente qualsiasi cosa per mettere fine al supplizio, per quanto sembri assurdo, pur sapendo che ciò lo porterà alla morte o conseguenze decisamente pesanti.
2- l'uso della violenza ingenera nella mente del soggetto l'idea che comunque vadano le cose, verrà ucciso, questo porta alcuni soggetti a non rivelare alcunchè in un meccanismo di estrema ribellione al torturatore.
Risulta chiaro per quale motivo, molto spesso le vittime confessassero crimini e pratiche cui erano del tutto estranei.


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MarioG
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Non vorrei "distrarvi" ma questa lunga caccia all'islamico, da un continente all'altro, a me ricorda qualcosa e mi rafforza nella convinzione che quando la cultura produce un mostro e questo viene accettato, lo rispolvera di tanto in tanto, ed é molto difficile, per l'umanità, liberarsene.

Si', ha ragione, l'argomento esula...


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Primadellesabbie
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...è risaputo che la tortura...

Fosse così, non avrei citato.

L'interesse nasce dal fatto che emerge anche una specie di predisposizione a dichiararsi dediti a riti stregoneschi senza particolari pressioni.
Il soggetto individuato e denunciato, in genere dall'opinione popolare, raggiunto dalle autorità accettava il ruolo preparato per lui.

Non mi sembra lontanissimo da quello che sta succedendo.


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anonimoak77
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Mah, non è che lo accettasse senza pressioni, perquanto esistano dei meccanismi psicologici che ci spingono talvolta ad accettare il ruolo che la società ci affibbia, un esempio su tutti? Il bambino a cui l'insegnante dice spesso di essere "cattivo" finirà molto spesso per diventare sempre più indisciplinato.


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Primadellesabbie
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...Il bambino a cui l'insegnante dice spesso di essere "cattivo" finirà molto spesso per diventare sempre più indisciplinato.

Fuochetto.

Proprio questa lettura propongo.

Manda gli eserciti a combattere guerrafondai che non ci sono, uccidi, imprigiona, discrimina, allarma, guarda con sospetto, accusa, addita, grida al lupo...

Finisce che qualcuno finirà per diventare "cattivo" proprio come diceva/voleva(?) l'insegnante.


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anonimoak77
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Mah, secondo me, molta, troppa gente sceglie di andare a combattere guerre, da un lato o dall'altro, per un motivo più semplice. Se ci pensi viviamo nell'epoca della solitudine, siamo tutti connessi, eppure ci sentiamo sempre più soli. Ora, sorvolando sulle motivazioni e le dinamiche di questa solitudine, che richiederebbero un discorso immenso, penso che molta gente "comune" si faccia irretire semicoscientemente dai discorsi dei vari guerrafondai e sostenitori dello scontro di civiltà semplicemente perchè ha un bisogno irrisolto di sentirsi parte di qualcosa. Così la fazione politica, religiosa, il tifo, l'esercito, diventano un centro di socialità, dopotutto ricordiamoci che nulla unisce come un nemico comune.


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Primadellesabbie
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@ anonimoak77

Puoi fare tante considerazioni, una non esclude l'altra.

Io qui propongo di mettere l'attenzione su un aspetto, quello che indico attraverso il discorso introduttivo, che mi sembra degno di essere preso in considerazione e può aprire ad altre osservazioni e paralleli interessanti, anche se non molto frequentati.
Può essere che lo veda solo io...

Se poi vogliamo parlare di altro, va bene.


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Simulacres
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L'impossibilità di trovare una ragionevole risposta a certe azioni e comportamenti malvagi e pericolosi potrebbe indurci a pensare che siano il risultato di un incantamento diabolico, se l'esperienza e la storia non ci insegnassero che "deus" se n'è sempre servito per lo stabilimento della (sua) verità e il castigo delle "streghe", dopo essersi servito di queste medesime come di complici!

E' sempre l'uomo e soltanto lui, il deus ex machina degli orrori, che in nome di un "deus superiore", sobilla, inasprisce e propaga di continuo l'odio tra gli uomini (popoli) a che sia fatalmente senza tregua e nel medesimo tempo omicida e suicida, vittima e carnefice.

Tale "deus superiore" è la forza primitiva, irresistibile e naturale della perversità umana.
Una qualità superlativa che si perfeziona alle sue "previdenze" e alle sue astuzie... che sono il vero flagello di quest'epoca postmoderna.


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Primadellesabbie
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L'impossibilità di trovare una ragionevole risposta a certe azioni e comportamenti malvagi e pericolosi potrebbe indurci a pensare che siano il risultato di un incantamento diabolico, se l'esperienza e la storia non ci insegnassero che "deus" se n'è sempre servito per lo stabilimento della (sua) verità e il castigo delle "streghe", dopo essersi servito di queste medesime come di complici!

Anche qui: fuochetto.

Esistono degli "schemi" archetipici in cui ognuno fa (non può fare a meno di fare) la sua parte e, non abbiate paura della parola, una "magia" da parte di chi sa metterli in moto.
La difesa consiste nella capacità di individuare il meccanismo e nel diffondere la conoscenza della trappola.

Credo di capire che sia stato messo in moto uno di questi meccanismi.


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