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I Tomahawks hanno centrato i bersagli. A Washington ?


Davide
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Se davvero sono stati sparati 59 Tomahawks e ne sono arrivati sul bersaglio solo 23, la prima cosa che il generale Mattis doveva fare era aprire un’inchiesta contro la Raytheon che li fabbrica e li vende al Pentagono (pare) per un milione di dollari l’uno, e far scoppiare uno scandalo: i missili da crociera, guidati da satellite, per definizione non sbagliano il bersaglio. Non, almeno, in così gran numero. Perché altrimenti tanto varrebbe sparare degli Scud, che dove colgono colgono, ma sono più economici.

Cos’era, una partita difettosa? Pensate: appena due giorni prima, la Marina Usa ha dovuto smettere di operare tutti i suoi aerei da addestramento T-45 dopo che “oltre 100 istruttori si sono rifiutati di volarci, accusando problemi con l’ossigeno nell’abitacolo”. Un mese prima, il costosissimo F-35 invisibile riceveva questo giudizio dal direttore del Direttorato Prove e Valutazioni del Pentagono, Michael Gilmore: “Non ha una sola speranza in un combattimento reale”. Quanto alle portaerei, splendidi mezzi di proiezione della potenza americana, già negli anni 70 l’ammiraglio Rickover, il padre della marina nucleare, in un conflitto reale gli dava una sopravvivenza “di uno o due giorni prima di essere affondate, forse una settimana se restano in porto”. Ora, coi missili russi Sunburn supersonici e gli sciami di barchini d’assalto iraniani, i gallonati della Navy sono ben coscienti che la durata andrebbe calcolata in ore, forse in minuti.

Se anche i Tomahawks funzionassero come contro le piste siriane, il generale Mattis dovrebbe porre davvero la domanda scomoda: ma è in grado, l’America, di vincere una vera guerra?

I danni all’aeroporto siriano sono stati limitati. Ma i media americani dicono che è quasi completamente distrutto. I russi erano stati avvertiti mezz’ora prima. Solo una pista delle due, del resto, è stata bombardata abbastanza efficacemente da essere inutilizzabile. Infatti in serata (così almeno asserisce l’Osservatorio Siriano per i diritti umani, quel signore che abita presso Londra) l’aviazione siriana ha ripreso a decollare da lì.
McCain fulminato, i media conquistati

L’attacco, militarmente, è stato dunque insignificante. Sicché, col passare delle ore, s’è consolidata la sensazione che la volata di Tomahawks, lungi dal fare cilecca, avevano colpito alla perfezione i loro bersagli: che non sono in Siria, ma a Washington. Hanno incenerito parecchi argomenti dei numerosissimi avversari di Trump: anzitutto, la “narrativa” secondo cui Donald è in realtà un vassallo, anzi un agente di Putin; che non è un comandante in capo capace di bombardare come i predecessori. Il lancio dei Tomahawk ha inattivato l’ostilità del senatore McCain e del suo compare Lindsey Graham, che da mesi avevano scippato la politica estera di Trump andando a riattizzare i focolai di guerra in Ucraina, nei paesi baltici, in Siria a farsela con quelli di Daesh; adesso i due hanno dovuto applaudirlo, The Donald.

I democratici, che fino a ieri minacciavano di porlo sotto impeachment (e di riuscirci) per i suoi rapporti occulti con Putin, sono tutti apparsi in tv a dire che sono a fianco del presidente come un sol uomo, per quell’azione. Adam Schiff, il vicepresidente della Commissione Intelligence della Camera, uno che cercava di incastrarlo come agente di Mosca, è andato alla MSNBB a dichiarare che non solo appoggia il bombardamento unilaterale che Trump ha deciso senza prima chiedere l’autorizzazione al Congresso, ma che esigerà dal Congresso che ne autorizzi di più.

E i media? Prima tutti ferocemente ostili, denigratori, schernitori? Fulminati: da improvviso amore, sono tutti ai suoi piedi. Hanno dato e ridato i video dei Tomahawks che decollavano nella notte dalla nave, estasiandosi: “Beautiful! A marvel!” Uno della MSNBC, Brian Williams, lirico: “Ecco le splendide immagini dei temibili armamenti mente si lanciano in quello che per loro è il breve volo verso quel campo d’aviazione!”. L’effetto-sorpresa è stato abbacinante sulle tv a cominciare da CNN: Donald è proprio un cane pazzo! Così lo vogliamo!

