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I Tedeschi cattivi

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http://irradiazioni.wordpress.com/2013/07/10/i-tedeschi-cattivi-cattivi/

di Ars Longa

Quando qualcuno ha diffuso la notizia che la Finlandia avrebbe l’intenzione di uscire dall’euro mi sono ricordato di un money game che Thomas Friedman pubblicò sul New York Times alla fine del 1996. Immaginate – diceva Friedman – una Finlandia che ha i conti in ordine ma li ha perché si basa su due soli settori: telefonia e carta. Immaginate che uno dei due settori vada in crisi. Che vada in crisi la Nokia o che i russi dopo anni di difficoltà tornino sul mercato della carta e spazzi via come birilli svedesi, norvegesi e – appunto – finlandesi. La Finlandia dentro l’euro non può battere moneta e quindi non può svalutare il cambio. Se vuole sopravvivere deve fare esattamente due cose: o esce dall’euro o comincia ad abbassare i salari.Non essendoci una politica fiscale europea i finlandesi dovrebbero andarsi a cercare lavoro altrove. Money game. Come vedete vi cito un giornalista e non un articolo di qualche convegno o di qualche economista. Il problema c’era e bastava capire l’abc.

Il problema non è l’intuibilità dei problemi di un cambio fisso. Il problema non è neppure la sovranità nazionale sulla moneta. I Tedeschi non ne avevano bisogno. A loro interessava il sistema del Mercato Unico che funzionava benissimo anche senza moneta unica. I tedeschi sapevano benissimo che bisognava andare cauti. Due dirigenti politici della CDU: Wolfgang Schäube e Karl Lammers lanciarono l’idea della Kerneuropa. Un euro nel quale per almeno due anni dovessero stare fuori Portogallo, Spagna, Italia e Grecia. E di questa idea era Chirac, l’allora ministro delle finanze Wagel, gli olandesi. L’articolo 105 del Trattato di Maastricht prevedeva (e prevede) che la priorità assoluta debba essere data alla stabilità dei prezzi. L’articolo 107 prevedeva e prevede l’indipendenza della BCE. Il Patto di Dublino del 1996 obbligava i paesi membri a mantenere il rapporto deficit/PIL nel tetto massimo del 3%. L’Articolo 104c, comma 11 stabiliva e stabilisce meccanismi di punizione in caso di sforamento. Punizioni che sono, di fatto, la perdita della autonomia economica del paese trasgressore. L’idea di Kerneuropa non era male. Ma noi, gli spagnoli, i portoghesi decisero di raggiungere i criteri stabiliti entro il 1997. La ragione era semplice: la distanza tra le valute del sud europa e il marco in termini di tassi diminuiva quando si faceva concreta la possibilità di una adesione immediata. Si temeva che ritardare l’entrata avrebbe comportato perdita di fiducia dei mercati. Lo spread sarebbe aumentato e la possibilità in due anni di salire sul treno dell’euro in corsa si sarebbe allontanata perché il rapporto deficit/PIL sarebbe ancora aumentato. Bisognava fare in fretta e salire subito sul treno.

Qualcuno si dimentica che nel maggio del 1996 i tedeschi non volevano che la lira rientrasse nello SME-2. Che ci fu una lunghissima e aspra trattativa. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung preconizzava che, per sfuggire alle regole, gli italiani avrebbero creato “patti di interesse con gli altri paesi in difficoltà”. L’euro, preconizzavano, sarbbe stato più debole del marco. Ma non era per passare da una valuta forte ad una debole che i tedeschi accettavano di entrare nell’Euro. Nel novembre del 1996 il Sole24Ore pubblicava una inchiesta dalla quale risultava che i cittadini tedeschi non avrebbero voluto un euro con dentro gli italiani. Il 5 aprile del 1997 al consiglio Ecofin di Noordwijk il ministro delle finanze Tetmeyer disse. “la convergenza dei tassi di interesse a lungo termine riflette le politiche economiche e la gestione fiscale. Ma se la convergenza fosse basata solo sulle aspettative che certi Paesi diventino membri dell’unione monetaria, ciò potrebbe diventare pericoloso per i paesi interessati”.

