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Il "De Bello Bortoli": è Guerra Quotidiana


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Correte fino alla Trincea più vicina, e gettatevici dentro: il Tornado Giornalistico è all'apogeo, la Mano Invisibile del Potere Italiano sta muovendo le proprie pedine. Ho delle Domande, ci sono Conti che non Tornano.

Corsera: nuovo Direttore De Bortoli, al posto di Mieli.
Sole 24 Ore: nuovo Direttore Riotta, al posto di De Bortoli.
Tg1: poltrona vacante, liberata da Riotta. [BelPietro? Denuncio la Rai]

Abbiamo definitivamente perso il Sole 24 Ore, ossia il quotidiano economico più importante del Paese. Alla sua guida, Gianni Riotta. Sì, proprio lui, l'uomo che per 3 anni è riuscito nell'impresa di riempire il Tg1 con del Materiale formato Vuoto Spazio-Temporale: un lavoro talmente Denso di Nulla Cosmico da guadagnarsi la fiducia di Confindustria e dell'Establishment nostrano.

Ma è sulla figura di Ferruccio De Bortoli che oggi vorrei concentrarmi, uno dei migliori giornalisti del comparto "tradizionale", se così si può dire (Articolo21.info: "Si può ancora sperare"). Bene, il Corriere della Sera ha sgozzato la vittima sacrificale Paolo Mieli, accantonato miracolosamente le ipotesi Rossella e Napoletano (tanto care ad Arcore), e richiamato a dirigere il giornale il buon De Bortoli. Ecco, da qui in poi cominciano i miei dubbi. Dovrei essere felice: Paolo Mieli è la rappresentazione della Mediocrità, del Compromesso Informativo, ed il Corsera ne ha risentito anche a livello di cifre. C'è poi una macchia indelebile sulla direzione Mielista, che porta diritti diritti a Carlo Vulpio, fatto fuori con una telefonata in seguito ad un articolo in cui il giornalista riportava i Nomi degli "Imputati Eccellenti" delle inchieste DeMagistriche.

Ok, ma Perchè De Bortoli ha voluto ritornare al Corriere? De Bortoli nel 2003 decise di abbandonare la direzione del giornale per "Motivi Personali", ma tutti sanno che non andò così. Erano mesi che il Governo Berlusconi esercitava immane Pressione sul giornale di via Solferino, una Cappa Opprimente che ha letteralmente "stremato" il direttore. Pensate, se Repubblica e l'Unità di questi giorni accennano solo rapidamente ai fatti di 6 anni fa, il Corriere non ne parla proprio. Non è che la tesi di il El Pais, secondo cui "in Italia, come in Russia, c'è pericolo per la Libertà di Stampa", sia particolarmente fondata?

Ritorniamo al 2003: il Governo Berlusconi è sulla vetta del disastro Istituzionale. Gaffe EuroParlamentari, Condoni Edilizi eticamente patetici e finanziariamente sterili, truppe in Iraq, leggi Ad Personam (salva Rete 4, lodo Schifani, legittimo sospetto e depenalizzazione Falso in Bilancio), fanno da sfondo agli enormi successi di Fininvest, che in un anno cresce del 28%! Mediaset, Mediolanum e Mondadori raccolgono nel frattempo utili record. La stampa francese e tedesca parla di "Anno Catastrofico" per l'Italia, ma Fantastico per il Privato Berlusconico.

Insomma, un po' come oggi. Ma ritorniamo al maggio 2003. Ferruccio si dimette dal Corriere con un "Lascio per motivi Personali: ma c'è un clima di Barbarie". L'Independent titola "Direttore licenziato perché irrita Berlusconi". L'Unità grida "Il Cavaliere si Vendica: assalto finale al Corsera". Il Giornale scrive sottovoce: "Giallo in via Solferino". Mario Segni su La Stampa non crede alla "Stanchezza" di De Bortoli, ma è certo che a renderlo "Nemico Ufficiale" del Premier siano state le pesanti critiche su temi come l'Iraq (Silvio s'imbufalì per l'articolo "Le Ragioni per Dire No") Previti e la Giustizia.

A Berlusconi non vanno giù nemmeno alcuni Editoriali Shock dell'Immenso Giovanni Sartori, come ad esempio "Un Premier: I suoi Fantasmi", in cui il Politologo abbina il Premier alla figura di Mussolini. Sartori, sempre a maggio, sposa le tesi dell'Economist, secondo cui Berlusconi sarebbe totalmente inadatto ("unfit") alla guida del Paese. Non contento incita la folla, consigliando a 100, 500, 1000 persone e chiunque venga in contatto con il Premier di gridargli "Buffone!!!". Un mese dopo l'addio DeBortoliano Sartori ritorna sulla vicenda con "Così ho vissuto il Cambio".