La lobby neocon è placata, Netanyahu è contento. Inutile dire che la cosa è stata una consolazione per tutto il complesso militare-industriale, rassicurato sulla continua spesa militare futura, che sarà forte come prima; Raytheon in particolare è stata accontentata dal generale Mattis: nuovi ordinativi assicurati da questo sparacchiamento a caso di abbondanti Tomahawks a spreco. Perché pare che tali missili abbiano una durata di vita utile limitata, e spararli è meglio che distruggerli. Rende anche molto in tv.

Intendiamoci: magari le prossime ore smentiranno questa ipotesi benevola. Tutto sta a vedere se Trump si ferma a questo o invece continua, ordinando ai suoi generali di creare una no-fly zone sopra la Siria, e distrugge altre piste e basi militari (Mc Cain glielo ha consigliato in diverse interviste tv, Erdogan lo vuole..)

Se le cose stanno così, si può sottoscrivere l’analisi del sito cattolico francese Le Salon Beige: “Trump, anche se è stato eletto, non è che un presidente simbolico nella misura in cui non s’è veramente impadronito delle leve del potere. Ha contro l’apparato dei media, il giudiziario, il finanziario. Non ha ai suoi ordini che il 2-3% dei funzionari pubblici, e i suoi fedeli non sono abbastanza numerosi per coprire i posti pubblici di vertice. La sua diplomazia è paralizzata – ed è la ragione per cui la Cina temeva che Trump scatenasse un conflitto di bassa intensità in Asia (effettivamente importanti manovre sono in corso da marzo con Corea del Sud e Usa, che mobilitano 300 mila uomini) perché la guerra permette ai presidenti americani di impadronirsi delle leve del potere. I cinesi avevano ragione, si sono solo sbagliati di teatro.

“Anche la Russia ne trarrebbe paradossalmente beneficio – a parte le proteste d’uso – perché ha interesse che Trump salvi la faccia e soprattutto si impadronisca, finalmente, del potere. Putin può lasciare che Trump sparga l’illusione che l’America ha mantenuto un piede nella porta in Siria”.

Speriamo sia così. Non possiamo far altro, da spettatori.
The American President, con Michael Douglas

Chiudo citando un sagace lettore, che ha elaborato questa valutazione fra i primi: “…Sembra un film . Anzi, nel film “The American President” Michael Douglas ordina un bombardamento di notte di una base libica quando non c’è nessuno: lo fa per motivi di propaganda per fare una ritorsione ai terroristi libici per dare ai mass media americani quello che volevano, cioè “la vendetta”.

Douglas nel film dice “scegliamo un orario notturno, non voglio che ci siano troppi morti. Mentre noi siamo qui, un custode sta per morire lasciando moglie e figli perchè il suo governo non è stato capace di capire che non bisogna sostenere i terroristi e il nostro governo quindi è costretto ad intervenire per punire sia il governo libico di Gheddafi, sia i terroristi ma soprattutto un tizio che semplicemente fa il suo lavoro come custode notturno. Ma è necessario fare questo bombardamento visto che nessuno di noi si può permettere di lasciare impunito un attacco terroristico” e nel film si può notare che Douglas è sotto attacco politico dagli avversari in Senato”. Come noto, Hollywood è la migliore arma strategica della Superpotenza.

Post Scriptun: la tesi qui avanzata è condivisa anche da Thierry Meyssan, un’autorità assoluta nell’intelligence alternativa. La si può trovare su Rete Voltaire:
“Donald Trump afferma la sua autorità sui suoi alleati
idi Thierry Meyssan

Non fatevi ingannare dai giochi diplomatici e dalla copertura informativa dei grandi media. Quel che è appena accaduto in Siria non ha alcun legame né con la presentazione che vi è stata fatta, né con le conclusioni che se ne sono tratte.”

Maurizio Blondet
Fonte: www.maurizioblondet.it
LInk: http://www.maurizioblondet.it/tomahawks-colpito-bersagli-giusti-washington/
8.04.2017


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PietroGE
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Bella analisi di Blondet, profonda e molto probabilmente centrata sull'obiettivo.
Condivido in particolare quello che scrive Le Salon Beige. Anche io avevo scritto che Trump doveva aspettarsi il Vietnam sia nel congresso sia sui media. A certa gente non piace perdere e appena possono te lo fanno pagare. Con poca spesa e pochi danni ha zittito i media e buona parte del congresso,tra cui molti repubblicani in mano alle lobby.