Non vi sto dicendo questo per dirvi che i tedeschi non ci volevano nell’Euro. Questa è storia e dovrebbero conoscerla anche gli econometristi di Pescara. Non sto dicendo che nell’Euro ci siamo voluti entrare per forza o per amore noi, consapevoli di tutte le regole. Anche questo è un fatto ovvio. Quel che vi sto dicendo è che i Tedeschi l’Euro non lo volevano ma l’Euro è stato il prezzo per riunificare il Paese. Quando i Tedeschi annunciarono la loro intenzione di riunificare le due Germanie Mitterand era letteralmente imbestialito. Andò in visita ufficiale a Kieve, incontrò Gorbaciov chiedendogli esplicitamente che l’Unione Sovietica agonizzante si opponesse. Poi andò in Germani Est e pubblicamente annunciò che la Francia sosteneva l’esistenza in vita della Germania Orientale. Tutto questo succedeva nel dicembre del 1989. Poi – neppure fosse il miracolo di Lourdes – nell’aprile 1990 Kohl e Mitterand firmarono un protocollo bilaterale nel quale Parigi e Berlino annunciavano la loro intenzione di far compiere all’Unione Europea un passo in avanti. L’Euro in cambio della riunificazione. E Berlino accettò la proposta francese ma pretese alcune garanzie che sono poi quelle del Trattato di Maastricht. Ma le garanzie chieste dalla Germania – appunto – non sono state scritte di nascosto. Stavano lì. Nessuno ha costretto nessuno. E non si vede perché la Germania avrebbe dovuto accettare di passare da un Marco forte ad un Euro debole senza regole. Il tentativo di far fare anticamera all’Italia e agli altri Paesi del sud Europa attraverso il progetto della Kerneuropa mirava a ridurre il sapore di una polpetta indigesta per i Tedeschi.

Ha perfettamente ragione Brancaccio quando lancia l’avvertimento a proposito dei “fire sales” ed ha profondamente ragione quando nota che alla Germania interessa l’Unione Europea e non l’Euro. Gli italiani vogliono far saltare la moneta unica? Magari! Sai che festa a Berlino. Magari se la fanno saltare senza predisporre quelle due o tre cose di base che ancora Brancaccio sottolinea (indicizzazione dei salari, ripristino temporaneo dei controlli amministrativi sui prezzi “base”, politiche di limitazioni degli scambi) anche meglio. Perché pensare di uscire da un quadro neoliberista semplicemente chiudendo la porta e lasciando la luce accesa, uscire dall’Euro come da ragazzini succedeva quando il padrone del pallone decideva di andarsene a casa è un assurdo (e non mi viene in mente altro eufemismo per non dire di peggio). Uscire dall’Euro non è una operazione facile facile, un “basta volerlo”, un prendere coscienza dell’implicito nazismo del sistema in cui ci siamo ficcati a tutta velocità. Ed è una operazione da asilo mariuccia suonare la trombetta e chiamare a raccolta contro gli “alamanni”. Perché se esci male ti ritrovi anche peggio. Ma non per le ragioni che gli euroentusiasti vagheggiano. L’armageddon non ci sarà per il semplice fatto di uscire dall’Euro. Ci sarà invece perché se venisse realizzata l’uscita come è stata realizzata l’entrata, a pagare il prezzo di tutto sarebbero sempre gli stessi poveracci che rimarrebbero con tutta la scatola di cerini in fiamme tra le mani. Uscire dall’Euro senza una chiara strategia del “come” fidandosi delle taumaturgiche possibilità della “sovranità monetaria” (che poi è un altro concetto bufala perché non esiste più una effettiva sovranità nazionale monetaria nel mercato globale) è la corsa dei lemming verso la scogliera. Uscire dall’Euro rimanendo nell’Unione, dire insomma “abbiamo scherzato, riportiamo l’orologio al 1999” riscuoterebbe forti applausi a Berlino. Ci accompagnerebbero alla porta sorridendo a pacche sulle spalle. Non è l’Euro al tramonto ma l’Unione Europea nelle sue premesse teoriche. Ma questo non si può cogliere se non si è capaci di fare una seria analisi che vada al di là degli slogan da talk show. C’è una complessità là fuori che investe e richiede competenze complesse. Non ci sono solo aspetti economici da dominare con qualche sequenza di dati autoesplicanti. Ci sono questioni storiche, geopolitiche, sociali
intrecciate le une con le altre. Ed ogni risposta semplice ad un problema complesso o è un atto di arroganza o un progetto in malafede, o tutte e due le cose insieme insieme.