Insomma, concludiamo con gli interrogativi di cui vi parlavo. Nel 2003 il Corriere della Sera (andatevi a guardare gli archivi), è un Quotidiano Degno, alla cui guida c'è un Giornalista Autorevole, De Bortoli (tutt'ora invischiato in una Causa Civile intentatagli dagli Avvocati/TuttoFare del Premier, Ghedini e Pecorella, per un suo articolo del '02). De Bortoli critica aspramente la disastrosa condotta istituzionale del Premier. De Bortoli è costretto a lasciare. 2009: De Bortoli ritorna, dopo aver detto No alla Presidenza Rai. Chiudo:

Oggi, quali equilibri sono mutati rispetto a 6 anni fa? Berlusconi è talmente Solido (nel 2003 veniva dalla sconfitta alle Amministrative) da poter allentare qualche cinghia, anche a Via Solferino? O De Bortoli ha promesso di andarci piano, di stare al suo posto? O magari Ferruccio non rappresenta poi questa gran Minaccia? Cos'ha spinto il Cda del Giornale, il Cda dei Geronzi, dei Tronchetti, dei Ligresti, dei Della Valle, degli Elkann a ripuntare sul bravo e combattivo Direttore, nonostante il servilismo di Mieli?
Che dite, Berlusconi punterà mica ad un Fedelissimo al Tg1, pensiamo alla Potenza Catodico-Sociale di tale notiziario, e per questo è stato costretto a dover mollare qualcosina (tesi accreditata da molti lettori)? O forse niente di tutto questo?

Oggi, che troviamo di nuovo Berlusconi alla Presidenza del Consiglio, oggi, che la sua fame di Corriere è più estrema che mai, cos'è cambiato perché De Bortoli decida di ritornare nel luogo del Delitto, nel luogo delle Insostenibili Pressioni, nel Luogo della Stanchezza?

Cosa,
COSA E' CAMBIATO DAL 2003?

[Aspetto Risposte, Idee, Spunti, Considerazioni, ulteriori domande.
Post in continuo aggiornamento! P.s.]

Fonte: http://nonleggerlo.blogspot.com
Link: http://nonleggerlo.blogspot.com/2009/03/il-de-bello-bortoli-e-guerra-quotidiana.html
31.03.2009


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Anonymous
Illustrious Member
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1) stracciona finchè si vuole, ma in questo paese c'è una borghesia che di fronte alla multidimensionalità della crisi non può certo essere tranquillizzata da un paese guidato da berlusconi- la sua assoluta incapacità e stupidità moltiplicata da quella della sua corte di miracolati può rendere inquieta la borghesia pensante-. Il ritorno di De Bortoli potrebbe significare l'apertura di una prospettiva autorevolmente critica-se lo dice il corriere che berlusca non è in grado di governare il paese, "pensa" il decerebrato lettore del Corriere allora è vero- sull'azione di governo. Non credo che in confindustria, che non è la scocchina della marcegaglia, siano rimasti molto contenti sul piano anticrisi dell governo(60 md €, che dovevano attivarne 150 e che sono letteralmente una panzana ad uso e consumo della stampa).
La crisi reale o percepita sta cambiando i rapporti all'interno dei potentati palesi e occulti, tra poteri di una stagione e poteri di lunga durata. Le ridislocazioni all'interno dei media possono essere lette sia come straripamento folle del potere di un singolo, ma anche come rotture, differenziazioni all'interno del potere.

per gli altri servitorelli:

2) riotta può andare da qualsiasi parte: non conta un cazzo. Serve solo a qualcuno per fantasticare che buttando olio sul mare si calmi la tempesta: uno sciocco utile solo ad altri sciocchi

3) Il belpiero al TG1: grandioso. potrebbe essere l'uomo della provvidenza, infatti lui è l'unico che potrebbe distruggere anche lo zoccolo duro e fesso che fa di questo TG un'istituzione, la voce della verità. in questo caso, la sua stupida faziosità sarebbe una garanzia di successo nell'opera di distruzione del TG1.


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Anonymous
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1) stracciona finché si vuole, ma in questo paese c'è una borghesia che di fronte alla multi dimensionalità della crisi non può certo essere tranquillizzata da un paese guidato da berlusconi- la sua assoluta incapacità e stupidità moltiplicata da quella della sua corte di miracolati può rendere inquieta la borghesia pensante-

a mio avviso

la borghesia pensante è la stessa che ha votato berlusco l'unica inquietudine che può avere è per le perdite in banca e per eventuali aumenti delle tasse per il resto sono degni associati del pensiero unico.
Piccola/media/grande borghesia sempre omuncoli per i quali apparire conta molto di più che essere.


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thomasmalory2008
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La risposta è facile.
I poteri forti hanno deciso di far fuori Berlusconi e puntare su Fini


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