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adestil
Noble Member
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si è sono tutti cretini vero?
Israeliani l'intera lobbye neocon tutti stupidi...che poi non sanno leggere non hanno i loro report etc..etc..
invece Meyssan e voi siete dei furbi vero Davide o PietroGe?
Se fosse cosi' perchè io il giorno prima avevo previsto un attacco ed uno scacco a Putin(vedi articolo postato il 6 aprile https://comedonchisciotte.org/forum-cdc/#/discussion/97283/scacco-a-putin )e voi e nessun altro al mondo no?
manco Meyssan?Tutti sono bravi col senno di poi a inventare scenari. ..il problema è prevederli ..
Con le armi chimiche e la forte pressione su Trump,che non aveva Obama,era chiaro che era l'unica via di uscita ,seguire il programma delle elite e del Pentagono se no era impeachment in una settimana ,tutto qua..

ora che i neocon ed Israele si accontentino di una pista che ancora funziona e che non vogliano sapere se sono missili mandati fuori bersaglio a posta o perchè difettosi o abbattuti dalla contraerea di Assad..è un pò ridicolo.

A questi va bene per qualche giorno,se è l'inizio di una nuova strategia...se no ricominciano,anzi diranno che Trump ha fatto finta che non ha colpito a fondo e questo dimostra il legame con Putin...
Quindi Trump sarà costretto a fare sul serio..
quindi probabilmente una no fly zone..che come si è visto in Libia è facile trasformare in bombardamenti massicci dentro e ai confini della zona..che poi si allarga sempre di più fino ad includere anche la maggior parte della siria..

ma di che parlate..
vi piacerebbe fosse cosi' ,in modo da salvare la faccia del vostro stratega,finto,Putin...

costui o decide di affrontare gli USA o meglio lasci la mano a chi sa difendere la propria nazione come Zuganov o Zirinosky e non venderla per arricchirsi lui e i suoi oligarchi...

purtroppo non solo qui dentro ma ce ne sono tanti,anche il buon Meyssan che aspettano un Messia militare contro l'imperialismo USA
ma questo non è Putin..
fatevene una ragione..


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MarioG
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La "previsione" di un attacco all'indomani della presunta strage chimica di Assad era abbastanza facilina, anche il vituperato Blondet la metteva in conto.

Il fatto è che l'attacco per ora è di un genere che lascia un po' perplessi. O lei era uno di quelli che pensava proprio a un attacco-con-preavviso a un areoporto semievacuato?

Quindi le ipotesi di Meyssan stanno in piedi. Non che siano oro colato.

Qui non si tratta di prendere per stupidi i neocon od israele.
Per ora abbiamo assistito alla prima mossa. Trump ha agganciato e passato a suo modo (per le evidenziate anomalie dell'attacco) la prima palla che gli hanno tirato (l'attacco chimico). Si tratta ora di attendere quale sarà il passaggio all'indietro, magari l'ennesimo attacco chimico.


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PietroGE
Famed Member
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Un attacco annunciato su una base evacuata non è un attacco, è un evento mediatico. Motivato, Blondet ha perfettamente ragione, più da ragioni interne che da una vera strategia per la Siria che molto probabilmente ancora non è delineata e, come si dice, gli USA navigano a vista.
L'unica cosa chiara è la strategia di Israele (smembramento della Siria e annessione del Golan) e della Turchia (impedire a tutti i costi la creazione di un Kurdistan). Anche quella di Putin sembra chiara : impedire la formazione di uno stato fondamentalista islamico e la pacificazione del Paese.
All'inizio, quando si diceva dopo l'intervento russo che l'ISIS sarebbe durato qualche settimana, sembrava una strategia fattibile, adesso le cose sono diventate più difficili. L'ISIS si è rivelato un osso più duro del previsto e soprattutto la pacificazione del Paese, condizione indispensabile per la presenza delle basi strategiche russe, sembra sempre più lontana.
Lasciamo i russi scegliere chi deve governarli, gente come Zirinowsky vive nel passato, un passato che non tornerà più.


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