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Anonymous
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E' da sempre che penso che tutto quello che ci raccontano sui tedeski kattivoni che volevano l'Euro per distruggerci (con Barnard in prima fila) è falsa propaganda nazionalista.
E' da sempre che penso che il pericolo dell'Euro, il fatto che fosse un'idea sbagliata, non è stato visto principalmente perchè non si è voluto vedere. Perchè siamo governati da personaggi ignoranti e presuntuosi, oltre che ideologicamente indottrinati a proteggere gli interessi solo della propria classe.


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Storno
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Stiamo al nord europa come il sud italia sta al nord italia. Ache Bossi voleva la sovranità moetaria del nord


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Georgejefferson
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L'articolante che parla come un ragazzino di youtube non ha letto il libro di Bagnai,e accusa bagnai di "farla facile",da ridere...antepone UNA dichiarazione dico UNA in contrapposizione a decine di altre contrarie e fa il suo disegnino che richiama molto bene le diatribe TUTTO BIANCO o TUTTO NERO.

Le protezioni ai meno abbienti sono scelte politiche SEMPRE sottolineate da BAGNAI.Sempre.

Basta volerlo ovvio,se c'e' chi non le vuole si vada da loro.

La svendita del paese ESISTE ORA,la disoccupazione crescente ESISTE ORA.Vorrei vedere se dopo che avranno spogliato il paese ci si azzardera ad avvisare che E' PROBABILE CHE SPOGLIERANNO IL PAESE.

Naturalmente nessuna analisi dei deficit delle partite correnti,ne sulla compressione dei salari interni a bilanciare il mancato reallinemento del cambio,ne sulla carenza di domanda interna perche PIU A BUON MERCATO l'offerta estera,niente di niente,opinioni di pancia.."si lo sapevo,lo sentivo Italiani cattivi"

Almeno Brancaccio non si abbassa a questi livelli dilettantistici e li lascia ai ragazzini di Youtube


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Georgejefferson
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la percezione generale è che lo stato tedesco è quello che sta aiutando i paesi periferici dell'euro non riflette la realtà. Sta succedendo il contrario. Oggi c'è un gran flusso di capitali di questi ultimi paesi alla Germania. E il presunto "aiuto" alle banche spagnole, come indicato da Peter Bofinger in un'intervista a Die Spiegel (Chatterjee, Pratap, Bailing Out Germany: The Story Behind The European Financial Crisis), "questo non è un aiuto a questi paesi, ma alle nostre stesse banche, che hanno un sacco di debito privato in questi paesi". Questo signore è consigliere economico della signora Merkel. Nel frattempo, la Deutsche Bank e la Commerzbank, due delle principali banche tedesche e che hanno ottenuto grandi profitti prestando denaro alle banche spagnole, hanno avuto i migliori benefici negli ultimi cinque anni.

Fonte: http://www.vnavarro.org/wp-content/uploads/2012/07/es-la-economia-alemana-un-ejemplo-para-el-resto-de-paises-de-la-eurozona-vdef-170712blog.pdf

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"Sono sicuro che l'euro obblighera ad introdurre una nuova serie di strumenti di politica economica.E 'politicamente impossibile proporli ora. Ma un giorno ci sarà una crisi e nuovi strumenti saranno creati

Romano Prodi, EU Comm. Pres. Financial Times, 4 Dec 2001

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"In Europa i tecnocrati al potere non devono lasciare il continente sull’orlo dell’abisso per avere lo strumento con cui strappare ai governi le riforme che vogliono"

T. GEITHNER segretario al tesoro US parlando della situazione EU, preoccupato dai contraccolpi che questo assurdo POLITICO potrebbe avere sulla campagna elettorale.

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le parole dell’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl , colui che si adoperò con tutte le sue forze affinché l’Italia entrasse nella prima tranche dell’euro. Egli,nel 1996 affermò: “un’Italia fuori dall’euro farebbe una concorrenza rovinosa all’industria tedesca. L’Italia deve quindi essere subito parte dell’euro, alle stesse condizioni degli altri partner”.

http://icebergfinanza.finanza.com/2012/02/29/germania-grazie-di-tutto-quello-che-fai-per-noi/

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Il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble in un'intervista afferma a chiare lettere che “la Germania trae vantaggio dalla moneta comune più di ogni altro paese”.

http://pubblicogiornale.it/la-germania-comincia-a-fare-i-conti-con-la-fine-delleuro/2012-07-29

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L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ammetteva in un’intervista, poco prima della sua morte, che “l’organizzazione politica più antidemocratica che esiste oggi al mondo è l’Unione Europea. (…) se uno stato sovrano si fosse dato un’organizzazione istituzionale come quella dell’UE saremmo scesi tutti quanti in piazza. Armati.”

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A "Prima pagina" su Radio3, 21/07/2012, Andrea Cangini racconta che alla vigilia del trattato di Maastricht Cossiga chiese all'allora governatore Bankitalia Carli e al ministro degli esteri De Michelis se l'Italia era pronta per firmarlo e onorarlo. La risposta unanime dei due fu che sarebbe stato un mezzo disastro, ma che non avevamo alternative perché, in buona sostanza, l'Italia aveva bisogno di un vincolo esterno per mettere a posto i suoi conti. Il giornalista non cita però le fonti. (minuto 30'):
http://www.radio.rai.it/podcast/A42485010.mp3

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Jacques Attali(CONSIGLIERE DI MITTERRAND E UNO DEI PADRI FONDATORI DELL'EURO:

"Era evidente, e tutti coloro che hanno partecipato a questa storia lo sanno, quando abbiamo fatto l'euro, sapevamo che sarebbe scomparso entro 10 anni senza un federalismo buggettario. Vale a dire con eurobond, ma anche con una tassa europea, e il controllo del deficit. Noi lo sapevamo. Perché la storia lo dimostra. Perché non c'è nessuna zona monetaria che sopravviva senza un governo federale ... Tutti sapevamo che questa crisi sarebbe arrivata."
http://www.youtube.com/watch?v=OK169nietfk&feature=player_embedded

«Abbiamo minuziosamente "dimenticato" di includere l'articolo per uscire da Maastricht.. In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno, ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne ... sia impossibile. Abbiamo attentamente "dimenticato" di scrivere l'articolo che permetta di uscirne.
Non è stato molto democratico, naturalmente, ma è stata un'ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad andare avanti.

http://www.youtube.com/watch?v=jXBLvGuNVuU&feature=player_embedded

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Delors: francesi fate attenzione, se bocciate l' Europa mi dimetto
c' e' una volonta' di drammatizzazione da parte dei dirigenti CEE al fine di scuotere l' elettorato francese e indurlo a respingere l' offensiva degli oppositori del trattato di Maastricht

http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/02/Delors_francesi_fate_attenzione_bocciate_co_0_9209029643.shtml

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ROMA – Un anno dalla svalutazione: parla il rettore della Bocconi, Mario Monti. Professore, provi a fare un bilancio e a individuare cosa può accadere
Il 13 settembre 1992, quando Amato annunciò la svalutazione in Tv, sembrava un fatto essenzialmente italiano mentre in effetti è stato di portata più generale. Questo può arrecare consolazione.Potremmo dire: “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”.
Però può anche portare a considerazioni più preoccupate su come altri paesi stanno cercando di reagire alla crisi dello Sme e come noi stiamo cercando di reagire”.
In che senso?“Nel senso che vi è una tendenza in Italia a considerare la svalutazione come uno degli elementi positivi del nuovo panorama, anche da parte di coloro che fino al 13 settembre scorso si erano pronunciati a favore del mantenimento del cambio. Io sono tra questi e perciò mi sono chiesto ogni tanto in che cosa fosse giusta e in che sbagliata la posizione che poi è stata smentita dai fatti”.E che risposte si è dato?“Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche. Perché l’ inflazione è bassa….

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(Federico Rampini)"Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l'impopolarità dei sacrifici?"
Risposta di Monti: "Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risa
namento. E hanno accettato l'onere dell'impopolarità ESSENDO PIU' LONTANE, PIU' AL RIPARO, DAL PROCESSO ELETTORALE. Solo che questo un po' per volta ha reso grigia e poi nera l'immagine dell'Europa presso i cittadini.La minaccia esterna di oggi si chiama concorrenza. Questo è un fattore potente di spinta per l'integrazione, anche se l'Europa reagisce troppo lentamente a questa minaccia.Un altro fenomeno che viene percepito come minaccia esterna, e che sta spingendo l'Europa verso una maggiore integrazione, è la minaccia immigrazione.QUINDI LE PAURE SONO STATE ALL'ORIGINE DELL'INTEGRAZIONE, LE PAURE HANNO CAMBIATO NATURA, PERO' RIMANGONO TRA I MOTORI DELL'INTEGRAZIONE".
Sull'indipendenza della banca centrale (fu Monti il relatore del rapporto sull'indipendenza della Banca d'Italia sulla cui base Andreatta decise il divorzio!!):
"Il rapporto fra democrazia e Banca Centrale è come un deposito che la politica fa in un luogo di lunga durata a cui affida in custodia valori che ritiene importanti. La stessa politica sa che questi valori saranno meglio tutelati, se affidati a qualcuno che può permetterselo trovandosi AL RIPARO DAL PROCESSO ELETTORALE".


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Anonymous
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L'articolante che parla come un ragazzino di youtube

???

non ha letto il libro di Bagnai,e accusa bagnai di "farla facile",da ridere...

??????? e cosa c'entra con l'articolo ?

antepone UNA dichiarazione dico UNA in contrapposizione a decine di altre contrarie e fa il suo disegnino che richiama molto bene le diatribe TUTTO BIANCO o TUTTO NERO.

????????? e cosa c'entra con l'articolo ?

Le protezioni ai meno abbienti sono scelte politiche SEMPRE sottolineate da BAGNAI.Sempre.

Cosa c'entra con l'articolo ?

La svendita del paese ESISTE ORA,la disoccupazione crescente ESISTE ORA.Vorrei vedere se dopo che avranno spogliato il paese ci si azzardera ad avvisare che E' PROBABILE CHE SPOGLIERANNO IL PAESE.

???? e cosa c'entra con l'articolo ?

Naturalmente nessuna analisi dei deficit delle partite correnti,ne sulla compressione dei salari interni a bilanciare il mancato reallinemento del cambio,ne sulla carenza di domanda interna perche PIU A BUON MERCATO l'offerta estera,niente di niente,opinioni di pancia.."si lo sapevo,lo sentivo Italiani cattivi"

???? e cosa c'entra con l'articolo ?

Almeno Brancaccio non si abbassa a questi livelli dilettantistici e li lascia ai ragazzini di Youtube

????????? e cosa c'entra con l'articolo ?


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Georgejefferson
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Niente centra,e' vero.E'un fine intellettuale,molto argomentativo tra l'altro,e poi racconta la verita su Bagnai.Ma proprio tutta,altro che analisi Macroeconomica,mi sa che You tube e i suoi commenti BELLO/BRUTTO BUONI/CATTIVI e' troppo realistico al confronto


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omicron
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E' strano come mentre Bagnai raggiunge i 5 milioni di contatti, spuntino a "sinistra" una manica di detrattori senza mezza argomentazione decente. Non è da escludere che siano prezzolati del Partito Democratico, che per ragioni storiche ha contatti a bizzeffe in quell'area.

Magari anche la stupidità ha la sua parte. Tipo: "ai dati si può far dire ciò che si vuole" e dunque le bilance dei pagamenti con l'estero non contano e il debito privato contratto dai PIIGS non esiste (ma allora perchè l'austerity, che dovrebbe servire a ripianare le suddette bilance, che sono poi i crediti delle banche tedesche verso quelle PIIGS) ecc.

Gente che non si è data la pena di imparare neanche i rudimenti di macroeconomia ma apre bocca e da fiato. Veri piddini doc, con un solo neurone, occupato dalla certezza di essere fuuuuuuuuurbi.

Se avessero, poco poco, letto qualcosa, si accorgerebbero che tra Brancaccio e Bagnai non ci sono differenze abissali, che Brancaccio fa il furbo con le sue minacce terroristiche sul monte salari, e che Bagnai la scala mobile e il blocco della circolazione dei capitali li ha sempre inclusi nelle sue proposte. Ma bisognerebbe leggerlo prima; e ci vuole un pò per cominciare a capire se si è digiuni di economia.


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Tonguessy
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C’è una complessità là fuori che investe e richiede competenze complesse. Non ci sono solo aspetti economici da dominare con qualche sequenza di dati autoesplicanti. Ci sono questioni storiche, geopolitiche, sociali intrecciate le une con le altre. Ed ogni risposta semplice ad un problema complesso o è un atto di arroganza o un progetto in malafede, o tutte e due le cose insieme insieme.

Quindi chi pensa che la questione sia meramente politica (è il neoliberismo, bellezza!) è un arrogante?
Perchè mai non viene messa la politica (intesa come arte di far funzionare la Polis, non l'attuale arte di incassare e fare incassare prebende) tra le questioni prioritarie da anteporre all'economia?
Ah, tutte e due le cose "insieme insieme" (arroganza e malafede), dice?


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Arazzi
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E' da sempre che penso che tutto quello che ci raccontano sui tedeski kattivoni che volevano l'Euro per distruggerci (con Barnard in prima fila) è falsa propaganda nazionalista.
E' da sempre che penso che il pericolo dell'Euro, il fatto che fosse un'idea sbagliata, non è stato visto principalmente perchè non si è voluto vedere. Perchè siamo governati da personaggi ignoranti e presuntuosi, oltre che ideologicamente indottrinati a proteggere gli interessi solo della propria classe.

I fatti sono che prima di entrare nell'euro la germania era agli ultimi posti della produzione industriale in europa mentre l'italia era in testa. Oggi sappiamo bene come stanno le cose.

Quello che pensi sono tutte cazzate.


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Brezzarossa
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E' strano come mentre Bagnai raggiunge i 5 milioni di contatti, spuntino a "sinistra" una manica di detrattori senza mezza argomentazione decente.

Probabilmente non hai ancora letto Ars Longa e parli per sentiro dire, i suoi appunti sono dettagliati e sopratutto documentati, se ti avanza tempo leggitelo.

Non è da escludere che siano prezzolati del Partito Democratico, che per ragioni storiche ha contatti a bizzeffe in quell'area.

Beh così a spanne Ars Longa mi sembra piuttosto "al di la" del PD (e del PDL).

Brancaccio fa il furbo con le sue minacce terroristiche sul monte salari

Fa il furbo? Leggi troppo Bagnai e poco di altro. ("minacce terroristiche", questa poi...)


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Brezzarossa
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@ Tonguessy

Penso che lo scrivente si riferisse alla tendenza semplificatrice di Bagnai. In quel senso verrebbero usati gli aggettivi che Ars Longa usa.

Ciao.


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Georgejefferson
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E' un vecchio trucco.Si falsifica le tesi dell'avversario e lo si denigra,nemmeno i bambini piu lo fanno.Giusto,Bagnai il sempliciotto,esci dall'euro e paradiso,you tube gli fa un baffo al semplisistico argomentare.


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Brezzarossa
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George, sei sicuro che Bagnai non si comporti proprio nel modo che hai appena evidenziato?


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Georgejefferson
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Be..bisognerebbe almeno prima leggerlo Bagnai,non limitarsi a qualche battuta.Basta gia anche il libro o la video intervista di messora..Poi ci sono tutti i suoi lavori,divulgativi e non.Valange di roba


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